La parola del testo | 2009 | N. 1

Anno 2009 – Annata: XIII – N. 1
A cura di Marina Dattola

Autore/i articolo: ALFONSO D’AGOSTINO
Titolo articolo: La sestina di Arnaut Daniel (PC 29, 14). Revisione ecdotica

L’intervento vuole confrontare le edizioni critiche esistenti della sestina attribuita ad Arnaut Daniel evidenziando analogie e differenze interpretative. I manoscritti noti sono venti, ma in realtà solo alcuni posso essere presi in considerazione per uno studio efficace. In particolare le analisi ecdotiche esaminate sono quelle di: Ugo Angelo Canello del 1883, René Lavaud del 1910, Gianluigi Toja del 1960, Maurizio Perugi nella prima edizione del 1978, Mario Eusebi del 1982-1984 e la seconda edizione di Maurizio Perugi del 1996. Risulta comunque impossibile individuare uno stemma della sestina e solo quello dell’Eusebi può essere considerato valido.

Lingua: Italiano
Pag. 7-70
Etichette: Daniel Arnaut, Letteratura provenzale, Intertestualità,

Autore/i articolo: MAURIZIO VIRDIS
Titolo articolo: Riflessioni sul “Lai de l’ombre” di Jean Renart

Jean Renart è l’autore di un racconto intitolato “Lai de l’Ombre” che descrive i litigi fra un cavaliere e una dama che l’uomo sta corteggiando mettendo in scena, in alcuni momenti, una commedia basata sul confronto tra la realtà e l’immaginazione dei personaggi. Si tratta di figure anonime e per questo identificabili con chiunque, ma che vanno oltre gli schemi tradizionali del mondo aristocratico-cortese del XII e XIII secolo. Il dialogo è la componente fondamentale, ma purtroppo molto si è perso poiché si trattava di una performance mimico-drammatica. Il cavaliere appare come un uomo più furbo che cortese, capace di piegare la donna con piccoli stratagemmi, come quello finale dell’anello donato al riflesso dell’amata che compare sulla superficie dell’acqua di un pozzo.

Lingua: Italiano
Pag. 71-94
Etichette: Renart Jean, Lai de l’ombre, Letteratura cavalleresca, Duecento, Trecento,

Autore/i articolo: PILAR LORENZO GRADÍN
Titolo articolo: De la lírica a la historiografía y viceversa

Don Johan Soarez Coelho dedicò una sua cantica satirica a Airas Perez Vuitoron, rivale e collega, che ovviamente rispose con un altro componimento accusandolo di aver degradato la dignità del registro cortese. Fu questa una polemica poetica nata in Castiglia intorno al 1243 che dimostra come vi sia un legame tra documenti storici e letterari. Nell’intervento vengono, inoltre, presi in esami un componimento di Estevan da Guarda e la cantica “Come asno no mercado” di Johan de Gaia che permettono di dimostrare come sia stato possibile attravero studi storiografici recuperare dati importanti sui personaggi citati, creando un collegamento tra testo e contesto. Infine, sempre attraverso questi studi al confine tra la storia e la letteratura, si è riusciti anche a ricostruire una cronologia scavando nei documenti ufficiali medievali.

Lingua: Spagnolo
Pag. 95-113
Etichette: Letteratura trobadorica, Portogallo, Spagna, Duecento,

Autore/i articolo: ARMANDO ANTONELLI
Titolo articolo: Un nuovo frammento bolognese del “Lancelot en prose”: trascrizione e prospettiva di ricerca

Armando Antonelli si è dedicato all’analisi di un nuovo frammento del “Lancelot en prose” ritrovato nel convento bolognese dei Santi Filippo e Giacomo, cercando anche di ricostruire la presenza di scrittori francesi a Bologna tra il XIII e XIV secolo. Ovviamente Bologna all’epoca era una città particolarmente viva grazie alla presenza dell’Università, ma il manoscritto non fu riprodotto in Italia. Molto probabilmente la numerosa presenza di testi francesi fu causata dalla dispersione di una ricca biblioteca, quale poteva essere quella degli Este. Il frammento venne trascritto su una pergamena che riveste un registro del convento confezionato tra il 1614 e il 1616 e tramanda due episodi del romanzo, il rimprovero di Bohort da parte di una dama e l’allontanamento dello stesso dalla nobildonna con la descrizione delle sue avventure durante il viaggio.

Lingua: Italiano
Pag. 115-132
Etichette: Lancelot en prose, Manoscritto, Bologna, Seicento,

Autore/i articolo: ANNA MARIA COMPAGNA PERRONE CAPANO
Titolo articolo: Una variante alessandrina all’isola di Avalon ne “La faula” del maiorchino Guillem de Torroella?

Guillem de Torroella è autore e allo stesso tempo protagonista di una favola che, per sua stessa natura, è un misto tra finzione, magia e realtà e non permette di stabilire con certezza dove finisce l’immaginazione e inizia la verità. La storia ha inizio quando lo scudiero vede un pappagallo e lo segue sulla sommità di una roccia che si rivela essere una balena. Inizia così un viaggio per mare lungo cinquecento miglia che condurrà l’uomo verso la sua terra natale. Dalla descrizione fatta ci ritroviamo in un vero e proprio paradiso terrestre identificato nella Sicilia, la porta dell’aldilà forse l’isola di Avalon dove fu sepolto Artù.

Lingua: Italiano
Pag. 133-143
Etichette: De Torroella Guillem, La faula, Letteratura arturiana,

Autore/i articolo: MARCO MAULU
Titolo articolo: Prosa rimata in due romanzi cavallereschi toscani: considerazioni a margine di una edizione critica della “Legienda e

La “Legienda e storia di messere Prodesagio” e il “Libro di Fioravante” sono due romanzi cavallereschi molto simili tra loro e che per questo hanno suscitato particolare interesse. L’autore sicuramente non può essere considerato lo stesso anche se sembrano appartenere ad uno stesso contesto e una stessa epoca. La principale caratteristica comune è la presenza della prosa rimata, anche se nel “Prodesagio” vi è una maggiore ricerca ritmica e nel “Fioravante” prevale la difformità. L’ipotesi più attendibile sembra quella che vede l’autore del “Prodesagio”, scritto in un periodo successivo, prendere spunto dal “Fioravante” riguardo alla formula utilizzata. Non mancava nei rispettivi autori anche un’ottima conoscenza dei testi cavallereschi che sicuramente erano noti nella Toscana del tempo.

Lingua: Italiano
Pag. 145-161
Etichette: Legienda e storia di messere Prodesagio, Libro di Fioravante, Letteratura cavalleresca,

Autore/i articolo: MONICA LONGOBARDI
Titolo articolo: ‘Rebuffier’ (o ‘rebussier’?): alcuni esempi di ‘equiuoques de la peincture à la parole’

Monica Longobardi propone uno studio dettagliato sui rebus, partendo naturalmente delle varie definizioni utilizzate e le diverse sfaccettature che queste possono assumere. L’attenzione dell’autrice si concentra sulla produzione quattrocentesca dei Rebus di Piccardia, raccolti in un corpus composto da due manoscritti. Inevitabile è una riflessione sui manuali specifici come quello di Estienne Tabourot. Per quanto riguarda l’Italia bisogna guardare alla produzione di Leonardo precisando, però, che si tratta di una fase iniziale rispetto a quelli di Piccardia, perché usava troppe lettere e non utilizzava motti e proverbi. Sempre per quanto riguarda l’Italia vi è un riferimento al trattato di Giovan Battista della Porta e a Edoardo Sanguineti. Alla fine dell’intervento è presente un’appendice con delle immagini di rebus.

Lingua: Italiano
Pag. 163-204
Etichette: Rebus di Piccardia, Leonardo da Vinci, Quattrocento,

Titolo libro/articolo recensito: La traduzione della letteratura italiana in Spagna (1300-1939). Traduzione e tradizione del testo. Dalla filologia all’informatica. Atti del I Convegno Internazionale (Barcellona 13-16 aprile 2005)
A cura di: María de las Nieves Muñiz Muñiz
Edizioni: Cesati, Firenze – 2007
Lingua: Italiano
Pag. 205-208
Recensore/i: Anna Maria Compagna Perrone Capano
Etichette: Traduzione, Letteratura italiana, Spagna,