La parola del testo | 2021 | N. 1-2

Anno 2021 – Annata: XXV – N. 1-2
A cura di Paolo Perilli

Autore/i articolo: Alberto Comparini
Titolo articolo: Personae e personaggi nella poesia lirica. Prime indagini

Suddiviso in cinque punti, l’articolo si propone di offrire una definizione formale delle categorie di persona e personaggio nella poesia lirica. Dopo una prima parte introduttiva, volta a definire le coordinate metodologiche del lavoro – fenomenologico, narrativo e finzionale –, esso passa in rassegna le attuali teorie del personaggio, evidenziandone vantaggi e svantaggi per una sua applicazione nella poesia lirica. Le ultime due sezioni, seguite da una conclusione, sono dedicate alla proposta di una teoria della persona e del personaggio nel mondo lirico e a una sua verifica testuale nelle opere di Philip Sidney e Giacomo Leopardi.

Lingua: Italiano
Pag. 15-29
Etichette: XIX secolo, Giacomo Leopardi, Philip Sidney,

Autore/i articolo: Pier Angelo Perotti
Titolo articolo: «Per me si va ne la città dolente…» (Inf. III 1-9)

Partendo dalla scritta sulla porta dell’inferno e dai dubbi che essa provoca in Dante, apparentemente chiariti da Virgilio, si esamina per sommi capi la prima metà del iii canto dell’Inferno, e segnatamente le sette terzine iniziali, in cui è sintetizzata l’intera prima cantica: in particolare, è considerata l’espressione «di colore oscuro» (v. 10), con le varie proposte dei dantisti. Nella parte finale, è presentato un accenno ai primi dannati, gli ignavi, in rapporto alla loro posizione rispetto agli altri condannati alla pena eterna.

Lingua: Italiano
Pag. 31-38
Etichette: XIV secolo, Virgilio, La Divina Commedia,

Autore/i articolo: Daniele Santoro
Titolo articolo: Sul disprezzo di Dante per «Anastasio papa» (Inf. XI 7-9)

Il saggio presenta l’analisi testuale di Inf. xi 7-9 i cui versi, contenenti la descrizione dell’eretico Anastasio ii, attestano il totale disprezzo del poeta per il dannato, come si evince sia dal breve spazio dedicatogli sia dalla sua assenza ‘dialogante’ sulla scena. Sono pertanto passati in rassegna tutti gli elementi della rappresentazione: dall’impiego dell’iscrizione funeraria, incisa sul coperchio dell’avello, al nome in rilievo del papa, con implicita denuncia dei mali della Chiesa; dall’ubicazione dell’avello a ridosso della ripa scoscesa, e in genere dello scenario di disfacimento che accoglie il sepolcro infestato dal fetore che emana l’abisso infernale, alla pertinente scelta dei lemmi infamanti e finanche parodici.

Lingua: Italiano
Pag. 39-43
Etichette: XIV secolo, Dante Alighieri,

Autore/i articolo: Nicola Fosca
Titolo articolo: Note sull’ordinamento morale del Purgatorio

I vizi capitali, per Dante, sono collegati al processo stesso di purgazione, in modo che alla salita di ogni cornice del sacro monte corrisponda l’eliminazione di un vizio: nell’ordine, superbia, invidia, ira, accidia, avarizia, gola e lussuria. Per Dante, i vizi sono le basi dei peccati, per cui rappresentano le scorie che restano nel penitente dopo aver conseguito l’assoluzione; tali scorie sono eliminate tramite l’ascesa purgatoriale, in cui le sofferenze si accompagnano ad un processo rieducativo ed alla gioia per sapersi finalmente liberi e infine degni di salire in Cielo. Pur fungendo da scaturigini profonde quali sono i vizi, i peccati non sono equiparabili ad essi: infatti l’ordinamento infernale si distingue nettamente da quello del secondo regno. Nella seconda cantica, l’esposizione dei vizi si deve a Virgilio, e segue il discorso del maestro latino sul libero arbitrio, che viene identificato con la virtù umana di dar luogo ad un corso di azione indipendente dalle pulsioni sensuali; è la virtù che consiglia che dà luogo a questa prerogativa. Ma per Dante ciò non basta: quale pensatore cristiano è necessario, egli presuppone, che l’animo umano sia assoggettato alla virtù divina: liberi soggiacete (Marco Lombardo: Purg. XVI). Su questa base, priva della nozione di aversio a Deo, ha luogo l’esposizione virgiliana dei vizi, che presenta molte debolezze ed anomalie, dal punto di vista cristiano. Ad esempio la superbia non è ben definita, l’ira può dare adito ad un desiderio di vendetta giusto, o la gola può essere non priva del distacco da Dio. Virgilio non riesce, al contrario di san Tommaso, a fornire un quadro esegetico unitario dei vizi, quindi la sua esposizione, secondo la quale l’amore sviato è tale o per errore di oggetto o per mancanza di vigore o per eccessivo vigore, non è pienamente definibile come cristiana.

Lingua: Italiano
Pag. 45-66
Etichette: Libero arbitrio, XIV secolo, Dante Alighieri, La Divina Commedia,

Autore/i articolo: Angelo Manitta
Titolo articolo: Due iuncturae dantesche sul loglio (Purg. II 124 e Par. XII 119)

Il loglio, che appare in due iuncturae della Commedia, ci permette di conoscere un Dante attento nei riguardi della natura, costruendo due paragoni perfettamente calzanti con una certa indipendenza dalle sue fonti. Nella prima fa riferimento alla pianta che cresce incolta nei campi ed è cibo per gli uccelli; nella seconda, sulla scia della parabola evangelica, rappresenta quell’erba infestante che cresce tra il grano, e quindi da eliminare. La graminacea, della famiglia delle Poacee, assume quindi una duplice funzione, che botanicamente si può concretizzare nel Lolium perenne, comune erba da pascolo, e nel Lolium temulentum, nocivo e con effetti tossici. A darne l’occasione per la costruzione dei due paragoni nel primo caso è Catone che, nell’atto di richiamare le anime dei penitenti ammaliati dal canto di Casella, fa sentire la sua voce, mentre quelle scappano come colombe che, intente a cibarsi nei campi, vengono spaventate dalla vista di qualcosa di insolito. Nel secondo caso invece è san Bonaventura che paragona al loglio quei francescani che non seguono i dettami della regola, affidando alla pianta la funzione centrale di male che deve essere emarginato ed estirpato, facendo riferimento in maniera indiretta alle diatribe e problematiche di un certo rilievo che il movimento francescano ebbe all’inizio del Trecento.

Lingua: Italiano
Pag. 67-75
Etichette: XIV secolo, Catone, Dante Alighieri, La Divina Commedia,

Autore/i articolo: Paolo Cherchi
Titolo articolo: Ancora su Dante e Petrarca: l’avo e la predizione del futuro (Africa 532-58)

Si propone che l’episodio della predizione di Cacciaguida relativa all’esilio e alla gloria futura del nipote Dante (Paradiso XVII 13-27) funga da modello della predizione che Scipione Emiliano nel secondo libro dell’Africa fa al nipote Scipione l’Africano. La proposta intende confermare il fatto che Petrarca abbia letto Dante fin dagli anni giovanili.

Lingua: Italiano
Pag. 77-80
Etichette: Esilio, Sogno, Cacciaguida, Dante Alighieri, Francesco Petrarca,

Autore/i articolo: Paolo Bà
Titolo articolo: Francesca Turrini Bufalini nella critica

Negli ultimi decenni, centinaia di studi si sono occupati di figure femminili di spessore, trascurate in diverse epoche culturali a causa di una prospettiva androcentrica. Tra loro si annovera anche la figura di Francesca Turini Bufalini, recentemente recuperata e valorizzata da studiosi dell’alta valle del Tevere in molti saggi, pubblicati in particolare a partire dal 1991, e attraverso due importanti convegni.

Lingua: Italiano
Pag. 81-85
Etichette: Archivio, Donne, Poesia,

Autore/i articolo: Caterina Agostini
Titolo articolo: Santorio’s medical method at the time of corpuscularism

Santorio, un medico all’Università di Padova, scrisse Ars de statica medicina (“La medicina statica”, 1614) per indagare il peso e comprendere il legame tra dieta, stile di vita e salute. Il suo metodo medico si basava su strumenti scientifici e misurazioni per dare quantità precise nei valori fisiologici, ma egli si valeva anche di riferimenti a fonti classiche per giustificare le nuove pratiche mediche presentate nel suo libro. Santorio notò che la perspirazione insensibile corrisponde alle perdite di peso che non sono comprese nelle secrezioni o nel sudore, e spiegò quelle differenze attraverso misurazioni e teorie della materia corpuscolare fondate sui testi di Epicuro, Lucrezio e i loro commentatori.

Lingua: Inglese
Pag. 87-99
Etichette: Aforisma, Medicina, XVII secolo, Santorio,

Autore/i articolo: Vittorio Colombo
Titolo articolo: «… ove dormiva il conte Alfieri». La riemersione di una lettera di Luisa Stolberg a Francesco Tassi

Viene qui pubblicata l’inedita lettera di Luisa Stolberg, contessa d’Albany, compagna di Alfieri, a Francesco Tassi, segretario del tragediografo nei suoi ultimi anni di vita. Essa viene datata all’8 agosto 1817, con puntuale identificazione di personaggi, luoghi e circostanze.

Lingua: Italiano
Pag. 101-111
Etichette: XIX secolo, Alfieri, Francesco Tassi, Luisa Stolberg,

Autore/i articolo: Toni Iermano
Titolo articolo: «E del mondo che n’è stato?». La vita letteraria a Livorno tra modernità e Italia nuova

Questo studio ricostruisce momenti della storia culturale, politica e sociale di Livorno tra riformismo illuministico e Risorgimento. La “diversità” storica da Firenze e dalle altre città toscane, tutte in possesso di un nobile passato medievale e rinascimentale, la rende unica nel quadro della società italiana e mediterranea al punto da accogliere per secoli uomini delle più diverse nazionalità e fedi religiose, purché perseguitati nei loro paesi e tuttavia ossessionati dalla passione per il mare. I suoi intellettuali ebbero modo di conoscere e frequentare personalità come Tobias G. Smollett, morto a Livorno nel 1771, Foscolo, Byron, Shelley, che dalla città labronica partì per il suo ultimo viaggio sull’Ariel, e di essere tra i primi a poter leggere libri epocali come Dei delitti e delle pene di Cesare Beccaria e le Meditazioni sull’economia politica del conte Pietro Verri oppure sfogliare la prima edizione di opere di Francesco Algarotti o trovarsi tra le mani i 39 eleganti tomi in folio dell’Encyclopedie di Diderot e D’Alembert. In questo spazio di raffinata civiltà e di estrema ribalderia, colmo di spregiudicati mercanti, di marinai senza patria e di operai con il culto della Rivoluzione, nacquero e vissero Francesco Domenico Guerrazzi, uno dei più celebrati autori di romanzi storici dell’Ottocento, furibondo critico della nuova Italia, e Carlo Bini, un intellettuale originalissimo, di esplicita formazione europea, appassionato traduttore di Laurence Sterne e di tanti altri scrittori contemporanei, conoscitore della letteratura rivoluzionaria e giacobina, la cui breve vita continua ad essere la metafora di un esule della modernità in tempi d’incalzante conformismo dell’intelligenza e di drammatica crisi della Verità.

Lingua: Italiano
Pag. 113-159
Etichette: Risorgimento, XIX secolo, XVIII secolo, Ugo Foscolo, Livorno

Autore/i articolo: Cristina Terrile
Titolo articolo: L’Ordnung e l’ordine: l’impiegato nella letteratura ebraica mitteleuropea

Il saggio prende in esame alcuni romanzi austro-ungarici scritti da autori di origine ebraica e il particolare rapporto che si instaura tra il personaggio dell’impiegato e un ordine lontano – sia esso la regola sociale o l’ordine burocratico – che gli si presenta come pura eteronomia. Se il rapporto del soggetto alla legge inafferrabile si rivela centrale nella letteratura mitteleuropea, è perché esso quasi sempre si sovrappone, potenziandosi, al rapporto con la legge, e con l’ordine, costitutivo della religione ebraica. Ad un rapporto all’ordine segnato dall’eteronomia, gli impiegati delle opere considerate cercano di sostituire un rapporto di partecipazione individuale all’ordine. L’interferenza fra ordine individuale e ordine esterno si articola diversamente nelle varie opere, lungo una linea compresa fra due possibilità antinomiche che vanno dall’atteggiamento attivo dell’individuo più vicino al giudaismo, che concepisce la partecipazione come restaurazione dell’ordine, all’atteggiamento di emancipazione dell’individuo moderno, che reagisce all’eteronomia tentando di creare un ordine autonomo.

Lingua: Italiano
Pag. 161-171
Etichette: Ebraismo, Modernità, Franz Kafka, Hermann Ungar, Italo Svevo,

Autore/i articolo: Matteo Maselli
Titolo articolo: «Stimolato dal pungolo del dubbio». Per un ritratto di Bruno Nardi dantista

Il presente scritto propone un ritratto critico di Bruno Nardi dantista. Dell’approccio esegetico dello studioso, ricostruito nei suoi lineamenti essenziali, si terrà prevalentemente conto della professionalità nella consultazione delle fonti testuali, della particolareggiata analisi degli intrinsechi processi d’ordine creativo che soggiacciono alla formazione della poesia dantesca e della ridefinizione della gerarchia dei modelli medievali accolti dal poeta fiorentino.

Lingua: Italiano
Pag. 173-179
Etichette: Filosofia, Medioevo, XIV secolo, Bruno Nardi, Dante Alighieri,

L’articolo offre tre ritratti di altrettanti studiosi: Filippo Di Benedetto, Franco Longoni, Marco Sterpos.

Lingua: Italiano
Pag. 181-197
Etichette: Filippo Di Benedetto, Franco Longoni, Marco Sterpos,

Autore/i libro/articolo recensito: Davide Cappi, Paolo Pellegrini
Titolo libro/articolo recensito: Prolegomena a una nuova edizione del Trecentonovelle di Franco Sacchetti
Edizioni: Edizioni di Storia e Letteratura, Roma – 2019
Lingua: Italiano
Pag. 201-203
Recensore/i: Davide Puccini
Etichette:

Autore/i libro/articolo recensito: Angelo Manitta
Titolo libro/articolo recensito: La Sicilia nelle opere minori di Giovanni Boccaccio.
Edizioni: Il Convivio, Castiglione di Sicilia (CT) – 2019
Lingua: Italiano
Pag. 203-205
Recensore/i: Carmine Chiodo
Etichette:

Titolo libro/articolo recensito: Martin Lutero cinquecento anni dopo
A cura di: Giovanni Puglisi e Gianluca Montinaro
Edizioni: Olschki, Firenze – 2019
Lingua: Italiano
Pag. 205-207
Recensore/i: Thea Picquet
Etichette:

Autore/i libro/articolo recensito: Cristina Benussi
Titolo libro/articolo recensito: Confini. L’altra Italia.
Edizioni: Scholé, Brescia – 2019
Lingua: Italiano
Pag. 207-211
Recensore/i: Marco Favero
Etichette:

Autore/i libro/articolo recensito: Mario Alpi
Titolo libro/articolo recensito: Tute le opere
A cura di: Antonio Lanza
Edizioni: Aracne, Roma – 2019
Lingua: Italiano
Pag. 211-213
Recensore/i: Carmine Chiodo
Etichette:

Autore/i libro/articolo recensito: Stefania De Stefanis Ciccone
Titolo libro/articolo recensito: Carissimi miei
Edizioni: Aracne, Roma – 2019
Lingua: Italiano
Pag. 213-214
Recensore/i: Dante Della Terza
Etichette: