Le riviste sostenitrici
Italianistica | 2022 | N. 1
Anno 2022 – Annata: LI – N. 1
A cura di Paolo Perilli
Titolo articolo: Dante nel Settecento: verso nuove indagini critiche
La storia della critica ha ricostruito l’altalenante e tormentata fortuna dantesca nel Settecento e ha evidenziato le motivazioni anche ideologiche e culturali alla base della scarsa presenza editoriale della Commedia nelle diverse realtà italiane. I giudizi sul poeta spesso sono debitori a una sorta di inerzia critica che riproduce giudizi estetici e ideologici che sfociano nelle numerose querelles del secolo, ma che di fatto non rendono conto della forte incisività di Dante nella produzione di tutto il secolo. Le fonti poetiche evidenziano il ruolo centrale rivestito da Dante nella costruzione di una linea grave della poesia settecentesca che affianca e integra quella accademica e di circostanza. Questo contributo intende quindi indagare la presenza dantesca nella poesia del secolo a partire dall’Arcadia e dall’operato di Crescimbeni, fino alle esperienze di fine secolo che evidenz iano la centralità anche storico-culturale e civile della poesia dantesca.
Lingua: ItalianoPag. 11-25
Etichette: Poesia, XIV secolo, XVIII secolo, Dante Alighieri,
Titolo articolo: Metapoesia, musica, diario: rileggere il dialogo in versi fra Montale e Sereni
Nell’articolo si analizzano i legami intertestuali fra la poesia di Sereni e quella di Montale alla luce del loro intento metapoetico. Dapprima si inquadra il problema nel solco degli studi sul rapporto fra Montale e Sereni, che ha due particolarità: una maggiore consistenza rispetto ai tanti casi di montalismo e una importante reciprocità. Si osservano degli esempi significativi in Sereni da Frontiera e dagli Strumenti umani. Ne risulta che dapprima Sereni rielabora Montale per costruire un linguaggio in equilibrio fra concretezza esistenziale ed ermetismo; in un secondo momento, in alcuni passi metapoetici Sereni si appropria di espressioni montaliane proprio per negare alla parola poetica le virtù gnoseologiche che vi attribuiva Montale. Vengono poi analizzati alcuni testi poetici in cui Montale cita un passo sereniano tratto dal Diario di Algeria: si osserva come Montale sviluppi le premesse metapoetiche insite nel testo (l’allusione alla propria poesia prosaica come una nuova musica). In questo modo, si può comprendere come Montale abbia letto in chiave musicale gli ‘strumenti’ di Sereni, e abbia rimodulato questa metafora (già presente nella recensione montaliana agli Strumenti umani) per riformare la propria lingua poetica.
Lingua: ItalianoPag. 27-41
Etichette: Intertestualità, Musica, XX secolo, Eugenio Montale, Vittorio Sereni,
Titolo articolo: «In simigliante piato»: una palinodia del lessico del Fiore?
Il contributo intende in primo luogo rafforzare, attraverso una serie di riscontri lessicali ed alcune notazioni metriche, l’ipotesi della lettura del xxx dell’Inferno come una palinodia della tenzone con Forese Donati e del comico in generale. In secondo luogo, si intende verificare se altri lemmi e stilemi del canto coincidano con allusioni dantesche ad altre opere o esperienze poetiche in qualche modo afferenti allo stile comico che, per il poeta, occorrerà abbandonare una volta per tutte. A partire dalla parola piato, con cui Dante definisce la rissa tra Sinone e maestro Adamo, si nota che alcuni lemmi presenti nel canto – quasi tutti hapax danteschi e rarissimi nella poesia coeva – possono sottendere una connessione con il Fiore. Se ciò fosse confermato, anche il poemetto adespoto sarebbe da inserire, al pari della tenzone appartenente stilisticamente al registro basso e comico, tra quelle pregresse esperienze poetiche da abbandonare, perché «voler ciò udire è bassa voglia».
Lingua: ItalianoPag. 45-51
Etichette: Filologia, Poesia, Dante Alighieri,
Titolo articolo: Amanti e traditrici nella cerchia di Landino? Il cantare misogino Or mi posso doler di te, Tubìa
Il contributo fornisce l’edizione critica e commentata di un inedito cantare misogino composto nella prima metà del Quattrocento. L’autore, che si nomina Giovanni Antonio, si lancia in un’aspra polemica contro la sua ex amante, Tubìa, andata in sposa a un altro uomo e immemore delle promesse scambiate. Nell’introduzione si avanza l’ipotesi che Giovanni Antonio e Tubìa siano personalità appartenenti alla cerchia di Cristoforo Landino, nella cui Xandra, celebre raccolta di liriche, compaiono due personaggi collegabili all’autore del cantare e alla sua protagonista in virtù dei nomi e di alcuni elementi testuali. Le note di commento proveranno a definire la cultura, le fonti dell’autore e i motivi letterari dell’elegia amorosa e dell’invettiva misogina che nel testo si intrecciano alla vicenda biografica.
Lingua: ItalianoPag. 53-70
Etichette: Elegia, Musica, XV secolo, Cristoforo Landino,
Titolo articolo: L’ultima Thule del Melibeo. Gian Pietro Lucini sulla «forca» di Persio Falchi
In questo saggio verrà presentata la carriera di Persio Falchi, scrittore, giornalista e fondatore della rivista «La Forca», al quale collaborò anche Gian Pietro Lucini. Il rapporto tra Falchi e il Futurismo, nella fattispecie il Futurismo toscano facente capo a Papini, fu travagliato tanto quanto lo fu quello con Lucini. Attraverso l’esame di lettere inedite spedite da Falchi a Papini, Lucini e a sua moglie Giuditta Cattaneo verranno ripercorse le fasi di queste collaborazioni e la storia della «Forca». Sarà poi esaminata la parabola umana di Falchi successiva alla chiusura del suo giornale, terminata fra le fila del Fascismo. Infine, il lavoro intende illuminare i retroscena delle ultime collaborazioni di Gian Pietro Lucini, che trovò in Falchi l’ultimo alleato nel suo scontro con Papini, n onostante quest’ultimo avesse sostenuto Falchi in diverse occasioni.
Lingua: ItalianoPag. 71-92
Etichette: Futurismo, XIX secolo, XX secolo, Gian Pietro Lucini, Giovanni Papini, La Forca,
Titolo articolo: Carducci e la ballata romantica italiana: storia di un (doppio) equivoco
Questo saggio si propone di investigare il rapporto tra Carducci e la ballata romantica, di cui è spesso considerato uno dei massimi interpreti. Tale opinione è stata la causa di equivoci che hanno ostacolato una corretta comprensione del genere, al quale le ‘ballate’ di Carducci non sono assimilabili, pur possedendone alcuni elementi. Altrettanto dannose sono state le valutazioni espresse sulla ballata dallo stesso Carducci: negli anni hanno alimentato un’idea del genere distorta, che merita di essere rivista, pena il disconoscimento di una porzione della nostra storia letteraria che ha dato un contributo a quel rinnovamento linguistico, stilistico e tematico che di lì a poco sar ebbe stato realizzato con ben maggior compiutezza.
Lingua: ItalianoPag. 93-107
Etichette: XIX secolo, XX secolo, Giosuè Carducci, Rime nuove,
Titolo articolo: Tra sogno e visione. Senilità come romanzo dell’artista
Questo saggio propone una lettura di Senilità (1898), secondo romanzo di Italo Svevo, nei termini del Künstlerroman, un genere che ha una lunga tradizione nel romanzo europeo e che in Italia si manifesta proprio alla fine dell’Ottocento, grazie alle rappresentazioni che dell’artista danno le narrazioni scapigliate e i romanzi di Verga e D’Annunzio. Attraverso gli strumenti della sociologia dell’arte e i contributi della critica sveviana più avvertita, questo contributo intende riconsiderare i personaggi di Emilio Brentani e di Stefano Balli, individuando in particolare nella parabola di quest’ultimo l’elaborazione da parte di Svevo di un tema che sarà centrale nella sua produzione più tarda, ovvero l’espressione di un rapporto non conciliato tra realtà e rappresentazione.
Lingua: ItalianoPag. 109-122
Etichette: Modernismo, XIX secolo, Italo Svevo, Senilità,
Titolo articolo: Giorgio Bassani. Le immagini come forma del vero
Nel suo saggio Le parole preparate (1965), dedicato al modo in cui l’immagine di Venezia è stata bistrattata da secoli di letteratura, Bassani esamina i diversi sguardi, perlopiù convenzionali, che si sono posati su un tale oggetto. Secondo l’autore, l’arte tocca il vero soltanto quando garantisce a ciò che racconta o dipinge il giusto indice di veridicità, di plausibilità: la migliore arte figurativa non si limita a rappresentare il reale, ma racconta, fa esistere, fa succedere qualcosa, magari attraverso un dettaglio incongruo. La narrazione di Bassani, costruita a partire da presupposti crociani filtrati attraverso il magistero di Roberto Longhi, persegue gli stessi fini; in essa il visibile, opportunamente illuminato e interrogato seguendo l’ordine delle percezioni, porta con sé una storia: l’aspetto del personaggio, l’ambiente in cui evolve, il paesaggio, il dettaglio messo a fuoco, tutto converge a raccontare più che una realtà, una verità storica, umana, morale. L’immagine sorge come sintesi di un vero che da essa viene progressivamente ricavato. Il saggio analizza le Cinque storie ferraresi mettendo in luce la funzione di questa immagine letteraria che non è né riproduzione del reale, né pura in venzione, bensì la sede, la garante, la forma privilegiata del vero.
Lingua: ItalianoPag. 123-136
Etichette: XX secolo, Benedetto Croce, Roberto Longhi, Ferrara
Titolo articolo: Le nuove biografie di Dante (2020-2021)
Come ampiamente previsto dagli addetti ai lavori, l’anno centenario è stato un momento propizio per nuove pubblicazioni dantesche, rivolte al pubblico degli specialisti ma, sempre più di frequente, anche al pubblico tout court grazie all’uso ormai diffusissimo dei social media. In molti casi i contributi usciti nel corso del 2021 (o nei suoi immediati paraggi) hanno apportato nuove ipotesi e nuovi bilanci al fine di aggiornare il quadro delle conoscenze su Dante e la sua opera. Naturalmente, neppure con la ingente quantità di nuove pubblicazioni (e le immancabili nuove proposte) si potrà esaurire una tradizione di studi pluricentenaria e tuttora in piena evoluzione. La presente recensione ai volumi di Alessandro Barbero (2020), Elisa Brilli e Giuliano Milani (2021), Paolo Pellegrini (2021) ha lo scopo di fare il punto sui principali studi originati dall’ultimo centenario sotto il solo profilo biografico, per ovvie ragioni legate al background del recensore, in un dialogo virtuale con gli autori che, tra consensi e dissensi, si propone di essere sempre costruttivo.
Lingua: ItalianoPag. 139-187
Etichette: Biografia, Esule, XIV secolo, XXI secolo,
Titolo articolo: Il racconto della malattia mentale nella narrativa italiana degli ultimi anni (2016-2021): tra letteratura e medicina
L’articolo si concentra sulla rappresentazione della malattia mentale nella narrativa italiana degli ultimi sei anni. Il significativo incremento di narrazioni in cui la malattia mentale è centrale viene riletto alla luce dei paradigmi delle Medical Humanities e della Medicina Narrativa. In questa prospettiva un’attenzione particolare verrà dedicata all’analisi di alcuni romanzi esemplificativi di un possibile contributo della letteratura alla psichiatria.
Lingua: ItalianoPag. 191-204
Etichette: Follia, Medicina, Narrativa, XXI secolo,