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La parola del testo | 2023 | N. 1-2
Anno 2023 – Annata: XXVII – N. 1-2
A cura di Paolo Perilli
Titolo articolo: Sul «maestro» dell’inferno
Per due volte nella prima cantica (Inf. XV 12 e XXXI 85) la voce narrante nel Poema s’esprime dubitosamente sul « maestro » dell’inferno: alcuni studiosi prendono sul serio questo perplesso interrogarsi; altri escludono che Dante possa veramente ignorare l’identità d’un tale maestro. Ma i dubbi sono del personaggio narratore e non del Poeta, il quale sa bene che, essendo eterni gli argini del xv canto e definitivo l’incatenamento di Efialte nel xxxi, il maestro non può ch’essere stato Dio. Nel presente saggio si metteranno in evidenza le raffinate strategie narrative per le quali, nel girone dei bestemmiatori e nel pozzo dei giganti, gli uni e gli altri violenti ribelli verso Dio, l’identità dell’unico artefice di luoghi e pene infernali si debba eclissare tra le incertezze del narratore, che rende letterariamente invisibile chi invisibilmente, ma direttamente, castiga quelli che osarono direttamente sfidarlo: il bestemmiatore Capaneo, inchiodato alla sua bruciante pena, i giganti, immobili come torri in mezzo a Malebolge, ed infine Lucifero, bloccato al centro dell’universo, sperimentano in eterno la vanità della loro mole a fronte dell’immateriale presenza del fattore dell’inferno.
Lingua: ItalianoPag. 15-33
Etichette: XIV secolo, Dante Alighieri, La Divina Commedia,
Titolo articolo: Un’epistola attribuita a Cangrande della Scala: andamento ritmico e paternità dantesca
Nell’Epistola ad Arrigo vii attribuita, congetturalmente, a Dante da Paolo Pellegrini compaiono le sequenze ritmiche già riscontrate in precedenza sulla totalità del corpus epistolare dantesco: binomi e trinomi di clausole simmetricamente configurati secondo un ordine rigido, “terzetti” (ossia le tre clausole importanti: planus velox tardus, allineate), in periodica comparsa soggetta alla stessa rotazione delle rime incatenate. La presenza invariabile, nelle lettere dantesche, di un ordine complesso e severamente rispettato nei suoi lineamenti generali induce a considerarlo come un elemento altamente connotante anche ai fini della presente attribuzione. Assegnare ad un autore che non sia Dante la paternità di questa lettera appare infatti in palese contraddizione con la presenza di uno schema imputabile solo a lui; salvo, naturalmente, prova contraria, cioè almeno la segnalazione di un controesempio (tracce di un ordine similare nella produzione sicuramente aliena a Dante).
Lingua: ItalianoPag. 35-44
Etichette: Cangrande della Scala, Epistola ad Arrigo VII,
Titolo articolo: Su un’edizione secentesca di Spirto gentil del Petrarca
Diviso in due parti, una storico-letteraria, l’altra più propriamente filologica, il saggio riflette sulle caratteristiche, le modalità e i tempi della pubblicazione a Bracciano nel 1624 (e della ristampa nel 1631) della poesia di Petrarca, Spirto gentil, all’interno della prima edizione a stampa della celebre Vita di Cola di Rienzo di autore anonimo. Dopo un’introduzione volta a riassumere i rapporti tra il poeta e la grande nobiltà romana medievale e tra il laureato e il Tribuno Cola di Rienzo nel 1347, l’autore s’interroga sulle motivazioni politiche e propagandistiche che spinsero gli stampatori ad inserire nel Seicento barocco la poesia che si pensava dedicata a Cola. Infine, si analizza il testo della poesia mettendone in risalto gli aspetti linguistici : un italiano di stampo regionale stretto tra la lingua popolare e le vestigia latine delle élites.
Lingua: ItalianoPag. 45-52
Etichette: Barocco, XIV secolo, XVII secolo, Cola di Rienzo, Francesco Petrarca,
Titolo articolo: Codici autografi di Pomponio Leto
Nel presente contributo sono analizzati i codici autografi di Pomponio Leto noto umanista docente presso lo Studium Urbis nella seconda metà del Quattrocento. Sulla base degli studi di Giovanni Muzzioli e di Paola Piacentini sono state illustrate le caratteristiche della scrittura di Pomponio che si possono distinguere in quattro periodi, è inoltre dato l’elenco dei codici autografi e dei postillati.
Lingua: ItalianoPag. 53-68
Etichette: Scrittura, XV secolo, Pomponio Leto,
Titolo articolo: Rinascimento ludens. Girolamo Bargagli e i «giuochi» delle veglie senesi
Il Dialogo de’ giuochi di Girolamo Bargagli, la cui stesura risale probabilmente al 1563 e la cui editio princeps data al 1572, è un’opera di argomento ludico, suddivisa in due «parti», che, per quanto esplorata da non esigui studi di varia tipologia, per la sua stessa ricchezza di implicazioni attende di essere posta al centro di ulteriori approfondimenti interpretativi. Il presente contributo mira a rinnovare e implementare lo status quaestionis relativo al Dialogo, fornendo, nella fattispecie, un’immagine più dettagliata e chiara della Parte prima, allo scopo di arginare, attraverso un attento close reading, le sempre più frequenti derive di visioni preconcette, applicazioni categoriali allotrie, svilenti semplificazioni e concettose iperfetazioni che mal s’attagliano alla realtà storico-filologica di un testo cinquecentesco che, nato nell’humus dell’Accademia degli Intronati di Siena, si rivela essere notevolmente importante per la ricostruzione della storia del gioco – e della cultura tout court – nel Rinascimento italiano.
Lingua: ItalianoPag. 69-100
Etichette: Gioco, Rinascimento, XVI secolo, Girolamo Bargagli, Dialogo de’ giuochi,
Titolo articolo: Appunti sull’aggettivo “formidabile”
Tra i numerosi vocaboli il cui significato si è modificato nel corso del tempo, merita una particolare attenzione l’aggettivo “formidabile”, che dall’originario valore etimologico “spaventoso, temibile” o simili ha acquisito via via non pochi altri sensi ricollegabili a quello primitivo. Si prendono qui in esame i suoi principali significati aggiuntivi, anche sulla scorta del GDLI, con una serie di esempi di poeti e prosatori dal Cinquecento in poi. Sono considerate infine certe forzature del senso dell’aggettivo da parte di chi lo utilizza in sostituzione di altri termini considerati meno pregnanti, più dozzinali e meno pregevoli, anche se lo scambio dà un risultato poco efficace.
Lingua: ItalianoPag. 101-108
Etichette:
Titolo articolo: Manzoni, Fauriel, Alfieri
Il saggio prende in considerazione i 35 endecasillabi con cui Manzoni accompagnò il suo dono a Fauriel di volumi alfieriani dell’edizione di Kehl (1788-1790). Viene rilevata l’enorme ammirazione del giovane Manzoni per le opere di Alfieri.
Lingua: ItalianoPag. 109-115
Etichette: XVIII secolo, Alessandro Manzoni, Alfieri,
Titolo articolo: A Silvia, vv. 40-42. Una indagine testuale
Il saggio presenta l’analisi testuale della celebre canzone leopardiana A Silvia, limitata però ai soli vv. 40-42, che introducono la descrizione della morte della giovane, a partire dal «Tu pria che l’erbe inaridisse il verno», presagente, nella spettrale immagine della stagione invernale, l’imminente dipartita, passando per il centrale e violentissimo « morbo », al conclusivo «perivi, o tenerella» la cui trama fonica è assolutamente rispondente all’accorata rievocazione del poeta. Si tratta di una terzina il cui largo respiro, per giunta intrinseco all’ampiezza dei tre endecasillabi consecutivi, riassume tutta la vicenda esistenziale della protagonista: dalla spensierata giovinezza (« erba ») alla crudele malattia contro cui tenacemente combatte e dal quale inesorabilmente è travolta e «vinta». L’analisi verbatim offre inoltre l’occasione per passare in rassegna le varianti apposte a margine dell’autografo, utili a comprendere il modus operandi e l’evoluzione creativa del grande recanatese.
Lingua: ItalianoPag. 117-121
Etichette: Poesia, Variante, XIX secolo, Giacomo Leopardi, A Silvia,
Titolo articolo: Renato Fucini e la musica
Il saggio prende in esame in primo luogo i passi dell’opera di Renato Fucini in cui l’autore parla di musica o se ne serve, e successivamente i testi già pubblicati messi in musica da vari compositori suoi contemporanei, con l’acquisizione di qualche nuova scoperta; ma indaga soprattutto, anche grazie a documenti inediti di carattere epistolare o di altra natura, i suoi rapporti con musicisti di fama internazionale, come Giacomo Puccini o Pietro Mascagni, per i quali ha scritto testi poetici originali e perfino libretti di opere liriche, sebbene i relativi progetti non siano poi andati in porto.
Lingua: ItalianoPag. 123-131
Etichette: Melodramma, Musica, Giacomo Puccini, Pietro Mascagni, Renato Brogi, Renato Fucini,
Titolo articolo: La girlanda de gno suore di Biagio Marin
Nella Girlanda de gno suore (‘La ghirlanda di mia sorella’), sua seconda raccolta poetica, Biagio Marin ancora si identifica con Grado, «terra della sua gente», un microcosmo con cui egli fa coincidere l’intera realtà, tangibile nella sua fisicità (il mare, il cielo, la laguna, il borgo) ma che comincia a caricarsi di emozioni e di stati d’animo, di significati e di valori. E la sua parlata è sentita della medesima sostanza del mondo cantato e quindi necessaria voce della poesia. Inscindibile dal “paesaggio” gradese è la sua umanità, anzitutto quella più vicina al poeta, nelle figure della nonna e della zia che dopo la prematura morte della mamma hanno tenuto insieme il “nido” originario del poeta. Particolare attenzione nell’articolo è riservata a Cavo de nembo (‘Testa di temporale’), in cui vi è un preciso e doloroso riferimento biografico.
Lingua: ItalianoPag. 133-136
Etichette: Poesia dialettale, XX secolo, Biagio Marin, Grado
Titolo articolo: Letteratura come legittimazione. Gadda e Leopardi
L’articolo sostiene la tesi che la letteratura possa agire come legittimazione dell’indicibile, e la dimostra analizzando la funzione di Leopardi in Gadda. Sotto questa luce si esaminano diversi aspetti del rapporto di Gadda con Leopardi, mettendo a fuoco gli studi e le frequentazioni degli anni universitari (per il conseguimento della seconda laurea, umanistica), in primo luogo la luminosa figura di Piero Martinetti, fra coloro che rifiutarono il giuramento di fedeltà al fascismo ; si analizzano poi le tracce leopardiane nella Cognizione del dolore, che da questa tarda formazione filosofico-letteraria assorbe molto. Questi echi da un lato obbediscono a un mimetismo biografico incentrato sul risentimento verso una madre fredda, gretta e intrisa di religiosità (da qui un divorante senso di colpa), dall’altro si agganciano al profondo nucleo filosofico del romanzo. La centralità dell’interesse speculativo si traduce in un corpo a corpo con le posizioni metafisiche di Martinetti, e approda a un radicale negazione di ogni verità dell’essere e alla scomparsa del tempo, ben oltre le posizioni leopardiane.
Lingua: ItalianoPag. 137-156
Etichette: Arthur Schopenhauer, Carlo Emilio Gadda, Giacomo Leopardi, Piero Martinetti,
Titolo articolo: Iride di Montale
Il saggio offre una lettura sincronica e diacronica di Iride di Eugenio Montale: da un lato, attraverso un commento interlineare, che tiene conto tanto delle componenti filologiche che di quelle linguistiche del testo; dall’altro, attraverso un’analisi della poesia all’interno del sistema lirico-filosofico de La bufera e altro, e di come la figura di Iride rappresenti il punto di arrivo della mitopoiesi montaliana in termini cristiano-pagani.
Lingua: ItalianoPag. 157-183
Etichette: Ermeneutica, XX secolo, Eugenio Montale, Iride, La bufera e altro,
Titolo articolo: La «gran voglia» di Monique Jacqmain. Ricordo di una italianista belga
Viene ricordata la figura e l’attività scientifica della linguista belga Monique Jacqmain. Fu poliglotta e amante della cultura e della lingua italiana.
Lingua: ItalianoPag. 185-187
Etichette: XX secolo, XXI secolo, Alfieri, Monique Jacqmain,
Titolo articolo: La collezione del nonno
Il saggio illustra la collezione di dischi Pathé raccolta negli anni Venti e Trenta dal mio nonno materno, grande appassionato di musica lirica. Ho ascoltato buona parte di questi dischi all’età di undici anni usando un grammofono Pathé a tromba e a manovella. Lo studio presenta l’elenco completo dei dischi che compongono la collezione riproducendo i titoli, i nomi e i dati contenuti nelle etichette. Ho inoltre corredato l’elenco con informazioni sui singoli dischi, sulle arie d’opera, sugli altri brani musicali incisi e sui cantanti. L’Ouverture del Guglielmo Tell offre l’occasione per un breve esame dell’ultima opera composta da Rossini. Gli interpreti delle arie d’opera sono i maggiori cantanti del tempo a partire da Tito Schipa, Aureliano Pertile, Claudia Muzio e Titta Ruffo. La collezione comprende anche inni patriottici e musiche ballabili.
Lingua: ItalianoPag. 189-199
Etichette: Collezionismo, Musica, XX secolo,
Titolo libro/articolo recensito: La Trinità in Dante. Dalla “Vita Nuova” alla “Divina Commedia”.
Edizioni: Rubbettino, Soveria Mannelli (Catanzaro) – 2020
Lingua: Italiano
Pag. 203-204
Recensore/i: Carmine Chiodo
Etichette:
Titolo libro/articolo recensito: La botanica di Dante. Piante erbacee nella Commedia
Edizioni: Il Convivio, Castiglione di Sicilia (CT) – 2020
Lingua: Italiano
Pag. 205-207
Recensore/i: Carmine Chiodo
Etichette: