La lingua italiana | 2022 | N. 18

Anno 2022 – Annata: XVIII – N. 18
A cura di Paolo Perilli

Autore/i articolo: Pietro Trifone
Titolo articolo: In ricordo di Luca Serianni (1947-2022)

Il contributo ripercorre sinteticamente le tappe principali della carriera accademica, della produzione scientifica e dell’attività didattica di Luca Serianni, cercando di mettere in evidenza alcuni tratti significativi della sua opera di studioso e della sua complessiva personalità intellettuale.

Lingua: Italiano
Pag. 9-16
Etichette: Grammatica, Lingua italiana, XX secolo, XXI secolo, Luca Serianni,

Autore/i articolo: Maurizio Dardano
Titolo articolo: Analisi del Tesoretto

L’articolo presenta un’analisi degli aspetti formali del Tesoretto, composto da Brunetto Latini negli anni 1271-1272, dopo l’enciclopedia Tresor, dalla quale sono ricavati alcuni temi e spunti. Il poema narra il viaggio allegorico dell’io narrante (lo stesso Brunetto) in un mondo popolato da esseri e animali fantastici. L’enunciazione, la testualità, la tecnica espositiva, la sintassi latineggiante sono indagate a fondo al fine di illuminare i tratti compositivi dell’opera. Un’attenzione particolare è dedicata alle costruzioni latineggianti (accusativo e infinito, frasi participiali e gerundiali). Inoltre sono descritti altri fenomeni, come l’ordine delle parole, alcuni aspetti del lessico (gallicismi e latinismi) e gli strumenti della retorica.

Lingua: Italiano
Pag. 17-56
Etichette: Sintassi, XIII secolo, Brunetto Latini,

Autore/i articolo: Fiammetta Papi
Titolo articolo: Sulla straccata nave di Alatiel (Decameron II 7, 107) e sull’it. straccare

L’articolo prende in esame, dal punto di vista dell’etimologia e della semantica storica, il verbo straccare e il suo participio straccato. Nel Decameron, il participio in funzione aggettivale si trova attestato all’interno della novella di Alatiel, nel sintagma la straccata nave (Dec. ii 7, 107). La lezione è condivisa, ai piani alti della tradizione, dal codice Parigino It. 482 e dall’autografo Hamilton 90 (nel quale una mano successiva è intervenuta in corrispondenza di straccata), ma non dal codice Mannelli (Laurenziano Plut. 42.1), che reca invece stracciata. Analizzando la semantica e gli usi di straccare, straccato e derivati in italiano antico, si mostra che straccata, lezione difficilior, ha il significato di ”(nave) rigettata dal moto ondoso fuori dall’acqua” e quindi ’arenata’, in continuita con l’etimo *extraquare. Nell’articolo vengono quindi riesaminati i rapporti fra straccare *extraquare (straccare nel GDLI) e straccare ’stancare’ (straccare1 nel GDLI).

Lingua: Italiano
Pag. 57-72
Etichette: Giovanni Boccaccio, Decameron,

Autore/i articolo: Martina Ludovisi, Luca Pesini
Titolo articolo: “Tenere” con valore possessivo nella storia del romanesco (Prima parte)

Scopo di questo contributo è ricostruire e descrivere l’uso di tenere come verbo possessivo nella storia del romanesco. Tenendo presenti i processi di indebolimento semantico e grammaticalizzazione che nell’italoromanzo meridionale e nell’area iberoromanza hanno portato alla sostituzione dei continuatori di hab.re con quelli di ten.re, si esaminerà la distribuzione funzionale di avere e tenere nel dialetto di Roma dalle origini ai nostri giorni. Oggetto di analisi saranno i diversi tipi di relazione possessiva espressi dal secondo verbo in un campione di testi rappresentativi, con una particolare attenzione agli autori del xix secolo, presso i quali il fenomeno, regredito nel corso del Novecento, emerge con maggior evidenza.

Lingua: Italiano
Pag. 73-92
Etichette: Dialetto, Grammatica,

Autore/i articolo: Sara Virgili
Titolo articolo: Note sugli sviluppi della laterale preconsonantica nel romanesco di prima e seconda fase

Il romanesco contemporaneo, così come diverse varietà italo-romanze centro-meridionali, è caratterizzato dal rotacismo della laterale davanti a consonante (p.es. falso > farzo, qualche > quarche ecc.). Sebbene quella di oggi sia una situazione fondamentalmente stabile – e lo è perlomeno dal Settecento – lo stesso non può dirsi per i secoli precedenti: del fenomeno si hanno scarse tracce sino al Quattrocento. Compare infatti solo in poche forme delle Storie de Troja et de Roma (xiii secolo), e in molte forme della Cronica dell’Anonimo romano dove, inoltre, si trova a convivere con un altro singolare esito di l davanti a consonante ovvero quello iotizzato (p.es. aitro ‘altro’, faiza ‘falsa’, cavaicare ‘cavalcare’). Studi più e meno recenti (vd. Merlo, 1959; Ernst, 1970; Trifone, 1992, 2008), sulla base della ormai classica distinzione del romanesco in due fasi, tendono a identificare i due fenomeni menzionati come appartenenti uno (la iotizzazione) al romanesco di prima fase e l’altro (il rotacismo) a quello di seconda. Tuttavia, la natura e il numero delle fonti suggeriscono una soluzione meno netta e in parte diversa. Attraverso lo spoglio di un corpus di documenti pratici e letterari in romanesco scritti fra xiii e xix secolo, con il supporto di nuove acquisizioni (vd. Formentin, in stampa) e il confronto con fonti di area mediana e toscana, si ricostruisce la diacronia degli sviluppi della laterale preconsonantica cercando di precisarne periodo, modalità di insorgenza ed eventuale diffusione nel lessico. La prospettiva adottata, di tipo “interno” ma giocoforza attenta al complesso repertorio sociolinguistico capitolino, ha condotto a risultati originali, che – è per esempio il caso della iotizzazione, per la quale pare da escludersi una circolazione trecentesca ed è invece possibile un rapporto, vedremo in che termini, con la Toscana – confermano solo in parte quanto delineato da Ernst (1970, §14) nel suo fondamentale studio sulla transizione dalla I alla II fase.

Pag. 93-115
Etichette: Grammatica, Roma

Autore/i articolo: Giuseppe Zarra
Titolo articolo: I capitoli della confraternita di Santa Maria della Nova (Giovinazzo, 1492)

Il saggio propone una nuova edizione dei capitoli della confraternita di Santa Maria della Nova di Giovinazzo (1492). L’edizione del testo è accompagnata da uno spoglio linguistico e da un glossario, utili a evidenziare alcune peculiarità del volgare di Terra di Bari nel Quattrocento.

Lingua: Italiano
Pag. 117-142
Etichette: Filologia, Bari

Autore/i articolo: Giuseppe Patota
Titolo articolo: La frase gerundiva nel Dialogo sopra i due massimi sistemi del mondo

Dopo aver raccolto e studiato tutte le frasi gerundive che occorrono nel Dialogo sopra i due massimi sistemi del mondo di Galileo Galilei, l’autore sostiene che il loro numero, apparentemente cospicuo, non è tale se confrontato con il numero di frasi gerundive che ricorrono in altre opere di altri scrittori precedenti e successivi. Secondo l’autore, Galileo fa poco uso del gerundio perché questa era (e continua ad essere) una forma verbale polivalente, semanticamente ambigua, di non facile interpretazione, e dunque poco funzionale alla chiarezza espositiva e argomentativa che lo scienziato ha sempre cercato.

Lingua: Italiano
Pag. 143-159
Etichette: Lingua, Scienza, Sintassi, Galileo Galilei,

Autore/i articolo: Elisa Guadagnini
Titolo articolo: Alessandro Manzoni tra l’ancudine e l’incudine

Nel Fermo e Lucia compare la locuzione tra l’incudine e il martello: dopo averla eliminata nella “seconda minuta”, nella Ventisettana Alessandro Manzoni reinserisce (essere) tra l’ancudine e il martello, e con questa forma l’espressione idiomatica resta nella Quarantana. Il contributo presenta alcuni elementi utili a spiegare le ragioni che possono aver portato Manzoni a preferire ancudine a incudine, prima e dopo il viaggio in Toscana.

Lingua: Italiano
Pag. 161-169
Etichette: XIX secolo, Alessandro Manzoni, Toscana

Autore/i articolo: Eugenio Salvatore
Titolo articolo: Aspetti testuali e pragmatici nei giornali italiani prima di piazza Fontana

Il saggio propone un esame, da un punto di vista testuale, delle reazioni dei quotidiani italiani a due eventi di cronaca occorsi nel 1969, nel periodo immediatamente precedente alla strage di piazza Fontana (12 dicembre 1969). L’esame si basa sulla ricostruzione del contesto enunciativo alla base della stesura dei quotidiani, e sulla loro natura polifonica. Questi aspetti, presi in esame sia a livello teorico sia con evidenze derivanti dal corpus esaminato, si manifestano in particolare per mezzo dei seguenti strumenti linguistici: rinvii cotestuali e contestuali con valore semantico non neutro, contenuti impliciti e vaghezza semantica. Per ciascuno di questi strumenti, nel saggio si forniscono occorrenze significative offerte dal corpus, nel tentativo di dimostrare in che modo il giornalista, all’interno di una struttura dell’articolo fortemente polifonica, faccia emergere la sua istanza enunciativa, e dunque il suo commento autentico alle vicende di cui offre resoconti apparentemente neutrali. L’obiettivo del contributo è dunque quello di mostrare come il cosiddetto “quarto potere” somministri al lettore, sui fatti narrati, giudizi tesi a orientarne l’opinione. Tali giudizi, che il giornalista condivide con l’intera redazione, sono raramente espliciti e palesati; l’interesse maggiore del saggio riguarda perciò i casi in cui tali valutazioni sono implicite, inserite nelle pieghe del testo e dunque non facilmente decodificabili per il lettore.

Lingua: Italiano
Pag. 171-185
Etichette: Giornalismo, XX secolo,

Autore/i articolo: Ivano Paccagnella
Titolo articolo: Prima e dopo Folena. La scuola padovana di Storia della lingua italiana

Intenzione di questo lavoro è lanciare un progetto di una storia delle «scuole» di Storia della lingua italiana che sono diventate centro propulsivo per la diffusione della materia nelle università italiane, individuare le peculiarità didattiche e i filoni di ricerca praticati nelle diverse sedi, dai diversi «maestri»: iniziando da Padova, dove Ugo Angelo Canello ha il ruolo di vero fondatore, con il corso Sulla storia della lingua italiana che nel 1873 tiene all’interno del suo insegnamento di Filologia romanza. Dopo l’affidamento della nuova disciplina (la prima cattedra di Migliorini è del 1939) dal 1940 al 1948 a Natale Busetto, un italianista di orientamento crociano, il passaggio a disciplina autonoma sia dalla romanistica che dalla glottologia e dalla storia letteraria, con proprie basi scientifiche e metodologiche e propri strumenti, si ha solo nel 1954 con l’arrivo a Padova di Gianfranco Folena, allievo di Migliorini, che vi insegnerà fino all’uscita di ruolo nel 1990. Una seconda cattedra, istituita nel 1974, viene ricoperta da Pier Vincenzo Mengaldo (fino al 2006), primo laureato di Folena, che si orienterà sempre più verso studi di stilistica e di metrica e sintassi e di critica letteraria. Sia Folena che Mengaldo hanno creato una vivace scuola che si è sviluppata sia a Padova che nelle altre università italiane ed europee.

Lingua: Italiano
Pag. 187-211
Etichette: Lingua italiana, XX secolo, Gianfranco Folena, Pier Vincenzo Mengaldo, Ugo Angelo Canello, Padova

Autore/i libro/articolo recensito: Dante Alighieri
Titolo libro/articolo recensito: Commedia
A cura di: Giorgio Inglese
Edizioni: Le Lettere, Firenze – 2021
Lingua: Italiano
Pag. 225-239
Recensore/i: Luigi Spagnolo
Etichette: XIV secolo, Dante Alighieri,

Autore/i libro/articolo recensito: Michele Ortore
Titolo libro/articolo recensito: Il cielo in una lettera
Edizioni: Cesati, Firenze – 2021
Lingua: Italiano
Pag. 241-245
Recensore/i: Giulia Virgilio
Etichette: Astronomia, Scienza, XXI secolo,

Autore/i libro/articolo recensito: Cristiana Di Bonito
Titolo libro/articolo recensito: Il Teatro di Salvatore Di Giacomo tra dialetto e italiano.
Edizioni: Cesati, Firenze – 2020
Lingua: Italiano
Pag. 246-247
Recensore/i: Marco Maggiore
Etichette: Dialetto, Lingua italiana, Teatro, XIX secolo, XX secolo,