Italianistica | 2024 | N. 1

Anno 2024 – N. 1
A cura di Paolo Perilli

Autore/i articolo: Nicola Di Nino
Titolo articolo: Per un’analisi antropologica della Figlia di Iorio

Nell’articolo si ricostruisce l’elaborazione della Figlia di Iorio di Gabriele d’Annunzio, sottolineando le numerose affinità con la novella Ecloga fluviale, e poi si compie un’analisi tematica nella quale ci si sofferma su alcuni temi ricorrenti nell’opera dannunziana che si ripresentano nella tragedia pastorale del 1904: la simbologia del gesto, la ritualità sacra, l’incesto e la sopraffazione maschile. Nello scritto, oltre ad offrire un’alternativa localizzazione della grotta di Aligi, l’autore sottolinea la centralità del personaggio di Ornella la quale partecipa attivamente alla ribellione contro la società patriarcale. La difesa di Mila, che da prostituta e strega diventa una salvifica figura Christi, e il sostegno ad Aligi, il pastore sognante che vive di fede e speranza, conducono verso il parricidio: una tragica conclusione per rivendicare una società finalmente equa.

Lingua: Italiano
Pag. 11-21
Etichette: Patriarcato, Gabriele d'Annunzio, La figlia di Iorio,

Autore/i articolo: Giuseppe Sangirardi
Titolo articolo: Frankenstein umorista: lettura del Dialogo di Federico Ruysch e delle sue mummie

La lettura della stratificazione dei modelli presenti nel Ruysch (Luciano di Samosata e Buffon, Byron, e in particolare il Manfred letto in traduzione francese) permette di decifrare le molteplici chiavi di lettura della presenza ingombrante del soprannaturale che caratterizza l’operetta. Un soprannaturale che tra l’iniziale coro tragico dei morti e il successivo atto comico di Ruysch sembra cambiare statuto (dalla trasposizione alla derisione, nella terminologia proposta da Francesco Orlando), ma resta attraversato da una corrente metaforica che figura due grandi impensabili, ‘spettri’ della coscienza: da un lato la tentazione parricida, dall’altro la sovrapposizione tra infanzia e morte. Al di là di questo flusso, però, la costruzione contrastiva dell’operetta, che relativizza col comico un tragico abissale, si configura come uno strenuo esercizio di ironia romantica.

Lingua: Italiano
Pag. 23-35
Etichette: Ironia, Romanticismo, Francesco Orlando, Giacomo Leopardi, Operette morali,

Autore/i articolo: Matteo Cazzato
Titolo articolo: Microstoria di una spia dantesca nel Furioso (per un’ermeneutica dell’intertestualità)

Andando oltre l’impostazione di repertori e commenti al testo – valida per certi casi di ripresa limitati al piano formale o per gli aspetti tematici più generali – ci sono situazioni in cui l’intertestualità assume valore pregnante nella costruzione concettuale e di senso dell’opera, e occorre una riduzione della scala d’osservazione per trasformare in oggetto d’indagine ciò che per altri potrebbe essere solo una nota a piè di pagina, o una breve nota di commento. Mettere alcune riprese sotto la lente d’ingrandimento permetterà di accedere alle ricche implicazioni di una tessera a patto di considerarne la storia, a partire da come il testo-modello veniva interpretato nei differenti sistemi culturali di riferimento. Qui vogliamo proporre un caso di studio sulle riprese ariostesche della nota tessera dantesca di Inf. xxxiii 75 «più che ’l dolore, poté il digiuno»: una rinnovata attenzione a questo elemento fa emergere la possibilità di individuare nel Furioso un filo che congiunge in modo significativo alcuni episodi nel segno della temperanza, in particolare con un fine etico-politico rivolto alla formazione del buon signore, come emergerà con i personaggi di Norandino e Leone. Il valore di questo fenomeno si chiarisce meglio solo osservando le scelte intertestuali dalla prospettiva ricettiva, e dunque mettendosi nei panni storici di Ariosto lettore di Dante e del pubblico dello stesso Ariosto che pure conosceva il modello trecentesco.

Lingua: Italiano
Pag. 39-55
Etichette: Intertestualità, Cristoforo Landino, Dante Alighieri, Ludovico Ariosto, Rezeptiongeschichte,

Autore/i articolo: Giuseppe Indizio
Titolo articolo: L’argomento barberiniano: un approccio metodologico conservativo

Il presente articolo si propone di riesaminare l’ormai celebre ‘argomento barberiniano’, ovvero la citazione della prima cantica della Commedia che il notaio e letterato valdelsano Francesco da Barberino inserisce in una chiosa ai suoi Documenti d’Amore. La chiosa può dirsi mantovana, in quanto l’autore afferma di trovarsi nella città virgiliana mentre scrive; e al contempo virgiliana, in quanto il valore dell’opera dantesca, da poco in circolazione, viene commisurato proprio all’aver saputo mettere a frutto la lezione del grande poeta latino. Considerazioni di metodo particolarmente stringenti e conservative, portano a fondare l’analisi unicamente sui dati di fatto noti e su un criterio di economia delle ipotesi. Le stesse considerazioni portano a integrare l’argomento barberiniano nella rete di argomenti interni ed esterni oggi noti e, per tale via, alla proposizione dei soli tre scenari ad oggi considerati plausibili secondo criteri di verosimiglianza.

Lingua: Italiano
Pag. 57-80
Etichette: Amore, Francesco da Barberino, Divina Commedia,

Autore/i articolo: Paola Baioni
Titolo articolo: Antonia Pozzi lettrice di Ungaretti

Antonia Pozzi è lettrice attenta della poesia di Giuseppe Ungaretti, in particolare del Sentimento del tempo. Per la sua breve vita, purtroppo, ella ha la possibilità di leggere/vedere solo L’Allegria (Milano, Preda, 1931) e il Sentimento del tempo (Firenze, Vallecchi, 1933) – volumi presenti nella sua biblioteca personale. Diversi gangli ungarettiani sono migrati nei versi della poetessa mil anese: lo scopo di questo saggio è di evidenziare quelli più rilevanti.

Lingua: Italiano
Pag. 81-95
Etichette: Infinito, Morte, Vita, Antonia Pozzi, Giuseppe Ungaretti, Sentimento del tempo,

Autore/i articolo: Guido Scaravilli
Titolo articolo: De Roberto e il Quarto Stato: i compromessi della soggettivazione da La Sorte a I Viceré

La narrativa di Federico De Roberto rappresenta un caso paradigmatico dell’attenzione che gli scrittori veristi dedicarono all’introspezione dei caratteri del popolo. Nell’articolo si propone un attraversamento della sua produzione fino ai Vicerè. Ne scaturisce un quadro multiforme e variegato, in cui tuttavia emerge un discrimine sociologico: perché se è vero che ai personaggi umili è di norma concessa la delega corale, è tendenzialmente ai personaggi borghesi e altolocati che l’autore dedica l’approfondimento psicologico ‘serio’ e singolativo.

Lingua: Italiano
Pag. 97-113
Etichette: Naturalismo, Psicologia, Soggettività, Federico De Roberto,

Autore/i articolo: Lorenzo Marchese
Titolo articolo: Pro e contro la vita. Ecologie del rifiuto in Sciascia, D’Arrigo, Bufalino

L’ipotesi del saggio è che in tre libri apparentemente molto diversi della letteratura siciliana degli anni settanta (La scomparsa di Majorana, Horcynus Orca e Diceria dell’untore) ricorra la tentazione del rifiuto dell’esistenza associata, sottilmente suggerita da Sciascia, D’Arrigo e Bufalino come possibilità di abitare una modernità all’estremo, la cui carica devastatrice è rappresentata, al suo culmine, dalla comune ambientazione della Seconda guerra mondiale. Attraverso un’analisi di snodi di trama, immagini ricorrenti e caratteri dei personaggi, s’intende portare alla luce la coerenza marginale di questi personaggi, che con la loro apparente passività offrono un modello impensato per ripensare ecologicamente la condizione umana.

Lingua: Italiano
Pag. 115-132
Etichette: Guerra, Natura, Gesualdo Bufalino, Leonardo Sciascia, Stefano D'Arrigo,

Autore/i articolo: Ida Duretto
Titolo articolo: Una proposta di attribuzione per l’anonimo Attacco contro la Staël: Pietro Bagnoli e il dibattito classico-romantico

In questo articolo viene preso in esame l’anonimo Attacco contro la Staël, testo per il quale viene avanzata una proposta di attribuzione. La lettera, una delle prime del dibattito classico-romantico (marzo-aprile 1816), viene analizzata con un’attenzione rivolta alla dimensione della costruzione letteraria e delle fonti. In particolare, lo studio di una delle citazioni nell’epistola conduce a identificare l’autore nello scrittore pisano Pietro Bagnoli (1767-1847). L’ipotesi è poi corroborata da un’indagine storico-letteraria sulla figura del classicista, che ne conferma la compatibilità con quella dell’oscuro avversario della baronessa de Staël.

Lingua: Italiano
Pag. 135-145
Etichette: Attribuzione, Citazione, Dibattito, Epistola, Madame de Staël, Pietro Bagnoli,