Le forme e la storia | 2010 | N. 1

Anno 2010 – Annata: III – N. 1
A cura di Sebastiano Italia

Autore/i articolo: ANTONIO PIOLETTI
Titolo articolo: Esercizi sul cronotopo 3. “Un grant cerne tot environ la maison”. Il ‘Perlesvaus’

Il saggio prende le mosse dall’episodio del fallimento di Lancillotto presso il Castello del Re Pescatore. Quello della conquista del ‘senso’ del Graal è il tema dominante del “Perlesvaus”, romanzo di datazione incerta (secondo alcuni 1200-1210, antecedente al ciclo maggiore del “Lancelot-Graal”; 1230-1240 per altri). L’opera, che si collega alla materia dell’incompiuto “Perceval” di Chrétien de Troyes, fa emergere l’antico sostrato leggendario e mitico di un racconto di iniziazione filtrata da un’aura di cristianizzazione e di riscrittura mitica di motivi e allegorie che prefigurano i processi di intervento nella storia della Provvidenza. Opera ricca di ‘avventure’, tenute insieme dalla tecnica dell’‘entrelacement’, radicato nei racconti di promozione dell’abbazia di Glastonbury, identificata con la mitica Avalon, e sede della sepoltura di Artù e Ginevra. Il saggio vuole esaminare il suo ‘cronotopo’ e le implicazioni teoriche ad esso afferenti. La ricerca errante del cavaliere ha un fine, è inscritta in un disegno ‘teleologico’. La letteratura può offrire un ‘tempo’ e uno ‘spazio’ tali da fermare o prolungare la ‘ricerca’; è la ‘conoscenza’ in sé a farsi ‘cronotopo’.

Lingua: Italiano
Pag. 11-30
Etichette: Amor cortese, Filologia romanza, Letteratura arturiana, Letteratura cavalleresca, Leggenda, Poema cavalleresco,

Autore/i articolo: FERDINANDO RAFFAELE
Titolo articolo: Raffigurazioni dell’Italia e dei suoi abitanti nelle chanson de geste (secc. XII-XIII)

L’indagine del presente lavoro si concentra sulle raffigurazioni dell’Italia presenti nelle ‘chansons de geste’, testi che all’interno dei generi letterari del Medioevo occupano una posizione peculiare per tre motivi: 1) sono rivolte a un pubblico sociologicamente composito; 2) denotano al loro interno notevoli tratti di omogeneità tematica; 3) erano considerati storicamente latori del ‘vero’ storico. Scopo di questo saggio è quello di offrire i risultati di un sondaggio, condotto su un campione significativo di ‘chansons’, concernente alla rappresentazione letteraria ascrivibile all’Italia, alla sua natura fisica e alle qualità attribuite ai suoi abitanti. L’Italia è riconosciuta quale realtà omogenea, le cui articolazioni territoriali appaiono strettamente interconnesse ma lontane rispetto al punto di vista del narratore e del pubblico. La città di Roma esercita un forte fascino in virtù dei suoi luoghi e simboli inerenti la religiosità e il carisma del (seppur in declino) potere politico e imperiale.

Lingua: Italiano
Pag. 31-44
Etichette: Filologia romanza, Letteratura cavalleresca, Poema cavalleresco, Poesia epica,

Autore/i articolo: GIUSEPPE MANDALÀ
Titolo articolo: La descrizione della città di Roma nelle opere di tre storici arabo-islamici del medioevo

Il saggio si propone una riflessione sull’idea di ‘reimpiego’, ‘citazione’ e ‘plagio’ nella storiografia arabo-islamica medievale, al fine di raggiungere la ‘notizia’ intesa nella sua unità minima, vero e proprio ‘fonema’ per la storiografia arabo-islamica. L’oggetto dello studio verte sullo spazio letterario assunto dalla rappresentazione della città di Roma nel contesto delle cosmografie con le quali si aprono alcune tra le storie universali arabo-islamiche più importanti. La descrizione geografica dell’Urbe è nota già a partire dal IX secolo d.C. agli occhi degli arabi la città di Roma è vista come un luogo altamente ‘ambiguo’ e ‘perversamente polimorfo’. Tuttavia la descrizione proposta dai geografi arabi non corrisponde alla realtà storico-monumentale dell’Urbe, essa assume piuttosto i caratteri di Costantinopoli, la ‘nuova Roma’.

Lingua: Italiano
Pag. 45-60
Etichette: Città, Islamismo, Leggenda, Letteratura di viaggio, Letteratura didascalica, Lingua araba, Medioevo,

Autore/i articolo: GEMMA PERSICO
Titolo articolo: Il linguaggio della malattia e della morte e la riduzione al silenzio della verità in “Wives and daughters” di Elizabeth Gaskell

Nel romanzo “Wives and Daughters”, preso in esame in questo saggio, la consapevolezza e la reazione alla malattia e alla morte risaltano non tanto come un ‘topos’ in sé, ma come un aspetto ‘significante’, anche se del tutto ‘naturale’, dell’esperienza umana, cartina di tornasole del valore morale ed emozionale dei personaggi medesimi. Il catalogo delle malattie presenti nel romanzo è particolarmente lungo e vario. La malattia diviene l’effetto concreto delle afflizioni dei personaggi, una sorta di ‘correlativo oggettivo dello ‘stato di salute’ intrinseco alla loro realtà interiore e alla loro capacità di adattarsi al mondo che li circonda. Il romanzo è basato su un sistema binario fluttuante tra ‘segretezza’ e ‘ostensione della verità’. Ed è difatti l’area semantica afferente al mistero, alla reticenza e al volontario occultamento della verità che avvicinano “Wives and Daughters” alla struttura del ‘romance’.

Lingua: Italiano
Pag. 61-80
Etichette: Malattia, Medicina, Narrativa, Romanzo, Ottocento,

Autore/i articolo: ROBERTA DE FELICI
Titolo articolo: “Germinie Lacerteux”, “Manette Salomon”. Genesi, allestimento e ricezione

Il saggio si prefigge di ricostruire la storia degli adattamenti teatrali delle opere di Edmond de Goncourt, dalla genesi agli allestimenti. Intorno al 1870, Émile Zola si fece portavoce di una campagna in favore di un teatro nuovo; di fronte a questo dibattito Goncourt non rimase inerte ma, anzi, adattò per la scena i romanzi “Germinie Lacerteux”, “La Faustin”, “Manette Salomon”. Muovendo l’indagine dallo spoglio dei quotidiani francesi dell’Ottocento e dei primi del Novecento, l’autrice vuole dimostrare le reazioni del pubblico e dei critici più influenti dell’epoca. Tuttavia il destino del teatro goncourtiano seguì le sorti del teatro naturalista, cadendo in discredito presso le nuove tendenze che si andavano diffondendo nel XX secolo.

Lingua: Italiano
Pag. 81-100
Etichette: Critica teatrale, Letteratura francese, Romanzo, Teatro, Ottocento, Novecento, Realismo,

Autore/i articolo: MARIO TROPEA
Titolo articolo: “Nell’alto! nell’alto! Nell’alto!”. Apparati per l’inno “Alle batterie siciliane” di Giovanni Pascoli (II parte)

Il saggio, diviso in due parti per motivi editoriali, riguarda la poesia “Alle batterie siciliane”, inclusa nel libro “Odi e Inni” che è, come è noto, il libro di maggiore impegno civile e ‘politico’ di Pascoli. Nella valutazione dell’opera del poeta è stata fino a non molto tempo fa poco considerata questa produzione di interventi pubblici e poesie per eventi della vita civile contemporanea, la quale va del tutto riesaminata, invece, come qualificante nella delineazione del profilo intellettuale del poeta, e per la rilevanza, in sé, e la riuscita di non pochi di questi componimenti. Nelle molto diramate note e nel commento al testo dell’inno che è riportato nella seconda parte del saggio, vengono esplicate le fittissime ragioni metriche, linguistiche, tematiche e di struttura che fanno di questa poesia una delle più ardue e esemplari di tutta la produzione civile e politica di Pascoli con quell’incontro di ragioni classicistiche e temi di stringente attualità che fu tipico di tale modo di attualizzazione e di ‘militanza’ di impegno poetico di questo momento centrale della produzione e della vita di Pascoli.

Lingua: Italiano
Pag. 101-120
Etichette: Poesia, Novecento, Analisi metrica,

Autore/i articolo: FLORIANA PUGLISI
Titolo articolo: William Carlos Williams and the Myth of the American Language

Volto a illustrare lo sviluppo, la difesa e la promozione della ‘lingua americana’ nell’immaginario poetico di William Carlos Williams, il saggio interpreta lo speciale interesse dell’autore per l’‘American language’ e, successivamente, l’‘American idiom’ in seno al dibattito nazionale sulla questione della lingua, di cui egli mostra di possedere conoscenza approfondita. Esaminando accuratamente la saggistica e le dichiarazioni frammentarie esibite dal poeta alla luce di una certa tradizione linguistica di matrice romantica (Humboldt, Archbishop Trench) e di natura autoctona (Webster, Mencken, Sapir-Whorf), l’analisi proposta scopre nella retorica di Williams la costruzione di una ‘finzione necessaria’ finalizzata a un processo di auto-affermazione e legittimazione poetica, nonché alla fondazione di una nuova tradizione.

Lingua: Inglese
Pag. 121-135
Etichette: Americanismo, Lingua, Ottocento, Novecento,

Autore/i articolo: VALENTINA CUTRALI
Titolo articolo: IL SIMBOLISMO DELL’ALBERO NELL’OPERA DI BRASSENS

Il saggio si propone di approfondire il simbolismo dell’albero nell’opera di George Brassens. Legame tra cielo e terra, racchiude in sé i quattro elementi, raffigura l’armonia del tutto e simboleggia, attraverso il continuo rinnovarsi della vita per il ciclico ricambio delle sue fronde, l’immortalità. Nello ‘chansonnier’ l’albero assume di volta in volta significati differenti: fedeltà agli avi, sovversione dei falsi valori, slancio mistico, intimità, protezione dal tempo e dalla morte. Ai fini della ricerca la studiosa si serve di un raffronto – attraverso analogie e differenze – tra le ‘chansons’ di Brassens e alcune ‘fables’ di La Fontaine.

Lingua: Italiano
Pag. 137-150
Etichette: Novecento, Canzone, Simbolismo, Letteratura francese,

Autore/i articolo: ILENIA PACI
Titolo articolo: IL TEATRO DI ENZO MOSCATO: PERSONAGGI E TEMI RICORRENTI FRA TRADIZIONE E SPERIMENTAZIONE

Il saggio si propone di esaminare il teatro di Enzo Moscato, tra temi ricorrenti e sperimentazione artistica. Non si può comprendere la sua drammaturgia prescindendo dalla città di Napoli – la Napoli dei Quartieri Spagnoli –, nella quale l’artista è cresciuto e si è formato e che gli ha fornito quel retroterra antropologico e culturale che ha contrassegnato la sua arte.

Lingua: Italiano
Pag. 151-164
Etichette: Novecento, Teatro, Avanguardia,

Autore/i articolo: GIOVANNA ALFONZETTI
Titolo articolo: Complimenti espliciti e impliciti

Dal punto di vista formale, i complimenti si suddividono in complimenti espliciti e impliciti. Nei primi la valutazione è asserita apertamente e direttamente per mezzo di verbi illocutori o di formule convenzionali con funzione performativa oppure di enunciati contenenti termini di significato valutativo positivo, in relazione sia al sistema di valori culturali e personali, sia al ruolo determinante del contesto situazionale e conversazionale. I complimenti impliciti invece si realizzano con atti linguistici indiretti, nei quali il giudizio di valore è presupposto o implicato e quindi ricostruibile grazie a un processo inferenziale basato sulle massime del Principio di cooperazione di Grice e su conoscenze extralinguistiche condivise dagli interlocutori. L’analisi di alcuni casi problematici di complimenti impliciti tratti da parlato spontaneo offre argomenti a sostegno della natura contrattuale, piuttosto che meramente espressivista, dell’interazione, all’interno della quale il destinatario svolge un ruolo attivo nel decidere e negoziare il significato dei messaggi.

Lingua: Italiano
Pag. 165-188
Etichette: Linguaggio, Linguistica,

Autore/i articolo: GABRIELLA ALFIERI
Titolo articolo: L’italiano oralizzato della fiction televisiva

Nella cultura italiana la ‘fiction’ televisiva si colloca come genere ‘scadente’. Il termine ‘fiction’, dal latino ‘fingere’, nel suo triplice significato di ‘modellare, ‘immaginare’, ‘simulare’, legato alla rappresentazione estetica, assume il potere di interpretare la realtà. Attraverso la ‘fiction televisiva’, l’‘anglismo’ è entrato nella lingua italiana nel 1963, si è poi stabilizzato nel 1982 per mezzo delle ‘soap opera’ statunitensi. L’analisi linguistica può pertanto contribuire a valutare anche gli influssi sociali di questo genere di ‘parlato televisivo’.

Lingua: Italiano
Pag. 189-198
Etichette: Linguistica, Storia della lingua, Televisione,

Autore/i articolo: FEDERICA FIRRINCIELI
Titolo articolo: L’italiano editoriale postunitario divulgato dalla Sicilia: le “Fotografie matrimoniali” di Neera (1898) pubblicate da Giannotta

L’analisi linguistica condotta in questo saggio è tesa ad esaminare un campione di ‘italiano editoriale postunitario’, ovvero la lingua divulgata dall’editoria del secondo Ottocento in generi letterari differenti. L’ipotesi sottesa al presente lavoro è che la produzione editoriale presa in esame è da consoderarsi come un canale di irradiazione della norma linguistica manzoniana attraverso la prassi scrittoria di autori compresi nel periodo tra il 1868 e il 1915. Il testo preso in esame è “Fotografie matrimoniali” (edito a Catania dall’Editore Giannotta nel 1898) della scrittrice milanese Neera (pseudonimo di Anna Radius Zuccari).

Lingua: Italiano
Pag. 199-218
Etichette: Linguistica, Questione della lingua, Editoria, Ottocento, Novecento,

Autore/i articolo: MARIELLA GIULIANO
Titolo articolo: La lingua dello sceneggiato paraletterario: “Gli Ammonitori” di G. Cena e “La freccia nel fianco” di L. Zuccoli

Il saggio vuole studiare dal punto di vista linguistico la riscrittura televisiva della letteratura di massa italiana. Si tratta di cinque puntate comprendenti “Gli ammonitori” (1903) di Giovanni Cena e “La freccia nel fianco” (1913) di Luciano Zuccoli. L’analisi si incentra sui quei tratti identificativi teorizzati da L. Serianni per l’italiano ‘postmanzoniano’, da F. Sabatini per l’italiano dell’uso medio.

Lingua: Italiano
Pag. 219-238
Etichette: Lingua, Linguistica, Novecento,

Autore/i articolo: DARIA MOTTA
Titolo articolo: L’apporto inglese alla lingua italiana attraverso la fiction doppiata

La televisione è un importante veicolo attraverso cui la cultura angloamericana si è imposta nel nostro paese, con format adattati alla nostra sensibilità e con l’importazione di telefilm in serie e serial. I serial d’importazione sono divenuti cruciali negli anni Ottanta, momento della maggiore competizione tra la Rai e le tv commerciali. L’analisi di questi prodotti e del loro potere modellizzante, dal punto di vista culturale e linguistico, costituisce un’utile chiave di lettura di alcuni cambiamenti della società italiana negli ultimi decenni. L’articolo esamina alcuni caratteri tipici dei testi televisivi tradotti rilevando il livello d’interferenza dall’inglese del testo di partenza. L’approccio diacronico consente di valutare l’evoluzione dell’oralità simulata e un eventuale cambiamento nel rapporto tra il testo italiano e quello angloamericano. È facile che nel prodotto finale rimangano tracce linguistiche (morfosintattiche, sintattiche, lessicali e fraseologiche, spesso nella forma di vere e proprie routines traduttive) e culturali.

Lingua: Italiano
Pag. 239-244
Etichette: Televisione, Lingua inglese, Lingua italiana, Televisione, Traduzione, Morfosintassi, Sintassi , Lessico, Novecento,

Autore/i articolo: ANNA CARTA
Titolo articolo: BRANCATI, SCRITTORE DI COSE

In gioventù – è cosa risaputa – Brancati aderì al fascismo, sebbene in una seconda fase della sua vita rinnegò e condannò quel periodo, rielaborandolo quasi fosse un lutto. Brancati è semmai uno dei pochi intellettuali italiani che riuscì, con spensieratezza, a ‘vivere due volte’, lasciandoci un personale e doloroso esame di coscienza dei propri peccati. Il fascismo fu per Brancati innanzitutto una condizione antropologica, ma proprio in quanto esperienza vissuta dall’interno esso agì sull’uomo e sulla sua opera come ‘malattia’ e ‘vaccino’ nel medesimo tempo.

Lingua: Italiano
Pag. 247-252
Etichette: Antropologia, Critica letteraria, Fascismo, Novecento, Saggistica,

Autore/i articolo: VITALIANO BRANCATI
Titolo articolo: ITINERARIO DI UNA INCOMPRENSIONE (A CURA DI ANNA CARTA)

L’articolo di Brancati, risalente al 1933 e qui ripubblicato da Anna Carta, contiene una personale dichiarazione di poetica. Esso mostra come già da allora lo scrittore avesse individuato alcuni dei nodi fondamentali della propria poetica più matura: la vena antiretorica, la scrittura disincantata e satirica, che altera la corretta visione della ‘realtà’ e delle ‘cose’. Nell’articolo Ungaretti è invece visto come scrittore di ‘parole’. Di fronte alla poetica ungarettiana dell’essenzialità, Brancati rivendica la sua posizione di cronista, scettico osservatore di una realtà stratificata da sondare con ‘ironia’.

Lingua: Italiano
Pag. 253-264
Etichette: Saggio Saggistica Novecento Poesia Poeta Poetica Critica letteraria,

Autore/i articolo: RITA VERDIRAME
Titolo articolo: Una letterata pseudomodernista: Adelaide Bernardini Capuana e una sua novella dispersa

L’incontro decisivo tra Luigi Capuana e Adelaide Bernardini era avvenuto nel 1895, nel salotto di un professore di violino. Le nozze si celebrano – dopo una lunga convivenza – nel 1908 a Catania, dove lo scrittore era rientrato per ricoprire la cattedra di stilistica all’Università. Il loro sarà un rapporto movimentato che spesso frustrerà le ‘smanie letterarie’ della moglie. Nel 1915, rimasta vedova, le medesime ‘smanie letterarie’ spinsero la Bernardini a entrare pubblicamente in polemica finanche con Luigi Pirandello, accusato di aver plagiato, in “Vestire gli ignudi”, la novella “Dal taccuino di Ada”. Tale sfogo apparve sul “Giornale d’Italia” del 21 e 22 novembre 1922. La novella “Fatalità”, qui ripubblicata da Rita Verdirame, non è stata mai raccolta in volume; era apparsa il 15 febbraio 1919 nel “Giornale dell’Isola Letterario”, diretto da Villaroel.

Lingua: Italiano
Pag. 265-276
Etichette: Donna, Epistolario, Letteratura femminile, Racconto, Realismo, Ottocento, Novecento, Novella,

Autore/i articolo: MARIA LUISA SCELFO
Titolo articolo: La nobildonna siciliana e il poeta francese

I versi del poema qui riportato, nella traduzione di Giuseppe Antonio Brunelli, dimostrano l’ammirazione che Robert de Montesquiou-Fézensac ebbe per Donna Franca Florio, moglie di Ignazio Florio, detta ‘regina di Palermo’. Il saggio non si propone di dare una lettura analitica del ‘poème’, ma soltanto di cogliere quelle emozioni che il poeta ci ha voluto trasmettere, assolvendo a quella funzione, propria della poesia, di preservare dall’oblio quanto appartiene all’esistenza.

Lingua: Italiano
Pag. 277-286
Etichette: Amore, Poesia, Ottocento, Letteratura francese, Lingua francese, Memoria,

Autore/i articolo: ANTONIO DI GRADO
Titolo articolo: La letteratura e il sacro: appunti e congetture

Solamente la letteratura può sopportare, e alla pari amare, tutte le fedi, tutti i paradossi, tutte le contraddizioni dell’animo umano. Questo l’assioma di partenza di Antonio Di Grado. Non tanto un atto di fede, quanto di umiltà e di rispetto. È questa quella che l’autore chiama ‘comprensione’ o, meglio ancora, ‘con-passione’ di cui dovrebbe essere fornito il letterato, un’empatia lontana da qualunque pregiudizio o forma di ‘aut-aut’.

Lingua: Italiano
Pag. 289-292
Etichette: Letteratura, Fede,

Autore/i articolo: GIUSEPPE TRAINA
Titolo articolo: La condizione carceraria nel racconto “All’erta, sentinella” di Matilde Serao

L’articolo analizza il racconto “All’erta, sentinella” (1889) di Matilde Serao mettendone in luce le caratteristiche narratologiche e la presenza di alcuni motivi costanti nella letteratura “carceraria”, tra i quali una fuga disperata dal carcere che, non potendo in alcun modo avere esito positivo, si configura come un vero e proprio “suicidio mascherato”.

Lingua: Italiano
Pag. 293-298
Etichette: Racconto, Ottocento, Narrativa,

Autore/i articolo: ANGELO FAVARO
Titolo articolo: Gabriele D’Annunzio e Leon Bakst a Parigi: ‘teatro totale’ d’arte e d’armonia fra Occidente e Oriente. Un volume di Carlo Santoli

Il saggio di Fàvaro descrive una monografia di Carlo Santoli (“Le théâtre français de Gabriele D’Annunzio et l’art décoratif de Léon Bakst: la mise en scène du ‘Martyre de Saint Sébastien, de ‘La Pisanelle’ et de ‘Phèdre’ à travers ‘Cabiria’, PUPS, Paris, 2009) dedicata a Gabriele D’Annunzio e posto all’intersezione di ambiti artistici e disciplinari differenti. Il volume è corredato da un apparato iconografico di pregio. Lo studio di Santoli ricostruisce la genesi, l’intenzione estetica e artistica, nonché gli esiti performativi del periodo francese di D’Annunzio, sottolineando la feconda collaborazione tra il Vate e l’artista Léon Bakst.

Lingua: Italiano
Pag. 299-302
Etichette: Teatro, Decadentismo, Arte, Estetica, Ottocento,

Autore/i articolo: MARIA STEFANIA NAPOLI
Titolo articolo: Il ‘trend’ di ‘piuttosto che’ con il significato di ‘o/e’ e l’uso normativo della lingua

Il saggio si sofferma sull’uso nei ‘media’ della locuzione ‘piuttosto che’ col significato di ‘o/e’ disgiuntivo. Un tale uso linguistico si registra a partire dai primi anni ’80 del ‘900 nei parlanti giovani del ceto medio-alto torinese. Trattandosi di una forma di provenienza settentrionale, ciò ha contribuito a darle un’aura di prestigio.

Lingua: Italiano
Pag. 303-307
Etichette: Lessico Lessicografia Lingua Linguistica,

Autore/i articolo: NICOLÒ MINEO
Titolo articolo: Cento anni di critica giustiana: 1850-1950

Il materiale bibliografico sulla critica di Giuseppe Giusti qui raccolto ha lo scopo di riunire informazioni relative a una produzione dispersa in rassegne bibliografiche alle volte troppo disparate, al fine di dar prova di quanto Giusti sia stato presente nella ricezione in un lasso di tempo che va dalla morte del poeta al secondo dopoguerra.

Lingua: Italiano
Pag. 311-330
Etichette: Bibliografia, Ottocento Novecento, Critica letteraria,

Autore/i articolo: MARIANGIOLA LI VIGNI
Titolo articolo: Letteratura marocchina in lingua inglese: fonti e studi (2003-2009)

La presente rassegna bibliografica (2003-2009) vuole indagare il fenomeno della scrittura prosastica marocchina in lingua inglese. Il repertorio si divide in due sezioni: la prima tiene conto delle fonti primarie (opere in prosa in lingua inglese di autori di origine marocchina); la seconda offre un elenco ragionato degli studi dedicati a questo genere sin dal 2003, anno in cui è apparsa la prima monografia sull’argomento.

Lingua: Italiano
Pag. 331-340
Etichette: Bibliografia, Duemila, Prosa, Lingua inglese,