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La parola del testo | 2024 | N. 1-2
Anno 2024 – N. 1-2
A cura di Paolo Perilli
Titolo articolo: Petrarca fra Ovidio e Gace Brulé. Origini e percorsi di un topos letterario
Il saggio analizza la nascita e la lunga durata di una locuzione, nata nell’antica Grecia e pervenuta, non senza una possibile intermediazione della lingua d’oil, nella letteratura italiana, assurgendo a vero e proprio luogo comune grazie, soprattutto, al suo reimpiego nei Rerum vulgarium fragmenta di Francesco Petrarca ; dal Canzoniere attraverserà infatti tutta la letteratura nella lingua di sì sino alla modernità, emergendo ogni qual volta si voglia denunciare un profondo dissidio tra i consigli della ragione e la realtà dell’agire concreto.
Lingua: ItalianoPag. 15-21
Etichette: Filologia, Letteratura italiana, Medioevo, Dante Alighieri,
Titolo articolo: Le imitazioni inconfondibili. La nuova bellezza dell’antico nei madrigali amorosi di Torquato Tasso
Il contributo si propone di esplorare, attraverso una rassegna di esempi, le modalità con cui emergono, dalla trama dei madrigali di Torquato Tasso, alcuni topoi della tradizione classica. Il motivo del notturno, la storia del cuore amante fuggito altrove, il canto d’ascendenza bucolica, la memoria di Saffo mediata da Catullo: questi e vari altri temi d’ascendenza antica, più o meno noti, si fondono nella melodia tassiana con risonanze poetiche consacrate dalla storia culturale ma, soprattutto, arricchite da un timbro loro proprio. Nei madrigali di Tasso, infatti, le immagini, le suggestioni e le atmosfere evocate rinascono, chiamate ad altra vita, a un’altra forma della bellezza. Così, l’emulazione, che di fatto ri-crea, risulta inconfondibile.
Lingua: ItalianoPag. 23-37
Etichette: Amore, Madrigale, Poesia, Torquato Tasso,
Titolo articolo: Donne e loci amoeni. La natura come motore narrativo della Gerusalemme liberata
Questo saggio rilegge la Gerusalemme liberata di Tasso attraverso un punto di vista femminile, seguendo i movimenti e le azioni delle sue protagoniste pagane. Adottando questa prospettiva, non si può non considerare l’importanza dello sfondo e dell’ambiente naturale in cui queste si muovono e agiscono. Nei loro continui passaggi da uno spazio aperto a uno spazio chiuso (e viceversa), le eroine tracciano infatti una traiettoria che le conduce in scenari che assumono rilevanza non solo da un punto di vista artistico ma, soprattutto, da uno narrativo e simbolico. Questo lavoro intende dunque concentrarsi sulla natura della Gerusalemme liberata per sottolineare come le rappresentazioni di paesaggi e animali non fungano solo da semplice sfondo e dettaglio ornamentale del poema, ma assumano un significato più profondo e meritevole di maggiore attenzione. Le rappresentazioni sceniche del giardino di Armida, dell’ambiente pastorale in cui si muove Erminia e quello in cui compare per la prima volta Clorinda, saranno dunque esaminate nei loro dettagli per dimostrare come gli elementi non umani possano, con la loro specificità e automia, farsi motori trainanti della storia, provocando situazioni ed eventi che non sarebbero potuti esistere senza il loro contributo.
Lingua: ItalianoPag. 39-50
Etichette: Donne, Natura, Paesaggio, Poema eroico, Torquato Tasso, Gerusalemme Liberata,
Titolo articolo: Atlante della Napolimondo. Letteratura vissuta e immagini della città
Napoli città-mondo di un’altra Europa per riprendere una felice intuizione di Curzio Malaparte vista di fronte agli effetti della modernità. S’indagano il volto, il paesaggio, i miti, la complessità sociale, la diversità linguistica della città usando le fonti del viaggio. Viaggiatori anomali, poco touristes, stravaganti, diversi, colgono i tratti e le essenze di uno spazio irripetibile, colmo di storia, di monumentalità e di impensabili povertà, tutte racchiuse in una storia urbana misteriosa e fiabesca. Tra le sue strade, i suoi vicoli, nei Quartieri spagnoli, nei fondaci bui, tra i frammenti di civiltà millenarie si muovono intellettuali, scrittori, poeti, artisti che colorano Napoli in modi assai diversi ma che non possono non concordare sulla sua unicità urbanistica, civile e sociale. Capitale dell’antico Reame, la città divenuta faticosamente italiana affronta fra Otto e Novecento un processo di trasformazione che in nome di un progresso convulso e disordinato stritola il passato e travolge suoi patetici volti. I poeti della migliore tradizione dialettale, scrittori e narratori, tanti di loro indigeni che scrivono da e a volte contro Napoli, provano a svelare i cunti antichi e i culti segreti di una terra sopravvissuta alle infinite storie che l’hanno attraversata. Di fronte alle ambiguità del moderno la letteratura riesce a dialogare con la sua porosità e a riportare in superficie una dolente e tragica Umanità. Napoli rivive in mille modi diversi negli illuminanti romanzi di Francesco Mastriani, nel mirabile rèportage di Renato Fucini, nella erudizione di Barlommeo Capasso e di Benedetto Croce, nel dormiveglia fantastico di Salvatore Di Giacomo, nel crudo realismo dei poeti popolari come Ferdinando Russo, nelle rameggiate annotazioni di Giuseppe Ungaretti, nella innovativa narrativa del secondo dopoguerra di Luigi Compagnone, Domenico Rea, Raffaele La Capria, Anna Maria Ortese e altri, così come nelle riflessioni di Walter Benjamin perde la finta lucentezza dello smalto oleografico, e guadagna l’umida opacità della roccia vulcanica; in una città moderna, quasi dai tratti ariosteschi, quindi si determina l’idea che nulla può
essere definitivo e codificato.
Pag. 51-92
Etichette: Racconto, Storia,
Titolo articolo: Être femme à la Renaissance: Giovanni Rosini, Luisa Strozzi
Being a woman during the Renaissance : Giovanni Rosini, Luisa Strozzi · In the heroines’ room of Palazzo Sansoni Trombetta, seat of the town hall of Pontassieve, about twenty kilometers from Florence, a painting by Ferdinando Folchi (Florence 1822-1883), dating from 1864, represents Luisa Strozzi refusing the advances of Alessandro de’ Medici. In 1833, Giovanni Rosini made her the main character of his eponymous historical novel. Our aim is to analyze, through the portrait painted by the writer, the place of women in Renaissance Florentine society, her education, her entourage, the major stages of her life, in order to shed light on the message conveyed by the Tuscan man of letters, not without recalling some elements of his biography.
Lingua: FrancesePag. 93-102
Etichette: Biografia, Donne, Rinascimento, Storia, Firenze
Titolo articolo: Una lettera di Adolfo Mussafia e una recente Storia della letteratura dalmata italiana
Partendo da una lettera inedita di Adolfo Mussafia, l’articolo cerca di ricostruire il rapporto culturale e simbolico tra Niccolò Tommaseo e il grande filologo viennese di origine dalmata. Entrambi hanno infatti costituito un punto di riferimento esemplare per la conservazione e la valorizzazione della lingua e della letteratura della Dalmazia. Nella seconda parte dell’articolo si discute della struttura e delle caratteristiche della Storia della letteratura dalmata italiana un volume curato da Giorgio Baroni e pubblicato nel 2022 dall’editore Serra.
Lingua: ItalianoPag. 103-113
Etichette: Letteratura, Adolfo Mussafia, Giorgio Baroni, Niccolò Tommaseo, Dalmazia
Titolo articolo: La roba e il suo eponimo
Il saggio è una rilettura della novella La roba di Giovanni Verga, a partire dalla decodifica del titolo, che, giusta la relazione Mazzarò = roba, fa dell’ex bracciante il vero eponimo della novella, come poi risulterà palesemente in Di là del mare, manifesto-epilogo riassuntivo delle Novelle rusticane. La roba, lungi dall’essere, come pure è stato autorevolmente sostenuto, il protagonista della novella, è solo l’alter ego, reificato ed incapace d’una qualsiasi azione, di Mazzarò. Il lungo capoverso iniziale, dominato dalla presenza del Biviere di Lentini, un vivaio immediatamente dopo ridotto a « un pezzo di mare morto », è la prefigurazione del funesto finale della storia narrata e del fallimento definitivo del protagonista. Emerge la rigorosa struttura circolare della novella, con all’inizio il simbolico precorrimento della capitolazione conclusiva, al centro la liturgica celebrazione della roba-Mazzarò fatta dio (i « magazzini grandi come chiese ») e alla fine l’autodistruzione di Mazzarò-roba, perché se Mazzarò è la roba allora la morte dell’uno implica necessariamente quella dell’altra.
Lingua: ItalianoPag. 115-130
Etichette: Verismo, Novelle rusticane,
Titolo articolo: Introduzione e commento alle Favole della dittatura di Leonardo Sciascia
Il presente lavoro costituisce il primo integrale e sistematico commento alle Favole della dittatura, opera d’esordio di Leonardo Sciascia. Il contributo, oltre a porre in rilievo la maturità critica e l’impegno letterario dell’Autore già nei primi anni Quaranta del Novecento, mira ad illustrare la prosa d’arte che caratterizza tutte le favole e a presentare sotto una nuova luce le fonti, i modelli e gli obiettivi dell’opera.
Lingua: ItalianoPag. 131-151
Etichette: Critica letteraria, Dittatura, Favola, Prosa, Leonardo Sciascia,
Titolo articolo: Reminiscenze manzoniane nella Chimera del Vassalli
L’autore propone un confronto, per quanto approssimativo, tra alcuni momenti dei Promessi sposi e della Chimera di Vassalli, che piuttosto apertamente si ispira, in qualche passo del romanzo, a brani analoghi del capolavoro del Manzoni. Tra l’altro le due opere coincidono all’incirca come epoca, essendo entrambe collocate nei primi decenni del Seicento, e come ubicazione spaziale, avendo come sfondo il ducato di Milano. Anche i due borghi presentano qualche analogia : Olate nel Manzoni – anche se l’autore non lo nomina mai – e Zardino nel Vassalli. Altre somiglianze sono riconoscibili tra i due scrittori : il processo ad Antonia per stregoneria ricorda, per l’assurdità delle accuse rivolte al personaggio, quello a Mora e Piazza, giustiziati come untori nella manzoniana Storia della colonna infame ; per non parlare del parallelismo tra i brani in lingua secentesca, citati dai due autori.
Lingua: ItalianoPag. 153-165
Etichette: Alessandro Manzoni, Promessi Sposi, Storia della colonna infame,
Titolo libro/articolo recensito: Il dizionario spagnolo-italiano di Nicolao Landucci (1562)
Edizioni: Olschki, Firenze – 2022
Lingua: Italiano
Pag. 169-171
Recensore/i: Davide Puccini
Etichette:
Titolo libro/articolo recensito: Puvoir(s) de femmes. Femmes de pouvoir.
Edizioni: PUP, Aix-en-Provence – 2021
Lingua: Francese
Pag. 171-175
Recensore/i: Théa Picquet
Etichette:
Titolo libro/articolo recensito: ll Giorno. Il Mattino, il Meriggio, il Vespro, la Notte.
A cura di: Roberto Leporatti
Edizioni: Serra, Pisa-Roma – 2020
Lingua: Italiano
Pag. 175-178
Recensore/i: Michele Marchesi
Etichette:
Titolo libro/articolo recensito: Sarà l’alba tra poco
Edizioni: Evoè edizioni, Rende (CS) – 2021
Lingua: Italiano
Pag. 178-179
Recensore/i: Carmine Chiodo
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