Le riviste sostenitrici
Le forme e la storia | 2015 | N. 1
Anno 2015 – Annata: VIII – N. 1
A cura di Sebastiano Italia
Titolo articolo: Condirigere con Antonio Pioletti
Presentazione del numero monografico dedicato ad Antonio Pioletti
Lingua: ItalianoPag. 11-12
Etichette: Pioletti Antonio, Novecento, Duemila,
Premessa al numero monografico
Lingua: ItalianoPag. 13-18
Etichette:
Repertorio bibliografico
Lingua: ItalianoPag. 19-28
Etichette: Bibliografia, Pioletti Antonio, Novecento, Duemila,
Titolo articolo: Alterità, diritto e storia
Il saggio ricostruisce alcuni passaggi del processo storico di affermazione dei diritti umani essenziali volti a tutelare la dignità umana come presupposto fondamentale ed inalienabile di ogni forma di convivenza.
Lingua: ItalianoPag. 29-36
Etichette: Alterità, Diritto, Storia,
Titolo articolo: Variazioni interculturali nei complimenti: la modulazione dell’intensità
I complimenti sono atti illocutori che presentano molte variazioni interculturali nella loro realizzazione. Qui ci si soffermerà in particolare sulla modulazione della loro intensità, basandoci su un ampio corpus di parlato spontaneo. Emerge una netta tendenza alla intensificazione dei complimenti ai vari livelli: prosodico, cinesico, linguistico e testuale, tipica delle culture che incoraggiano la manifestazione delle emozioni e l’uso di strategie di cortesia positiva.
Lingua: ItalianoPag. 37-54
Etichette: Lingua, Linguaggio, Linguistica,
Titolo articolo: Identità e riconoscimento dell’Altro nella nascita della lirica romanza
Dopo aver tentato di definire cosa si è inteso per poesia lirica nel corso del tempo, si propone di affrontare un nodo fondamentale della Modernità occidentale: la nascita del Soggetto e dell’Individuo nel Medio Evo europeo e il ruolo della letteratura nella percezione, nella scoperta e nell’affermazione dell’identità individuale e dell’Io. Dopo una rapida analisi delle prime affermazioni dell’Individuo nel romanzo antico-francese, affronta il problema dal punto di vista del genere lirico e quindi della relazione fra centralità del fatto amoroso e riconoscimento dell’Io lirico dai Trovatori a Dante. E’ nella lirica italiana, da Giacomo da Lentini a Guinizzelli, Cavalcanti e Dante che si compiono i passi decisivi per uscire dal circolo vizioso trobadorico, assumendo totalmente e ‘fondamentalisticamente’ la Donna come puro espediente del riconoscimento della poesia come pura ed essenziale verbalità.
Lingua: ItalianoPag. 55-70
Etichette: Duecento, Letteratura cavalleresca, Letteratura medievale, Io, Letteratura in volgare, Letteratura medievale, Donna, Poesia, Dantismo,
Titolo articolo: Woolf, Sackville-West e le origini dell”Altro’ canone letterario: un’ipotesi di lettura femminista queer
Sin dagli anni ’70 la critica femminista ha costruito una storia letteraria incentrata sul soggetto-donna, ispirandosi al saggio woolfiano A Room of One’s Own. Tale canone ‘Altro’ rispetto a quello universale/maschile rischia di reiterare un’idea essenzialista e astorica di ‘Donna’. Prendendo in esame il progetto di reinvenzione della storia condiviso da Woolf in A Room e Sackville-West in Aphra Behn, propongo una lettura di A Room alternativa a quella della “ginocritica” o del pensiero della differenza: una lettura femminista queer che di questo testo polimorfo abbracci l’ambivalenza e l’instabilità. Aphra, Vita e Virginia formano una genealogia queer che esplora il desiderio e mette in crisi la soggettività unificata e la stabilità del sistema sesso/genere.
Lingua: ItalianoPag. 71-88
Etichette: Donna, Femminismo, Novecento, Sessualità,
Titolo articolo: Alle soglie del “Tirant”: ‘Gui de Warewic’
La prima parte del “Tirant lo Blanc” è, com’è noto, largamente debitrice nei confronti del romanzo antico-francese in couplets di octosyllabes della prima metà del XIII secolo Gui de Warewic, che ha goduto di una vasta circolazione attraverso almeno 16 manoscritti per lo più conservati in biblioteche del Regno Unito. Successivamente messo in prosa nel Quattrocento, e tràdito da due manoscritti conservati alla British Library di Londra (Royal 15 E 6 f. 227) e alla BnF di Parigi (fr. 1476). L’analisi del trattamento delle fonti costituisce un momento imprescindibile per meglio spiegare l’importante prelievo che Joannot Marturell ha fatto a questo testo. Un confronto ravvicinato con il Gui de Warewic si propone di mettere in luce, attraverso i rapporti di intertestualità, la dipendenza intellettuale che il Tirant ha contratto con il modello.
Lingua: ItalianoPag. 89-100
Etichette: Letteratura medievale, Intertestualità, Quattrocento,
Titolo articolo: Facce strane: le ‘smorfie’ nella narrativa cavalleresca d’oïl
Nelle tradizioni epiche la rabbia dell’eroe invasato si manifesta esteriormente come una violenta deformazione del suo aspetto ordinario: la facies umana cede il passo al rictus feroce della belva. Sopravvivenze residuali di tali trasformazioni fisiche sono rintracciabili anche nei testi epici e romanzeschi d’oïl, specie nelle smorfie di corruccio e negli sguardi spiritati dei grandi baroni feudali in preda all’ira. Nel presente lavoro, le grinte dei cavalieri infuriati sono interpretate come ‘maschere’ del furor e vengono ricondotte entro un orizzonte di riferimenti antropologici che rinviano al ‘gioco di faccia’ dei comportamenti minacciosi e di sfida, oltre che alle forme elementari dell’aggressività umana.
Lingua: ItalianoPag. 101-116
Etichette: Letteratura cavalleresca, Lingua francese, Medioevo,
Titolo articolo: Identità alterata? Riscritture cinematografiche di una leggenda medievale: la Papessa Giovanna
Il contributo verte sul confronto tra due film: Pope Joan, diretto da Michael Anderson (1972) e Die Päpstin, del regista tedesco Sönke Wortmann (2009). Entrambi i film sono basati sulla storia leggendaria di Giovanna che si traveste da uomo, fa carriera in Vaticano e, infine, viene eletta Papa per un breve periodo, intorno alla metà del secolo IX. Ma le due pellicole raccontano la storia di questa donna mitica in modo piuttosto differente, poiché riflettono profondamente i tempi in cui furono prodotti. Il saggio indaga sulle relazioni tra religione, storia e cinema, tra passato e presente, usando il concetto di ‘alterità’ come chiave per comprendere vari livelli problematici, particolarmente il rapporto tra potere istituzionale e potere culturale, tra uomini e donne, tra identità sessuali e di genere.
Lingua: ItalianoPag. 117-134
Etichette: Cinema, Religione, Storia, Identità, Chiesa, Novecento, Origini/Novecento,
Titolo articolo: Marie de France e il lessico ‘fantastico’
Il contributo propone una disamina dettagliata dei termini attinenti alla sfera del ‘fantastico’ nelle opere di Marie de France, giungendo alla conclusione che la relativa esiguità e monotonia del lessico con cui l’autrice dà corpo e voce all’imprevedibile, all’eccezionale, al preternaturale sia riconducibile a una peculiare ‘poetica della meraviglia’. Una poetica che predilige la dimensione soggettiva di chi la esperisce come tale, astenendosi quanto più possibile dall’etichettare enti, fenomeni, situazioni come ‘meravigliosi’ in quanto tali, forse consapevole dell’insidiosa indecidibilità ontologica annidantesi in tale definizione.
Lingua: ItalianoPag. 135-152
Etichette: Fantastico, Letteratura medievale, Lessico,
Titolo articolo: Somiglianze di famiglia fra Voyage de Charlemagne e Digenis Akritas
In questo contributo l’autore mette a confronto il Voyage de Charlemagne con il Digenis Akritas; i due testi medievali rivelano importanti somiglianze di famiglia, che si concentrano nella frequenza del motivo etnoletterario dei vanti simposiali dei guerrieri, sia nella sua lessicalizzazione univoca in entrambe le opere, sia in una serie di particolari minori. Il confronto fornisce una prova ulteriore delle relazioni fra Medioevo romanzo e orientale.
Lingua: ItalianoPag. 153-168
Etichette: Letteratura cavalleresca, Letteratura di viaggio, Letteratura medievale, Medioevo,
Titolo articolo: La costruzione dell’avversario nell’ “Apologia del Cristianesimo” di ‘Abd al-Masīh al-Kindī
L’ “Apologia del Cristianesimo”, redatta da ‘Abd al-Masīh. al-Kindī nel IX secolo, risponde alla progressiva affermazione dell’Islam. L’attenzione è rivolta principalmente alla sezione dedicata al Corano, alla sua genesi e all’approccio interpretativo proposto dal cristiano.
Lingua: ItalianoPag. 169-182
Etichette: Letteratura medievale, Cristianesimo, Lingua araba, Medioevo,
Titolo articolo: Il “descort di Guillem de Salanhac, Per solatz e per deport” (BdT 335, 2): edizione e commento
Si fornisce qui l’edizione critica del “descort di Guillem de Salagnac, Per solatz e per deport”, tentando di studiarne le peculiarità tematiche e metriche all’interno del genere a cui appartiene. Le note e il commento mettono inoltre in rilievo l’interesse di questo componimento in direzione intertestuale.
Lingua: ItalianoPag. 183-214
Etichette: Edizione critica, Metrica, Intertestualità, Medioevo,
Titolo articolo: L’assillo dell’identità e la necessità della continuità nell’esperienza poetica di Kostìs Palmàs (1859-1943)
Nello studio si analizza la questione connessa con l’identità nazionale e con la continuità della cultura greca attraverso la figura di uno dei principali interpreti della storia letteraria greca fra Otto e Novecento, K. Palamàs (1851-1943). Si presenta altresì l’atmosfera ideologica ateniese confrontata con la coeva situazione nell’Alessandria di K. P. Kavafis (1863-1933).
Lingua: ItalianoPag. 215-238
Etichette: Nazione, Novecento, Letteratura greca,
Titolo articolo: Women and the Sacred in the Tenth-Century Literary Imaginary: a Case Study
Il presente contributo è incentrato sull’analisi della storia della profetessa Sagˇāh. nella forma in cui ce l’ha tramandata Abū’l-Faragˇ al-Is.fahānī (d. 967) nel Kitāb al-aghānī. Adottando un approccio di genere, si tenterà di far emergere le strategie discorsive attraverso le quali la figura della profetessa, contemporanea di Muh. ammad, ha subito, nell’immaginario letterario, un processo di denigrazione e svilimento. L’analisi mostra anche come, attraverso il corpo, ossia attraverso la differenza femminile stigmatizzata e concepita in termini negativi, la profetessa viene mortificata e privata sia della parola autorevole sia della funzione di comando (cedute entrambe alla corrispondente figura maschile). L’accentuazione dell’aspetto ‘scabroso’ dell’incontro fra la profetessa e Musaylima, un altro ‘falso’ profeta, e le norme di genere sulla sessualità delle donne sono un segnale chiaro del modo di operare dei vari redattori/trasmettitori/manipolatori della storia.
Lingua: InglesePag. 239-252
Etichette: Corpo, Profezia, Sessualità, Letteratura medievale, Medioevo,
Titolo articolo: Mirabili storie d’amore e di sesso: Bandello, umanista eterodosso?
Il presente contributo prende in esame la cultura carnevalesca che permea larga parte delle novelle di Bandello. S’intende qui rilevare il rapporto che i testi istituiscono con l’alterità: l’alterità è la donna, è l’omosessualità, è la lussuria contrapposta a una vita conventuale morigerata. Si segnaleranno altresì taluni caratteri della cultura rinascimentale che si dispiegano finanche nelle novelle più irriverenti, la cui cifra stilistica è l’eccesso (del comico e del basso corporeo).
Lingua: ItalianoPag. 253-268
Etichette: Rinascimento, Comico, Novella, Corpo, Alterità, Donna, Omosessualità,
Titolo articolo: Fra due mondi. L’immagine dell’amato assente nel “Roman d’Alexandre” di Alexandre de Paris e nel “Mirouer des simples ames” di Marguerite Porete
Attraverso la comparazione del motivo del “Ritratto dell’amato lontano” in due opere francesi medievali di genere diverso, il “Roman d’Alexandre” di Alexandre de Paris e il “Mirouer des simples ames” di Marguerite Porete, il contributo si interroga sul rapporto fra immagine, identità, alterità e amore.
Lingua: ItalianoPag. 269-284
Etichette: Letteratura francese, Medioevo, Immaginario, Identità, Alterità, Amore,
Titolo articolo: Gravina, Dante e la verità della Commedia
Con Gianvincenzo Gravina, il discorso sulla poesia dantesca conosce un salto di qualità rispetto ai precedenti del Cinque e Seicento. Gravina concede rinnovata evidenza al magistero epistemico ed etico della “Commedia”, pregiando quel capolavoro proprio in nome dell’ingente spessore sapienziale, ragione dell’incisività e della varietà espressiva. L’intera estetica di Gravina, del resto, puntava sulla pregnanza dottrinale della poesia, assumendo il linguaggio poetico come combinato di senso letterale e senso riposto, velo esteriore di favole e occulto, nutritivo insegnamento. Magistrale archetipo è Omero, che aveva coscienza del Dio unico, ma drappeggiava il vero col finto dei miti. La “Commedia” dantesca, rappresentazione dei tre regni oltremondani con riferimento alle condizioni morali di questa vita, presenta, secondo Gravina, un senso letterale esso stesso veritativo; ma non esorbita per questo dalla dialettica fra superficie e profondità del testo.
Lingua: ItalianoPag. 285-302
Etichette: Dantismo, Ermeneutica, Esegesi, Settecento,
Titolo articolo: Noi e gli altri. Forme di identità e alterità in zone di contatto
Incentrato sulla polarizzazione Greco/barbaro, il discorso sull’alterità attraversa come un filo conduttore la letteratura in lingua greca, antica e bizantina. Nei testi narrativi in volgare che si affacciano sulla scena letteraria bizantina dalla metà del XII secolo questa dicotomia classica perde tuttavia il suo vigore. Il poema epico-romanzesco Digenis Akritas e la cosiddetta Cronaca di Morea, che narra in toni epici la conquista del Peloponneso bizantino da parte dei cavalieri franchi durante il XIII secolo, rivelano entrambi una ben diversa consapevolezza dell’io e dell’altro. Nati entrambi in zone di contatto fra diverse lingue e culture essi documentano, trasponendoli nel mondo della finzione letteraria, l’esistenza di svariate strategie d’integrazione dell’altro e il formarsi di nuove identità, al di là delle divergenze di lingua, confessione e cultura.
Lingua: ItalianoPag. 303-326
Etichette: Alterità, Letteratura greca, Lingua greca, Duecento,
Titolo articolo: Forme dell’antropofagia in alcuni testi medievali
La realtà degli atti antropofagici ha sollevato un lungo dibattito tra gli antropologi. Le tesi di Arens tese a riconoscere all’antropofagia un carattere meramente discorsivo si rivelano estremamente fruttuose nell’analisi di alcuni testi medievali, dove, in linea con le affermazioni dell’Antichità classica, l’antropofagia si rivela come uno dei tratti distintivi dell’alterità. Nel corso del Medioevo si assiste, tuttavia, ad un’evoluzione nell’uso ideologico del motivo antropofagico: all’interno della letteratura di viaggio, infatti, si tende a negare qualsiasi valenza culturale o rituale alle pratiche cannibaliche dei popoli alieni, marchiati da un’irriducibile barbarie che giustifica l’ideologia di conquista. In questa direzione, proprio nella letteratura sulla colonizzazione del Nuovo Mondo si assiste ad una vera e propria epidemia cannibalica.
Lingua: ItalianoPag. 327-340
Etichette: Antropologia, Medioevo, Letteratura di viaggio,
Titolo articolo: Per un ‘orientalismo’ virtuoso: Giuseppe Lanza del Vasto
Giuseppe Lanza del Vasto fu un intellettuale, uno scrittore, un uomo di fede e d’azione di assoluto rilievo nel Novecento europeo. Formatosi a Parigi, amico di Gide, Valery e di Simone Weil, raggiunse in India Gandhi per diventarne apostolo ed emissario in Europa. Questo saggio, che tratta soprattutto del romanzo Giuda e delle opere dedicate alle religioni orientali, intende approfondire il sincretismo Oriente-Occidente che nell’opera letteraria e saggistica di Lanza presenta aspetti estremamente originali e innovativi.
Lingua: ItalianoPag. 341-356
Etichette: Novecento, Alterità, Romanzo,
Titolo articolo: Forme dell’alterità nelle fiabe siciliane
A partire dalla racolta di fiabe siciliane pubblicata nel 1870 da Laura von Gonzenbach, il contributo indaga il senso del tema dell’Altro nella tradizione della fiaba. L’alterità di cui parla la fiaba di magia non concerne le determinazioni dei personaggi, ma il loro stesso statuto ontologico. Il rapporto tra l’eroe umano e gli esseri extraumani o non completamente umani con cui egli interagisce è problematico e oscillante, e porta ad esiti per nulla scontati. Ma nel complesso per le fiabe la salvezza e il riscatto, tanto dell’eroe umano che del suo deuteragonista oltremondano, avvengono solo quando si giunge a un’integrazione, per quando difficile e dolorosa essa possa essere.
Lingua: ItalianoPag. 357-372
Etichette: Alterità, Ottocento, Fiaba,
Titolo articolo: Lui, lui, l’Altra: Josefa Amar y Borbón, musa addomesticata
Il “Discurso en defensa del talento de las mugeres” (1786), di Josefa Amar y Borbón, preannuncia in Spagna l’entrata in scena dell’Altra, quel soggetto donna, individuale e collettivo al tempo stesso, che, dal Settecento in poi, cercherà di ricavare, tra gli interstizi dello spazio normativo, un luogo di enunciazione propria ed autorevole. Dell’alterità che accompagna questa eccedenza discorsiva – e ne costituisce la cifra identitaria –, non rimane però traccia nelle due traduzioni italiane dell’opera (quella coeva, di Masdéu, e quella anonima ottocentesca), ognuna delle quali, ‘addomesticando’ la lingua dell’Altra, erode il segno differenziale per riaffermare il monologismo maschile.
Lingua: ItalianoPag. 373-388
Etichette: Alterità, Settecento, Letteratura, Lingua spagnola, Traduzione,
Titolo articolo: Schede di etno-linguistica per i “Cuentos” di Josefina Plá
Nei “Cuentos” di Josefina Plá la scelta dello jopara quale strumento espressivo permette l’affioramento di alcuni elementi di cultura preispanica che trovano un parallelo nelle scritture americanistiche del Cinquecento.
Lingua: ItalianoPag. 389-398
Etichette: Alterità, Cinquecento, Lingua spagnola,
Titolo articolo: Meraviglia, paura e dialogia didascalica nei romanzi di Chrétien de Troyes
In “Erec et Enide”, nel “Chevalier de la Charrette” e nel “Chevalier au Lion” Chretien de Troyes descrive l’incontro tra il cavaliere e la merveille con riferimento alla presenza o alla assenza di un sentimento di paura, esplicitamente indicata col termine ‘peor’. È interessante che le lezioni singolari del manoscritto di Guiot nel manoscritto Paris, BNF, fr. 794 presentino una versione degli eventi che diverge in maniera sottile ma sostanziale dal resto della tradizione. Questa osservazione suggerisce di valorizzare un dato tradizionalmente considerato improduttivo, notando come lo studio delle lectiones singulares apra ad una ‘filologia dell’estremo’ che consente di misurare il sistema di conformità del testo recepito.
Lingua: ItalianoPag. 399-416
Etichette: Letteratura arturiana, Letteratura cavalleresca, Letteratura medievale, Medioevo,
Titolo articolo: Beuve de Hamptone: altérité générique et chronotope romanesque
Il presente studio si interessa a un testo medievale, il “Beuve de Hampone” anglo-normanno, la cui alterità si realizza tanto nell’ibridità della materia e della forma quanto nella coerenza singolare di un cronotopo specifico. La riflessione che è qui condotta riguarda in particolare il modo in cui l’articolazione tra contenuto e forma, tra materia e genere determina l’elaborazione di una nuova sostanza letteraria. La conclusione alla quale si perviene è che “Beuve de Hamptone” è meno una narrazione di una storia aperta che un’esemplificazione compiuta attraverso il racconto delle peregrinazione dell’eroe di quell’etica boeziana del fatuum comune a molti romanzi d’avventura medievali.
Lingua: FrancesePag. 417-432
Etichette: Letteratura medievale, Alterità, Medioevo,
Titolo articolo: ‘Ombra della carne, o suo veleno’. Il problema mente-corpo nella “Storia meravigliosa di Peter Schlemihl” di Adelbert von Chamisso
Questo contributo propone una nuova analisi del motivo dell’ombra in un capolavoro del romanticismo tedesco “La storia meravigliosa di Peter Schlemihl” (1813) di Adelbert von Chamisso, a partire dalla secolare questione filosofico-scientifica relativa al dualismo corpo-mente introdotto da Cartesio. L’ombra viene da noi interpretata come segnatura della coscienza individuale, come scrittura per immagini dell’interiorità dell’individuo, della sua dimensione invisibile, proiettata nei segni della corporeità. Proponiamo qui una esegesi del motivo dell’ombra, a partire dalle valenze desunte all’interno del dibattito fisico-fisiologico sulla visione, sia come ‘scrittura delle qualità dell’individuo’, ovvero come proiezione della sua essenza interiore sul piano materiale, sia come oggetto dell’atto conoscitivo. Metodologicamente ci avvaliamo dei recenti studi d’ambito neurocognitivo riguardanti la coscienza umana, il suo sviluppo e la sua manifestazione come traccia sensibile di un esperimento con la verità, di una relazione tra l’io cosciente e l’alterità del mondo conoscibile.
Lingua: ItalianoPag. 433-454
Etichette: Ottocento, Romanticismo, Alterità, Corpo, Io,
Titolo articolo: La imagen del Otro: moras y moras en el folclore aragonés
Nella tradizione orale ispanica è molto frequente la presenza dei mori, sia in toponimi sia in leggende diffuse in tutto il territorio. Il presente articolo ruota intorno a due comuni errori: l’identificazione di questi personaggi leggendari con i mori storici e la ricorrente associazione del toponimo con le antiche popolazioni. Successivamente, si mostreranno le differenze tra i personaggi leggendari maschili e femminili. I primi, più numerosi nell’immaginario galiziano, sono solitamente costruttori o custodi di tesori; i secondi, molto frequenti in Aragona, condividono delle caratteristiche con il mondo delle fate.
Lingua: SpagnoloPag. 455-468
Etichette: Lingua spagnola, Alterità, Immaginario, Toponomastica,
Titolo articolo: Costantinopoli nella geopolitica di alcuni romanzi cavallereschi castigliani
L’articolo illustra i risultati di una ricerca volta a sondare la presenza di Costantinopoli in quanto realema nei romanzi cavallereschi castigliani. Ciò che emerge da tale sondaggio è che la città si presenta come un punto di riferimento in un quadro geopolitico ampio e che appartiene a un Occidente cristiano. Costantinopoli è così il punto più estremo di un’area divisa in due: da una parte i cristiani, e dall’altra gli ‘infedeli’.
Lingua: ItalianoPag. 469-486
Etichette: Letteratura cavalleresca, Impero Ottomano, Alterità, Letteratura medievale,
Titolo articolo: L’lterità di gender: un concetto di confine
Il concetto di gender segna il confine primordiale, il confine primario insito nella natura stessa dell’essere umano: quello della propria connotazione sessuale o meglio del senso che la sua differenza biologico-naturale, scritta nei corpi, ha assunto a seconda dei tempi, delle circostanze, dei contesti della storia e della cultura che ne hanno, di volta in volta, segnato i limiti e le caratteristiche. Un concetto profondamente eversivo del tradizionale modo di concepire la differenza sessuale, che sul piano della ricerca ha rappresentato, immediatamente dal suo affermarsi come concetto epistemologico, la necessità di un profondo dibattito tra le scienze sociali, di uno scambio continuo di conoscenze, ipotesi, paradigmi. Come già aveva fatto nei decenni precedenti la storia delle donne, la gender history ha, tra gli anni ‘70 e ‘80 cercato il dialogo con le altre scienze sociali per sperimentare un nuovo terreno di ricerca.
Lingua: ItalianoPag. 487-498
Etichette: Alterità, Sessualità, Letteratura, Novecento,
Titolo articolo: Tradurre in italiano il ciclo di “Lancelot-Graal”
Del più importante ciclo narrativo della letteratura francese medievale, fonte produttiva per secoli nella storia del romanzo occidentale, non esiste una traduzione italiana integrale. L’articolo indica le linee principali di un possibile progetto di traduzione, suggerendo qualche ipotesi di soluzione per i due principali problemi da affrontare, la scelta dei testi da tradurre e le modalità di traduzione. È proposta infine una breve prova, dall’esordio della “Mort le roi Artu”.
Lingua: ItalianoPag. 499-510
Etichette: Alterità, Letteratura cavalleresca, Letteratura arturiana, Letteratura medievale, Letteratura francese, Traduzione, Medioevo,
Titolo articolo: Tempo e spazio nei “cuentos del Conde Lucanor”: tre esempi
Negli enxiemplos che compongono la prima parte del “Conde Lucanor”, Juan Manuel sfrutta con perizia le possibilità offertegli dalle dimensioni temporale e spaziale della narrazione. Si analizzano qui, a mo’ di campione, i racconti L, con il suo calcolato alternarsi di accelerazione e decelerazione delle azioni, che si sviluppano lungo la duplice direzione del viaggio compiuto dal protagonista, XLV, dove la progressiva dilatazione diacronica degli interventi del diavolo sfocia in uno scontato epilogo per il suo protetto, e XI, nel quale il gioco di prestigio realizzato proprio sul tempo e sullo spazio da don Yllán nei confronti dell’aspirante allievo, è duplicato dal gioco di prestigio narrativo realizzato da don Juan nei confronti del lettore.
Lingua: ItalianoPag. 511-528
Etichette: Alterità, Letteratura cavalleresca, Letteratura medievale,
Titolo articolo: Ripensare antropologicamente l’alterità: per una epistemologia simmetrica e relazionale
Lo studio antropologico dell’alterità si configura sempre più come un ambito di riflessione non solo epistemologico ma anche intrinsecamente politico e sociale, nel momento in cui sia le diseguaglianze politico e economiche crescono sempre più e in cui le aule universitarie italiane si fanno protagoniste di un avvicinamento tra i mondi vicini e lontani che abitano all’interno di uno stesso contesto transnazionale. Il mettere ‘in-relazione’ questi mondi implica il ‘co-creare’ in maniera creativa e responsabile relazioni tra essi, mostrando dal punto di vista di una antropologia simmetrica e relazionale quanto tutte le relazioni sono relazioni sociali, ‘ri-concettualizzando’ ciò che ‘il sociale’ può essere.
Lingua: ItalianoPag. 529-535
Etichette: Alterità, Antropologia, Politica, Società, Sociologia,