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Le forme e la storia | 2014 | N. 2
Anno 2014 – Annata: VII – N. 2
A cura di Sebastiano Italia
Titolo articolo: INTRODUZIONE
Presentazione del volume monografico legato al ciclo di conferenze dantesche raccolte nel fascicolo.
Lingua: ItalianoPag. 9-12
Etichette: Dantismo, Duecento, Letteratura, Trecento, Studia humanitatis, Origini/Novecento, Italianistica, Italian Theory Convegno di studi,
Titolo articolo: Il Convivio e il suo pubblico
In questo saggio il Convivio è visto come un trattato etico-politico che differisce parecchio dai coevi trattati scientifico-filosofici. Esso è indirizzatto a una specifica classe (la nobiltà) e il suo proposito è quello di riorganizzare una società in conflitto e di ricostruire nuovamente la sua unità sociale sotto il controllo imperiale.
Lingua: ItalianoPag. 13-21
Etichette: Dantismo, Convegno di studi, Trattato,
Titolo articolo: Prolegomeni alle tre canzoni del Convivio
Il saggio intende fornire un’esposizione preliminare dello status quaestionis sulle tre canzoni del Convivio. L’analisi delle tre liriche e dei relativi commenti in prosa, aprendosi ad una prospettiva intertestuale specialmente per la terza lirica Le dolci rime d’amor ch’i’ solìa, mira ad approfondire il confronto e la connessione tematica tra il trattato e il poema dantesco.
Lingua: ItalianoPag. 23-31
Etichette: Dantismo, Convegno di studi,
Titolo articolo: Il Convivio e l’allegoria dei poeti
La narrazione delle vicende d’amore di Dante dopo la morte di Beatrice e la sua stratificata interpretazione costituisce l’essenza del Convivio e la sua stessa ragion d’essere. È il presupposto della teorizzazione di quattro sensi della scrittura profana, corrispondenti a quelli enucleati dalla tradizionale esegesi sacra. L’originale posizione di Dante si manifesta in tre principali aspetti: innanzitutto nell’attribuzione del senso morale e dell’anagogico anche alla scrittura profana, nella misura in cui il poeta è in grado di rappresentare il Bene e il Vero; in secondo luogo nel riconoscimento che l’allegoria dei poeti è non solo interpretazione ma anche forma espressiva; infine nella posizione sovraordinata, rispetto al concetto, della rappresentazione, che è in grado di oltrepassare i limiti della ragione attraverso l’intuizione intellettuale.
Lingua: ItalianoPag. 33-54
Etichette: Dantismo, Convegno di studi, Allegoria, Filosofia,
Titolo articolo: L’Empireo, la Prima Mente e il Protonoè nel Convivio
Il presente saggio intende esaminare la concezione teologica dell’Empireo nel Convivio, per mezzo della discussione di alcuni dati e lasciando per la fine eventuali valutazioni su questioni aperte afferenti a termini, tipici del lessico filosofico, quali Prima mente e Protonoè. In seguito la messa a fuoco si sposta verso un importante tassello per la cultura medievale e dantesca: il commento di Bernardo Silvestre al De Nuptiis Philologiae et Mercurii di Marziano Capella, testo cardine che ci ha trasmesso il sapere filosofico dell’antichità coniugandolo con la speculazione teologica.
Lingua: ItalianoPag. 55-66
Etichette: Dantismo, Convegno di studi, Filosofia, Teologia, Neoplatonismo,
Titolo articolo: Veri filosofi e giuristi moderni nel Dialogus inter magistrum et discipulum di Guglielmo di Ockham
L’opera politica più conosciuta di Guglielmo di Ockham è un dialogo. Nella prima parte del Dialogus inter magistrum et discipulum un maestro ed il suo curioso discepolo intraprendono una civile conversazione a proposito di eresia. Ockham inizia il suo Dialogus con una questione molto dibattuta tra XIII e XIV secolo: theologi et veri philosophi – uomini molto preparati nella scienza morale razionale e nella teologia – possono giudicare quale affermazione sia da considerare cattolica e quale eretica. I moderni giuristi (ovvero i canonisti) sostengono l’opinione contraria, poiché si considerano competenti essendo esperti nel diritto e nelle azioni legali. La risposta del maestro è chiara: per ciò che concerne questioni speculative morali (pure moralia) i moderni giuristi non possono competere con gli esperti nelle scienze speculative come la filosofia morale e la teologia. Questi passaggi richiamano alla mente le invettive di Dante contro i giuristi presuntuosi nelle pagine della Monarchia.
Lingua: ItalianoPag. 67-80
Etichette: Dantismo, Convegno di studi, Filosofia, Politica,
Titolo articolo: Miti classici come preannunci messianici nel Paradiso di Dante
Il primo e il secondo canto, il prolog», e il trentatreesimo, l’ultimo, del Paradiso contengono riferimenti a figure e vicende della mitologia greco-latina che sorprendono per la loro presenza. Due riferimenti sono nel primo canto, uno nel secondo, due nell’ultimo. Hanno significato ultimo come richiamo all’evento centrale della visione cristiana della storia del mondo creato. In piena rispondenza con la conclusione del poema: la visione in condizione di rapimento dell’immagine del figlio di Dio.
Lingua: ItalianoPag. 81-103
Etichette: Dantismo, Convegno di studi, Mitologia,
Titolo articolo: Scrutare il dolore. Intorno ad alcune immagini di Bassani
Analizzando alcune immagini ricorrenti nella narrativa (e nella poesia) di Bassani, in questo saggio ci si propone di portare alla luce – per quanto possibile – il complesso lavoro dello scrittore intorno all’esperienza del dolore. Si tratta di ‘oggetti’, come scale, alberi, animali; o anche di una espressione metaforica particolarmente forte (‘vomitare i padri’): a rendere gli uni e l’altra profondamente significativi è la somma di possibili allusioni che per vie diverse conducono tutte a un disagio affettivo, storico, addirittura esistenziale.
Lingua: ItalianoPag. 107-148
Etichette: Novecento, Narrativa, Poesia,
Titolo articolo: Il Belpaese mancato: i Sillabari di Parise
I Sillabari di Goffredo Parise sono più di una raccolta di racconti o Short stories; essi costituiscono un romanzo per frammenti, o meglio un Composite Novel, che attraversa il cuore, nascosto e impervio, di un paese, l’Italia, e di un popolo, gi italiani, alla ricerca – tormentata e inappagata – di se stessi.
Lingua: ItalianoPag. 149-160
Etichette: Novecento, Romanzo,
Titolo articolo: Dove vanno gli intellettuali, la critica e la letteratura?
Questo breve intervento mira a discutere alcuni temi presentati in un recente libro di Romano Luperini, nel quale il critico italiano pone, con forza, il problema della attuale condizione postmoderna della critica letteraria, nell’età in cui la letteratura e l’attività intellettuale sono sottoposti a radicale revisione dalla cultura dominante nel sistema delle comunicazioni. La critica letteraria è peraltro capace di resistere se si interroga sulle sue ragioni ultime.
Lingua: ItalianoPag. 163-168
Etichette: Convegno di studi, Critica letteraria, Italianistica, Italian Theory, Duemila,
Titolo articolo: “Ridursi ai princìpi”. Resistenza della critica e dell’insegnamento della letteratura
Il saggio si sofferma sulla «resistenza» della critica e dell’insegnamento letterario, nelle avverse condizioni attuali, e in particolare sulla necessità, espressa da Romano Luperini nel suo recente volume (2013), di “ritornare alle origini”. Esplicita le implicazioni di questa prospettiva richiamando Machiavelli e il suo concetto di “ridursi ai princìpi”, cioè riscoprire i fondamenti, le ragioni della funzione della critica, per poter esistere e rinnovarsi. Evidenzia, a proposito del libro di Luperini, le omologie tra critica e insegnamento, la relazione dialettica particolare/universale, io/noi, l’etica planetaria di Auerbach contrapposta a quella nazionale di De Sanctis, e il paradosso della critica come “scienza del possibile” proposto da Guido Guglielmi.
Lingua: ItalianoPag. 169-179
Etichette: Convegno di studi, Critica letteraria, Italianistica, Italian Theory, Duemila, Novecento,