La parola del testo | 2022 | N. 1-2

Anno 2022 – Annata: XXVI – N. 1-2
A cura di Paolo Perilli

Autore/i articolo: Wilhelm Pötters
Titolo articolo: La novella della novella «malcompostamente» detta. Analisi di Decameron VI 1 in base all’autografo cod. Hamilton 90

Nell’autografo hamiltoniano del Decameron Boccaccio ha segmentato i testi in unità sintattico-narrative individuate mediante iniziali maiuscole quali segni di demarcazione. Partendo da questo presupposto, ci si propone di mostrare che, elevando – in una sorta di metrica della prosa – i singoli paragrafi a entità numerabili, l’Autore ha concepito la composizione delle sue novelle in accordo con i principî di un’estetica numerica, applicando in particolare la regola dell’aequalitas numerosa. Come exemplum del nostro metodo d’interpretazione si analizza la prima novella della Sesta Giornata. Questo testo è un documento metapoetico di prim’ordine poiché ci si racconta la storia di un novelliere incapace, i cui errori narrativi sono traducibili – via negationis – nelle condizioni richieste per creare una novella riuscita.

Lingua: Italiano
Etichette: XIV secolo, Boccaccio, Decameron,

Autore/i articolo: Ilaria Ottria
Titolo articolo: Un poemetto cinquecentesco di ispirazione ovidiana: la Transformazione de Glauco di Luca Valenziano

Questo contributo analizza la Transformazione de Glauco di Luca Valenziano (1513), un poemetto mitologico in ottava rima a lungo trascurato dalla critica. Attraverso un confronto con il brano di riferimento contenuto nelle Metamorfosi di Ovidio, si cercherà di mostrare come la fedele traduzione di alcuni passaggi del testo originale si accompagni all’inserimento di elementi nuovi, riconducibili a quel fenomeno complesso che è la riproposizione dei classici nel Cinquecento, perennemente in bilico tra imitazione e riscrittura.

Lingua: Italiano
Pag. 39-60
Etichette: Metamorfosi, Mito, XVI secolo, Luca Valenziano, Ovidio, Transformazione de Glauco,

Autore/i articolo: Flavia Palma
Titolo articolo: Giochi di variazione: un’interpretazione dell’architettura “ludica” dei Trattenimenti bargagliani

Questo contributo analizza la Transformazione de Glauco di Luca Valenziano (1513), un poemetto mitologico in ottava rima a lungo trascurato dalla critica. Attraverso un confronto con il brano di riferimento contenuto nelle Metamorfosi di Ovidio, si cercherà di mostrare come la fedele traduzione di alcuni passaggi del testo originale si accompagni all’inserimento di elementi nuovi, riconducibili a quel fenomeno complesso che è la riproposizione dei classici nel Cinquecento, perennemente in bilico tra imitazione e riscrittura.

Lingua: Italiano
Pag. 61-75
Etichette: XVI secolo,

Autore/i articolo: Massimo Colella
Titolo articolo: Seicento satirico: Il Viaggio di Antonio Abati (con edizione critica in appendice)

Il saggio si propone di fornire un contributo alla decifrazione del complesso universo satirico barocco mediante l’attenta analisi di un testo di Antonio Abati incluso nelle Frascherie (editio princeps : 1651). Tra i vari argomenti affrontati dal prosimetro, in cui una brigata di matrice boccacciana assume i contorni di un’accademia seicentesca, si staglia quello relativo all’utilità del viaggiare (nel dibattito inserito nella cornice emergono le due posizioni antitetiche dei personaggi di Rorazalfe e Teledapo, poeta-viaggiatore). Di qui la satira Il Viaggio, che rifunzionalizza e attualizza l’illustre tradizione antica della satira odeporica attraverso l’arguta commistione tra una seria riflessione preilluministica e una divertente tramatura comico-burlesca, segnata – in ossequio ai principi della « poetica piacevolezza » e del « ridicolo » teorizzati da Abati in sede poetologica – da numerosi espedienti narrativo-situazionali e retorico-linguistici. Del testo si fornisce in appendice la prima edizione critica moderna.

Lingua: Italiano
Pag. 77-100
Etichette: Barocco, Satira, Viaggio, XVII secolo, Antonio Abati, Frascherie,

Autore/i articolo: Fabiana Savorgnan Cergneu di Brazzà
Titolo articolo: Del viaggiare dell’abate Giuseppe Toaldo

Il contributo presenta l’opera Del viaggiare. Lezione accademica sul viaggio dell’Abate Giuseppe Toaldo, che si inserisce nell’ambito della letteratura di viaggio di metà Settecento. Il testo è dedicato all’amico veronese Alberto Albertini, con il proposito di condividere insieme a lui alcune riflessioni sul viaggio e sulla sua utilità. Offre spunti di discussione sugli effetti molesti che può provocare il fatto di mettersi in viaggio, soprattutto per un giovane ancora inesperto del mondo e attratto dalle novità di usi e costumi di luoghi mai visti prima. Si tratta di un testo che testimonia della modernità di vedute e di mentalità dell’Abate, dei suoi intenti educativi e del desiderio di voler contribuire all’educazione dei giovani in modo concreto e consapevole. Si inserisce in quel vasto dibattito culturale in cui il viaggio assume aspetti diversi, visto non solo come strumento di conoscenza, ma anche di crescita personale, spirituale e di opportunità di cambiamento sociale.

Lingua: Italiano
Pag. 101-105
Etichette: Educazione, Modernità, Viaggio, XVIII secolo,

Autore/i articolo: Cristina Barbolani
Titolo articolo: Sulle tracce di Ariosto nell’Alfieri lirico: la lode e la lontananza dell’amata

Nella valutazione di Alfieri dei suoi poeti italiani preferiti, dopo Dante, Petrarca e Tasso, quarto ed ultimo rimane l’Ariosto. Malgrado ne riconosca sempre la bellezza e l’eleganza dello stile, inizialmente Alfieri segue i pregiudizi settecenteschi sull’esuberanza narrativa senza regole e accetta con serie riserve un poeta che considera cortigiano. Questo saggio rintraccia i percorsi di lettura – documentati dagli acquisti dei libri destinati alla biblioteca personale – che stimolarono negli anni ’70 e ’80 l’interesse alfieriano per l’autore del Furioso da diversi punti di vista. Ne risulta che è dopo la lettura delle Satire ariostesche quando Alfieri si può avvicinare con empatia e fratellanza al poeta ferrarese fino a condividerne le inquietudini intellettuali, lo stile di vita e le vicende amorose. Così l’affinità fra i due poeti produce nella lirica singolari coincidenze in temi comuni quali la lode e la lontananza dell’amata, come si evidenzia testualmente dall’analisi di alcuni sonetti.

Lingua: Italiano
Pag. 107-142
Etichette: Imitazione, Poesia, Alfieri, Ludovico Ariosto,

Autore/i articolo: Giuseppe Cannavò
Titolo articolo: Geografia e teodicea per promessi sposi

Partendo dall’evoluzione della presenza di certe parole antidilliche (serpeggiamento e altri derivati di serpere; selvaggio) nel romanzo, dal Fermo e Lucia all’edizione definitiva, si discute la possibilità che, almeno per il quadro geografico iniziale, sia ancora legittimo parlare d’idillio, giungendo però alla conclusione che le parole del testo non autorizzano una tale idillica zona franca nei Promessi Sposi, come risulta già acquisito dall’esame dell’illustrazioni iniziali. Si coglie poi una circolare affinità tra incipit ed explicit del romanzo, non più sulla base della ricostituzione d’una situazione idillica di partenza, ma della corrispondenza tra i precari equilibri che reggono la geografia del paesaggio iniziale e la fragilità d’ogni lieto fine nella storia umana, compresa quella di Renzo e Lucia: tale circolarità è avvalorata dal rinvenimento d’un centro narrativo, rappresentato dal paesaggio con cui s’apre il cap. xx, marcato dall’occorrenza d’un derivato di serpere («nastro serpeggiante»), come succede pure all’inizio, nel cap. i, col «lucido serpeggiamento» dell’Adda e alla fine, nel cap. xxxviii, col «serpeggiare» d’un curato che non vuole ancora maritare i due promessi.

Lingua: Italiano
Pag. 143-157
Etichette: XIX secolo, Alessandro Manzoni, I promessi sposi,

Autore/i articolo: Clara Cardolini Rizzo
Titolo articolo: La vita che esplode in una risata: Cocotte di Guido Gozzano

Il saggio propone l’analisi e il commento di uno dei testi-chiave della produzione poetica gozzaniana, Cocotte, lirica che conclude la seconda sezione, Alle soglie, de I colloqui, sintetizzando le diverse tematiche che la fendono e divenendo l’emblema della centrale : il dialogo dell’io lirico con sé stesso affrontato con impietosa e autoironica lucidità. Invero, la figura femminile dipinta nei versi, tramite un sottile e ricercato gioco retorico, rappresenta la poesia, che, fedele all’alterco tra illustre e prosaico, timbro distintivo della scrittura in versi gozzaniana, patteggia con la vita spogliandosi dei retaggi aulici di una tradizione sublime, ma, ormai, trascorsa, che la rendono poco reale. Il percorso genealogico ed esistenziale effigiato negli emistichi trova una perfetta corrispondenza nell’iter della produzione lirica gozzaniana, che conosce un progressivo trapasso da una poesia ispirata da una tradizione alta ad una poesia nuova, consona alle bassure e abiettezze del presente.

Lingua: Italiano
Pag. 159-184
Etichette: Poesia, XIX secolo, XX secolo, Guido Gozzano,

Autore/i articolo: Anna Maria Cotugno
Titolo articolo: Le Confessioni a Giulia di Giosuè Borsi e la Commedìa: un esempio novecentesco di intertestualità

Il saggio ripercorre il diario di Giosuè Borsi, Confessioni a Giulia, individuandone i punti di contatto con il poema dantesco nella rappresentazione della donna amata e nella riproposizione della teoria dell’amore. Attraverso l’analisi comparata dei testi, si evidenziano i termini di un dialogo serrato in cui, soprattutto attraverso la ripresa di Beatrice, che rivive nella Giulia di Borsi, il moderno riscrive e rinnova l’antico.

Lingua: Italiano
Pag. 185-193
Etichette: Intertestualità, XIV secolo, XX secolo, Giosuè Borsi, La Divina Commedia,

Autore/i articolo: Guido Santato
Titolo articolo: Turandot. Che cos’è un bacio?

Il saggio prende avvio dalla mia partecipazione come comparsa a una rappresentazione della Turandot avvenuta nel 1964 nell’ambito della Stagione Lirica del Teatro Sociale di Rovigo. Il racconto acquista subito un’impostazione saggistica, articolandosi attraverso un’analisi del libretto e della partitura musicale, per incentrarsi infine sul problema dell’“incompiutezza” dell’opera, oggetto di numerose discussioni da parte degli studiosi. La morte di Liù rappresentò la principale difficoltà per Puccini, capace di inventare la soluzione scenica più efficace – il bacio di Calaf che “sgela” Turandot – ma non in grado di introdurre con la musica un rovesciamento altrettanto plausibile della situazione teatrale. Il sacrificio di Liù occupa con la sua tragica grandezza la scena togliendo lo spazio teatrale al successivo “lieto fine”.

Lingua: Italiano
Pag. 195-202
Etichette: XX secolo,

Autore/i articolo: Davide Puccini
Titolo articolo: Silvio Ramat: sessant’anni di poesia

In occasione degli ottanta anni di Silvio Ramat, viene presa in esame l’intera sua opera poetica che si è sviluppata nel corso di ben sei decenni, con particolare riguardo ai libri pubblicati dopo la monumentale raccolta complessiva di Tutte le poesie, ma con riferimenti anche alle sillogi precedenti. Se ne mette in evidenza la continuità, in temi come gli affetti familiari e nella forma caratterizzata spesso dall’uso di un endecasillabo povero lontano da una volontà di canto, e al tempo stesso le novità di impostazione che di volta in volta sorprendono il lettore, il quale d’altra parte resta avvinto da un costante piacere della lettura, piuttosto insolito nella poesia italiana contemporanea, reso possibile dalla perspicuità del testo.

Lingua: Italiano
Pag. 203-220
Etichette: Poesia, XX secolo, XXI secolo, Silvio Ramat,

Titolo libro/articolo recensito: Confini, identità, appartenenze. Scenari letterari e filmici dell’Alpe Adria
A cura di: Angela Fabris, Ilvano Caliaro
Edizioni: de Gruyter, Berlin – Boston – 2020
Lingua: Italiano
Pag. 229-233
Recensore/i: Elena Rampazzo
Etichette:

Autore/i libro/articolo recensito: Chiara Reatti
Titolo libro/articolo recensito: Tra aula e torchio. Libri e scuola a Bologna da Napoleone all’età della Restaurazione
Edizioni: Clueb, Bologna – 2020
Lingua: Italiano
Pag. 233-236
Recensore/i: Andrea Maurutto
Etichette: