La parola del testo | 2009 | N. 2

Anno 2009 – Annata: XIII – N. 2
A cura di Marina Dattola

Autore/i articolo: MARIA COLOMBO TIMELLI
Titolo articolo: De Chrétien de Troyes au comte de Tressan et retour: “Perceval le Gallois” au XVIII siècle

Nel 1775 e nel 1783 nella “Bibliothèque Universelle des Romans” vennero pubblicati due estratti dal “Perceval le Gallois” che in questo intervento vengono per la prima volta analizzati e ne viene studiato con maggiore cura il soggetto. Il primo, in particolare, deriva dall’edizione parigina di Bernard Aubry e si concentra principalmente sugli episodi centrali dell’opera prestando grande attenzione alle figure femminili presenti nella vicenda. I due estratti vengono interamente riprodotti alla fine dell’intervento ed è presente una tabella che permette di comparare le due edizioni con quella del 1530.

Lingua: Francese
Pag. 223-257
Etichette: Chrétien de Troyes, Perceval le Gallois, Settecento, Letteratura cavalleresca,

Autore/i articolo: MATTEO MILANI
Titolo articolo: “Li testament de l’asne”: una questione di vil denaro

Il contrasto tra bene e male e, soprattutto, il legame che lega l’uomo ai beni materiali sono i temi principali di un racconto dal titolo “C’est li testament de l’asne” scritto, dopo la metà del XIII secolo, da Rutebeuf. Si tratta di una controversia nata tra un prete, avido e avaro, accusato per aver seppellito in un cimitero un asino, e un vescovo, apparentemente generoso e altruista. Alla fine della storia il vescovo accetta un lascito in denaro concedendo il perdono al prete e annullando così ogni sua buona intenzione. Il male viene identificato col denaro che riesce a corrompere anche gli ecclesiastici più intransigenti, senza raggiungere una vittoria finale poiché tutti vengono sconfitti dall’avidità. Sicuramente possiamo parlare di un racconto dalla valenza satirica in cui l’autore vuole condannare un vizio dell’umanità, a cui neanche gli uomini di chiesa non riescono a sottrarsi.

Lingua: Italiano
Pag. 259-274
Etichette: Rutebeuf, Li testament de l’asne, Satira, Duecento,

Autore/i articolo: ANNA CORNAGLIOTTI
Titolo articolo: Il trattato occitano di “Notomia” di Anric De Mondavilla (Firenze, Laurenziana, Ashburnham 104)

Il trattato sull’anatomia di Henri de Mondeville raccoglie gli studi dei più grandi chirurghi noti in epoca medievale, compendiati in un’opera in lingua provenzale. Si tratta, molto probabilmente, di un testo pratico utilizzato o per l’insegnamento o per medici che stavano comunque completando il loro percorso di studi durante il XIV secolo. Giunta fino a noi è solo la traduzione del primo volume rispetto al più corposo testo originale in latino. La sezione dedicata all’anatomia, che tra l’altro viene interamente riprodotta nell’intervento, era sola la prima di cinque che riguardavano anche Piaghe e ulcere, Malattie particolari, Fratture e lussazioni e un Antidotario.

Lingua: Italiano
Pag. 275-322
Etichette: De Mondeville Henri, Notomia, Medicina, Medicina, Trecento,

Autore/i articolo: PATRIZIA ARQUINT
Titolo articolo: Nota sulla datazione della “Mascalcia” di Dino di Piero Dini

La “Mascalcia” è un’opera composta tra 1352 e il 1359 da Dino di Piero Dini, un medico fiorentino di cavalli, e che è nota attraverso undici testimoni antichi e uno moderno. L’intento di Patrizia Arquint è quello di mettere in luce gli studi che sono stati compiuti finora, partendo ovviamente dall’analisi dei manoscritti, e capire come i dati relativi all’autore siano stati ricavati nel corso del tempo.

Lingua: Italiano
Pag. 323-331
Etichette: Dino di Piero Dini, Mascalcia, Trecento,

Autore/i articolo: MARIA CARLA MARINONI
Titolo articolo: L’avventura dello sclavo dalmasina

Spesso nei testi antichi, a partire dalla “Legenda aurea”, ritorna la storia dell’uomo che scende a compromessi col diavolo, cedendo in cambio di favori la propria moglie. In Italia il primo caso è quello del poemetto lombardo in versi intitolato “De lo Sclavo Dalmasina” di autore anonimo. In questo caso, rispetto a versione spagnole, è presente una variazione poiché la storia viene presentata come un miracolo compiuto dalla Madonna che riesce a salvare il protagonista dalla dannazione eterna. L’intervento offre uno studio sulla grafia, i vocalismi, i consonantismi, le lenizioni, ma anche la morfologia e la metrica. Ne emerge una fusione tra la forma dialettale panlombarda e il toscano che è possibile verificare nel testo interamente riprodotto e corredato da note.

Lingua: Italiano
Pag. 333-356
Etichette: De lo Sclavo Dalmasina, Dialetto, Trecento,

Autore/i articolo: CESARE CATÀ
Titolo articolo: Un Rinascimento tra Petrarca e Passione. Il Neo-platonismo ‘corporeo’ della poesia di Veronica Franco

Attraverso l’opera del Petrarca nel corso del Rinascimento si è verificato un rifiorire del pensiero neo-platonico, in particolare nella sua accezione riguardante l’amore. Tra gli autori che si sono confrontati con questo tipo di tematica degna di nota è sicuramente Veronica Franco, intellettuale e cortigiana, la quale non si è limitata ad acquisire passivamente la morale petrarchesca, ma ha tentato una propria elaborazione basata sull’amore fisico, tramite che consente all’uomo di raggiungere il sublime. Il corpo dell’amato diviene, a sua volta, vero oggetto d’amore perché solo la fisicità può dimostare l’esistenza di un sentimento profondo. Mentre in Petrarca il corpo è un mezzo, in Veronica Franco la spiritualità trova realizzazione dell’atto amoroso e nel contatto costante. Alla fine dell’intervento viene proposto un paragone tra la Franco e la poetessa statunitense Anne Sexton.

Lingua: Italiano
Pag. 357-373
Etichette: Franco Veronica, Petrarca Francesco, Sexton Anne,Neoplatonismo, Trecento, Cinquecento, Novecento,