Italies | 2019 | N. 23

Anno 2019 – N. 23
Numero monografico: In corpore sano
A cura di Perle Abbrugiati

Autore/i articolo: Judith Obert
Titolo articolo: 1,2,3… partez !

Introduzione al fascicolo e breve presentazione del suo contenuto.

Lingua: Francese
Pag. 5-15
Etichette: Arte, Canzone, Cinema, Etica, Fumetto, Giornalismo, Ideologia, Letteratura, Letteratura sportiva, Mito, Sport, XIX secolo, XV secolo, XVI secolo, XVIII secolo, XX secolo, XXI secolo, Italia

Autore/i articolo: Fabien Lacouture
Titolo articolo: Mens sana in corpore sano. La place du sport et des exercices physiques dans l’éducation des enfants à la Renaissance.

Il Rinascimento conferisce un posto importante, nell’ambito dell’educazione, agli esercizi fisici, alla ginnastica e ai giochi sportivi. Si tratta dunque di studiare come la cultura educativa del Quattrocento e del Cinquecento s’impadronisca della massima tratta da Giovenale – “Mens sana in corpore sano” – integrando lo sport in modo teorico in tre trattati maggiori (Vegio, De Educatione liberorum, 1491; Alberti, Della Famiglia, 1430-1440 ; Piccolomini, De Liberorum Educatione, 1450), in pratica nell’ambito della Casa Giocosa fondata nel 1423 a Mantova da Vittorino da Feltre e anche in modo emblematico in qualche ritratto della pittura italiana dove gli strumenti che servono a praticare gli sport diventano gli attributi di una posizione sociale. Nella formazione dell’uomo virtuoso, gli esercizi fisici sono primordiali, come preparazione militare e necessità igienistica e medica, perciò conviene esibirli per la posterità.

Lingua: Francese
Pag. 19-34
Etichette: Educazione, Infanzia, Sport, XV secolo, XVI secolo, Enea Silvio Piccolomini, Leon Battista Alberti, Maffeo Vegio, De educatione liberorum et eorum claris moribus, De liberorum educatione, Della famiglia, Italia

Autore/i articolo: Ilaria Splendorini
Titolo articolo: La représentation de l’athlète grec entre mythe et découverte. Quelques exemples de lutteurs, de pugilistes et de discoboles dans l’art italien de la Renaissance au Néoclassicisme.

In questo saggio si vuole tentare una disamina della rappresentazione dell’atleta greco nella pittura e nella scultura italiana tra la fine del Quattrocento e l’inizio dell’Ottocento. In un primo momento questa rappresentazione si nutre del “mito” dell’arte greca più che di una sua autentica conoscenza. Vedremo infatti che le figure più iconiche dell’atleta greco – il lottatore, il pugilatore e il discobolo –, dipinte da artisti come Antonio del Pollaiolo, il Pordenone e successivamente Bastianino sulla scorta delle notizie fornite dal De arte gymnastica di Girolamo Mercuriale, sono una diretta emanazione dell’ellenismo filologico ed erudito degli antiquari umanisti, grandi collezionisti di monete e di cammei antichi e lettori appassionati delle pagine pliniane sull’arte greca. Se ai primi dell’Ottocento Canova trae ancora ispirazione da un racconto di Pausania per scolpire i pugilatori Creugante e Damosseno, il Discoforo di Andrea Appiani è sicuramente il frutto dell’entusiasmo suscitato dalla recente scoperta del Discobolo Lancellotti ma anche di una sensibilità neoclassica che, nel superare la reinterpretazione stilistica del Rinascimento, invita a un ritorno all’antico tramite lo studio dell’arte greca e considera i reperti come opere d’arte a tutti gli effetti e non più soltanto come semplici testimonianze di un passato glorioso.

Lingua: Francese
Pag. 35-62
Etichette: Antiquaria, Arte, Classicità greca, Mito, Neoclassicismo, Pittura, Rinascimento, Scultura, Sport, Umanesimo, XIX secolo, XV secolo, XVI secolo, XVIII secolo, Andrea Appiani, Antonio Canova, Antonio del Pollaiolo, Giovanni Antonio de' Sacchis, Girolamo Mercuriale, Pirro Ligorio, Sebastiano Filippi, De arte gymnastica, Italia

Autore/i articolo: Maria Beatrice Giorio
Titolo articolo: La scultura fascista di soggetto sportivo tra bellezza e propaganda ideologica.

Già all’indomani della sua ascesa al potere, il fascismo intuì il potenziale politico ed economico dello sport e se ne servì ai fini della propaganda ideologica. Il presente articolo vuole indagare il modo in cui questo neonato interesse nei confronti della pratica sportiva fu recepito nel mondo dell’arte, in particolare dagli scultori. Nel colossale progetto dello Stadio dei Marmi, attraverso una dimensione monumentale e spettacolare, la scultura sportiva si alleò con l’architettura, dando vita ad atleti in guisa di eroi moderni della civiltà fascista, e immagine di uno sport capace di fortificare l’anima e il corpo. Statue a tre dimensioni, ma anche medaglie commemorative e bassorilievi, furono esposte alle più importanti mostre promosse dal regime; la scultura di ispirazione fascista si fece notare nel corso degli anni Trenta in occasione di eventi consacrati unicamente allo sport, fino a imporsi come genere artistico autonomo.

Lingua: Italiano
Pag. 65-80
Etichette: Architettura, Arte, Fascismo, Propaganda, Scultura, Sport, XX secolo, Italia

Autore/i articolo: Antonella Mauri
Titolo articolo: Sane, robuste, feconde. L’educazione sportiva delle giovani fasciste.

Il fascismo ha dedicato molta attenzione allo sport, preoccupato per le condizioni fisiche disastrose di gran parte della popolazione. In Italia l’educazione sportiva non era considerata importante prima del XX secolo, e viene rivalutata soprattutto nel primo dopoguerra, benché molti fossero ancora ostili alla pratica sportiva per le donne. Ci si poteva aspettare che il fascismo seguisse questa linea, e invece lo sport femminile verrà fortemente incoraggiato, anche se con dei fini precisi: dare figli alla Patria. Le autorità scientifiche erano ormai d’accordo sul fatto che l’attività fisica avrebbe contribuito positivamente allo sviluppo delle bambine, rendendole più resistenti e aumentandone la fecondità. Le donne avrebbero cessato la pratica sportiva una volta sposate, quando sarebbe cominciata la loro attività di fattrici. Così lo sport femminile diventa un cavallo di battaglia per il regime, che voleva la donna robusta, sana e feconda, qualità che sarebbero state trasmesse anche ai figli. Restava viva la polemica su quali sport praticare a tal fine, e alcuni erano tassativamente proibiti alle ragazze, altri poco incoraggiati. La ginnastica restava la regina delle attività femminili, ma anche altri sport, come il nuoto, il pattinaggio, la pallavolo, erano praticati su larga scala. L’atletica leggera avrà una grande promotrice in Ondina Valla, primo oro olimpico femminile italiano della storia. Importantissima poi la creazione, nel 1932, dell’Accademia di Orvieto, destinata a formare non solo le insegnanti di educazione fisica, ma anche le future dirigenti delle associazioni femminili fasciste. Nonostante la propaganda e la pressione sociale, la politica natalista del fascismo sarà un fallimento, mentre quella sportiva avrà un successo crescente, che continuerà anche dopo il suo crollo. Lo sport femminile, che veniva visto come uno strumento demografico di regime, si trasforma in uno strumento che contribuirà attivamente a cambiare l’immagine e il ruolo sociale della donna in Italia.

Lingua: Italiano
Pag. 81-102
Etichette: Educazione femminile, Fascismo, Ideologia, Politica, Propaganda, Sport, XX secolo, Italia

Autore/i articolo: Estelle Ceccarini
Titolo articolo: Giovanna Zangrandi. Quelques réflexions sur le corps à l’épreuve de la montagne, entre Ventennio et Résistance.

Giovanna Zangrandi è una figura originale della Resistenza italiana. Ha lasciato un’opera narrativa densa. La passione per l’alpinismo sarà centrale nella sua esistenza atipica di donna androgina. Zangrandi trova nell’esaltazione dello sforzo fisico da parte del fascismo il riconoscimento di una passione personale, le condizioni materiali del suo sviluppo e la convalida dell’aspetto fisico poco conforme alle norme sociali del tempo. In modo paradossale, se la passione dell’alpinismo fu confortata dalla politica sportiva del regime, questa stessa passione, e le qualità che ne derivano, sono al centro dell’esperienza partigiana perché vantaggio evidente per reggere lo sforzo intenso richiesto per resistere in montagna. Esaminando il diario partigiano, I giorni veri, quest’articolo analizza come il percorso di Zangrandi possa essere ritenuto emblematico, illustrando il modo in cui la promozione dello sport abbia suscitato un’adesione della gioventù che partecipava alla cecità di fronte alla dittatura. Nello stesso tempo, si mostra come questa stessa passione fu centrale nella partecipazione alla Resistenza. In un secondo tempo, la riflessione si sposta sul modo in cui la pratica dell’alpinismo si configurò come momento di intensa attività fisica, portando gli individui ad esplorare i propri limiti fisici, svelando un rapporto al corpo femminile nuovo, ed interrogando il modo in cui si definiscono, dal punto di vista del gender, gli attributi specifici del corpo delle donne, in un periodo fondamentale per l’emancipazione femminile.

Lingua: Francese
Pag. 103-117
Etichette: Diario, Donne, Fascismo, Resistenza, Sport, XX secolo, Giovanna Zangrandi, I giorni veri, Italia

Autore/i articolo: Hugo Semilly
Titolo articolo: “Potresti diventare campione nazionale”. Le corps sportif et le roman de formation dans Il lanciatore di giavellotto de Paolo Volponi.

In questo articolo, cercheremo di analizzare il romanzo di formazione Il lanciatore di giavellotto di Paolo Volponi (1981) interrogando il ruolo dello sport nell’economia narrativa del Bildungsroman. Il contesto dell’Italia fascista degli anni Trenta è studiato come vettore di un immaginario del corpo e dello sport che esercita la sua presa sulla mente, e che si ritrova anche nelle varie educazioni ricevute da Damín Possanza, il personaggio principale. Infine, la figura del lanciatore di giavellotto è esaminata per mostrare la sua importanza nel percorso del personaggio, come modello da identificare ma anche come figura che imprigiona Damín fino alla sua morte.

Lingua: Francese
Pag. 119-130
Etichette: Corpo, Fascismo, Romanzo di formazione, Sport, XX secolo, Paolo Volponi, Il lanciatore di giavellotto, Italia

Autore/i articolo: Brigitte Urbani
Titolo articolo: Un prodigieux boxeur tzigane dans l’Allemagne nazie. Biographies italiennes de Johann Rukeli Trollmann (Boris Battaglia, Dario Fo, Mauro Garofalo).

Johann Trollmann, giovane zingaro tedesco, fu un geniale pugile del primo dopoguerra la cui carriera sportiva fu spezzata dalla salita al potere del nazismo; egli morì assassinato nel Lager di Wittenberg. Tra il novembre del 2015 e il gennaio del 2016 la sua storia fu narrata da almeno tre autori italiani, Boris Battista (Pugni), Dario Fo (Razza di zingaro) e Mauro Garofalo (Alla fine di ogni cosa): ognuno di loro ne propose un’interpretazione tutta personale, forse mitica, invitando alla riflessione sul mondo di oggi, minacciato dalla xenofobia e dal populismo.

Lingua: Francese
Pag. 131-148
Etichette: Biografia, Nazismo, Sport, XX secolo, Boris Battista, Dario Fo, Johann Rukeli Trollmann, Mauro Garofalo, Alla fine di ogni cosa, Pugni, Razza di zingaro, Germania, Italia

Autore/i articolo: Clémence Jeannin
Titolo articolo: Poésie et football.

Il calcio diventa un motivo della poesia italiana a partire dagli anni 1930-40, quando Umberto Saba e Vittorio Sereni dedicano a questo sport popolare alcune brevi poesie che lo celebrano o addirittura lo idealizzano. I loro versi esprimono non solo la bellezza spettacolare della partita di calcio ma anche la sua potenza emozionale e la forte coesione collettiva che essa produce, nonostante la persistenza, per il soggetto lirico, di un sentimento di esclusione o di vacuità. Le aspirazioni e angosce esistenziali destate da questo spettacolo tendono allora a farlo apparire come il riflesso di una coscienza individuale e come l’immagine della sorte collettiva dell’umanità. Attraverso un’analisi degli sviluppi di quest’argomento nella poesia degli anni 1960, si osserva però che la dimensione irrazionale del calcio porta a un approccio poetico più critico, in particolare nei versi di Giovanni Giudici.

Lingua: Francese
Pag. 151-164
Etichette: Poesia, Sport, XX secolo, Giovanni Giudici, Umberto Saba, Vittorio Sereni, Italia

Autore/i articolo: Sophie Nezri-Dufour
Titolo articolo: Le tennis chez Bassani, métaphore de la vie.

Ne Il giardino dei Finzi-Contini, Bassani mette al centro del suo racconto la tragedia delle leggi razziali situando i suoi personaggi principalmente intorno a un campo da tennis. La nostra intenzione sarà quella di analizzare tale luogo e sport come cronotopo e metafora letteraria, storica ed esistenziale. Il tennis come attività e luogo sociale si impone come dato centrale del racconto. È un vero e proprio catalizzatore di messa in tensione dei personaggi tra di loro e di questi con la realtà. Inoltre, le diverse nozioni legate al tennis sono fondamentali nel racconto. Il tennis e il suo campo, ma anche il gioco fisico che ne deriva, diventano presto altrettante chiavi di lettura che si riallacciano a nozioni quali la libertà, la seduzione, la riflessione sul senso della vita e della Storia, ma anche un luogo d’iniziazione all’esistenza e alla morte.

Lingua: Francese
Pag. 165-174
Etichette: Fascismo, Romanzo, Sport, XX secolo, Giorgio Bassani, Il giardino dei Finzi-Contini, Italia

Autore/i articolo: Graziano Tassi
Titolo articolo: La nobile arte: il pugilato nel cinema italiano dal dopoguerra all’inizio degli anni 60.

Fin dalle sue origini, il cinema ha intrattenuto con il pugilato delle relazioni privilegiate. Sport altamente cinematografico, la boxe, soprattutto nella produzione americana, è diventata spesso una metafora della vita, una maniera di riscattarsi socialmente e moralmente, attraverso una straordinaria forza di volontà fino a raggiungere, nonostante mille ostacoli, il “sogno americano”. Al contrario, nella cinematografia italiana, soprattutto quella che va dal secondo dopoguerra all’inizio degli anni 60, la “nobile arte” sembra essere la prerogativa di patetici o tragici perdenti. L’intento dell’articolo è quello di interrogare le funzioni simboliche e drammaturgiche che la boxe assume nel cinema italiano nel periodo tra il secondo dopoguerra e l’inizio degli anni sessanta, analizzando in particolar modo I soliti ignoti (1958) di Mario Monicelli, lo sketch “ La nobile arte” contenuto nel film I mostri (1963) di Dino Risi e Rocco e i suoi fratelli (1960) di Luchino Visconti.

Lingua: Italiano
Pag. 175-185
Etichette: Cinema, Sport, XX secolo, Dino Risi, Luchino Visconti, Mario Monicelli, I mostri, I soliti ignoti, Rocco e i suoi fratelli, Italia

Autore/i articolo: Mélinda Palombi
Titolo articolo: S’immerger dans la superficie. Poétique de la nage dans l’œuvre d’Italo Calvino, de Ultimo viene il corvo a Palomar.

Se il paesaggio marittimo fa da sfondo a numerosi racconti dell’autore ligure, questa presenza diventa funzionale dal momento in cui i suoi personaggi s’immergono nel paesaggio per nuotare: dai primi racconti degli anni ’40 e ’50 fino al volume Palomar, passando dalle Cosmicomiche, il nuoto costituisce nell’opera di Calvino un movimento ricorrente che, lungi dal rappresentare una semplice attività fisica ludica e piacevole che consente di spostarsi da un luogo all’altro, acquisisce una funzione poetica sempre più evidente. Moto del corpo ma anche della mente, il nuoto diventa per i personaggi calviniani il mezzo per accedere a una dimensione altra, e per dissolversi in un orizzonte poetico.

Lingua: Francese
Pag. 187-197
Etichette: Narrativa, Sport, XX secolo, Italo Calvino, Palomar, Ultimo viene il corvo, Italia

Autore/i articolo: Judith Obert
Titolo articolo: Se perdre dans les eaux de la mer pour atteindre l’autre dimension. La nage comme renaissance dans Ferito a morte de Raffaele La Capria.

Da giovane, Raffaele La Capria fu un bravissimo nuotatore e il mare ebbe un ruolo essenziale nella sua formazione: luogo di scoperte, di superamento di sé e di fusione con la natura, fu l’iniziatore per antonomasia. In numerose sue opere, che si tratti di romanzi, di racconti o di saggi, il mar Tirreno e il nuoto hanno un posto rilevante. La nostra disamina vuole portare uno sguardo nuovo sul romanzo più famoso di La Capria, Ferito a morte (1962), e dimostrare che lo sport è una strada per entrare nell’età adulta e un altro mezzo per approfondire il legame tra “Natura” e “Storia” (usando questi concetti col senso che conferisce loro l’autore) : questa è la prospettiva nuova che proponiamo per capire il testo. Contrariamente ai suoi amici che rimangono imprigionati dalla malia letale della sirena Napoli, il protagonista, grazie al nuoto, riesce a strapparsi dal torpore partenopeo, a lasciare la Bella Giornata e a entrare nell’esistenza. I pochi passi consacrati alla pesca subacquea e al nuoto non sono stati spesso analizzati mentre sono una chiave di lettura essenziale: sono come il tesoro nascosto nel cuore del galeone-romanzo e fanno tornare a galla il senso profondo del libro. Studiando le diverse tappe di questa rinascita in cui la simbologia del nuoto si mescola con un forte realismo poetico nelle descrizioni dei fondi marini e del corpo immerso del giovane, sveleremo il ruolo capitale dello sport finora tralasciato nelle diverse analisi del testo. Attraverso il percorso del suo personaggio nuotatore, La Capria illustra la lotta tra “Natura” e “Storia” che, secondo lui, caratterizza Napoli, il che conferisce alla rappresentazione del nuoto una portata insieme esistenziale, politica e sociale.

Lingua: Francese
Pag. 199-216
Etichette: Natura, Romanzo, Sport, Storia, XX secolo, Raffaele La Capria, Ferito a morte, Napoli

Autore/i articolo: Justine Rabat e Manuel Esposito
Titolo articolo: Amnésie, PCI et water-polo. La métaphore sportive dans Palombella rossa de Nanni Moretti.

Vorremmo dimostrare con quest’articolo in che modo Nanni Moretti cerca di definire in Palombella rossa (1989) una pratica democratica del cinema utilizzando una metafora sportiva: una partita (molto strana) di pallanuoto. Moretti sviluppa la sua riflessione collegando vari elementi che – a prima vista – potrebbero non avere nulla in comune: la pallanuoto, la politica, il cinema e i ricordi d’infanzia si completano, s’incrociano per rappresentare una crisi individuale – quella che attraversa Michele Apicella, colpito da amnesia dopo un incidente d’auto – e storica – il PCI che cambia radicalmente alla fine degli anni 80.

Lingua: Francese
Pag. 217-228
Etichette: Cinema, Corpo, Infanzia, Politica, Sport, XX secolo, Nanni Moretti, Palombella rossa, Italia

Autore/i articolo: Alberto Manco
Titolo articolo: Terminologia di ambito sportivo nel fumetto italiano.

Le aspettative create dai titoli di fumetti italiani rimandanti all’ambito sportivo spesso sono disattese da ciò che si riscontra in concreto nei testi. In buona parte, ciò è dovuto a una scarsa presenza o addirittura totale assenza di terminologia settoriale: infatti, non sempre i disegni sono accompagnati da un impianto terminologico che si riferisca in maniera adeguata alle specificità di questo o quello sport annunciato nel titolo. Tale situazione crea una discrepanza talvolta poco giustificabile, sul piano testuale, fra progetti, cornici, schemi e copioni del fumetto pur dedicato, nel titolo, a una qualche vicenda sportiva. Al contrario, quando la terminologia sportiva accompagna in modo adeguato il disegno, con perspicuo ricorso alla settorialità che ci si attenderebbe, l’intera opera guadagna in valore testuale complessivo.

Lingua: Italiano
Pag. 231-244
Etichette: Fumetto, Linguaggio, Sport, Testo, XX secolo, Italia

Autore/i articolo: Stefania Bernardini e Giuliano Scala
Titolo articolo: Lavorando come Oriali, la classe operaia vince i mondiali?

L’articolo analizza in modo socio-semiotico l’immagine del mediano nella canzone Una vita da mediano del cantautore italiano Luciano Ligabue. Nelle parole della canzone e in quelle delle telecronache delle partite di calcio degli anni ‘70 la narrazione del mediano avviene spesso attraverso la stessa scelta di campo lessicale, quello dei documentari o degli articoli che descrivono le lotte operaie e i cambiamenti che hanno trasformato radicalmente l’Italia nel secondo dopoguerra. Questa scelta lessicale conferisce al mediano un ruolo esistenziale. Il mediano è l’Uomo che lavora duramente e che s’impegna. Egli è cosciente di giocare un ruolo chiave all’interno della società (calcistica e/o civile) e che alla sua gloria personale oppone gli interessi della collettività. Il suo gol è il riconoscimento della dignità del suo lavoro e del suo posto all’interno della comunità. Gabriele Oriali, classe 1952, cui è dedicata la canzone, è stato un mediano della squadra milanese Internazionale football club, più comunemente conosciuta come Inter. L’archetipo del mediano incarnato da Gabriele Oriali può rappresentare il percorso e lo sviluppo del movimento operaio italiano, ma con un finale alternativo. Perseguendo gli sforzi, continuando a credere nel potere della collettività, Oriali arrivò a veder riconosciuta la sua dignità di ruolo, e lo fece conquistando il premio più ambito di tutti: la coppa del mondo.

Lingua: Italiano
Pag. 245-258
Etichette: Canzone, Operaio, Semiotica, Sport, XX secolo, Gabriele Oriali, Luciano Ligabue, Italia

Autore/i articolo: Gianluca Leoncini
Titolo articolo: Se tu segui tua stella…

Nella canzone di De Gregori, La leva calcistica del ’68, Nino, dodici anni, ala destra talentuosa, arriva al momento di tirare un rigore decisivo. Nel presente articolo, quel momento di calcio giovanile assurge a rito di passaggio, una presa di responsabilità diventa un atto “esistenzialista”, compiuto da un individuo che sta imparando, a prescindere dall’esito, a non temere di avere coraggio. Perciò in quest’ottica, il modo in cui ci si comporta sul terreno di gioco può essere figura – nel senso auerbachiano di anticipazione – di come si sarà nella vita adulta.

Lingua: Italiano
Pag. 259-272
Etichette: Canzone, Sport, XX secolo, Francesco De Gregori, La leva calcistica della classe '68, Italia

Autore/i articolo: Alberto Brambilla
Titolo articolo: Sport e scrittura. Il ruolo determinante delle antologie sportive (1932-2000).

A partire da un ampio corpus di antologie sportive analizzeremo, per capirla, la natura del legame, sempre mutevole, tra letteratura e sport dall’inizio del Novecento fino al Duemila. Fin dai primi del Novecento, molti scrittori proposero opere in cui lo sport aveva una parte rilevante a diversi livelli; si capisce quindi che lo sport non è più soltanto oggetto di una scrittura giornalistica, non è più confinato tra le pagine della stampa settoriale, ma entra a far parte della letteratura acquistando di conseguenza una forma di legittimità culturale che si afferma con gli anni.

Lingua: Italiano
Pag. 275-290
Etichette: Antologia, Cronaca, Giornalismo, Letteratura sportiva, Sport, XX secolo, Italia

Autore/i articolo: Stefano Magni
Titolo articolo: K2: de/costruzione di un mito e di un dramma italiani.

Seconda montagna per altezza, con i suoi 8609 metri, nel mondo dell’alpinismo il K2 è considerato come la montagna più difficile da scalare nel circolo esclusivo degli ottomila metri. Situato nella catena dell’Himalaya, sul confine tra il Pakistan e la Cina, ha una relazione tutta speciale con l’Italia. Lo “Sperone degli Abruzzi”, la via alpinistica più usata per avvicinarsi alla cima, fu aperta nel 1909 da Luigi Amedeo duca degli Abruzzi. Dopo quell’impresa, la conquista del monte non fu facile. Nel 1939 e poi nel 1953 la montagna fu lo scenario di due spedizioni americane fallite e terminate in tragedia. Nel 1954 è di nuovo un italiano, Ardito Desio, che organizza la spedizione, tutta italiana, che riesce nell’impresa. L’Italia vive il successo alpinistico come un trionfo nazionale. Ma presto nasce un giallo relativo agli ultimi momenti della scalata quando, in prossimità della vetta, restano solo quattro alpinisti per l’attacco finale. A quel punto un conflitto scaturisce in seno al gruppo: Walter Bonatti afferma di essere stato abbandonato da Lino Lacedelli e Achille Compagnoni al gelo notturno, senza riparo, in una zona considerata mortale, mettendo a repentaglio la sua vita e quella del portatore locale, Mahdi, che era con lui. L’articolo affronta sessant’anni di dibattito sulla questione analizzando libri, trasmissioni televisive, articoli di giornale, documentari e fiction che sono stati prodotti sull’argomento.

Lingua: Italiano
Pag. 291-306
Etichette: Documentario, Mass media, Sport, Stampa, XX secolo, Achille Compagnoni, Lino Lacedelli, Walter Bonatti, Italia

Autore/i articolo: Giuseppe Lovito
Titolo articolo: In Giro per l’Italia e en route per il Tour de France. Viaggi, racconti e considerazioni sulla bicicletta e le corse ciclistiche dei due Paesi tra sport, letteratura, storia, cultura e società.

L’interesse di intellettuali e scrittori per il ciclismo risale all’epoca dei primi viaggi in bicicletta tra il XIX e il XX secolo, in seguito ai quali essi hanno raccontato le proprie esperienze e riflessioni in libri, di cui sono i protagonisti principali. Ma, nel corso del Novecento, con la nascita del ciclismo professionistico e di corse a tappe come il Tour de France e il Giro d’Italia, la prospettiva dalla quale la letteratura guarda al ciclismo cambia. Da quel momento in poi, ma soprattutto intorno alla metà del secolo, gli scrittori sono chiamati da vari giornali a riferire le corse dei ciclisti non tanto dal punto di vista sportivo quanto dal punto di vista del “colore”. Nei loro racconti, infatti, dando maggiormente risalto ai luoghi, alle storie, ai ricordi, alle curiosità e ai protagonisti legati a certi avvenimenti, essi contribuiscono a rendere più vivaci ed evocative la cronaca delle corse e l’atmosfera socio-culturale, che le circonda e che si respira nel Paese dove si svolgono. In quest’ottica, nel nostro articolo ci occupiamo di alcuni degli scrittori “coloristi” che, come Pratolini, Gatto, Buzzati e Barthes, hanno descritto il rapporto tra ciclismo, letteratura e vita nazionale. Partendo dai loro testi e analizzando, in modo particolare, quelli giornalistici e narrativi di Gianni Mura, ci proponiamo di riflettere sulle rappresentazioni e considerazioni che essi fanno dei viaggi ciclistici ed esistenziali tra cronaca sportiva, passione civile e impegno culturale.

Lingua: Italiano
Pag. 307-329
Etichette: Cronaca, Cultura, Giornalismo, Letteratura, Società, Sport, Storia, XX secolo, Dino Buzzati, Gianni Mura, Roland Barthes, Francia, Italia

Autore/i articolo: Sandrine Granat-Robert
Titolo articolo: Chronique des Jeux Olympiques par Pasolini et Calvino.

Che significa sport in Italia nei primi anni della seconda metà del XX secolo e, più particolarmente per degli italiani come Calvino e Pasolini? I testi scritti da ognuno in occasione dei Giochi Olimpici d’estate, a due Olimpiadi di distanza, possono aiutarci a capire come venga rappresentato lo sport tramite questi due letterati e scrittori la cui carriera si va affermando durante gli anni ’50-’60. Questo studio ha per scopo di considerare che posto venne riservato all’Italia e come vennero articolate insieme letteratura, politica e riflessioni intorno allo sport, in questi articoli giornalistici stampati nell’ambito di una stampa cosiddetta ideologicamente marcata.

Lingua: Francese
Pag. 331-361
Etichette: Cronaca, Giornalismo, Ideologia, Letteratura, Politica, Sport, XX secolo, Italo Calvino, Pier Paolo Pasolini, Italia

Autore/i articolo: Charlotte Moge
Titolo articolo: Valentino Rossi : la construction médiatique du mythe.

Valentino Rossi ha velocemente conquistato il pubblico ed è diventato un fenomeno mediatico grazie alla sua personalità carismatica e spiritosa. Si è imposto, in pista e nei media, come il pilota italiano di riferimento. Due temporalità strutturano la miticizzazione mediatica del campione: il racconto immediato delle sue imprese sulla stampa ha contribuito molto a forgiare il mito del pilota, continuamente riattivato e rafforzato dal susseguirsi dei successi, mentre la fortuna editoriale lo ha consolidato in modo più duraturo, ripercorrendone la carriera leggendaria. Da stratega, Valentino Rossi cura la propria comunicazione, tanto per saldare la comunità dei tifosi e alimentare l’attenzione mediatica quanto per far prosperare la propria azienda.

Lingua: Francese
Pag. 363-383
Etichette: Mass media, Mito, Sport, XX secolo, XXI secolo, Valentino Rossi, Italia

Autore/i articolo: Gerardo Iandoli
Titolo articolo: “Gratter les croûtes ” : la rhétorique de la désillusion comme anti-epos du mythe sportif contemporain. Une analyse de Gladiatori d’Antonio Franchini.

L’articolo analizza Gladiatori di Antonio Franchini, non-fiction pubblicata nel 2005 in cui l’autore viaggia nel mondo dei combattimenti (pugilato, lotta libera, wrestling, ecc.). L’obiettivo è quello di mostrare come l’intero testo si regga su di una retorica della disillusione, che produce un’anti-epica che ha il compito di demistificare la narrazione dominante sullo sport. Infatti, il testo cerca, attraverso la messa in scena del corpo, di mettere in evidenza il carattere caduco dell’esistenza umana, nonostante le promesse di immortalità della mitologia sportiva contemporanea.

Lingua: Francese
Pag. 385-397
Etichette: Corpo, Mito, Retorica, Sport, XXI secolo, Antonio Franchini, Gladiatori, Italia

Autore/i articolo: Laura Guidobaldi
Titolo articolo: Sport et presse online : la relativité du temps et de l’espace. L’exemple du tennis.

Essere al centro di un grande evento, conoscerne i meccanismi e i protagonisti: oggi è possibile in vari modi grazie alle nuove tecnologie di comunicazione della stampa, in particolare con Internet. Ciò è riscontrabile in molti settori e, più particolarmente, in quello dello sport, in cui, molto spesso, la durata dell’attualità non si limita ad una sola giornata. Essa si inserisce generalmente in un contesto agonistico che si protrae per diversi giorni o anche per settimane. È perciò necessario aggiornare continuamente l’informazione, volta a rispondere all’assiduità con cui i lettori, dilettanti o professionisti, consultano i relativi siti. Tale procedimento ha ovvie conseguenze sulla percezione del tempo e dello spazio. Sul web lo spazio non risulta più geografico, le distanze vengono abolite così come vengono stravolti gli schemi tradizionali del tempo. È quello che tenterà di dimostrare il nostro articolo basandosi sull’esempio del giornalismo tennistico.

Lingua: Francese
Pag. 399-411
Etichette: Giornalismo, Internet, Mass media, Sport, Stampa, Tempo, XXI secolo, Italia

Autore/i articolo: Carlo Baghetti
Titolo articolo: “Cosa guardiamo quando guardiamo un evento sportivo”? Il ruolo dell’Ultimo Uomo nel recente panorama del giornalismo sportivo in Italia. Intervista a Daniele Manusia e Emanuele Atturo.

Il messaggio è sempre influenzato dal mezzo di comunicazione scelto per diffonderlo. Negli ultimi anni, grazie all’affermazione e la diffusione su larga scala del web, il discorso sullo sport si è arricchito e modificato sensibilmente. Nell’intervista Emanuele Atturo, Carlo Baghetti e Daniele Manusia dialogano sul modo in cui la comunicazione culturale sullo sport sia cambiata e sul ruolo che, in tale trasformazione, ha tenuto la rivista l’Ultimo Uomo.

Lingua: Italiano
Pag. 413-426
Etichette: Giornalismo, Internet, Sport, Stampa, XXI secolo, Daniele Manusia, Emanuele Atturo, Ultimo uomo, Italia

Autore/i libro/articolo recensito: Stefano Cartei
Titolo libro/articolo recensito: La tradizione a stampa delle opere di Leon Battista Alberti. Edizione nazionale delle Opere di Leon Battista Alberti
Edizioni: Polistampa, Firenze – 2017
Lingua: Francese
Pag. 429-430
Recensore/i: Théa Picquet
Etichette: Edizione critica, Opera, Stampa, Tradizione, XV secolo, Leon Battista Alberti, Firenze

Autore/i libro/articolo recensito: Leon Battista Alberti
Titolo libro/articolo recensito: Propos de table-Intercenales
A cura di: Roberto Cardini
Traduttore: Claude Laurens
Edizioni: Les Belles Lettres, Paris – 2018
Lingua: Francese
Pag. 430-431
Recensore/i: Théa Picquet
Etichette: Commento, Dialogo, Edizione critica, Traduzione, XV secolo, Leon Battista Alberti, Propos de table-Intercenales, Firenze

Autore/i libro/articolo recensito: Jean-Jacques Marchand
Titolo libro/articolo recensito: Studi machiavelliani
Edizioni: Polistampa, Firenze – 2018
Lingua: Francese
Pag. 432-437
Recensore/i: Paul Larivaille
Etichette: Opera, Studi critici, XVI secolo, Niccolò Machiavelli, Italia

Autore/i libro/articolo recensito: Ida Campeggiani
Titolo libro/articolo recensito: L’ultimo Ariosto. Dalle Satire  ai Frammenti autografi 
Edizioni: Edizioni della Normale, Pisa – 2018
Lingua: Italiano
Pag. 437-440
Recensore/i: Antonio Resta
Etichette: Saggistica, Studi critici, XVI secolo, Ludovico Ariosto, Cinque canti, Orlando furioso, Satire, Italia

Autore/i libro/articolo recensito: Vincenza Perdichizzi
Titolo libro/articolo recensito: Studi sul teatro di Sette e Ottocento
Edizioni: Serra, Pisa-Roma – 2018
Lingua: Italiano
Pag. 440-443
Recensore/i: Raffaele Ruggiero
Etichette: Studi critici, Teatro, XIX secolo, XVIII secolo, Carlo Gozzi, Pietro Metastasio, Vittorio Alfieri, Italia

Autore/i libro/articolo recensito: Gabriele d’Annunzio
Titolo libro/articolo recensito: Alcyone
A cura di: Pietro Gibellini
Edizioni: Letteratura universale Marsilio, Venezia – 2018
Lingua: Francese
Pag. 444-447
Recensore/i: Yannick Gouchan
Etichette: Edizione critica, XX secolo, Gabriele d'Annunzio, Alcyone, Italia

Autore/i libro/articolo recensito: Girolamo Comi
Titolo libro/articolo recensito: Poesie
A cura di: Antonio Lucio Giannone e Simone Giorgino
Edizioni: Musicaos, Neviano (Lecce) – 2019
Lingua: Francese
Pag. 447-450
Recensore/i: Yannick Gouchan
Etichette: Poesia, Poeta, XX secolo, Girolamo Comi, Poesie, Italia

Autore/i libro/articolo recensito: Giancarlo Libert
Titolo libro/articolo recensito: Piemontesi sul fronte occidentale. I Morti dimenticati della Grande Guerra
Edizioni: Aquattro Edizioni, Chivasso – 2018
Lingua: Francese
Pag. 450-452
Recensore/i: Pierre-Louis Buzzi
Etichette: Guerra, Saggio, Storia, XX secolo, Francia, Italia

Autore/i libro/articolo recensito: Alberto Comparini
Titolo libro/articolo recensito: Geocritica e poesia dell’esistenza
Edizioni: Mimesis Edizioni, Milano-Udine – 2018
Lingua: Francese
Pag. 453-456
Recensore/i: Kim Ferrini
Etichette: Esistenzialismo, Filosofia, Geografia, Letteratura, XX secolo, Italia

Autore/i libro/articolo recensito: Alberto Toscano
Titolo libro/articolo recensito: Gino Bartali. Una bici contro il fascismo
Edizioni: Baldini & Castoldi, Milano – 2019
Lingua: Italiano
Pag. 456-460
Recensore/i: Rebecca Ricci
Etichette: Biografia, Fascismo, Sport, Storia, XX secolo, Gino Bartali, Francia, Italia

Autore/i libro/articolo recensito: Carlo Alberto Petruzzi
Titolo libro/articolo recensito: Carmelo Bene. Una bibliografia (1959-2018)
Edizioni: Damocle Edizioni, Venezia – 2018
Lingua: Francese
Pag. 460-461
Recensore/i: Brigitte Urbani
Etichette: Bibliografia, XX secolo, XXI secolo, Carmelo Bene, Italia

Autore/i libro/articolo recensito: Giuseppe Fabiano
Titolo libro/articolo recensito: Nel segno di Andrea Camilleri
Edizioni: Franco Angeli, Milano – 2017
Lingua: Italiano
Pag. 461-462
Recensore/i: Gerardo Iandoli
Etichette: Critica psicoanalitica, XX secolo, XXI secolo, Andrea Camilleri, Italia

Autore/i libro/articolo recensito: Angelo Castagnino
Titolo libro/articolo recensito: «Fatevi portatori di storie». Alessandro Perissinotto fra giallo e romanzo sociale
Edizioni: Giorgio Pozzi Editore, Ravenna – 2018
Lingua: Italiano
Pag. 463-465
Recensore/i: Gerardo Iandoli
Etichette: Criminalità, Critica letteraria, Romanzo giallo, Romanzo storico, Società, XXI secolo, Alessandro Perissinotto, Italia

Titolo libro/articolo recensito: Contro la finzione. Percorsi della non-fiction nella letteratura italiana contemporanea
A cura di: Carlo Baghetti e Daniele Comberiati
Edizioni: Ombre corte, Verona – 2019
Lingua: Italiano
Pag. 465-468
Recensore/i: Stefano Magni
Etichette: Finzione, Letteratura, Saggistica, XIX secolo, XX secolo, Francia, Italia

Autore/i libro/articolo recensito: Giovanni Maffei
Titolo libro/articolo recensito: Le apocalissi difficili. De Roberto Vittorini Pomilio Frasca
Edizioni: Salerno Editrice, Roma – 2018
Lingua: Francese
Pag. 468-470
Recensore/i: Daniela Vitagliano
Etichette: Critica letteraria, Saggistica, XIX secolo, XX secolo, XXI secolo, Elio Vittorini, Federico De Roberto, Gabriele Frasca, Mario Pomilio, Dai cancelli d’acciaio, I Viceré, Il cane sull’Etna : frammenti d’una enciclopedia del dissesto, Uomini e no, Italia