Italica | 2012 | N. 2

Anno 2012 – N. 2 Mese: luglio-settembre
A cura di Paola Zito

Autore/i articolo: KERRA GAZERRO HANSON
Titolo articolo: The Blessing of Thears: The Order of Preachers and Domenico Cavalca in St. Catherine of Siena’s “Dialogo della divina provvidenza”

Ben note le caratteristiche agiografiche di Caterina da Siena, archetipo indiscusso – con Brigida di Svezia – della santità femminile fino a Rinascimento inoltrato. Tra i suoi scritti, decisamente degno di nota anche il “Dialogo della divina provvidenza”, tra Dio e l’anima secondo i più schietti parametri della mistica coeva, ricorso alla pregnanza delle lacrime compreso (si pensi al ‘pianto buono’ di Domenico Cavalca). Tra le sue fonti vengono accolte le massime ‘auctoritates’ della tradizione dell’ordine domenicano, cui appartiene Raimondo da Capua, il suo massimo biografo.

Lingua: Inglese
Pag. 145-161
Etichette: Caterina da Siena, Cavalca Domenico, Stile, Trecento,

Autore/i articolo: TONI VENERI
Titolo articolo: Giovanni Battista Ramusio, molto più di uno spettatore. Le quinte delle “Navigazioni di viaggio”

Celeberrime le relazioni degli altrettanto famosi viaggi compiuti da Giovanni Battista Ramusio (1485-1557), veneziano e segretario della Serenissima Repubblica. L’edizione dei resoconti, apparsi presso Tommaso Giunti nel 1550 in tre ponderosi volumi, dove il tessuto compositivo chiarisce l’ambizione stilistica e quella ‘demiurgica’ dell’autore (p. 163). Degne della massima attenzione le sue fonti, cui la storiografia ha già dedicato la dovuta attenzione, dalle quali nitido emerge il precipitato ideologico che caratterizza il messaggio della città lagunare verso l’esterno. Fra testi classici, politica interna e diplomazia internazionale si dipana una scrittura dalle molteplici e complesse chiavi di lettura.

Lingua: Italiano
Pag. 162-201
Etichette: Ramusio Giovanni Battista, Viaggio, Ideologia, Editoria, Quattrocento, Cinquecento,

Autore/i articolo: GIUSEPPE FAUSTINI
Titolo articolo: L’Unità d’Italia: gli Stati Uniti e un garibaldino americano

Noto il consenso internazionale tacitamente conferito all’impresa dei Mille, ma memo noto ai più il concreto appoggio accordato a Garibaldi dall’americano William Theodore De Rohan, un veterano della marina statunitense che al Generale – il “Washington italiano” (p. 213) – durante l’impresa fornì ben tre navi, garantendosi riconoscimenti e gratitudine da parte dell’eroe dei due mondi e dei suoi biografi. Scarsa considerazione gli riservò invece il neo-re d’Italia e la storiografia ufficiale di matrice savoiarda.

Lingua: Italiano
Pag. 202-218
Etichette: Italia, Unità, America, Garibaldi Giuseppe, Ottocento,

Autore/i articolo: LUCA POCCI
Titolo articolo: Ginzburg e Manzoni: tra la storia e il rimanzo

Romanzo storico e storiografia rivelano un nesso non di rado così stretto e sottile da risultare a stento percepibile. Avvalora questa affermazione il confronto tra “Il formaggio e i vermi” – la celebre ricostruzione del processo per eresia del mugnaio friulano Menocchio – di Carlo Ginzburg e il capolavoro manzoniano: microstorie intessute di dati documentari, redenti dalla sapienza formale della narrazione, con viva attenzione alla psicologia dei personaggi, che, sia pure in chiave diversa e in diversa misura, raccolgono la sfida di coniugare ‘ricostruzione della realtà e inventione’.

Lingua: Italiano
Pag. 219-235
Etichette: Ginzburg Carlo, Manzoni Alessandro, Romanzo, Microstoria, Ottocento, Novecento,

Autore/i articolo: S. A. SMITH
Titolo articolo: Banti’s Humanism in ‘Lavinia fuggita’

Sullo sfondo di una Venezia ricostruita attraverso la più viva suggestione delle fonti iconografiche del passato, Anna Banti, in “Lavinia fuggita” (1950), tratteggia la vicenda di Orsola, giovane donna fra le tante che escono dalla sua penna. Dense sinestesie nutrite di musica, di immagine e di reminiscenze classiche, scandiscono le tappe del suo complesso e arcano destino, in bilico fra perdita e rinascita.

Lingua: Inglese
Pag. 236-252
Etichette: Banti Anna, Lavinia fuggita, Stile, Novecento,

Autore/i articolo: FRANCESCA CADEL
Titolo articolo: Umberto Saba, Pier Paolo Pasolini ed Elsa Morante. Scorciatoie anticanoniche nell’Italia del dopoguerra

Al “Canzoniere” di Saba, alla sua apparizione (1945), non fu tributato il dovuto successo. È destino comune a molte opere, poetiche e non solo, il cui carattere ‘profetico’ precorre i tempi al punto da non incontrare la piena comprensione dei contemporanei. In questo caso, il clima dell’immediato dopoguerra non giovava a propiziare l’adeguata riflessione. Le sue “Scorciatoie”, però, risalenti al 1946 – raccolta di aforismi e brevi prose, ebbero in Pasolini e nella Morante due lettori d’eccezione, che non mancarono di trasfonderne le suggestioni nei loro lavori.

Lingua: Italiano
Pag. 253-269
Etichette: Saba Umberto, Pasolini Pier Paolo, Morante Elsa, Letteratura, Novecento,

Autore/i articolo: ALESSANDRA QUADRIO-CORIGLIANO
Titolo articolo: Le seduzioni di Amalia. due lettere inedite all’amico Massimo Bontempelli

A parte qualche cenno al legame sentimentale con Guido Gozzano, complessivamente piuttosto trascurata dalla critica la figura di Amalia Guglielminetti (1881-1941), poetessa, scrittrice e pubblicista dall’indubbio talento, dotata di una solida formazione classica e di una feconda vena creativa. Troppo indipendente caratterialmente e ideologicamente, la donna visse e lavorò ai margini delle élite culturali dell’epoca, sebbene fosse apprezzata da alcuni nomi di spicco, tra i quali Borgese e Bontempelli. Del rapporto sereno e confidenziale con quest’ultimo fanno fede in modo eloquente due sue lettere inedite, qui diffusamente analizzate.

Lingua: Italiano
Pag. 270-285
Etichette: Guglielminetti Amalia, Bontempelli Massimo, Scrittura femminile, Lettere, Ottocento, Novecento,

Autore/i articolo: DAVIDE MESSINA
Titolo articolo: Dissonante organica: di un tono gramsciano negli studi culturali italiani

Tuttora fondamentale il ruolo di Antonio Gramsci nell’orizzonte della cultura italiana, a maggior ragione se il termine ‘cultura’ viene inteso nella sua massima ampiezza semantica. I suoi interventi interdisciplinari e, più ancora, la sua riflessione sul ‘linguaggio dell’egemonia’ costituiscono un sottile filo rosso che attraversa le voci dell’Italia del dopoguerra in vari ambiti, spesso insospettati, tuttora in grado di fornire stimolanti chiavi di lettura sul presente.

Lingua: Italiano
Pag. 286-305
Etichette: Gramsci Antonio, Cultura, Lingua, Novecento,