La Rassegna della letteratura italiana | 2003 | N. 1

Articolo sulle tracce di Seneca in Alfieri, nonostante questi nella “Vita” avanzi sul tragico latino un giudizio liquidatorio fondato sulla critica ai suoi eccessi barocchi, e sembri manifestare come uniche concessioni la scoperta del verso giambico per il dialogo e l’immagine di alcuni personaggi classici.

Partendo dalla constatazione che, dato il peso che ebbe nel Neoclassicismo il problema della traduzione, Monti può essere visto come l’emblema di un’epoca per la compresenza senza discrimine netto tra originale creazione poetica e attività traduttoria, lo studio prende in esame alcune sperimentazioni montiane rimaste in margine rispetto all’attività più consacrata.

Seconda parte di una ricerca dedicata al rapporto tra Leopardi e Monti, in cui si cerca di risalire alle suggestioni che gli scritti sulla lingua del secondo autore esercitarono sulle scelte stilistiche del poeta di Recanati.

Annotazioni sulle vicende relative alla nascita e alla pubblicazione dell'”Assedio di Roma” di Guerrazzi, considerandone soprattutto l’apporto di Mazzini, al quale l’autore aveva chiesto di contribuire con le proprie memorie per ricostruire l’evento. Conclude l’articolo la pubblicazione del carteggio relativo ai fatti.

Omaggio a Piero Gobetti, che si incentra soprattutto sulle componenti profonde dei suoi scritti.

Puntuale e approfondito commento, introdotto da note relative alle problematiche compositive, di due poesie di Montale appartenenti ad “Ossi di seppia”.

Recensione del volume di Luigi Blasucci “Gli oggetti di Montale”, Bologna, Il Mulino, 2002, nella cui “Premessa” l’autore esprime la convinzione secondo cui Montale non solo possiede il diritto incontestabile di appartenere ai classici della letteratura italiana, ma ha anche rinnovato l’idea stessa di poesia del Novecento.

Studio su “Dante”, monumentale opera che Mario Apollonio ha dedicato a Dante e ai suoi esegeti, in cui viene promossa un’integrazione assidua tra il metodo filologico ed il metodo estetico, una conversazione continua ‘tra la funzione, soprattutto muratoriana, del certo e quella, soprattutto vichiana, del vero’.

Riflessioni sulla qualità delle narrazioni del regista, fermandosi in particolare sul libro “Quel bowling sul Tevere”, silloge di appunti e racconti scritti negli anni Sessanta e Settanta in cui convivono narratore diegetico ed extradiegetico, immaginazione e ricordo.

Pensieri dell’autore sull’amicizia con Luigi Baldacci, recentemente scomparso.

Descrizione del sito internet del Fondo Walter Binni (http://www.fondowalterbinni.it), primo spazio multimediale dedicato ad un critico letterario, concepito per presentare opera e pensiero di un intellettuale presente nella storia della cultura italiana per oltre mezzo secolo.