Le riviste sostenitrici
Italies | 2007 | N. N.S.
Anno 2007 – N. N.S.
A cura di Brigitte Urbani
Titolo articolo: Rêve d’Antonio Tabucchi, écrivain ineffable et voyageur du temps
Perle Abbrugiati è la curatrice di questo fascicolo speciale dal titolo “Echi di Tabucchi / Échos de Tabucchi. Actes du colloque international d’Aix-en-Provence
12-13 janvier 2007″.
Nel presente contributo è riprodotto il discorso pronunciato durante la cerimonia di attribuzione del ” Doctorat honoris causa “. Perle Abbrugiati ha scritto una novella nella quale fa intervenire i vari libri scritti da Antonio Tabucchi.
Lingua: FrancesePag. 11-16
Etichette: Tabucchi Antonio, Letteratura, Narrativa, Novellistica, Novecento, Viaggio,
Titolo articolo: Éloge de la littérature
Si tratta del discorso pronunciato da Tabucchi durante la cerimonia di attribuzione del ” Doctorat honoris causa “. L’autore pone la domanda : perché scrivere?
Lingua: FrancesePag. 17-25
Etichette: Tabucchi Antonio, Novecento, Scrittura,
Titolo articolo: Lo spleen di Parigi e il senso di colpa
Facendoci fare un “salto nel vuoto” a partire dalla fotografia di Klein che compare sulla copertina de L’oca al passo, Anna Dolfi ci trasmette la vertigine di un incessante andirivieni fra Parigi e Lisbona, fra spleen e saudade, fra Forbidden games e Any where out of the world. Nell’intermedio scorre tutta l’opera di Tabucchi con la sua sottile intertestualità interna, veicolo di temi esistenziali ossessivi.
Lingua: ItalianoPag. 29-45
Etichette: Tabucchi Antonio, Narrativa, Novellistica, Novecento, Intertestualità, Parigi, Lisbona,
Titolo articolo: La musique du malentendu
La “musica sottile” dello stile tabucchiano incontra spesso la musica vera e propria : personaggi musicisti, musica come sottofondo dei racconti o al centro della trama narrativa, danno una proiezione artistica al problema di un’armonia impossibile fra esseri che “non intendono” gli avvenimenti nello stesso modo. Bisognerà esaminare i racconti di Tabucchi nei quali la musica gioca un ruolo diretto, per definire tale ruolo e, al di là della loro specifica diegesi, capire di quale metafora la musica impregni la scrittura tabucchiana.
Lingua: FrancesePag. 47-70
Etichette: Tabucchi Antonio, Narrativa, Novellistica, Musica, Novecento,
Titolo articolo: I lampi della lontananza. Sui racconti di Tabucchi
Nello scrivere un testo su Tabucchi l’autore dell’articolo mette in scena se stesso. Il mettersi nel baratro, in sé molto tabucchiano, si presta ad evocare l’oblio, il silenzio, la trama tenue della vita, il tempo che si fa o non si fa parola, le folgorazioni della distanza che si fanno voce, ritmo, atmosfera, le iridescenze del passato nel presente: in una parola gli ingredienti della narrazione di Tabucchi che Antonio Prete analizza facendoli suoi, nell’incontro di personaggi che sarebbero potuti essere tabucchiani.
Lingua: ItalianoPag. 71-77
Etichette: Tabucchi Antonio, Letteratura, Narrativa, Novellistica, Novecento,
Titolo articolo: Les contours de l’inaccompli dans l’oeuvre d’Antonio Tabucchi
Dall’atto incompiuto, atto non portato a termine o atto irrealizzato, nascono spesso le emozioni chiave dei personaggi di Antonio Tabucchi, rimpianto, rimorso, nostalgia o saudade. Bisognerà quindi presentare i principali testi nei quali si manifestano queste emozioni come tema centrale ed esaminare in che modo quel che non è esistito possa influenzare la realtà dei personaggi e l’opera di Antonio Tabucchi. Potremo così prendere in considerazione l’incompiuto da angolazioni diverse al fine di sbozzare l’impossibile schizzo dei contorni di una nozione necessariamente evanescente.
Lingua: FrancesePag. 79-92
Etichette: Tabucchi Antonio, Letteratura, Narrativa, Novellistica, Novecento,
Titolo articolo: Les vérités de la mémoire et de l’écriture dans l’uvre d’Antonio Tabucchi
Una parte notevole dell’opera narrativa e teorica di Tabucchi prende in considerazione ed esamina le relazioni complesse che legano il mondo oggettivo, scandito dagli avvenimenti della Storia, al mondo soggettivo della memoria individuale o collettiva e dell’elaborazione di testi letterari.
Il lettore che apprezza nei racconti d’immaginazione l’abilità con cui un autore riesce a dissolvere i confini fra questi due mondi è tentato di ritenere Tabucchi un maestro del trompe l’oeil. Ma Tabucchi, che dall’epoca dei suoi primi studi a Parigi non ha cessato di provare attrazione per la filosofia, ha scelto di costruire la propria opera intorno alla temibile nozione di Verità, spesso confusa con una “categoria dello spirito”.
Il fine del nostro studio è mettere in luce le mediazioni della scrittura grazie alle quali il cittadino impegnato, infaticabile lettore di Pessoa e soprattutto del Libro dell’intranquillità, ha potuto costruire un’opera che, senza mai smettere di parlare delle condizioni ineludibili in cui vivono gli uomini, ha potuto così agevolmente dare la sensazione di svilupparsi nel sogno, nella fantasticheria e nelle illusioni di un immaginario che tende ad usurpare le funzioni della memoria.
Pag. 95-118
Etichette: Tabucchi Antonio, Letteratura, Narrativa, Novellistica, Novecento, Memoria, Sogno, Storia,
Titolo articolo: Le déjà-plus et l’à-jamais: la lettre tabucchienne
L’asse del tempo e quello dello spazio s’incrociano in Tabucchi al punto zero dell’assenza. La storia dei legami è la storia dei legami estinti, e la scrittura è l’eterna constatazione che quello che esisteva non esiste più. Esserci, quando l’altro non c’è più; pensare l’ieri, quando l’ieri ha ceduto il posto all’oggi : come andare oltre l’intenso, quando il nulla ne ha preso il posto ma tuttavia qualcosa resta di quell’intensità ? La scrittura di Tabucchi fluttua fra l’irreversibile e l’eterno, e la forma che meglio traduce questa fluttuazione è quella della lettera, prova che l’altro è assente mentre ne scongiura l’assenza. I narratori di Tabucchi prendono una penna immaginaria per scrivere lettere che non invieranno a destinatarie che non ci sono più – o perché sono morte, o perché sono partite, o perché divenute altre per effetto del tempo che ci porta e ci cambia. Si esamineranno, ovunque appaiano ma naturalmente soprattutto in Si sta facendo sempre più tardi, le false lettere che sono lettere vere, che dichiarando l’assenza affermano la permanenza.
Lingua: FrancesePag. 119-135
Etichette: Tabucchi Antonio, Letteratura, Epistolario, Narrativa, Novellistica, Novecento,
Titolo articolo: “Storia di una storia che non c’è”: quelques considérations sur l’inspiration tabucchienne
Se Antonio Tabucchi è, fuori contesto, un grande autore di novelle, si pone il problema dei rapporti fra ciascun testo e l’insieme di un’opera per vari aspetti singolare e la cui economia generale si decifra non senza difficoltà. A questo riguardo l’esempio di Storia di una storia che non c’è è emblematico : questa breve novella appare come la scorciatoia di un percorso letterario costruito sulla referenza (ovvero l’autoreferenza) e il palinsesto ; essa sviluppa una concezione dell’ispirazione letteraria e l’idea di un’autonomia del testo letterario rispetto all’autore che saranno sviluppate nei “grandi” romanzi, in particolare in “Sostiene Pereira”.
Lingua: FrancesePag. 137-148
Etichette: Tabucchi Antonio, Letteratura, Narrativa, Novellistica, Novecento,
Titolo articolo: I dialoghi manca(n)ti di Antonio Tabucchi
Nell’opera narrativa di Tabucchi uno dei motivi ricorrenti più significativi è l’assenza : assenza di un personaggio, assenza di una o più parti del discorso, assenza di una scena fondamentale nella costruzione della trama. L’ellissi non è più trattata esclusivamente come figura retorica che fa dell’eliminazione di certi elementi in seno ad un enunciato la condizione per produrre un effetto particolare di concisione e d’efficacia visiva, ma acquista lo statuto di tecnica narrativa, ovvero d’identità stilistica dell’autore. In Tabucchi le frontiere dell’inespresso attraversano il reale quanto l’immaginario : l’importante è che in ciò che accade (e in ciò che viene detto), il centro di gravità – che sia presupposto, esito o momento topico della narrazione – sia posto al di fuori dell’universo linguistico e non possa essere rappresentato che dall’illusione, dalla citazione, dall’implicito e, per l’appunto, dall’ellissi. Attraverso l’esame di testi in cui il fenomeno si manifesta in modo evidente, ci s’interrogherà – non soltanto in termini narratologici – sul valore e sulla funzione che Barthes avrebbe chiamato “inesprimere l’esprimibile” e che in Tabucchi ha un ruolo centrale, così come l’ombra, l’oscurità, il “nero” rivestono una specificità inseparabile dalla grande pittura luministica barocca.
Lingua: ItalianoPag. 149-171
Etichette: Tabucchi Antonio, Narrativa, Novellistica, Novecento,
Titolo articolo: Pessoa de loin et de près ou de la surface et de la profondeur du monde
Non è certo un caso se nell’insieme dei testi di Tabucchi una forte concentrazione intorno alla figura di Pessoa si realizzi nel periodo che precede Sostiene Pereira (1994), testo centrale nell’evoluzione della sua concezione della letteratura. È vero che Pessoa non è mai assente dall’opera di Tabucchi, ma dopo Il filo dell’orizzonte (1986) il poeta dell’inquietudine metafisica diventa, per un momento, molto presente. Requiem (1991 ; 1992 in traduzione italiana) è il punto culminante di questo crescendo pessoiano che termina con Gli ultimi tre giorni di Fernando Pessoa (1994). Questo contributo esamina alcuni aspetti di questo sussulto di affezione e, in primo luogo, si propone di approfondire il problema dei rapporti fra le rispettive visioni del mondo dei due autori.
Lingua: FrancesePag. 175-189
Etichette: Tabucchi Antonio, Pessoa Fernando, Narrativa, Novellistica, Poesia, Novecento, Intertestualità,
Titolo articolo: La figure de l’écrivain dans les oeuvres d’Antonio Tabucchi
Scrittori reali convocati per molteplici fini, protagonisti o semplici referenti, ma anche scrittori fittizi la cui funzione narrativa è essenziale; ciascuno di essi ci rivela la ricchezza e la complessità del suo ruolo e del suo discorso in varie novelle e romanzi di Tabucchi. Dopo i sogni immaginari di Ovidio, di Pessoa o di Leopardi, fino all’impegno giornalistico antifascista che oppone García Lorca a D’Annunzio, passando per il volto dello “scrittore trasparente” di Tristano muore, occorre mostrare quali sono i diversi tipi di scrittore in Tabucchi e qual è il loro rapporto con l’opera scritta. L’analisi si rivolgerà poi al problema ricorrente dello scrittore davanti alla morte, e del ruolo della scrittura in questa prospettiva. Il numero e la varietà degli autori presenti nel corpus ottenuto permetteranno infine il tentativo di definire le funzioni dello scrittore secondo Tabucchi.
Lingua: FrancesePag. 191-213
Etichette: Tabucchi Antonio, Narrativa, Novellistica, Novecento, Scrittura,
Titolo articolo: L’obscure voix des anges. La figure du Mal dans “L’angelo nero”
Voci d’oltretomba, voci della Storia, voci del passato, voci interiori si rispondono nel più buio dei racconti di Antonio Tabucchi, L’angelo nero, per creare un coro fantastico che rivela il Male nascosto nel cuore dell’esistenza.
Un’altra voce, quella dell’artefice di storie messo di fronte al Male, percorre queste novelle in cui viene messa in luce la difficoltà di raccontare e in cui i rinvii, le allusioni ad altri testi di Tabucchi producono un gioco di specchi affascinante.
Pag. 215-249
Etichette: Tabucchi Antonio, Letteratura, Narrativa, Novellistica, Novecento, Intertestualità, Male,
Titolo articolo: D’Asmara à Rosmunda : femmes tabucchiennes entre l’intime et le politique
I due romanzi Piazza d’Italia e Tristano muore hanno in comune un rapporto referenziale particolarmente significativo con la storia italiana e alcuni personaggi femminili di notevole spessore narrativo. Ora il trattamento di queste figure femminili coinvolte nei momenti salienti della storia d’Italia rivela la specificità, in Tabucchi, della dialettica fra pubblico e privato, politico e individuale, macro e micro storie, che costituisce l’intimo intreccio delle due sfere. Le figure di donne di questi due romanzi – e particolarmente Asmara nel primo, Daphne e Marylin-Rosamunda nel secondo – propongono una rappresentazione complessa e talora inattesa della donna, dei suoi rappporti con gli uomini, del suo ruolo nella società. Questo contributo si propone di studiare tali “donne tabucchiane”, il loro muoversi entro i meandri dei loro itinerari interiori e i rivolgimenti della storia politica italiana, nel tentativo di mettere in luce il modo in cui Tabucchi propone una rappresentazione singolare della donna.
Lingua: FrancesePag. 251-267
Etichette: Tabucchi Antonio, Narrativa, Novellistica, Novecento, Donna, Guerra, Politica,
Titolo articolo: Tabucchi, la storia e l’impegno da “Piazza d’Italia a L’oca al passo”
Come viene riscritta la storia nei romanzi di Tabucchi ? Quale storia vi compare ? In che misura Tabucchi teme la storia nei suoi scritti critici ? Da Piazza d’Italia a L’oca al passo, un bilancio sulle sue scritture della storia, tenendo presente il saggio critico di Joseph Francese Socially Symbolics Acts. The Historicizing Fictions of U. Eco, V. Consolo and A. Tabucchi (Fairleigh Dickinson University Press, 2006).
Lingua: ItalianoPag. 271-279
Etichette: Tabucchi Antonio, Narrativa, Saggistica, Novecento, Politica,
Titolo articolo: L’attraente repulsione dei totalitarismi. La verità antilirica degli ultimi racconti di Antonio Tabucchi
In una recente intervista Tabucchi afferma che il tema del totalitarismo esercita su di lui un'”attraente repulsione”, al punto che ad esso dedica due racconti fino ad allora inediti, I morti a tavola e Il penoso caso del signor Silva da Silva e Silva, inclusi nella raccolta dei Racconti (2005). Non si tratta di una tematica nuova nell’opera dell’autore ma di un paradosso della dialettica che passa sempre di più dall’ambiguità all’ambivalenza. Nelle ultime opere la “repulsione attraente” corrode non solo i suoi protagonisti – la cancrena che intacca l’eroismo di Tristano in Tristano muore (2004) per esempio – ma l’autore stesso, che, scivolando nel ruolo di Pasolini corsaro, ne L’oca al passo (2006) si mostra sempre più intransigente verso il “piccolo regime” dell’Italietta berlusconiana. Dov’è l’alternativa, se l’elemento binario regge altrettanto bene la base antifascista quanto il pensiero dei nuovi conservatori ? Questo contributo si propone di analizzare come Tabcchi, nei suoi scritti letterari e giornalistici, cerchi una risposta a questo “spinoso dilemma” che preoccupava già le avanguardie.
Lingua: ItalianoPag. 281-298
Etichette: Tabucchi Antonio, Narrativa, Novellistica, Novecento, Politica,
Titolo articolo: L’éclaireur aux allumettes: la conception de l’engagement chez Tabucchi
A partire dalla metà degli anni ’90, in particolare in seguito all’accoglienza riservata al romanzo Sostiene Pereira (1994), Antonio Tabucchi ha rivestito sempre più un ruolo d’intellettuale critico che l’ha indotto a prendere posizione nel dibattito pubblico sugli argomenti più vari e a commentare l’attualità politica. In quest’intento vengono usati mezzi diversi : interventi nella stampa scritta (in Italia come all’estero), alla radio o alla televisione, partecipazione a forum, ad associazioni intellettuali, a circoli politici, collaborazioni professionali, pubblicazione di saggi e di opere non narrative. Tutte queste attività testimoniano una particolare concezione dell’impegno intellettuale e del mestiere di scrittore. L’obiettivo di questo contributo è mettere in luce i fili conduttori e l’evoluzione di questa “concezione del ruolo” particolare, a partire da un’analisi – interna e contestuale – del contenuto e delle modalità di tali interventi. Un corpus selezionato di “tribune” pubblicate dai principali quotidiani europei così come libri quali La gastrite di Platone (1998) e L’oca al passo (2006) saranno la base privilegiata di quest’analisi, senza tuttavia escludere riferimenti ad altri scritti dell’autore. Le modalità d’intervento messe in opera, per esempio in occasione del caso Sofri, e il contenuto della polemica che l’ha opposto ad Umberto Eco rivelano al contempo le concezioni assunte da Antonio Tabucchi, la struttura del panorama intellettuale italiano e la lettura che l’autore ci propone di modelli intellettuali attinti alla tradizione italiana e straniera.
Lingua: FrancesePag. 299-317
Etichette: Tabucchi Antonio, Narrativa, Novellistica, Novecento, Politica,
Titolo articolo: La cine(biblio)teca di Tabucchi: il montaggio di “Piazza d’Italia”
L’articolo studia l’influenza del linguaggio cinematografico in Piazza d’Italia. Nella prima opera di Tabucchi il cinema è presente a più livelli. Per ammissione dell’autore stesso, Piazza d’Italia è stato “montato” secondo le Lezioni di regia di Eisenstein, per sovvertire l’ordine cronologico degli avvenimenti. Ma il cinema compare anche esplicitamente nella narrazione attraverso la storia del cineteatro Splendor e del film Cabiria di Pastrone, che dev’esservi proiettato il giorno dell’inaugurazione. Esiste infine un’interessante sintonia involontaria (e a posteriori) che Tabucchi riconosce fra il suo Piazza d’Italia e il film di Angelopoulos Il viaggio degli attori (1975), in nome di un comune tentativo di “epos popolare”.
Lingua: ItalianoPag. 321-348
Etichette: Tabucchi Antonio, Narrativa, Cinema, Novecento, Intertestualità,
Titolo articolo: Fruizione tematica e funzioni poetiche del cinema nella narrativa di Antonio Tabucchi
Non occorre dimostrare l’interesse profondo per le arti visive e la loro intima assimilazione nell’opera narrativa di Antonio Tabucchi. L’arte cinematografica si manifesta in particolare attraverso i racconti in quanto motivo tematico associato al ricordo di una rivelazione privata in quanto istante condiviso. La conversazione cinefila è anche occasione di scambi più decisivi, quando vengono evocati molteplici fenomeni di rassomiglianza e turbanti confusioni tra film e momenti vissuti, al servizio della riflessione poetica ed anche, talvolta, all’origine del progetto letterario.
Lingua: ItalianoPag. 349-375
Etichette: Tabucchi Antonio, Narrativa, Novellistica, Cinema, Novecento, Intertestualità,
Titolo articolo: Les photographies de Tabucchi, baisers figés de l’écriture
Le numerose fotografie che popolano gli interni dei racconti di Tabucchi o le tasche dei suoi personaggi hanno un ruolo nella decostruzione identitaria e nella reinvenzione dell’io le quali ne sono l’oggetto. Breccia sul passato, frammento perdurante di storia, “pezzo scelto” di cui diffidare, la foto dà un’immagine al problema del rapporto fra l’istante e il tempo. Contatto col passato o con l’oltretomba, la foto è supporto di nostalgia e talora chiusura nel passato. Queste molteplici valenze spiegano indubbiamente come la fotografia segni anche, con le sue tecniche, la scrittura tabucchiana, che include procedimenti quali lo zoom, lo sfocato, l’inquadratura parziale, il cromatismo studiato, ecc. I testi tabucchiani stessi sono altrettante “riprese” che fissano situazioni, cristallizzano ricordi, e sfogliando i suoi libri come un album si percorrono fotogrammi, provini, negativi, che vengono colti attraverso soggettività che agiscono come filtri fotografici.
Lingua: FrancesePag. 377-382
Etichette: Tabucchi Antonio, Narrativa, Novellistica, Fotografia, Novecento,
Titolo articolo: L’immagine narrata: AntonioTabucchi e la “tentazione” della pittura
L’articolo si propone d’interpretare l’opera narrativa di Antonio Tabucchi alla luce del legame complesso e miltiforme che essa instaura con la pittura, mostrando che tale rapporto è sintomatico di una tendenza iconica generale, che informa in diversi modi e a diversi livelli la scrittura dell’autore. Attenzione particolare è dedicata l romanzo Requiem e al racconto eponimo della raccolta Il gioco del rovescio, in cui le immagini pittoriche rivestono un ruolo centrale nella definizione non soltanto dei significati del testo ma anche della poetica dell’autore. Sulla base dei diversi valori delle citazioni iconiche, si cerca infine una comprensione globale del rappporto fra gli aspetti visivi e narrativi dell’opera tabucchiana.
Lingua: ItalianoPag. 383-402
Etichette: Tabucchi Antonio, Letteratura, Narrativa, Novellistica, Pittura, Novecento, Intertestualità,
Titolo articolo: Bilan scientifique du colloque
Perle Abbrugiati fa una sintesi delle relazioni pronunciate durante il convegno.
Lingua: FrancesePag. 405-407
Etichette: Tabucchi Antonio, Narrativa, Novellistica, Novecento,
Titolo articolo: Portrait d’un écrivain en miroir
In modo personale ed originale, Antonio Tabucchi parla di sé, della propria opera, delle relazioni tra realtà e finzione letteraria.
Lingua: FrancesePag. 409-414
Etichette: Tabucchi Antonio, Narrativa, Novellistica, Novecento,