Le riviste sostenitrici
Italies | 2007 | N. 11 – 1
Anno 2007 – N. 11 – 1
A cura di Brigitte Urbani
Titolo articolo: Présentation
La curatrice presenta il fascicolo doppio che reca come sottotitolo: “Bonnes manières et mauvaise conduite”.
Lingua: FrancesePag. 5-10
Etichette: Comportamento, Galateo,
Lingua: Francese
Pag. 11-17
Etichette: Guidi José, Bibliografia,
Titolo articolo: Cattive maniere (e buona condotta) nella Napoli di Petrarca e Boccaccio
Napoli è presentata nella tradizione letteraria come una città pericolosa, in cui si incontrano rischi di ogni tipo. A differenza dei luoghi vicini, che sono immagine perfetta del locus amoenus, essa è soprattutto il luogo dell’avventura, della violenza, della frode. Boccaccio e Petrarca, quasi nei medesimi anni, offrono testimonianze precise di questa realtà. In alcune lettere, scritte nel 1343, il poeta del Canzoniere descrive una corte in cui ogni forma di regalità è degradata. Ma non è solo il potere a mostrare segni di degenerazione. La stessa vita quotidiana appare sottratta a qualunque legge. Di notte bande di giovani imperversano dovunque senza ostacolo, rendendo difficile e pericoloso il cammino. La cose non vanno meglio di giorno. Petrarca racconta uno spietato gioco gladiatorio, in cui un giovane può essere sgozzato, tra gli applausi di un pubblico scatenato. Non meno diverso è l’atteggiamento di Boccaccio. Nella novella di Andreuccio da Perugia egli mostra le peripezie di un giovane sprovveduto in mezzo a truffatori di ogni tipo. Tuttavia, proprio per sopravvivere, Andreuccio impara in fretta la capacità di difendersi dalle minacce e dalle trappole. La sua notte in mezzo ai vicoli diventa, così, anche un paradossale percorso di formazione.
Lingua: ItalianoPag. 21-35
Etichette: Boccaccio Giovanni, Petrarca Francesco, Decameron, Canzoniere, Novellistica, Poesia, Trecento, Napoli,
Titolo articolo: Sur l'” erreur ” de Godefroi (Jérusalem délivrée, chant XI)
Dal concatenarsi dei fatti dell’XI canto risulta che l’iniziativa di Goffredo – che porta “armi leggere” – è la causa principale del fallimento del tentativo d’assalto. Tuttavia, anche in queste circostanze, non si potrebbe rimproverare nulla all’eroe. Si comporta anche qui come un pio capitano che, pur ignorando ciò che è stato decretato dalla Provvidenza, adempie i suoi obblighi davanti a Dio.
Lingua: FrancesePag. 37-55
Etichette: Tasso Torquato, Gerusalemme liberata, Cinquecento, Poema cavalleresco,
Titolo articolo: Quand de bonnes manières masquent une mauvaise conduite (Decameron, I, 5)
La novella della marchesa di Monferrato e del re di Francia (Decamerone, I, 5) viene generalmente letta come una novella che illustra la forza “delle belle e pronte risposte” attraverso il personaggio della marchesa di Monferrato. Un’altra lettura pone l’accento sul re Filippo Augusto e mostra come, in un grande re, buone maniere accompagnino, senza riscattarla, una cattiva condotta nei confronti delle leggi dell’ospitalità, dell’etica, del codice amoroso e della saggezza politica.
Lingua: FrancesePag. 57-86
Etichette: Boccaccio Giovanni, Decameron, Novellistica, Narrativa, Trecento,
Titolo articolo: Médée de Pier Paolo Pasolini : ” mauvaise conduite ” de l’étrangère au sein de la polis
Nel film di Pier Paolo Pasolini, la figura di Medea, interpretata da Maria Callas, diventa l’icona della scomparsa di un mondo ancestrale, mentre Giasone annuncia la nascita di un mondo nuovo, quello della polis. La “cattiva condotta” di Medea deriva dal fatto che non si sottomette alle regole di comportamento stabilite dalle istituzioni della Città greca.
L’opera di Pasolini non si distanzia tanto da quella d’Euripide, che mette in scena le lacerazioni della storia in un’epoca di transizione. Come il tragediografo, Pasolini mostra, attraverso il film, le contraddizioni della sua epoca, la fine di un mondo culturale (la civiltà contadina) e la nascita di un nuovo mondo (il neocapitalismo e la società dei consumi). Nell’opera cinematografica, così come nell’opera poetica, si ritrova nello scrittore friulano questa lacerazione – storica e personale – che attraversa tutta la sua creazione.
Pag. 87-102
Etichette: Pasolini Pier Paolo, Medea, Cinema, Novecento,
Titolo articolo: Du bon exemple de l’autobiographie aux laxismes épistolaires: les “écarts de conduite” de Massimo d’Azeglio
Il confronto dei diversi registri di scrittura nell’opera di Massimo d’Azeglio rivela una personalità ricca, complessa, talvolta contraddittoria. Se, nell’autobiografia, la sua spontaneità e i vari slanci del suo carattere sono contenuti da una scrittura esemplare di formazione, diverso è quanto accade nella sua corrispondenza. L’esame delle lettere evidenzia numerosi “scarti di condotta”, che possono andare dalla derisione, alla provocazione, alla collera.
Lingua: FrancesePag. 103-123
Etichette: Azeglio Massimo d’, Autobiografia, Epistolario, Ottocento,
Titolo articolo: Edmondo De Amicis, Un amour de champion
Nella stessa vena di “Amore e ginnastica”, che aveva attirato l’attenzione di Calvino, si colloca quest'”Amore di Nellino”, per la prima volta tradotto qui in francese. La novella prolunga la riflessione sullo sport, vera e propria rete tematica nell’opera di De Amicis. Essa costituisce dunque un documento preciso su questo “gioco del pallone”, molto diffuso in Italia prima dell’avvento del calcio. Testimonia anche delle qualità di scrittura di quel narratore umorista che aveva potuto essere l’autore. Infine, essa vuole confermare l’esistenza del tema erotico nella sua opera, come una critica recente ha messo in luce.
Lingua: FrancesePag. 125-144
Etichette: De Amicis Edmondo, Pagine allegre, Novellistica, Ottocento, Narrativa,
Titolo articolo: Miction secrète. “Il professore” ou le mauvais goût selon Marco Ferreri
Nel panorama del cinema italiano della prima metà degli anni ’60, Marco Ferreri impone con pochi film il suo stile anticonformista e provocatore. Dopo aver fatto scandalo con i suoi due lungometraggi “L’ape regina” e “La donna scimmia”, realizza nello stesso spirito il cortometraggio “Il professore”, per il film collettivo a sketchs “Controsesso” del 1964. Ugo Tognazzi vi interpreta un professore tormentato dall’antagonismo tra le sua immagine pubblica e i suoi fantasmi sessuali in seno ad una società provinciale sclerotizzata che lo condanna alla devianza e all’alienazione.
Lingua: FrancesePag. 145-163
Etichette: Ferreri Marco, Controsesso, Cinema, Novecento,
Titolo articolo: Buoni come sono. Tabucchi et les brebis noires de l’académie
Parodiando il titolo di Tabucchi “Buono come sei”, l’articolo prende in considerazione personaggi tabucchiani che sono meno irreprensibili di quanto si presentino. Si tratta di… professori universitari che cedono più di quanto non si dovrebbe alle meschinità, alle bassezze e ad altri tradimenti. Se rispettano il galateo del perfetto universitario, hanno una condotta morale che non si accorda alla deontologia di rigore. Attraverso i quattro racconti Il rancore e le nuvole (Piccoli equivoci senza importanza), Le persone felici (I volatili del beato Angelico), Staccia buratta et La trota che guizza mi ricorda la tua vita (L’angelo nero), si analizzano il risentimento, l’arrivismo, l’egoismo di rappresentanti della cultura, nevrotici, tormentati, senza scrupoli, che Tabucchi, anch’egli universitario, presenta con malizia e crudeltà, ma disseziona con acuità.
Lingua: FrancesePag. 165-192
Etichette: Tabucchi Antonio, Piccoli equivoci senza importanza, I volatili del beato Angelico, L’angelo nero, Narrativa, Novecento, Università,
Titolo articolo: Quand la mauvaise conduite triomphe des bonnes manières. Le désert de la conscience dans Théorème de Pasolini: du roman au film
1968. Una famiglia della ricca borghesia milanese riceve un giovane invitato misterioso e sensuale, che intrattiene rapporti sessuali con ciascuno dei membri della famiglia. La sua partenza provoca la disgregazione del nucleo familiare e immerge ogni personaggio, tranne la domestica, in una profonda crisi esistenziale. Dal romanzo al film, Teorema è la dimostrazione dell’irruzione del sacro in una società dai valori fittizi, in cui l’uomo perde consistenza. L’immagine del deserto appare emblematica nella costruzione della parabola pasoliniana del sacro.
Lingua: FrancesePag. 193-212
Etichette: Pasolini Pier Paolo, Teorema, Narrativa, Cinema, Novecento,
Titolo articolo: “Ferito a morte” de La Capria: un “galateo” napolitain des mauvaises manières
Che Napoli sia vista come un “grande paese”, “un mondo” o una “foresta vergine”, in “Ferito a morte” di Raffaele La Capria, la città appare nella sua componente borghese come una tribù a parte, retta da regole precise che la collocano fuori della Storia e presentano le cattive maniere come un valore. Decifreremo il galateo al rovescio descritto dall’autore per mostrare che la borghesia napoletana degli anni ’40-’60, erede di secoli di malgoverno e di cattiva educazione, si è impantanata nei propri codici che rivelano un vuoto esistenziale avvolto nel Gioco e nascosto dietro le apparenze.
Lingua: FrancesePag. 213-243
Etichette: La Capria Raffaele, Ferito a morte, Narrativa, Novecento, Napoli,
Titolo articolo: “La conversion de saint Paul”. Du maniérisme du Parmesan à la manière “meurtrière” du Caravage
A un intervallo di circa settant’anni, il Parmigianino e il Caravaggio dipingono ciascuno una Conversione di san Paolo che testimonia di una crisi della rappresentazione. Mentre il Parmigianino altera dall’interno i canoni pittorici propri del Rinascimento, Caravaggio mette radicalmente in discussione la possibilità stessa dell’iscrizione, in ciò che si chiama pittura, di un ordine razionale o energetico del mondo così come è emerso dal Rinascimento. Da qui, lo spavento di Nicolas Poussin, il quale, disgustato, avrebbe esclamato davanti alla Morte della vergine : “Quest’uomo è venuto per uccidere la pittura”. L'”assassinio” in pittura: è proprio questo ciò di cui si tratta.
Lingua: FrancesePag. 247-259
Etichette: Parmigianino, Caravaggio, Arte, Pittura, Cinquecento, Seicento,
Titolo articolo: L’archétype du “costumato e virtuoso artefice ” dans les Vies de Giorgio Vasari
Quando Giorgio Vasari scrive “Le vite”, non compie solo il lavoro di un biografo o di uno storico dell’arte. Desideroso di contribuire attivamente al cambiamento dello statuto sociale dell’artista, si pone spesso come moralista, lodando le qualità o denunciando i difetti di ciascuno, per proporre ai lettori l’archetipo del ” costumato e virtuoso artefice “, l’artista-gentiluomo, l’artista-cortigiano, che s’impone a poco a poco in tutte le corti d’Italia.
Lingua: FrancesePag. 261-290
Etichette: Vasari Giorgio, Vite, Biografia, Trattatistica, Cinquecento,
Titolo articolo: Crucifixions à scandale? Guttuso, Manzù
I codici di rappresentazione tradizionali della Crocifissione sono stati incrinati nell’Europa del Novecento da artisti che ne fornirono un’immagine laica, in armonia con gli avvenimenti che si produssero nel mondo. Questo saggio ne esamina due esempi, legati agli anni ’41-’45 : la Crocifissione di Guttuso e i rilievi di Cristo nella nostra umanità di Manzù, che fecero scandalo. Ma quella che poteva essere considerata allora una “pessima condotta”, fu percepita più tardi come la via della ragione e il retto sentiero, come testimoniano la stima di cui gode Guttuso da allora e la commissione della Porta della Morte della Basilica di San Pietro affidata a Giacomo Manzù.
Lingua: FrancesePag. 291-335
Etichette: Guttuso Renato, Manzù Giacomo, Arte, Pittura, Scultura, Novecento,
Titolo articolo: Fous rires et cris de fous dans l’oeuvre de Pasolini
Pasolini denuncia, nel corso della sua esistenza (attraverso il suo proprio modo di vita) e nella sua produzione (attraverso la scelta di personaggi fuori norma) i falsi valori di cui sono portatrici le istituzioni sociali, politiche o religiose, che creano società alienanti e liberticide, valorizzando la forza della trasgressione, dello strappo alla regola, della disobbedienza, della colpa. Ma indica anche, ricorrendo alla forza espressiva delle risa o delle grida che punteggiano ciascuna delle sue opere, che l’uomo non si comporta male deliberatamente, ma che vi è piuttosto ” condotto ” da forze altre, misteriose e incontrollabili. L’espressività prorompente del corpo umano illustra che esso sfugge ineluttabilmente trascendendo ogni forma di costrizione sociale.
Lingua: FrancesePag. 337-350
Etichette: Pasolini Pier Paolo, Narrativa, Cinema, Novecento, Società,