Le riviste sostenitrici
Le forme e la storia | 2008 | N. 1-2
Anno 2008 – Annata: I – N. 1-2
A cura di Sebastiano Italia
Titolo articolo: Gaetano Compagnino, la sua riflessione critico-teorica, il suo insegnamento
Il saggio introduttivo di Manganaro costituisce una complessiva ricostruzione dell’insegnamento e della riflessione critica e teorica di Gaetano Compagnino (1939-2004): dai volumi sul Settecento, per la Letteratura Italiana diretta dal suo maestro Carlo Muscetta, ai saggi su Platone e Aristotele, sulla novella antica e moderna, sulle poetiche del Cinquecento, sul romanzo dell’Ottocento, su De Sanctis, Hegel, Croce, Pirandello, Sciascia. Sono enucleate le categorie e i nodi concettuali della sua prospettiva teorico-letteraria, che proseguiva, aggiornandola, una ben individuata linea della riflessione poetologica, che, muovendo dalla “Poetica” d’Aristotele, aveva i prediletti ‘auctores’ in De Sanctis e in Lukács, e questi principali elementi distintivi: una concezione della letteratura come mimesi della realtà, non come riproduzione documentaria e fenomenica, ma come risultato di un complesso processo di generalizzazione estetica; la storicità delle forme letterarie; la dialettica tra forma e contenuto; i generi letterari intesi come ‘sistema dinamico di legalità formative aperto alla storia’, al quale la singola opera è legata da un ‘nesso di specificazione-determinazione’.
Lingua: ItalianoPag. 15-40
Etichette: Storia della letteratura, Teoria della letteratura, Pedagogia, Storia, Estetica, Poetica,
Titolo articolo: Letteratura italiana?
Il saggio – scritto da Compagnino nel 2000 e pubblicato postumo per la prima volta in questa raccolta a cura di A. Manganaro – pone una serie di interrogativi agli storici ma in particolare agli italianisti. Muove da una considerazione preliminare: la fine delle vecchie determinazioni nazionali ha fatto venire meno le ragioni di una storiografia letteraria il cui oggetto fosse esclusivamente la letteratura nazionale. Nel contempo il mutato quadro storico ha messo in evidenza le deformazioni prodotte dal vecchio modello nazionale nelle ricostruzioni delle vicende della letteratura.
Lingua: ItalianoPag. 41-44
Etichette: Saggio, Italianistica, Storiografia, Storia della letteratura,
Titolo articolo: I complimenti e la cortesia verbale
I complimenti sono atti linguistici dalla duplice forza illocutoria – espressivi/verdettivi – che rientrano nell’ambito della cortesia verbale. Dopo una breve esposizione delle diverse concezioni della cortesia – normativa, delle massime conversazionali (Lakoff e Leech), la ‘face-saving view’ (Brown e Levinson), del contratto conversazionale – si cerca di dimostrare che il “Principio di Cortesia” di Leech consente una più approfondita comprensione della natura dei complimenti (atti che seguono la “Massima dell’approvazione”) e del loro funzionamento pragmatico all’interno della conversazione, dove essi costituiscono sequenze unitamente alle risposte possibili, la cui molteplicità si spiega con l’esigenza di conformarsi all’azione della “Massima della modestia”, che spinge il destinatario a negare la verità del complimento, e la “Massima dell’accordo”, che lo spinge in direzione opposta.
Lingua: ItalianoPag. 45-64
Etichette: Linguistica, Linguaggio,
Titolo articolo: L’itinerario intellettuale di un ‘Vescovo neoplatonico’
Tra le varie figure che animano il dibattito tra cultura pagana e cristiana nel IV secolo d.C., Sinesio di Cirene è sicuramente quella più rappresentativa. Discepolo della filosofa neoplatonica Ipazia di Alessandria, filosofo neoplatonico anch’egli divenne in seguito vescovo di Tolemaide. Sinesio può a buon diritto essere considerato uno tra i testimoni più originali della fase di passaggio e trasformazione in direzione religiosa che caratterizza il tardo neoplatonismo. Il suo essere considerato un ‘vescovo neoplatonico’ ha indotto molti studiosi a chiedersi se questa bipolarità di posizioni filosofiche e religiose sia da leggere in senso cronologico o se non sia piuttosto una tendenza intrinseca alla sua personalità stessa. Una risposta a ciò viene data da Barbanti nello studio della corrispondenza epistolare del vescovo di Cirene.
Lingua: ItalianoPag. 65-86
Etichette: Cristianesimo, Platonismo, Neoplatonismo, Filosofia, Epistolografia,
Titolo articolo: Vivere nonostante il lager. I ricordi dei sopravvissuti tra memoria felice e garanzia dell’altro
Il saggio propone spunti e riflessioni relativi alla rappresentazione, in forma orale e scritturale, di eventi che si pongono oltre le esperienze giudicate possibili dalla società. Tali premesse concettuali vengono applicate alle testimonianze nate dall’esperienza del Lager e della Shoah. Ne “La memoria, la storia, l’oblio” Paul Ricoeur elabora un’impalcatura concettuale grazie alla quale la ‘costitutività’ del fare storia trova spazio nella testimonianza come volontà di essere prova e rivendicazione morale dell’accaduto. In seconda battuta l’analisi viene condotta all’interno di una ulteriore prospettiva escatologica in cui l’enfasi si pone sull’‘insouci’, la ‘non-cura’, del soggetto, grazie alla quale il sopravvissuto può lasciarsi alle spalle la distruttività dell’esperienza vissuta, entrando in una dimensione di perdono.
Lingua: ItalianoPag. 87-114
Etichette: Olocausto, Novecento, Memoria, Memorialistica,
Titolo articolo: Gaetano Compagnino nel ricordo di un suo professore
Quello che segue è un commosso ricordo di Roberto Carpino, preside emerito del Liceo classico Cutelli. Un ricordo di un alunno, Gaetano Compagnino, seguito e visto crescere dagli anni del ginnasio fino alla cattedra universitaria.
Lingua: ItalianoPag. 115-117
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Titolo articolo: Il discorso amoroso di Federico De Roberto: dall'”Amore” agli “Amori”
La frequenza tematica dei ‘topoi’ amorosi nell’opera di Federico De Roberto permette un inquadramento della sua produzione nei termini del ‘discorso amoroso’ di cui parlava Roland Barthes, vale a dire della dispersione per frammenti di un sentire dissimulato per svariate motivazioni e mascherato nel gioco della scrittura. Sul doppio binario della ricerca di motivazioni soggettive e oggettive che spieghino il continuo interrogarsi dell’autore catanese sul vero o falso idealismo romantico, vengono verificate le matrici culturali della frequenza di temi quali il conflitto ‘eros-thanatos’, l’illusorietà della vita, la solitudine e l’esclusione del personaggio, la retorica dell’amore e dell’eros, l’adulterio.
Lingua: ItalianoPag. 119-136
Etichette: Amore, Morte, Adulterio, Romanzo, Ottocento, Novecento,
Titolo articolo: Intorno all’epigrafe di Afrodisiade: Diocleziano, la moneta e la ‘transizione’
Della grande questione della transizione dal mondo antico all’età di mezzo il saggio esamina la contrapposizione economia naturale-economia monetaria. Nel III sec. l’imperatore Diocleziano impone una strenua difesa del ‘denarius’ e l’adozione di un calmiere al fine di tenere sotto controllo l’inflazione. La stessa linea politica seguì in seguito Costantino, non imponendo nessuna sorta di cambio-capestro tra il corso aureo e il ‘solidus’. Queste politiche economiche fallirono entrambe. In questa direzione si può intendere il ‘Currency Edict’ di Afrodisiade in Caria, entrato in vigore dal I settembre 301. Sulla scorta degli emendamenti di S. Mazzarino al testo, il provvedimento dell’imperatore sembra mirare a una sorta di parità programmata tra moneta aurea e argentea, con l’obiettivo di frenare l’ascesa dei prezzi.
Lingua: ItalianoPag. 137-150
Etichette: Economia, Storiografia,
Titolo articolo: Modernità. Moderno
Remo Ceserani dedica alla memoria dell’amico Compagnino la presente voce “Modernità. Moderno”, destinata a un dizionario tematico e poi apparsa nel “Dizionario dei temi letterari”, diretto da R. Ceserani, M. Domenichelli, P. Fasano, vol. II, UTET, Torino 2007, pp. 1519-1523.
Lingua: ItalianoPag. 151-162
Etichette: Dizionario, Voce, Modernità,
Titolo articolo: L’immagine della città di Catania nei frontespizi di alcune seicentine catanesi: Sant’Agata o ‘difesa’ dei re d’Aragona?
Il saggio della Compagnino verte sui frontespizi delle opere stampate a Catania dal tipografo Giovanni Rossi da Trento nel Seicento. L’immagine scelta quale simbolo del Senato catanese pone non pochi problemi. Le opere di Pietro Carrera riportano al centro del frontespizio uno scudo con sopra una figura armata su di un elefante; ai suoi lati si possono trovare varie iscrizioni. Il comune di Catania ha avuto due stemmi: il primo, presente anche nel gonfalone della città, è pressoché simile all’immagine dei frontespizi in questione; il secondo presenta l’immagine di un elefante sormontato dalla lettera A. Sia la figura femminile – nell’antichità assimilata alla dea Athena – che il monogramma A – assimilabile allo scudo degli Aragona sormontato da un’aquila – sono stati associati alla figura femminile della martire catanese Agata. Sulla scorta delle fonti esaminate, la studiosa conclude che la figura femminile si è, nel corso dei secoli, mutata da simbolo pagano a simbolo della difesa della città stessa, per poi essere assimilata all’unica figura possibile di ‘patrona’, ovvero sant’Agata.
Lingua: ItalianoPag. 163-182
Etichette: Seicento, Iconografia, Urbanistica, Stampa,
Titolo articolo: Pascal: la libertà di una fede ‘a rischio’
In uno studio su Pascal intitolato “La chiave di Giobbe. Pascal: la libertà – il male”, Denise Leduc Fayette intende il personaggio biblico come la chiave interpretativa per i “Pensieri” di Pascal. Giobbe diviene pertanto una doppia chiave interpretativa: per sondare il problema della sofferenza e del male; per comprendere meglio Pascal medesimo. Molte le domande che l’autrice del saggio pone e alle quali cerca di dare risposta: ‘quale dignità per l’uomo?’, ‘quale possibilità di comprensione?’,‘chiedersi sempre il perché o abbandonarsi alla fede?’.
Lingua: ItalianoPag. 183-200
Etichette: Fede, Filosofia, Libertà, Libero arbitrio, Male, Bibbia,
Titolo articolo: La Sicilia nell’immaginario francese medievale
Il presente saggio tratteggia un quadro relativo alla letteratura d’‘oïl’ dei secoli XII e XIII, letteratura che offre una produzione assai varia e dilazionata in un ampio arco cronologico e alimentata dalle due grandi culture dominanti nell’isola: quella normanna e quella angioina. Sin dai tempi più antichi la Sicilia si caratterizza quale crogiolo di popoli, culture e lingue diverse. Questa fisionomia è mantenuta in epoca medievale, in cui all’immagine vulgata dell’isola quale incrocio di popoli si uniscono le suggestioni di ordine fantastico dovute anche alla posizione strategica dell’isola. Non deve stupire pertanto che l’isola diventi teatro dell’azione romanzesca e tappa delle avventure degli eroi.
Lingua: ItalianoPag. 201-222
Etichette: Filologia romanza, Letteratura arturiana, Lingua volgare, Mitologia, Immaginario,
Titolo articolo: Moralismo e disincanto nella “Reprobatio amoris”
Il terzo libro del “De amore” di Andrea Cappellano ha una sua incisività, solo che questa forza d’impatto non è alimentata da un attaccamento alla fede, ai suoi contenuti positivi, ma da un moralismo acrimonioso. Domina il versante inibitorio dell’etica cristiana, fatto di vincoli e interdetti; e Andrea ritrova sempre le posizioni più oltranziste, tanto della teologia quanto della satira di marca clericale. In atto è un meccanismo di ribaltamento, che investe l’iperbole cortese: dall’assolutizzazione di un valore terreno, si perviene alla scoperta del suo intrinseco limite.
Lingua: ItalianoPag. 223-244
Etichette: Medioevo, Amor cortese, Moralismo, Etica, Fede, Satira, Teologia,
Titolo articolo: Il diario di una poetica: il “Journal” della P.R.B.
Pubblicato a cura di William Michael Rossetti nel 1900, e rieditato da W.E. Fredeman nel 1975, il “P.R.B. Journal” (1849-1853) rappresenta a tutt’oggi il più utile strumento di conoscenza del vissuto e della poetica dei membri della Confraternita Preraffaellita. Obiettivo di questo saggio è indicare un percorso interpretativo delle ‘entries’ più significative e mostrare come, a fronte dei segni del quotidiano deccezione di artisti-letterati come i Rossetti William H. Hunt, James Collinson, John Everett Millais, Frederick G. Stevens e Thomas Woolner, si possano ritrovare le contraddizioni interne al loro modo di leggere e ribaltare i canoni dell’Età Vittoriana
Lingua: ItalianoPag. 183-200
Etichette: Novecento, Rivista,
Titolo articolo: Levi, l’India e l’umanesimo senza confini
Carlo Levi aveva visitato l’India nel gennaio 1956, quale inviato speciale della “Stampa” di Torino per partecipare al Congresso panasiatico degli scrittori. Il Paese visitato dallo scrittore è l’India del post Gandhi e di Nehru, da poco divenuto indipendente. Levi coglie il profondo senso dell’India grazie all’antico linguaggio della poesia, senso che lo scrittore chiama ‘contemporaneità dei tempi’ e che era già stato analizzato quale ‘carattere dominante dell’Italia’.
Lingua: ItalianoPag. 263-280
Etichette: Novecento, Giornalismo,Poesia, Racconto, Quotidiano, Romanzo,
Titolo articolo: “Joost Il Duce and Myself”. The Ethics of Parody in the Language of Guido D’Agostino’s “The Dream of Angelo Zara” (1942)
Il presente saggio mira a integrare l’analisi linguistica con il discorso critico. In tal modo, il focus verte sulle strategie multilingue del racconto, visto come una risposta narrativa alla società americana del tempo. Incoraggiando l’analisi testuale che rappresenterebbe fenomeni multilingue, Carol Myers-Scotton fornisce un ponte tra la linguistica e la translinguistica di M.M. Bachtin.
Lingua: InglesePag. 281-296
Etichette: Novecento, Racconto, Americanismo, Linguistica,
Titolo articolo: Phantasmata: ovvero il vuoto tra le cose e le figure delle cose
La parola descrive e racconta. L’immagine registra e riproduce. Dovremmo considerare per questo la letteratura più distante dalla realtà e risultato di una mediazione più articolata e sofisticata rispetto alla rappresentazione audiovisiva. E invece non è così. La televisione ha rinunciato a questo rapporto privilegiato con la realtà, perché la sua premura principale è stata quella di vendere un pubblico a chi le pagava da vivere, il mondo dei ‘commercials’ pubblicitari. È così che ha abdicato a una funzione primaria, quella che ad esempio aveva avuto il cinema dal dopoguerra ai primissimi anni Sessanta. Quegli ‘schemata’ validi, oggi sono scoloriti ‘phantasmata’. Restano solo la ‘pornografia del primo piano’ che nasconde o lo sdrucirsi progressivo e inesorabile dell’ ‘intreccio ben congegnato’ a opera del ‘reality’.
Lingua: ItalianoPag. 297-304
Etichette: Televisione, Racconto, Realismo, Immaginario, Pubblicità, Novecento, Reality, Dopoguerra, Cinema,
Titolo articolo: Il tempo dell’ermeneutica
Esiste un nesso evidente tra tempo e problema dell’interpretazione; è fuor di dubbio che l’ermeneutica della coscienza storica ha segnato la filosofia tedesca del dopoguerra. Il tempo rappresenta pertanto il contesto in cui si possono inscrivere la riflessione di Heidegger e il pensiero di Gadamer. La questione, presa in esame in questo studio, riguarda la storicità della comprensione che l’uomo ha di se stesso e quindi sulla comprensione della storia.
Lingua: ItalianoPag. 305-324
Etichette: Storiografia, Filosofia,
Titolo articolo: Un mite giacobino
Un ricordo del professore Compagnino. Il testo riproduce l’intervento di Di Grado al seminario “Letteratura e storia. Omaggio a Gaetano Compagnino” (29 ottobre 1939-8 marzo 2004), Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università degli Studi di Catania, Auditorium del Monastero dei Benedettini, 8 marzo 2005. Lo studioso, oltre al ricordo personale, insiste sul taglio militante di Compagnino, sul suo impegno civile da ‘battaglia di idee’ proprio di Luigi Russo.
Lingua: ItalianoPag. 325-328
Etichette: Convegno di studi, Critica letteraria, Critica marxista,
Titolo articolo: Dal mito al sacrificio: per una lettura di “Portami il girasole…”
Di Silvestro si accosta a una lettura ‘circolare’ della lirica “Portami il girasole” di Montale, non solamente intendendola alla luce di un ‘prima’ e di un ‘dopo’, ma soprattutto in un’ottica antitetica verso quegli stereotipi della critica che vi hanno visto un mero esercizio simbolista. Nella lirica il mito altro non è che proiezione dell’eccezionalità di una vicenda: la donna intesa nella sua dimensione simbolico-religiosa, divenendo così figura di un rituale che si rinnova. La lirica manifesta così la sua carica di senso negli abbagli di luce propri del paesaggio degli “Ossi” montaliani, sebbene nell’ansia di poter rivivere in una luce ‘altra’.
Lingua: ItalianoPag. 329-340
Etichette: Novecento, Simbolismo, Mito, Donna, Luce,
Titolo articolo: Szondi, Cases, Pirandello e Brecht
Muovendo da un commosso ricordo dell’amico Compagnino, Dolei scandaglia la tesi di Peter Szondi esposta nella “Teoria del dramma moderno”, in una disamina che, partendo da Pirandello e passando per Cesare Cases arriva fino a Brecht. Nella seconda metà dell’Ottocento il dramma moderno entra in crisi a causa di un processo di ‘epicizzazione’ il quale, spostando il tema drammatico in direzione dell’epica, ha minato dal suo interno la sua forma tradizionale.
Lingua: ItalianoPag. 341-352
Etichette: Dramma, Teatro, Novecento,
Titolo articolo: Tempo, spazio, teatro: un giacobino legge Lessing
Il saggio si propone di esaminare l’influsso esercitato da Lessing, specie dal suo “Laocoonte”, sulla riflessione estetica di Francesco Saverio Salfi, illuminista, giacobino, giornalista, autore di teatrale e critico letterario. Faillaci si sofferma nello specifico sul trattato “Della declamazione”, opera pubblicata postume ma concepita negli anni 1797-1798, in risposta all’esigenza di creare a Milano un teatro di marca patriottica.
Lingua: ItalianoPag. 353-370
Etichette: Settecento, Illuminismo, Teatro, Critica teatrale, Patriottismo,
Titolo articolo: Saba e il codice lirico: appunti su “A mia moglie”
Nel saggio Fanara si propone una disamina sul piano concettuale e metrico-formale della lirica di Saba “A mia moglie”, testo della raccolta “Casa e campagna”. Sebbene la lirica sembri presentata con i tratti di un testo di immediata elaborazione, una lettura critica scevra dai condizionamenti autoriali presenti in “Storia e cronistoria del Canzoniere” può restituire lo sfondo puramente letterario cui la lirica appartiene. La tessitura del testo rimanda a un codice lirico che, a partire almeno dal secolo XIII, prescrive dei modi ben codificati per quanto concerne la ‘descriptio’ e la ‘laudatio mulieris’.
Lingua: ItalianoPag. 371-394
Etichette: Novecento, Poesia lirica, Analisi metrica,
Titolo articolo: Lettura della novella “La paura” di De Roberto
Il saggio si propone di esaminare la novella “La paura” di De Roberto (pubblicata nell’agosto del 1921 su “Novella”, rivista milanese) tenendo in conto non solamente il valore artistico letterario della novella medesima ma anche il fatto che in essa si rappresenta il momento storico appena antecedente alla prima guerra mondiale. Rinviando all’imprescindibile saggio di Walter Benjamin sul narratore contenuto in “Angelus novus” (1936), Fichera mette a fuoco gli spunti teorici forniti dal filosofo tedesco e il testo della novella al fine di sondare se la loro intersezione può fornire o meno spunti concettuali capaci di fare luce su entrambi gli autori.
Lingua: ItalianoPag. 395-406
Etichette: Novella, Novecento, Guerra, Filosofia del linguaggio, Teoria del linguaggio, Teoria della letteratura,
Titolo articolo: Metodo dell’ossimoro
Muovendo dalla distinzione di Lukács sul ‘discorso dell’arte’ e sul ‘discorso sull’arte’, passando per le posizioni di Adorno e risalendo fino al Baudelaire degli “Scritti di estetica”, Frazzetto propone alcuni spunti di riflessione sul rapporto fra realismo e fantastico.
Lingua: ItalianoPag. 407-418
Etichette: Arte, Realismo, Fantastico, Estetica,
Titolo articolo: Le illusioni del giovane Ermanno
Chi è Ermanno Raeli? È un uomo di ventotto anni, ancora adolescente nell’animo, che vive a Palermo negli anni intorno al 1885 e che, avuta la ventura di innamorarsi della giovane Massimiliana di Charmory, la perde nel momento stesso in cui tenta di possederla. Si suiciderà subito dopo avere preso atto della sua ultima drammatica delusione amorosa. Il saggio illustra il percorso che di illusione in illusione condurrà il giovane “Werther siciliano” all’estrema rinuncia.
Lingua: ItalianoPag. 419-444
Etichette: Ottocento, Romanzo, Suicidio,
Titolo articolo: Per Gaetano Compagnino (1939-2004)
Il testo riproduce l’intervento tenuto da Giarrizzo nel corso del seminario “Letteratura e storia. Omaggio a Gaetano Compagnino” (29 ottobre 1939-8 marzo 2004), Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università degli Studi di Catania, Auditorium del Monastero dei Benedettini, 8 marzo 2005.
Lingua: ItalianoPag. 445-446
Etichette: Convegno di studi, Compagnino Gaetano, Novecento, Duemila,
Titolo articolo: Spiegelbild, l’immagine riflessa. sull'”Elena egizia” di Hofmannsthal per Strauss
Oggetto del saggio è il mito dell’ “Elena egizia”, mito concettoso e fecondo. Hofmannsthal coltiva da sempre una lunga fede nella forza metaforica della cultura ellenica, lezione raccolta da Strauss nella sua “Daphne” e nella postuma “Die Liebe von Danae”. Tra ‘classicismo’ e ‘modernismo’ Hofmannsthal, da poeta, mostra di propendere per l’Utopia, in un ‘principio di speranza’.
Lingua: ItalianoPag. 447-470
Etichette: Mito, Ottocento, Melodramma, Musica, Modernismo Classicismo, Classicità greca,
Titolo articolo: Un ‘orrido cominciamento’: la modernità italiana e Boccaccio, tra Quinet e De Sanctis
L’affermarsi della modernità italiana, dopo il tramonto di ogni progetto di Impero universalistico, coincide con la fine dello spirito di crociata e l’ascesa della borghesia mercantile. Distruttore di questo mondo è l’arte di Boccaccio, che apre la via sia a Rabelais che allo stesso Voltaire. Questa la posizione di Edgar Quinet nella sua opera “Les Révolutions d’Italie” (1848-52, poi tradotta da Carlo Muscetta a soli ventitré anni) presa in esame da Giustolisi e comparata alla prospettiva di Francesco De Sanctis nella sua “Storia della letteratura italiana” (1870-1871). In effetti, in Italia la ricezione di Quinet passava quasi esclusivamente attraverso l’opera del critico irpino e nell’incipit del capitolo IX dedicato al “Decamerone” la presenza di Quinet è innegabile.
Lingua: ItalianoPag. 471-488
Etichette: Trecento, Critica letteraria, Storia della letteratura,
Titolo articolo: La letteratura come dispositivo linguistico. A proposito di un sonetto di C. Betocchi
Non si dà oggetto letterario che non abbia la sua ragion d’essere. Ma non sempre accade di trovare concentrate in breve spazio la quasi totalità delle risorse di cui chi fa letteratura dispone. Pare, questo, il caso d’un sonetto di Carlo Betocchi, poeta discretamente noto ma non canonico. Analizzato minutamente in una prospettiva che annoda costantemente fatti intrinseci e intertestuali, “Guarda questi begli anemoni colti”, del 1961, rivela, ai vari livelli (prima di tutto quello della costruzione stessa del sonetto), e nella costante dura dialettica tra dissoluzione e recupero (sia delle forme che dei fatti vitali), una eccezionale congruenza di tipo iconico e infine allegorico: un argomentare tutto affidato alle fibre del testo, mai esplicito, onora insieme resistenza quotidiana ed etica della forma, e il dialogo con la grande poesia.
Lingua: ItalianoPag. 489-506
Etichette: Analisi metrica, Poesia lirica, Novecento,
Titolo articolo: E se riprendessimo il confronto con la letteratura?
Il saggio, muovendo dalla categoria ‘spazio’ – fondamentale per lo storico – tenta di individuare nuovi percorsi che favoriscano la ripresa di un dialogo fra storia e letteratura. Lo spunto di partenza è il romanzo “Il Gattopardo” di Tomasi di Lampedusa e il nesso spazio-protgonisti che in esso si articola. Lo spazio della narrazione (contenitore neutro in Lampedusa) è fondamentalmente quello dell’aristocrazia coi suoi palazzi nobiliari e le dimore nei paesi di fondazione, quest’ultimo selvaggio e privato dell’intervento umano; poi vi è il bosco, i monti e i luoghi della caccia. Altro discorso va fatto invece per il giardino posto dentro al palazzo, appendice della dimora nobiliare e luogo della sensualità.
Lingua: ItalianoPag. 507-516
Etichette: Storiografia, Storia, Novecento, Romanzo,
Titolo articolo: Valorizzatori noi?
In questo contributo La Rosa prende le mosse dal proprio ricordo di Compagnino per poi focalizzare la sua attenzione sulla figura del ‘valorizzatore’ del patrimonio culturale. Lo spunto viene da un Workshop che La Rosa e Compagnino avevavo seguito ad Atene intitolato “Multidisciplinary European Site Management Workshop” (Atene, 16-22 ottobre 1997). Il testo riassume l’intervento tenuto da La Rosa in quella occasione ed espone il resoconto di alcuni scavi e ricerche compiuti, dal 1977 al 1992, a Milocca (oggi Milena, CL), piccolo centro della Sicilia che conta meno di 2.000 abitanti.
Lingua: ItalianoPag. 517-522
Etichette: Convegno di studi, Architettura,
Titolo articolo: La ‘generación del Crak’ e le nuove frontiere della letteratura ispanoamericana contemporanea: “En busca de Kingsor” di Jorge Volpi
A partire dai primi anni Ottanta nel mondo ispanoamericano gli scrittori della fase del ‘posboom’ propongono opere che per quanto meno sperimentali rispetto a quelle dei maestri, riescono tuttavia a imporsi all’attenzione di un pubblico internazionale. Proposito di questi scrittori è la rottura coi canoni della letteratura tradizionale, da qui nasce l’appellativo ‘generación del crack’. Nel 1999 il messicano Jorge Volpi pubblica il romanzo “En busca de Klingsor”, vincendo così il ‘Premio Biblioteca Breve’. Lo studio di Lavenia vuole pertanto rivolgere la propria attenzione sulla figura del romanziere e sul fenomeno letterario. Il romanzo (che costituisce il primo di una trilogia sul XX secolo) ha per protagonista Klingsor, nome sotto il quale si cela il fidato consigliere di Hitler.
Lingua: ItalianoPag. 523-534
Etichette: Novecento, Romanzo,
Titolo articolo: Letteratura e fotografia: dinamiche della scrittura e della visione
Il contributo di Leanza vuole mettere in luce lo stretto rapporto tra fotografia e ambiente letterario. Tale rapporto si è manifestato fondamentalmente lungo quattro direttive: a) approvazione o disapprovazione manifesta nei riguardi della nuova arte; b) presunta oggettività fotografica nella descrizione di ambienti e personaggi; c) uso della fotografia per impreziosire importanti edizioni letterarie; d) contributi significativi di scrittori quali presentazioni di volumi di raccolte fotografiche.
Lingua: ItalianoPag. 535-552
Etichette: Fotografia, Letteratura, Novecento,
Titolo articolo: Interdisciplinary alliances active in translation studies
In un’Europa multiculturale e poliglotta, gli studi sulla traduzione hanno trovato sviluppo. L’oggetto di studio è il modo in cui i gruppi di minoranza traducono le culture dominanti, il che suggerisce che la formazione dell’identità è inseparabile dalle domande sulla traducibilità. Dopo un’analisi della relazione tra traduzione e semiotica, Leotta tratta gli “Studiosi della Manipolazione” che attingono pesantemente alla sociologia e agli studi culturali. Persino gli scrittori post-coloniali e di studi femministi chiedono ai loro lettori di diventare traduttori.
Lingua: InglesePag. 553-564
Etichette: Traduzione, Semiotica, Sociologia, Studi di genere, Postcolonialismo,
Titolo articolo: Dalle trecento pagine bianche a “Tres tristes tigres” di Guillelmo Cabrera Infante
Il saggio vuole esaminare gli strumenti coi quali Guillermo Cabrera Infante ha colmato le pagine rimaste bianche del romanzo “Tres tristes tigres” (1967).
Lingua: ItalianoPag. 565-582
Etichette: Novecento, Romanzo,
Titolo articolo: Struttura antropologica e dinamica delle relazioni in Wilhelm Dilthey
Il saggio illustra la complessa dinamica delle relazioni etiche nel quadro dei rapporti istituiti da Dilthey tra scienze della natura e scienze dello spirito. In questo orizzonte, l’autore fa emergere tutta la problematicità dell’etica diltheyana che, pur non rinunciando al suo carattere universale, rifiuta di costituirsi nella forma del giudizio logico-formale di Kant. L’universale va colto, dunque, non nell’astratta formulazione di modelli, ma nell’individuazione delle relazioni dinamiche del fluire storico: l’etica sfugge, così, al relativismo e diviene storia.
Lingua: ItalianoPag. 583-594
Etichette: Etica, Scienza, Natura, Storia,
Titolo articolo: Mondo dell’opera e mondo nell’opera: i giudizi sul “Decameron” di Ludovico Castelvetro
Il saggio è dedicato a Ludovico Castelvetro e alle sue “Chiose al Decameron” consegnate a un manoscritto poi ripubblicato dal Muratori con moralistiche e censorie correzioni. Manganaro ricostruisce il complesso rapporto fra i giudizi dell’‘eretico’ modenese sul “Decameron”, la storia religiosa (la questione della ‘confessione’) e la riflessione poetologica cinquecentesca. È enucleata la concezione del verosimile propria del Castelvetro, correlando i giudizi sul “Decameron” alla prospettiva teorica della sua ‘sposizione’ della Poetica d’Aristotele, alla sua riduzione del mondo dell’opera al mondo ‘tout court’. Le critiche negative di Castelvetro a Boccaccio, più che sulla contingente polemica religiosa, si fondavano sulla sua concezione della letteratura come speculare rappresentazione nell’opera dell’agire degli uomini nella vita, sull’invalicabile divieto poetologico che egli poneva nei confronti di ogni alterazione delle ‘azioni’, sulla totale equivalenza da lui stabilita tra soggetto interno all’opera e referente esterno.
Lingua: ItalianoPag. 595-616
Etichette: Cinquecento, Esposizione, Ermeneutica, Teoria della letteratura, Poetica,
Titolo articolo: Filosofie e controversie teologiche. Berengario di Tours e Pietro Abelardo
Tra la metà dell’XI secolo e la fine del IV decennio del successivo, i processi di razionalizzazione dei saperi nella Francia centro-settentrionale, passano dall’applicazione della dialettica, organo della scienza, alla teologia, che in tal modo viene inclusa ‘pleno iure’, in quanto sapere razionale sul divino, cioè in quanto teoresi, nella ‘divisio philosophiae’. Berengario di Tours e Pietro Abelardo aprono e chiudono significativamente questo ‘secolo breve’, caratterizzato dalla riscoperta della filosofia come sapere razionale.Ciò che lega la riflessione dei due filosofi francesi, pur così lontani nel tempo, è quindi la partecipazione ai processi di razionalizzazione della teologia e l’esigenza di cogliere in essa risposte soddisfacenti alla nuova domanda di razionalità e di efficienza posta in modo sempre più determinato dalla società urbana del medioevo latino ‘centrale’.
Lingua: ItalianoPag. 617-640
Etichette: Medioevo, Filosofia, Teologia,
Titolo articolo: Il tempo nella storiografia antica – ovvero cursorie notazioni sulla ‘Zeitauffassung’ del pensiero storico classico
La questione del tempo nella storiografia antica – che aveva da sempre interessato Momigliano – è un tema classico del dibattito storiografico, diviso tra concezione ‘circolare’ del tempo – proprio della storiografia classica – e concezione ‘rettilinea’, che si risolve nel momento escatologico della Parusia. Mazza propone tre nodi tematici sui quali interviene nel saggio: 1) i limiti della ‘Zeitauffassung’ del pensiero storico greco; 2) la concezione del tempo nel pensiero storico romano; 3) la soluzione cristiana del tempo della storia.
Lingua: ItalianoPag. 641-674
Etichette: Storiografia,
Titolo articolo: Quanto è intenzionalela comunicazione intenzionale?
La comunicazione umana si caratterizza per la sua specifica natura intenzionale? Questa è l’idea prevalente negli studi di pragmatica, secondo un modello di cui Paul Grice ha fornito il prototipo. Pur concordando in generale con questa idea, il presente articolo intende mettere in dubbio l’idea che i processi cognitivi sottesi ai concreti scambi comunicativi possano essere ricondotti ad un modello unitario di spiegazione, e dunque ad un’unica nozione di intenzionalità.
Lingua: ItalianoPag. 675-694
Etichette: Comunicazione,
Titolo articolo: Per una storia delle teorie delle parti del discorso. A proposito dei modelli di Brøndal (1928) e Schmid (1986)
Brøndal individua quattro tratti logici (sostanza, relazione, quantità, qualità) la cui combinazione permette di descrivere ciascuna classe, dalla più complessa e ‘primitiva’ (l’interiezione, che ingloba i quattro tratti) alle più astratte ed ‘evolute’, che esprimono un solo tratto (es. la preposizione, espressione pura della relazione). Schmid considera invece come tratti l’autosemanticità, l’autonomia/reggenza, e, vera novità tra le teorie sistematiche, l’espressione del rapporto mittente-destinatario.
Lingua: ItalianoPag. 695-712
Etichette: Linguistica, Teoria del linguaggio, Linguaggio Semantica,
Titolo articolo: Della letteratura, della critica e dello studio storico della letteratura
Il saggio verte sulla storia e sul modo di fare storia negli studi che si occupano di letteratura, modalità questa che abbia come fine il recupero di ‘presenza’ e ‘significato’. Mineo mostra tutta la sua diffidenza nel concepire il momento critico slegato dalla storia (sia essa storia in generale, storia della letteratura e, soprattutto, storia della critica). La critica pertanto dovrebbe studiare l’oggetto letterario inteso come evento storico, prodotto riconducibile a dimensioni spazio-temporali determinate, il che, si badi, non significa un ritorno allo storicismo. In quest’ottica si fa strada la proposta di una ‘storia di opere’, inquadrata in precise cornici sincroniche all’interno di linee di svolgimento predeterminate.
Lingua: ItalianoPag. 713-740
Etichette: Storia della critica, Storia della letteratura, Storiografia, Critica storica,
Titolo articolo: Per l’edizione critica dei componimenti di Domenico Tempio (1750-1821)
Lo studio tratta di una tavola di concordanze dei componimenti editi e di un incipitario degli inediti di Domenico Tempio. Mirabella inoltre acclude documenti inediti di possibile utilità agli studiosi, riguardanti la anche la vita privata del poeta catanese. Il regesto delle concordanze è stata compilata in funzione della ‘recensio’.
Lingua: ItalianoPag. 741-772
Etichette: Edizione critica, Concordanze, Settecento, Inedito, Poesia, Poesia dialettale,
Titolo articolo: Incontri (e scontri) con uno ‘scrittore odiosamato’: muscetta e tommaseo
Utilizzando non solo le pubblicazioni di Muscetta su temi tommaseani ma anche le sue carte, Monastra mette in risalto la particolare facies del critico accademico/militante, per il quale l’acribia della ricerca e dell’analisi non poteva andare disgiunta dalle sollecitazioni dell’ora.
Lingua: ItalianoPag. 773-786
Etichette: Critica letteraria, Novecento, Ottocento, Saggistica, Accademia,
Titolo articolo: Stefano Pirandello giornalista
Il saggio verte sull’attività giornalistica di Stefano Pirandello; attività intensa che si protrae per tutti gli anni Venti e Trenta del secolo scorso. Per il giovane Stefano l’attività redazionale costituiva la fonte primaria di sostentamento per sé e per la sua famiglia. Articoli e racconti, qui presi in esame da Muscarà, vedono la luce su diverse testate quali: “La Domenica dell’Agricoltore”, “La Tribuna”, “Noi e il Mondo”, “L’idea Nazionale”, “Novella”, “Il Giornale di Roma”, “Il Tevere”, “La Fiera Letteraria”, “La Stampa”, “La Nazione”, “Quadrivio”, “Il Dramma”, “Scenario”, “Sipario”, “La Nuova Antologia”, “Lo Spettatore Italiano”.
Lingua: ItalianoPag. 787-802
Etichette: Novecento, Giornalismo,
Titolo articolo: “Cenerentola” una gatta che graffia
Il racconto di Cenerentola, esempio di virtù premiata, così come ce l’ha trasmesso Perrault, i fratelli Grimm e il librettista Ferretti, non è l’unica variante della favola presente tra gli archetipi della nostra cultura. Roberto De Simone, autore di teatro, ha riproposto al “Festival dei due Mondi” di Spoleto, nel 1976, la sua versione del personaggio, “La gatta Cenerentola”. Per la sua protagonista De Simone non attinge a Perrault, bensì allo “Trattenimento siesto de la iornata primma” de “Lo cunto de li cunti” (1634-1636), del napoletano Giambattista Basile. Nell’opera del napoletano Cenerentola (Zezolla nella versione originale) arriva a uccidere la matrigna per prenderne il posto, dimostrando, come tutti i felini, di saper graffiare.
Lingua: ItalianoPag. 803-810
Etichette: Teatro, Teatro dialettale, Novecento,
Titolo articolo: “Inclinato capite” (Giovanni 19,30)
Muovendo dal versetto evangelico, ‘inclinato capite’ (Giovanni 19,30), il saggio esamina l’immagine della testa che, chinandosi sul patibolo, restituisce lo spirito vitale, quale è stata restituita dai Vangeli sinottici e come è stata accolta dall’esegesi patristica a partire da san Paolo prima e sant’Agostino poi. La stessa immagine arcaica dell’agnello sacrificale (la cui testa era oggetto di cure speciali) ritorna come prefigurazione del sacrificio del Cristo, il cui patibolo diviene il soglio della sua regalità e dignità sacerdotale. Il rito cristiano deve basarsi su di una interpretazione nuova del linguaggio profetico: le antiche profezie hanno trovato compimento nel sacrificio di Gesù. Il corpo martirizzato del messia accoglie in sé tutte le tradizioni spirituali del popolo di Israele conferendo loro un’esemplarità universale.
Lingua: ItalianoPag. 811-826
Etichette: Sacro, Esegesi, Profezia, Bibbia, Cristianesimo,
Titolo articolo: “Sul monte del fuoco”: immagini dell’etna nella narrativa di domenico ciampoli
Il contributo verte su alcuni ‘racconti-reportages’ e su uno scritto teorico di Domenico Ciampoli ispirati dall’immagine dell’Etna e redatti tra il 1895 e il 1903. Nei testi narrativi presi in esame, la progressione diegetica comporta il graduale spostamento da luoghi reali direttamente osservati dall’autore, che li rappresenta con meticolosa cura dei dettagli e li indica con esatte designazioni toponomastiche, a una dimensione immaginaria, disancorata dalle coordinate storiche e geografiche, avulsa dalla sfera dell’esperienza oggettiva. I resoconti di viaggio, le cronache di escursioni turistiche, gli studi di paesaggio, i quadri d’ambiente pubblicati da Ciampoli su vari periodici tra la fine dell’Ottocento e gli inizi del Novecento documentano il proposito di sondare un’ampia gamma di soluzioni stilistiche sulla scorta di suggestioni culturali della più varia provenienza. Descrivendo gli scenari naturali l’autore abruzzese attinge spesso una fluidità sintattica e una levità lessicale difficilmente riscontrabili nella sua prosa romanzesca.
Lingua: ItalianoPag. 827-842
Etichette: Ottocento, Novecento, Racconto, Teoria della letteratura, Letteratura di viaggio, Prosa Romanzo,
Titolo articolo: Le voci di Carmen nella poesia di Saba
Pur se non in maniera esplicita, il ‘caro nome ottocentesco’ cui allude Saba in vari passi del “Canzoniere”, e che rimanda immediatamente a Lina dal ‘rosso scialle’, è una chiara allusione al personaggio di Carmen, la zingara ammaliatrice di Mérimée trasformata in mito da Bizet. Sotto l’ipostasi di Lina, segno dell’ ‘ambivalenza affettiva’, Saba evoca Carmen ma alterandone il mito; la donna è scelta come simbolo della visione vitalistica dell’amore.
Lingua: ItalianoPag. 843-858
Etichette: Novecento, Poesia, Opera, Mito, Amore,
Titolo articolo: Gaetano Compagnino e “il quesito Molyneux”
Non è possibile comprendere pienamente il lavoro critico di G. Compagnino prescindendo dalla riflessione epistemologica, dall’approccio scientifico, come anche dalla battaglia laicista. Materialismo, sensismo e razionalismo si sono rivelate le coordinate fondamentali della sua opera. Egli cercava, nella moderna storia intellettuale europea, soprattutto nella cultura illuminista, gli strumenti storiografici e teoretici per definire il terreno proprio delle arti ed i loro linguaggi specialistici. Le ragioni dell’approfondimento dei temi epistemologici settecenteschi, congiuntamente alle problematiche estetiche, trovano altre giustificazioni nella moderna storia intellettuale europea. Ecco, allora, l’ipotesi da verificare: considerare, in altre parole, Compagnino un estetologo materialista che, nel corso di tutta la sua attività di studio e d’insegnamento, affronta, da una prospettiva diderottiana, il celebre quesito Molyneux, nel tentativo d’interpretare il rapporto storia (mondo, oggetto)-espressioni (soggetto) in chiave di risposta ad uno stimolo.
Lingua: ItalianoPag. 859-878
Etichette: Critica letteraria, Laicismo, Scienza, Illuminismo, Storiografia, Filosofia, Arte, Estetica,
Titolo articolo: Canone e sistemi culturali fra Oriente e Occidente
Il canone si configura come un sistema, ma un sistema che non include solo quello letterario, il quale andrebbe considerato piuttosto come un sottosistema. Esso si è spesso costituito secondo due linee differenti ma che spesso si sono sovrapposte: a) il canone come insieme di norme, momento fondante di una tradizione; b) il canone come elenco prescrittivo di libri, dal punto di vista della ricezione. Pioletti aggiunge al dibattito un ulteriore tassello rispondendo a tre domande fondamentali: 1) come e quando si costituiscono l’idea e l’applicazione di canone? 2) si profila oggi un canone dominante? 3) è necessario che ci sia oggi un canone e quale? A quest’ultima domanda Pioletti affianca inoltre cinque tesi.
Lingua: ItalianoPag. 879-892
Etichette: Canone letterario, Teoria della critica, Teoria della letteratura, Tradizione, Ricezione,
Titolo articolo: Lingua letteraria e pubblico nella cultura del VI secolo. Gregorio Magno negli scritti di Eric Auerbach
Il saggio riconsidera il ruolo di Auerbach nella rivalutazione storiografica dei “Dialoghi” di Gregorio Magno e sottolinea come le pagine a lui dedicate, nella “Literatursprache und Publikum in der lateinischen Spätantike und Mittelalter”, del 1957, (pubblicata postuma nel 1958), abbiano a tutt’oggi continuato a offrire stimoli alle inchieste su questioni centrali nella storiografia sui “Dialoghi”, quali la loro struttura e organicità, la loro destinazione, la loro fortuna critica. Ignorati nelle due opere precedenti di Auerbach, di poco più di un decennio prima, e che pure avevano lentamente rivalutato autori tardo latini quali Gregorio di Tours, la lettura dei “Dialoghi”, nell’ultima opera di Auerbach, rovescia la svalutante critica tradizionale e la sostituisce con l’ammirazione per uno scritto considerato uno dei più alti esempi della nuova prosa medievale.
Lingua: ItalianoPag. 893-910
Etichette: Medioevo, Critica letteraria,
Titolo articolo: Tra sospetto e desiderio: la rivoluzione linguistica e spirituale di Anne Bradstreet
Il saggio offre un’indagine sull’espressione letteraria e religiosa di Anne Bradstreet, poetessa americana delle origini la cui produzione rispecchia le ansie e le tensioni spirituali della tradizione puritana del XVII secolo. Allo scopo di fornire una chiave di lettura che possa chiarire le contraddizioni della critica, per cui l’autrice è ora ‘dogmatica’ ora ‘ribelle’, l’analisi si avvale della più recente metodologia femminista prodotta nel campo teologico e, nella dialettica fra sospetto e desiderio espressa nella sua opera, scopre la Bradstreet come precorritrice delle strategie critiche e revisioniste delle teologhe femministe, cristiane e post-cristiane.
Lingua: ItalianoPag. 911-932
Etichette: Americanismo, Seicento, Femminismo, Teologia,
Titolo articolo: L’inquisitore Cicerone, Verre e la dogana di Siracusa
Quanto al giorni d’oggi sappiamo sul ‘portorium’ di Siracusa e sul suo sistema doganale nel I sec. a.C. lo si deve agli atti processuali vergati da Cicerone contro il pretore Verre (73-71 a.C.) e conservati nelle “Verrinae”. Le informazioni tramandateci da Cicerone lasciano intendere la complessità del sistema doganale sviluppatosi nell’isola tra l’età di Rupilio (131 a.C.) e l’epoca dei Gracchi (133-123 a.C). Il sospetto è che la testimonianza di Cicerone sia in qualche modo compromessa da manipolazioni dovute a preoccupazioni di natura sociale e politica, legate ai poteri in conflitto e alle alleanze relative alle guerre civili – Mario e Silla prima, Cesare, Pompeo e Crasso dopo – tra le quali si fa strada la carriera dell’arpinate.
Lingua: ItalianoPag. 933-916
Etichette: Letteratura latina, Lingua latina, Classicità romana, Città,
Titolo articolo: La bilancia del filologo
Nel 1856 il filologo Vincenzo Nannucci pubblica un commento molto severo – “Rivista delle Collazioni dei SS. Padri mandate alla luce dal Can. Telesforo Bini” (Baracchi, Firenze) – nei confronti dell’edizione del “Volgarizzamento delle Collazioni” di Giovanni Cassiano, dato alle stampe dal direttore della Biblioteca pubblica di Lucca Telesforo Bini (Giusti, Lucca, 1954). Tale polemica appare interessante giacché illumina quelle che, a metà Ottocento, risultano essere le idee prevalenti sull’edizione dei testi in antico italiano. In particolare, i rilievi che il Nannucci muove al lavoro del Bini mettono a fuoco la sostanziale subordinazione – la cui matrice è riconducibile all’ideologia purista – della filologia rispetto alla lessicografia.
Lingua: ItalianoPag. 947-969
Etichette: Ottocento, Filologia, Lessicografia, Volgarizzamento,
Titolo articolo: Per una lettura di “Reversibilità” di Franco Fortini
La lirica “Reversibilità” di Franco Fortini (in “Poesie inedite”, a cura di P.V. Mengaldo, Torino, Einaudi, 1997), oggetto dell’analisi di Rappazzo, ha da sempre attirato l’attenzione della critica al punto di essere considerata un piccolo classico della fine del Novecento. L’analisi della lirica pone in luce l’estraneità di Fortini nei confronti delle principali tendenze della sua epoca – dalla tradizione cosiddetta ‘novecentista’ in particolare –. Nel componimento è ravvisato semmai, oltre al rifiuto della ‘lirica’, la ricerca di una funzione argomentativa e allegorica, nonché narrativa e pedagogica.
Lingua: ItalianoPag. 971-982
Etichette: Novecento, Poesia, Analisi metrica, Allegoria,
Titolo articolo: Il Principe e la lanterna. Una storia per il cinema di Giovanni Testori
Giovanni Testori non resiste al fascino del Principe di Danimarca e torna più volte a confrontarsi con le insegne di una regalità mancata, dubbiosa, cifrata. Superando rigidi steccati di genere, lo ‘scrivano’ lombardo reinventa il plot shakespeariano in forma di sceneggiatura, con il fermo proposito di realizzare un film, purtroppo rimasto incompiuto. Di tale ambizioso progetto restano i bozzetti disegnati a mano dallo stesso autore e uno screen play ricco di suggestioni pittoriche, di scarti, di slittamenti tematici. Il saggio analizza la personale disposizione visuale della sceneggiatura testoriana, individuando i rimandi ad altri linguaggi artistici (soprattutto la pittura e il teatro) e le diverse inclinazioni dei personaggi rispetto all’originale.
Lingua: ItalianoPag. 983-998
Etichette: Cinema, Sceneggiatura, Novecento, Pittura, Teatro,
Titolo articolo: Pasolini fra Longhi e Fellini. Sulle tracce di un apprendistato cinematografico
Nei versi della “Religione del mio tempo” (1961) è possibile scorgere la genesi del ‘cinema di poesia’, accompagnata da quella che può essere definita la ‘poesia del cinema’, che mostra attraverso significativi riferimenti figurativi (l’ ‘ekphrasis’ degli affreschi del ‘ciclo di Arezzo’ di Piero della Francesca e dei fotogrammi di “Roma città aperta”, e la comparsa della figura di Fellini) filtrati dalla lezione di Roberto Longhi, un’affascinante riflessione sugli elementi fondamentali della scrittura cinematografica di Pasolini (luce, inquadratura e montaggio).
Lingua: ItalianoPag. 999-1016
Etichette: Novecento, Poesia, Cinema, Iconografia, Pittura,
Titolo articolo: Medicina e medici nella realtà visigota
Il ruolo di primaria importanza conferito alla scienza medica nei territori soggetti al dominio dei Goti emerge in tutta la sua evidenza dal “De Medicina”, titolo del quarto libro delle “Etymologiae” dell’erudito e Vescovo di Siviglia Isidoro (560 ca.-636), nel quale la medicina veniva descritta come la ‘filosofia del corpo’ al servizio dell’uomo. Allo stesso tempo, però, l’eziologia medica di epoca gota individuava, anche in buona parte negli ambienti ‘colti’ della società dell’epoca, influenze demoniache e pratiche magiche all’origine di molte patologie, quali, ad esempio, i disturbi psichici. Attraverso un’analisi delle disposizioni emanate nel corso del secolo VI nel regno visigoto, come l’adozione, da parte dei Padri del Concilio di Zaragoza del 592, di procedimenti probatori per verificare la valenza taumaturgica delle reliquie, l’autore descrive il ruolo sociale di una scienza che iniziava lentamente a delineare, nella società dell’epoca, un suo spazio di azione autonomo da pratiche quali la magia e l’astrologia.
Lingua: ItalianoPag. 1017-1036
Etichette: Medicina, Medioevo, Storia, Psicopatologia, Religiosità, Magia, Astrologia,
Titolo articolo: La poetessa Eudocia
Con questo intervento sulla poetessa greca Eudocia (Atene 393-Gerusalemme 460 d.C.), Salanitro si propone di colmare una lacuna presente nei manuali scolastici di letteratura greca. Eudocia, figlia del filosofo Leonzio, sposò l’imperatore Teodosio II. Fu donna di virtù eccezionali e di notevole cultura. Molte sue opere non ci sono pervenute: un poema epico “Persica”; le “Lodi di Antiochia”; “Metafrasi dell’Ottateuco”; “Metafrasi dei discorsi profetici di Zaccaria e Daniele”. Il “Martirio di S. Cipriano” ci è pervenuto in parte, mentre secondo le fonti antiche Eudocia fu anche autrice di “Homerocentones” di argomento cristiano.
Lingua: ItalianoPag. 1037-1040
Etichette: Letteratura greca, Letteratura religiosa, Cristianesimo, Lingua greca, Storia della letteratura,
Titolo articolo: Recupero di quattro ‘a’ nei “Rerum vulgarium fragmenta”
Nel codice dei “Rerum vulgarium fragmenta” non esistono segni diacritici quali accenti, apici e apostrofi. La lettera ‘a’ può dunque significare almeno cinque cose differenti: 1) preposizione; 2) preposizione con apocope; 3) verbo avere; 4) verbo avere con apocope; 5) verbo avere più preposizione. Savoca esamina quattro luoghi del “Canzoniere” petrarchesco (due controversi e due sfuggiti agli editori) in cui la lettera ‘a’ è vistosamente coinvolta nel fenomeno di ‘scriptio continua’, sia nella parte vergata da Malpaghini che in quella di pugno dello stesso Petrarca. Si tratta rispettivamente di “Canzoniere” XXI, CLXXIII, CCLXXIII, CCIV.
Lingua: ItalianoPag. 1041-1058
Etichette: Filologia, Letteratura medievale, Edizione critica, Trecento, Poesia lirica, Lingua italiana,
Titolo articolo: L’archivio salvato. Appunti sulla narrativa di Maria Attanasio
Il valore identitario della memoria scritta sembra accamparsi al centro della narrativa di Maria Attanasio attraverso alcune metafore peculiari. Lo studio segue inoltre il gioco tra i generi condotto dalla narratrice siciliana: il romanzo storico, misto di microstoria e invenzione; il ‘non-fiction novel’; uno statuto autobiografico sotterraneo e alla fine esplicito nel libro più noto (“Di Concetta e le sue donne”), ‘rimemorazione’ bifocale del personaggio dell’agitatrice illetterata e dell’intellettuale sua compagna di militanza.
Lingua: ItalianoPag. 1059-1072
Etichette: Memoria, Memorialistica, Romanzo storico, Autobiografia,
Titolo articolo: “I Malavoglia” nell’occhio di Visconti
Lo studio indaga nella “Terra trema” le modalità della focalizzazione, che nel cinema è propriamente definibile come ‘ocularizzazione’ (François Jost). Nel film, ispirandosi a Verga, l’ocularizzazione è alternatamente ‘zero’ e ‘interna-variabile’. Il linguaggio visivo di Visconti cerca spesso l’effetto-quadro, con o senza citazione pittorica (i barocchi, i fiamminghi). Ottiene altresì l’amplificazione mitica, come in una delle ultime scene ispirata all’episodio omerico dei Feaci, che propone l’identificazione ‘Ntoni/Ulisse, eroe cercatore punito dagli dèi.
Lingua: ItalianoPag. 1073-1094
Etichette: Cinema, Letteratura, Romanzo, Novecento,
Titolo articolo: Topologie romanzesche: la metafora dell’acquario ed altri spazi perturbanti del Novecento
Il saggio propone una lettura della metafora dell’acquario, quale esempio di tecnica di inquadramento e tropo-chiave di una serie di macrotesti narrativi del Novecento; una ‘finestra’ retorica che opera fenomeni di incorniciamento ed organizzazione della visione, ma che si propone essa stessa – nel suo trattamento metaforico e per sua propria natura – quale spazio diviso e perturbante. A partire dalla Recherche proustiana, infatti, tale metafora riceve un trattamento significativo, il quale si estende all’opera di Aragon e infine a quella di Cortazàr.
Lingua: ItalianoPag. 1095-1112
Etichette: Novecento, Critica letteraria, Metafora, Visione, Testo, Retorica,
Titolo articolo: Indimenticabile, inobliabile
L’autore discute gli etimi delle coppie ‘Indimenticabile/dimenticabile’, ‘Inobliablie/obliabile’ presentati con varie oscillazioni e incongruenze nella lessicografia generale e settoriale, per proporre alla fine degli etimi diacronici per tutte e quattro le voci.
Lingua: ItalianoPag. 1113-1126
Etichette: Linguistica, Lessicografia,
Titolo articolo: Dai resoconti di viaggio alle guide turistiche: lo stereotipo Sicilia
Il saggio si propone di analizzare il contributo offerto dai viaggiatori stranieri nella costruzione dell’immagine della Sicilia, immagine che si basa su stereotipi letterari e culturali. Nota dominante di questi resoconti di viaggio è la percezione ambivalente del suo essere terra nota per un verso e ancora da scoprire per altri. In ciò l’isola manteneva il fascino dell’inesplorato.
Lingua: ItalianoPag. 1127-1146
Etichette: Letteratura di viaggio,
Titolo articolo: Una poesia di Michelangelo Buonarroti: il caso del sonetto n. 5. La ‘Volta’ della Sistina e la nascita del nuovo Adamo
Il saggio propone una lettura dell’autoritratto in versi “I’ ho già fatto un gozzo in questo stento” (n. 5 ediz. Girardi), combinando l’analisi del linguaggio poetico con la condizione esistenziale esperita dall’artista, in quel momento alle prese con la decorazione della Volta della Sistina. La deformazione grottesca con cui l’artista aggredisce il suo corpo rivela così, sotto la forma apparente dell’autodenigrazione, una divertita apologia di se stesso e della sua pittura. Strettamente connessa alla costituzione di questa ‘ilarità catartica’ (Cambon) è il reimpiego della tradizione comica toscana, da Burchiello a Dante. In particolare, sulla traccia di un chiosa di Michelangelo il Giovane, viene approfondita l’identificazione dell’artista con il personaggio della Commedia Mastro Adamo, il falsario del XXX dell'”Inferno”, come elemento funzionale alla strategia di autocelebrazione interna al sonetto.
Lingua: ItalianoPag. 1147-1166
Etichette: Cinquecento, Poesia lirica, Poesia satirica, Sonetto, Architettura, Iconografia, Pittura,
Titolo articolo: La steppa, ovvero l’enciclopedia ?echoviana
Il saggio esamina il racconto di Ĉechov, “La steppa. Storia di un viaggio” (1888). Per i temi trattati, il viaggio e la steppa, intesi il primo come ‘cammino di iniziazione alla vita’, la seconda come metafora della condizione umana, l’opera può essere considerata come una enciclopedia dei temi propri dell’autore russo.
Lingua: ItalianoPag. 1167-1186
Etichette: Ottocento, Romanzo, Racconto, Viaggio,
Titolo articolo: L’utopia di Paolo Mantegazza
Paolo Mantegazza è stato un personaggio di primo piano sulla scena culturale della ‘nuova Italia’, impegnandosi nei campi più svariati: dalla letteratura alla medicina, dalla politica alla pubblicistica. Oggetto della disanima di Tanteri è il suo romanzo “L’Anno 3000”, opera che può a buon diritto essere annoverata nel filone della letteratura utopica e, nello specifico, nella sua variante ‘ucronica’. Il romanzo (anche per il motivo topico del viaggio che vi compare) costituisce pertanto una testimonianza di non poco momento della partecipazione della letteratura italiana a questo indirizzo della cultura e della letteratura del tempo.
Lingua: ItalianoPag. 1187-1230
Etichette: Novecento, Romanzo, Utopia, Viaggio,
Titolo articolo: Le categorie hegeliane di ‘fantasia’ e di ‘vita’ nella lezione torinese del 1854 di Francesco De Sanctis su Beatrice
De Sanctis ha modo di sperimentare tutta la fecondità critica della sua impostazione del rapporto allegoria-poesia nella “Commedia” nella lezione del corso torinese dell’inverno-primavera del 1854 dedicata a Beatrice, che di questo rapporto è centro e nodo “drammatico”. Analizzando la lezione proprio alla luce di questo rapporto, nel saggio è contestualmente indagata anche la differenza tra la ‘meccanica’ ‘Einbildungskraft’ e la ‘creatrice’ e viva ‘Phantasie, categorie mutuate, entrambe, dall’estetica di Hegel. Dalla terza dottrina della ‘Wissenschaft der Logik’, De Sanctis mutua del resto anche il concetto di ‘vita’, la cui natura resta dunque, anche per il critico irpino – come il saggio si incarica di dimostrare – ‘logica’, non irrazionalistica.
Lingua: ItalianoPag. 1231-1252
Etichette: Allegoria, Poesia, Dantismo, Ottocento, Storia della letteratura, Storia della critica, Critica letteraria, Estetica,
Titolo articolo: Un altro ‘atto gratuito’. Mistero e rimozione nella
Muovendo dall’autodefinizione di ‘romanzo’ che Sciascia dava alla sua inchiesta storica “La scomparsa di Majorana”, e incrociando l’analisi del testo con i dati offerti dalle altre opere dello scrittore siciliano, l’autore del saggio sottolinea gli elementi finzionali presenti nel libro, la costruzione del personaggio Majorana come ‘eroe intellettuale’ – per dirla con Brombert – e la dimensione fortemente teatralizzata del personaggio stesso. C’è spazio anche per puntuali osservazioni sulla rimozione operata da Sciascia rispetto all’inclinazione melanconica dimostrata dallo scienziato siciliano, spiegabile come uno dei tanti aspetti (lo ‘spavento’ pascaliano, la dimensione umanistica e pirandelliana, etc.) della sostanziale identificazione tra l’autore e il suo personaggio.
Lingua: ItalianoPag. 1253-1270
Etichette: Romanzo, Romanzo giallo, Analisi del testo, Sicilia, Novecento, Critica del testo,
Titolo articolo: Interpretazioni romantiche di Dante. Canone, anticanone, tradizione
La riscoperta dell’opera dantesca come iniziatrice del moderno ha il suo capitolo iniziale nella lettura che di Dante fece la grande filosofia classica tedesca. Hegel, Schelling, Friedrich Schlegel, tutti in maniera diversa ma convergente nel risultato, videro nella voce del poeta della Commedia la nascita della modernità occidentale. Questa posizione canonica e archetipica del poeta fiorentino, ripresa e rafforzata in chiave nazionalistica in Italia dalla linea Foscolo-De Sanctis, arriva sino ai giorni nostri come testimonia il ruolo ‘canonico’ che a Dante hanno riconosciuto, sebbene con finalità differenti, lettori del calibro di Harold Bloom e George Steiner. In Italia, in particolare, la linea interpretativa nata dal cuore romantico della filosofia tedesca ottocentesca è culminata nella duplice, divergente lettura che di Dante diedero Benedetto Croce e Giovanni Gentile. I due filosofi italiani hanno dato chiara sistemazione a due ipotesi storiografiche, sottendenti due diverse ‘estetiche’, che erano già previste negli incunaboli romantici della riscoperta di Dante.
Lingua: ItalianoPag. 1271-1288
Etichette: Dantismo, Modernità, Estetica,
Titolo articolo: Un ricordo
Affettuoso ricordo tributato da Tropea a Compagnino, compagno di studi e collega presso la Facoltà di Lettere. Il testo è già apparso in occasione del seminario “Letteratura e storia. Omaggio a Gaetano Compagnino” (29 ottobre1939-8 marzo 2004), Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università degli Studi di Catania, Auditorium del Monastero dei Benedettini, 8 marzo 2005.
Lingua: ItalianoPag. 1289-1292
Etichette: Memoria,
Titolo articolo: Tra Shakespeare e Jarry: la ‘mise en scène’ dei peccati capitali e la par(ab)ola del male in “Macbett” di Ionesco
Il saggio analizza da un punto di vista strutturale e tematico la relazione ‘inter-culturale’ e intertestuale che lega la pièce teatrale “Macbett” (1972)di Eugène Ionesco non solamente al suo archetipo shakespeariano, ma anche al modello – più dissimulato, ma non per questo meno presente – dell’ “Ubu Roi” (1896) di Alfred Jarry.
Lingua: ItalianoPag. 1293-1314
Etichette: Teatro, Novecento, Interculturalità, Intertestualità, Ipertesto,
Titolo articolo: Letteratura e dialetto a Montalbano Elicona isola linguistica italiana settentrionale nella provincia di Messina
Sulla base di due testi letterari in dialetto vengono illustrate le caratteristiche linguistiche del dialetto di Montalbano Elicona, che di diritto va ascritto all’area linguistica italiana settentrionale formatasi in Sicilia in epoca normanna. I testi pubblicati sono costituiti dalle ‘lasse’ contenute nel romanzo “I conti di Montalbano” Milano, (Pan,1975) di Nicola Terranova e da alcune poesie di Giuseppe Miligi, entrambi montalbanesi. Delle prime (un intero capitolo del romanzo del Terranova) viene data la trascrizione, dovuta al loro autore, ‘oniricamente’ e poeticamente impressionistica, ma anche quella ortografica, razionale, ‘cosciente’, dovuta all’autore di questo lavoro, e la traduzione, così che il testo poetico diventa presto etnotesto, prezioso a descrivere il dialetto di Montalbano. Del Miligi vengono presentati cinque brevi ‘nugae’, anch’esse rilevanti sul piano letterario e della documentazione linguistica.
Lingua: ItalianoPag. 1315-1340
Etichette: Dialetto, Dialettologia, Lingua, Linguistica, Ortografia,
Titolo articolo: Intorno all’Orfeo ‘inconsolabile’ di Cesare Pavese
Tra le riscritture novecentesche della vicenda di Orfeo ed Euridice spicca quella di Cesare Pavese. Il cantore mitico non conserva più i tratti dello sposo affranto per la perdita della compagna; non è più un vedovo inconsolabile, tutt’altro. Pavese riscrive il mito rinnovandolo e risemantizzandolo, in modo tale che, in questo processo di attualizzazione, possa interagire col suo presente. Orfeo, col suo deliberato gesto di voltarsi indietro, ha volontariamente perduto la sua amata allo scopo di poterla conservare come ricordo.
Lingua: ItalianoPag. 1341-1352
Etichette: Novecento, Poeta, Poesia, Mito,
Titolo articolo: L’italiano settentrionale ‘brign-/brugn’ e le denominazioni della ‘prùgnola’ in Sicilia
Il saggio si propone di dimostrare l’origine galloitalica dei ‘fitonimi’ ‘bbrignolu’ e ‘bbrugnola’(ovvero la pianta e il frutto del prùgnolo, oppure il biancospino), distribuiti nella provincia di Enna e di Messina, oltre che in alcune zone della provincia di Catania e Siracusa.
Lingua: ItalianoPag. 1353-1372
Etichette: Dialetto, Dialettologia, Linguaggio, Linguistica,
Titolo articolo: Antonio Vallisneri, scienziato, autobiografo, lessicografo
Nel saggio Verdirame taccia il ritratto di Antonio Vallisneri (Garfagnana 1661 – Padova 1730). Fu medico, biologo, filosofo ‘naturale’, seguace della scuola galileana e dell’empirismo di Bacone. Nel corso dei suoi studi e dopo la Cattedra di Medicina presso l’Università di Padova, Vallisneri maturò e fece proprio il nuovo credo della moderna biologia, ‘omne vivum e vivo’, una sorta di evoluzionismo ‘ante litteram’, di ascendenza malpighiana, teoria secondo la quale l’essere vivente esiste completamente delineato già nell’embrione. Notevole fu anche il suo impegno sul versante della lingua, come dimostrano i suoi emendamenti al “Vocabolario della Crusca”.
Lingua: Olandese/ItalianoPag. 1373-1387
Etichette: Seicento, Settecento, Questione della lingua,
Titolo articolo: Dante vicino e lontano
Cosa vuol dire ripensare oggi la critica dantesca e riaccostarsi alla lettura della “Divina Commedia”? È il punto da cui muove la riflessione di Zago. La dantistica ha tentato – e continua a farlo – da una parte di ricostruire in maniera sempre più esatta il fitto dialogo intertestuale tra la “Commedia” e le sue fonti, ovvero ‘spiegare Dante con Dante’; dall’altro di delineare i contorni di un ‘discorso sul mondo’ che Dante pronuncia in qualità di ‘scriba Dei’.
Lingua: ItalianoPag. 1389-1407
Etichette: Dantismo, Intertestualità, Critica strutturalistica, Profezia,
Titolo articolo: La simbolica esistenziale di Karl Jaspers
Se si considera l’Estetica non solamente una riflessione sull’arte, ma anche un sapere connesso alla sensibilità, la conoscenza sensibile diviene analisi simbolica, poiché ciascun simbolo è in sé cifra della trascendenza. Rileggere Jaspers alla luce di queste premesse evidenzia il nesso tra la filosofia dell’esistenza quale lui l’ha elaborata e l’estetica simbolica. Il simbolo diviene pertanto espressione di un linguaggio da decodificare per mezzo del quale l’Essere si manifesta nel mondo, specie nell’opera d’arte.
Lingua: ItalianoPag. 1409-1416
Etichette: Estetica, Simbolo, Filosofia, Linguaggio, Arte,
Titolo articolo: Il lungo viaggio di Cefalo (da dell’Anguillara a Kornaros)
Oggetto dell’articolo è il filo conduttore che percorre l’Erotòkritos – capolavoro della Rinascenza cretese e romanzo d’amore e di cavalleria della metà del XVII sec. – cioè, come appare già dai primi versi, il binomio ‘amore-fedeltà’. Ma l’autore, Vincenzo Kornaros, ci avverte anche dei pericoli che Eros comporta, primo fra tutti il sospetto che spesso tormenta colui che ama. Il motivo prende corpo e si amplia nell’idillio bucolico del libro II, esemplificativo di come una storia d’amore può finire drammaticamente per colpa della folle gelosia. A tale scopo il poeta fa rivivere il mito di Kefalos e Prokris, servendosi della narrazione ovidiana (“Metamorfosi” VII) nella rielaborazione italiana curata da Andrea dell’Anguillara (Venezia 1561). Il lieto fine in Erotòkritos è un ribaltamento rispetto al finale tragico dall’antico mito in cui i due innamorati, prima si lasciano per la mancanza di fedeltà della donna la quale in seguito, vittima a sua volta della gelosia, è uccisa involontariamente dall’amato. L’esaltazione dell’amore incorrotto raggiunge il culmine proprio nella prova finale di fedeltà la quale mostra il sentimento ‘sincero e senza macchia’ della protagonista.
Lingua: ItalianoPag. 1417-1428
Etichette: Seicento, Letteratura greca, Romanzo, Letteratura cavalleresca, Idillio, Mito, Amore,