La modernità letteraria | 2009 | N. 2

Perché oggi il successo letterario è causato dalle vendite e non dagli attestati critici di spessore? Ci sono nuovi generi o solo mode lanciate da un’editoria che si sostituisce alla critica? Un omaggio alla figura di Vittorio Spinazzola e al suo ultimo libro “L’egemonia del romanzo”, diventa occasione per analizzare cosa è accaduto al romanzo negli ultimi decenni

Negli ultimi anni si è sviluppato, soprattutto in Francia, Gran Bretagna e Stati Uniti, un dibattito sul valore conoscitivo della letteratura odeporica e il suo rapporto con la dimensione della scrittura. Gli scrittori di viaggio trasformano l’esperienza dello spazio in riflessione sull’identità

La critica più recente ha abbandonato l’immagine composta del Manzoni classico per coglierne la modernità, soprattutto nei rapporti di forza tra i personaggi e le loro contraddizioni psicologiche.

Cosa è accaduto prima della rappresentazione della “Figlia di Iorio”? Quale la relazione tra D’Annunzio e la Duse? Attraverso indagini archivistiche e bibliografiche, l’autrice delinea il rapporto tra i due artisti e illustra le ricerche che portarono il poeta a comporre in breve tempo la tragedia, messa in scena per la prima volta il 2 marzo 1904 a Milano.

“Leonardo”, “Voce”, “Hermes”, “Regno”, “Lacerba”, furono le maggiori riviste italiane che formarono, nel primo Novecento, un quadro composito. Pupino si sofferma sull’analisi della rivista “Leonardo” fondata da Giovanni Papini e Giuseppe Prezzolini e pubblicata dal 1903 al 1907.

Elio Vittorini e il suo rapporto con “Il Garofano rosso”: quasi una presa di distanza da una paternità non revocabile, alla luce della scrittura più matura di “Conversazione in Sicilia”.

Il labirinto di “Se una notte” dove Calvino propone un viaggio simbolico tra il tempo raccontato e il tempo da raccontare. Il lettore è un viaggiatore testuale consapevole del limite interpretativo della parola.

Un breve testo di Vittorini su Mussolini. E’ del 1928 ed è destinato alla rivista “La Conquista dello Stato” diretta da Curzio Malaparte. Il manoscritto, conservato nell’archivio di Enrico Falqui, offre al curatore l’occasione di riflettere sul ruolo svolto dal critico romano nella formazione del giovane scrittore.

Negli anni Cinquanta, dopo il film di Camerini, la Lux Film progettò una nuova riduzione dei “Promessi Sposi”. La vicenda coinvolse Emilio Cecchi, Giorgio Bassani, Guglielmo Alberti, Archibald Colquhoun, ma finì con un nulla di fatto. Dal Fondo Bacchelli riemerge la risposta dello scrittore per nulla entusiasta della scaletta del film.

Viene analizzata una poesia composta durante la festa di Santa Augusta, negli anni della guerra. La poesia è pubblicata su “Signum” nel 1943

Ricordo di Franco Gavazzeni morto a Baveno il 9 agosto 2008. Figlio del direttore d’orchestra Gianandrea Gavazzeni,professore ordinario di Letteratura Italiana all’Università di Pavia, fu estimatore di Gadda e appassionato lettore novecentesco.