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Le forme e la storia | 2014 | N. 1
Anno 2014 – Annata: VII – N. 1
A cura di Sebastiano Italia
Titolo articolo: Forme e funzioni retoriche di una novella epistolare d’età imperiale (Ps.-Aesch. Ep. X)
Il presente contributo sull’Epistola X attribuita allo Pseudo-Eschine si propone di mettere in luce i meccanismi che consentono la realizzazione di uno scritto retorico dalle multiformi qualità letterarie. Esso mostra i tratti tipici della prosa epistolare insieme ad altre peculiarità della parodia, della fabula milesia e, ancora, stilemi propri dell’apologia giudiziaria e della commedia. Nel contributo si analizzano, poi, gli eventuali scarti da ciascun genere letterario e se ne tenta, nel limite del possibile, un’interpretazione. Attenzione preponderante è riservata, infine, all’analisi di sintagmi e parole-chiave, spesso indizi dell’elevato livello culturale dei destinatari dello scritto.
Lingua: ItalianoPag. 9-26
Etichette: Epistolografia, Novella,
Titolo articolo: Sul contatto tra narrativa cortese e fabliau nel Decameron
Il contributo ripropone, sulla scorta di alcuni casi esemplari, la questione dell’interferenza tra fabliau e narrativa cortese nel “Decameron”, a conferma di un’assimilazione non banale della tradizione letteraria francese e della libertà assunta da Boccaccio nei confronti dei suoi modelli.
Lingua: ItalianoPag. 27-36
Etichette: Boccaccio Giovanni, Trecento, Decameron,
Titolo articolo: ‘Molte lode merita la fama di colui il quale nel contentamento delle piacieuolissime donne exercitando si diletta’: il “Decameron” nel frammento magliabechiano (BNCF, II.II.8, cc. 20r-37v)
Le carte 20r-37v (M) del codice II.II.8 della Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze trasmettono il cosiddetto frammento magliabechiano del “Decameron” (1363 ca.), ideato e trascritto nel Regno di Napoli probabilmente da un mercante fiorentino legato al Gran Siniscalco Nicola Acciaiuoli. La posizione di M risulta eccentrica rispetto ad alcuni dei caratteri tipici dei codici della proto-diffusione, come ad esempio la mise en page. La selezione testuale magliabechiana, d’altra parte, fa emergere con chiarezza l’appartenenza del “Decameron” al vario e vasto ambito della letteratura prosimetrica trecentesca in volgare, in cui trovano rispondenza alcune delle peculiarità di M.
Lingua: ItalianoPag. 37-52
Etichette: Narrativa, Novella, Trecento, Boccaccio Giovanni, Trecento,
Titolo articolo: Forme narrative e autenticazione storica. La novella dei “Tre Anelli” nella “Cronaca Minore” di Giovanni di Winterthur
Lo stretto legame che intercorre tra mondo della storia e mondo del racconto rende necessario, nell’affrontare lo studio storiografico, il ricorso a strumenti che non rientrano, solitamente, nel campionario dello storico, e che possono essere desunti efficacemente dall’ermeneutica letteraria. Il presente articolo mostra l’interazione tra diverse discipline, attraverso l’analisi di un brano della poco nota cronaca di Giovanni di Winterthur. Si analizza in particolare una notizia sull’ilkanato di Persia che l’autore espone attraverso una forma narrativa ispirata alla cornice della novella dei “Tre Anelli”, di chiara matrice esemplare e che, in questo contesto, diventa dispositivo di autenticazione del fatto storico.
Lingua: ItalianoPag. 53-64
Etichette: Novella,
Titolo articolo: ‘Traiez vostre espee erramment…’
Percorsi e metamorfosi del racconto “Motif-Index K 1517.1”. L’articolo esamina il racconto che nel “Motif-Index of Folk Literature” di Stith Thompson è registrato sotto il lemma K 1517.1. Si tratta di una narrazione di origine indiana, declinata in numerose versioni orientali, penetrata nell’Occidente medievale europeo attraverso testi scritti ed orali. Oltre alle versioni redatte in Spagna, se ne contano una versione oitanica (il pregevole Lai de l’Espervier) e varie versioni italiane, la più brillante ed innovativa delle quali è costituita dalla novella di Madonna Isabella, novella VI della VII Giornata del “Decamerone”.
Lingua: ItalianoPag. 65-80
Etichette: Boccaccio Giovanni, Trecento, Decameron,
Titolo articolo: Gérard de Nerval e Les Filles du Feu
Nelle “Filles du Feu”, possiamo rintracciare un gioco di trasposizioni formali e tematiche, che si fanno eco. I temi fondamentali di Sylvie si ritrovano specularmente in “Corilla” e nelle “Chansons et Légendes du Valois”. Isis evoca, come “Octavie”, il viaggio iniziatico. Emilie, Jemmy ed Isis introducono infine il plagio. Analizzeremo, in un primo momento, il concetto di intertestualità; definiremo poi lo statuto delle novelle, come espansione di una sequenza unica, mentre una ultima parte sarà infine dedicata al passaggio dal mito allo stereotipo.
Lingua: ItalianoPag. 81-96
Etichette: Novella, Racconto, Mito,
Titolo articolo: Corsi e ricorsi di un genere letterario: la novella in editoria
L’articolo si focalizza sul genere della novella tra la seconda metà dell’Ottocento e il primo trentennio del Novecento sottolineando il ruolo giocato dall’industria editoriale, in quel mentre in fase di decollo, per la ridefinizione del rapporto dialettico tra novella, romanzo e racconto e per l’insorgere della ‘novella editoriale’. L’ultimo aspetto sarà illustrato con alcune lettere tratte dall’epistolario Verga, Puccini, De Roberto, nelle quali si possono seguire le fasi degli accordi editoriali per la riedizione di novelle in volumi che avrebbero dovuto comporre la collana de “I Migliori novellieri del Mondo” curata da Mario Puccini per la casa editrice Urbis di Roma.
Lingua: ItalianoPag. 97-112
Etichette: Ottocento, Novella, Editoria, Novecento,
Titolo articolo: I nostri simili di Pier Antonio Quarantotti Gambini fra influssi sveviani e originalità creativa
Ne “I nostri simili” gli influssi di Svevo si combinano con gli apporti personali del loro autore. Rimandano a Svevo, per esempio, la contrapposizione fra il protagonista, debole, e il ‘rivale’, sicuro di sé, l’analisi dei lati oscuri della psiche, il problematico rapporto di Guerino con il padre. Appartengono a Quarantotti Gambini la suggestione della campagna istriana – unita al mito dell’italianità –, la proiezione verso il futuro. Nei tre racconti, cioè uno short story cycle, la narrazione è poi svolta sul filo della memoria, mescolando più piani temporali.
Lingua: ItalianoPag. 113-130
Etichette: Novella, Novecento,; Racconto,
Titolo articolo: Per una riedizione critica del “Cittadino di republica” (1617) di Ansaldo Cebà, accademico Addormentato di Genova
Il “Cittadino di republica” (1617) del genovese Cebà sembra, ad un secolo di distanza, fungere da risposta al “De principatibus” machiavelliano col mettere in risalto non solo l’opposizione tra principato e repubblica ma anche quella tra cittadino e principe. Il contributo mira a mostrare come in realtà Cebà abbia perfettamente capito l’ideale umanistico della repubblica di Firenze (del tutto scomparso agli inizi del ‘600) recuperando forse più da Guicciardini che non da Machiavelli soluzioni politiche (aristocratiche ma non solo) a favore della repubblica.
Lingua: ItalianoPag. 131-150
Etichette: Novella,
Titolo articolo: Jérôme Paturot e la modernità nel XIX secolo. Riflessioni di un economista-romanziere
Marie Roch Louis Reybaud (1799-1879), giornalista, economista e romanziere, è l’autore di un best seller ambientato negli anni della monarchia di luglio, “Jérôme Paturot à la recherche d’une position sociale” (1842). Questo bildungsroman, scritto nello stesso periodo in cui decide di fondare il “Journal des écono- mistes”, è il risultato di una scelta: fare del romanzo la terra d’elezione di riflessioni sull’economia e la modernità. Da sansimoniano a deputato-aggiotatore, la cavia Jérôme cade nelle trappole di una società mistificatrice e ci introduce nel mondo dei clichés sociali, politici e finanziari del regno del ‘roi des français’.
Lingua: ItalianoPag. 151-166
Etichette: Novella, Racconto, Romanzo,
Titolo articolo: L’interculturalità linguistica: l’italiano dinanzi alle altre lingue
Si definisce il triplice rapporto che lega interculturalmente l’italiano alle altre lingue sub specie di prestiti-doni stranieri (§ 1), di italianismi (§ 2), di micro-veicolarità (§ 3), mettendo in guardia contro la sua rinuncia all’uso nell’università italiana e nella cultura specializzata a vantaggio dell’anglo-americano in nome di una pseudo-internazionalizzazione della ricerca (§ 4), e denunciando il rischio della scomparsa dell’italiano in seguito a sostituzione con l’anglo-americano (§ 5).
Lingua: ItalianoPag. 167-78
Etichette: Interculturalità, Lingua, Linguistica,