Italianistica | 2021 | N. 3

Anno 2021 – Annata: L – N. 3
A cura di Paolo Perilli

Autore/i articolo: Federico Di Santo
Titolo articolo: Le motivazioni della riscrittura del poema tassiano e la Poetica di Aristotele

L’articolo si pone esplicitamente la domanda, in genere elusa dalla critica, di quali siano le motivazioni che portano Tasso a riscrivere il suo capolavoro. L’ipotesi è che esse siano di natura non già ideologica o psicologica, come la critica ci ha abituati a credere, ma eminentemente artistica e letteraria, legate in particolare alla struttura narrativa dell’opera. Un’analisi serrata dei principali nodi della trama della Liberata rivela in essi, benché abilmente dissimulati, due seri problemi da una prospettiva aristotelica: un legame narrativo per mera coincidenza temporale e una difettosa soluzione ex machina. Considerando poi le più rilevanti modi..che della trama apportate nella Conquistata, esse si rivelano tutte strettamente correlate fra loro nel comune intento di correggere la problematicità di quei pochi ma fondamentali nodi narrativi, provando che in ciò sta il vero motivo della riscrittura.

Lingua: Italiano
Pag. 11-31
Etichette: Poetica, XVI secolo, Aristotele, Torquato Tasso, Gerusalemme Liberata, Gerusalemme conquistata,

Autore/i articolo: Riccardo Castellana
Titolo articolo: Quello che il dottor S. non sa. Psicanalisi e rivalità mimetica nella Coscienza di Zeno

Molti interpreti di Svevo hanno osservato che la teoria psicanalitica di Freud non è in grado di spiegare la complessità del personaggio di Zeno Cosini, che sembra in molti casi essere agito da una conflittualità di tipo mimetico piuttosto che edipico. Il saggio ripercorre criticamente l’uso che la critica sveviana ha fatto delle idee di René Girard dal 1969 a oggi, per proporre, nelle conclusioni, una interpretazione in grado di conciliare mimetismo e psicanalisi.

Lingua: Italiano
Pag. 33-49
Etichette: Letteratura italiana, Romanzo, XX secolo, Italo Svevo,

Autore/i articolo: Sebastiano Italia
Titolo articolo: «La mente e il cor meco in perpetua lite». Foscolo e Alfieri

Il saggio si propone di mettere in luce l’influenza che una personalità quale quella di Vittorio Alfieri continua a esercitare sulle generazioni successive. Foscolo sente la necessità di volgere lo sguardo ai suoi autori al fine di opporli al precipitare degli eventi. Deve così confrontarsi con nomi quali quelli di Machiavelli, Rousseau e Alfieri medesimo; volontà di Foscolo è di fornire una rappresentazione della propria opera, lumeggiando la figura di un intellettuale capace non solamente di fronteggiare le difficoltà del presente, ma anche di saper raccogliere l’eredità alfieriana. Partendo dall’interesse di Foscolo maturato nei riguardi di un io eroico e libero, immagine trasmessa da Alfieri, l’indagine si muove su tre direttive: la comparazione tra Jacopo Ortis e Saul, entrambi ‘eroi di libertà’; l’accostamento dei sonetti ‘autoritratto’ dei due poeti; il personaggio di ‘Vittorio’ che si staglia tra i marmi di Santa Croce.

Lingua: Italiano
Pag. 53-68
Etichette: Neoclassicismo, XIX secolo,

Autore/i articolo: Carolina Rossi
Titolo articolo: I due tempi della Cognizione. Dalla prima redazione alle pagine di «Letteratura»

A partire dal riesame dei materiali d’archivio, il saggio ricostruisce la genesi della Cognizione del dolore dando prova dell’esistenza di una prima redazione del romanzo risalente al 1937, testimone di un progetto d’autore che prevedeva originariamente la conclusione tragica del delitto. Questa conclusione viene promossa a testo solo nel 1970 attraverso un’operazione ecdotica che salda tra loro due redazioni: la prima, inedita e arrestatasi allo stato di abbozzo, e quella definitiva, apparsa su «Letteratura» tra il 1938 e il 1941. Dall’esame delle note compositive che costituiscono il dossier genetico dell’opera è possibile dimostrare l’esistenza di ragioni sostanziali alla base della scelta di Gadda di omettere questo finale: una scelta che conferma lo statuto autonomo e compiuto dell’edizione di «Letteratura» e che induce a riflettere sulle conseguenze ermeneutiche dell’operazione condotta nel 1970.

Lingua: Italiano
Pag. 69-87
Etichette: Genesi, XX secolo, Carlo Emilio Gadda, La cognizione del dolore,

Autore/i articolo: Lorenzo Marchese
Titolo articolo: Alcune figure della diserzione nell’opera di Pavese

L’esperienza della Seconda guerra mondiale da parte di Cesare Pavese è ampiamente controversa. Antifascista senza partecipare alla Resistenza, Pavese rielabora la propria mancata partecipazione al conflitto in molti dei suoi testi successivi al 1945. L’articolo propone un percorso tematico sulle figure della diserzione, più o meno cifrate, in alcune poesie di La terra e la morte, nel dialogo I due dai Dialoghi con Leucò, nel romanzo La casa in collina. Dalla lettura emerge l’elaborazione lacerata e in continua evoluzione del tema della diserzione nell’opera di Pavese.

Lingua: Italiano
Pag. 89-108
Etichette: Critica del testo, Guerra, XX secolo, Cesare Pavese,

Autore/i articolo: Chiara Portesine
Titolo articolo: Nel segno di Faust (e di Berio): il palcoscenico del romanzo nel Giuoco dell’Oca di Edoardo Sanguineti

Il contributo si propone di valutare l’apporto delle collaborazioni con Luciano Berio nella comprensione del Giuoco dell’Oca, il secondo romanzo licenziato da Edoardo Sanguineti nel 1967. Negli anni Sessanta la rete di intersezioni con Berio, amico e musicista di riferimento, fu piuttosto fitta – si pensi agli esempi di Passaggio (1963), Esposizione (1963) e Laborintus II (1965). Questo approccio sarà utile a integrare l’immagine di un macrotesto interdisciplinare, caratterizzato dalla sovrapposizione di citazioni testuali e descrizioni ecfrastiche (di quadri, film, fumetti o cartelloni pubblicitari).

Lingua: Italiano
Pag. 109-122
Etichette: Avanguardia, Intertestualità, Romanzo, Teatro, XX secolo, Edoardo Sanguineti,