Italique | 2001 | N. 4

Anno 2001 – Annata: IV – N. 4
A cura di Thomas Stein

Autore/i articolo: NELIA SAXBY
Titolo articolo: Within and without some Collections of North Italian Court Poetry of the Fifteenth Century

Viene esaminato in maniera sistematica il codice 240 della Biblioteca di Classe (Ravenna) che contiene le rime di Raniero degli Almerici di Pesaro e di vari altri autori. All’esame l’A. aggiunge un oppportuno confronto fra questa raccolta manoscritta ed altre due ad essa coeve delle quali già si ha l’edizione critica a cura sempre della stessa Saxby: si tratta, rispettivamente, dei Versi d’amore del Tartaglia (al secolo Giovanni de’ Mantelli di Canobio) e delle Rime di Francesco Palmario di Ancona. La studiosa sottolinea più volte come l’antologia di Raniero sia l’unica ad essere stata compilata da un insider dotato di titoli e ricchezze, che occupava quindi una posizione privilegiata all’interno di quello stesso spazio della corte di cui descrive, in poesia, gli aspetti privati e familiari.

Lingua: Italiano
Pag. 7-17
Etichette: Raniero degli Almerici, Rime, Giovanni de’ Mantelli di Canobio (detto Tartaglia), Versi d’amore, Francesco Palmario, Rime, Poesia, Quattrocento, Biblioteca di Classe, Manoscritto,

Autore/i articolo: ROBERTO GIGLIUCCI
Titolo articolo: Contro la luna. Appunti sul motivo antilunare nella lirica d’amore da Serafino Aquilano al Marino

Postula la necessità di futuri studi sul motivo dell’invettiva alla luna, motivo che sarebbe da considerarsi sia come vero e proprio topos poetico, sia come l’altra faccia della tradizione poetica secondo cui l’astro notturno è sempre coronato di epiteti positivi. Il critico studia una corrente della poesia lirica che ha dato vita a momenti selenofobici o misoselenici; sono davvero molti i rimatori passati in rassegna che si diedero a comporre versi in biasimo dell’astro notturno: e ciò quasi sempre perché la bellezza e il splendore della luna dovrebbero eclissarsi di fronte a quelli della donna cantata.

Lingua: Italiano
Pag. 19-29
Etichette: Serafino Aquilano, Ludovico Ariosto, Anton Giulio Brignole Sale Giambattista Marino, Girolamo Muzio, Girolamo Parabosco, Tommaso Stigliani, Torquato Tasso, Poesia, Quattrocento, Cinquecento, Seicento, Invettiva, Luna,

Autore/i articolo: FRANCO TOMASI
Titolo articolo: Appunti sulla tradizione delle «Satire» di Luigi Alamanni

Si sofferma sulle ragioni “politiche”, sociali, legate alla sua posizione all’interno della cort, che verosimilmente portarono all’ordinamento delle rime nell’edizione a stampa per i tipi di Gryphe delle Opere toscane (1532-1533) del poeta fiorentino esule in Francia, ragioni ben palesi d’altronde se si guarda alla distribuzione dei suoi versi nel codice Magliabechiano VII, 676 (conservato alla Bib. Naz. di Firenze) ed ai varianti in esso presenti (mancano ad esempio i destinatari, scelti poi con cura per la stampa)

Lingua: Italiano
Pag. 31-59
Etichette: Luigi Alamanni, Poesia satirica, Cinquecento, Biblioteca Nazionale di Firenze,

Autore/i articolo: GIOVANNI BARDAZZI
Titolo articolo: Le rime spirituali di Vittoria Colonna e Bernardino Ochino

Il contributo verte sulle modalità della ricezione, da parte della poetessa, di particolari «moduli espressivi, tematico-lessicali, occhiniani»; si tratterebbe di una trasmissione imputabile all’«intrinsichezza» della marchesa con il celebre predicatore, e di questa familiarietà resterebbe traccia nelle Rime della Colonna anche dopo la fuga di Ochino nel 1542. Il saggio è corredato di ampie schede intertestuali.

Lingua: Italiano
Pag. 61-101
Etichette: Bernardino Ochino, Prediche nove, Vittoria Colonna, Rime, Cinquecento, Poesia, Intertestualità,

Autore/i articolo: GUGLIELMO GORNI
Titolo articolo: Armi «in forma di trofeo» sul sepolcro di Clorinda («Gerusalemme Liberata», XII 94-95)

Il saggio riprende un’ipotesi interpretativa avanzata dallo stesso Gorni sin dal 1994 (contestata, però, da Baldassarri); ora lo studioso ribadisce che le armi in questione non sono quelle di Clorinda e spiega perché non possa trattarsi che di quelle di Tancredi; questi renderebbe così omaggio all’amata uccisa sul modello dell’«epigramma votivo (ed eventualemente funebre)» appartenente ad un genere letterario ben definito di cui si citano alcuni campioni – giudicati come probabili intertesti tassiani – contenuti nell’Antologia Palatina.

Lingua: Italiano
Pag. 103-121
Etichette: Torquato Tasso, Gerusalemme Liberata, Cinquecento, Epigramma, Antologia Palatina, Poesia epica,