Italianistica | 2020 | N. 1

Anno 2020 – Annata: XLIX – N. 1
A cura di Paolo Perilli

Autore/i articolo: Paolo Rigo
Titolo articolo: «Se pur questo sonetto […] non sia semplice allegoria». A proposito di Rvf 238

Oggetto privilegiato di una discreta bibliografia, il sonetto 238 dei Rerum vulgarium fragmenta è stato sempre interpretato come un testo dal carattere prettamente storico: diversi i tentativi di identificazione della misteriosa figura che bacia Laura sotto gli occhi di Petrarca. Il saggio proposto, basandosi sul particolare tipo di bacio (dato alla fronte e agli occhi), invece, offre una lettura del testo del tutto allegorica, evidenziando, quindi, il ruolo strutturale e narrativo del sonetto rispetto all’opera che lo contiene.

Lingua: Italiano
Pag. 11-23
Etichette: Allegoria, XIV secolo, Francesco Petrarca, Rvf 238,

Autore/i articolo: Giuseppe Traina
Titolo articolo: Per un Consolo arabo-mediterraneo (e biopolitico)

Vincenzo Consolo è stato uno scrittore profondamente legato alle radici greche della civiltà siciliana; ma altrettanto profondo è il suo interesse per le radici arabe della Sicilia e per i legami culturali e commerciali che, attraverso lo spazio mediterraneo, i siciliani e i popoli del Maghreb hanno mantenuto per secoli, fino alle recenti ondate di immigrazione maghrebina in Sicilia e in Italia. Di questi fenomeni, spesso tragici, Consolo è stato testimone partecipe e politicamente inflessibile. Questo studio ricostruisce il rapporto tra Consolo e la cultura araba e l’evoluzione di questo rapporto in senso biopolitico.

Lingua: Italiano
Pag. 25-41
Etichette: XX secolo, XXI secolo, Vincenzo Consolo, Maghreb

Autore/i articolo: Veronica Dadà
Titolo articolo: Il lessico della laurea poetica in Dante

Centrale nella produzione dell’ultimo Dante, il motivo della laurea poetica viene esaminato in questo contributo con gli strumenti dell’analisi lessicografica. Il lessico dantesco della laurea è studiato nella sua articolazione bilingue, tra Paradiso ed Egloge, e commisurato sia alle fonti classiche sia agli immediati antecedenti di Albertino Mussato e Giovanni del Virgilio. Proprio nella lignée inaugurata da Mussato, prima poeta laureato dell’età moderna, nonché artefice della rifondazione del lessico della laurea nel contesto trecentesco, si colloca infatti l’uso dantesco di questa terminologia specifica. Dante registra però il duplice primato della codificazione di questo lessico nella nuova letteratura volgare, con l’inserimento nelle maglie della Commedia, e del suo approdo al genere bucolico, destinato a celere ricezione nella poesia pastorale di Petrarca e Boccaccio. Si dimostra così, anche per ciò che riguarda specificamente il lessico della laurea, la perfetta circolarità di latino e volgare nella produzione dell’autore.

Lingua: Italiano
Pag. 45-65
Etichette: Lessico, XIV secolo, Albertino Mussato, Dante Alighieri, Giovanni del Virgilio,

Autore/i articolo: Isabelle Gigli Cervi
Titolo articolo: Desiderium letterario e metamorfosi dell’autore: Idalogo e dintorni boccacciani

Nel presente saggio si ricerca il fenomeno metamorfico ed il significato del suo processo che si irradia dal personaggio fino all’autore. Nell’ambito della produzione giovanile del Boccaccio, a partire dal Filocolo, si indaga dunque la trasformazione di Idalogo, il cui corpo diviene da materia vegetale a materia letteraria, proponendo incursioni nella Caccia di Diana, nella Comedia delle ninfe fiorentine, nel Ninfale Fiesolano e nel Decameron, senza tralasciare una rievocazione delle fonti classiche e degli studia humanitatis.

Lingua: Italiano
Pag. 67-81
Etichette: Metamorfosi, XIV secolo, Giovanni Boccaccio, Caccia di Diana, Decameron,

Autore/i articolo: Giada Guassardo
Titolo articolo: Ne la stagion che ’l bel tempo rimena: a ‘Medicean’ poem by Ludovico Ariosto

L’articolo analizza un capitolo in terza rima di Ludovico Ariosto, Ne la stagion che ’l bel tempo rimena (capitolo iii ed. Fatini, xxvi ed. Finazzi), spesso trascurato dalla critica in quanto si tratta di un componimento di omaggio, scritto in occasione della malattia di Lorenzo de’ Medici, duca di Urbino (1519). Si evidenzia come esso attinga a un’iconografia prettamente ‘medicea’, dove influssi della letteratura propagandistica si mescolano a fonti più prestigiose. Il risultato è, stilisticamente, un unicum nella lirica ariostesca: ciò è dovuto certo al suo carattere occasionale, ma al tempo stesso è da supporre che Ariosto subisse l’influenza di specifici (e nuovi) modelli culturali. Si esamina inoltre il legame, finora sfuggito agli studiosi di letteratura, del capitolo con la lunetta ‘Vertumno e Pomona’ della villa medicea di Poggio a Caiano, eseguita da Pontormo.

Lingua: Italiano
Pag. 83-98
Etichette: Poesia lirica, Propaganda, XVI secolo, Ludovico Ariosto,

Autore/i articolo: Mimmo Cangiano
Titolo articolo: Come si diventa crociani. Giuseppe Prezzolini e l’intellettuale come ‘vociano’

Fra il 1906 e il 1908, Giuseppe Prezzolini modifica radicalmente i presupposti filosofici e operativi del proprio lavoro intellettuale, spostandosi con estrema rapidità dal campo bergsoniano- pragmatista a quello crociano. Tale riposizionamento speculativo permette la formulazione di una nuova figura intellettuale, un intellettuale che, abbandonata almeno in parte la prospettiva umanistica, passa ad implementare la propria azione all’interno di alcune strutture (biblioteche, giornali, scuole, burocrazia, ecc.) laterali ma contigue al funzionamento dello Stato. È la teorizzazione e insieme l’atto di nascita di una nuova figura di intellettuale, quello ‘vociano’. Il presente saggio analizza appunto i momenti del passaggio di Prezzolini al nuovo orizzonte filosofico, e connette poi l’approdo crociano alla nuova immagine dell’intellettuale così come sviluppata dal Direttore de «La Voce».

Lingua: Italiano
Pag. 99-117
Etichette: Intellettuale, Giuseppe Prezzolini,

Autore/i articolo: Marika Boffa
Titolo articolo: ‘Naufragio’ tra figure oniriche e miti negativi: Il Capitano di lungo corso di Bobi Bazlen

In questo contributo, mi propongo di ricostruire la fitta rete di rimandi simbolici de Il capitano di lungo corso, il romanzo incompleto di Roberto Bazlen. Il Capitano di lungo corso è interamente costruito sullo sfondo dell’Odissea, anche se Bazlen utilizza il poema omerico per riflettere sulla modernità e sulle difficoltà dell’intellettuale moderno. Pertanto, non discostandomi troppo dalla trama, per quanto labile, intendo chiarire i significanti simbolici dei personaggi e delle figure del romanzo.

Lingua: Italiano
Pag. 119-131
Etichette: XX secolo, Roberto Bazlen, Odissea,

Autore/i articolo: Juan Carlos de Miguel y Canuto e Vittorio Bodini interprete della vita spagnola

Analisi del Corriere spagnolo, libro dell’ispanista Vittorio Bodini (1914-1970) pubblicato nel 1987, composto da una raccolta di articoli di tenore letterario stampati in giornali italiani fra la fine degli anni ’40 e l’inizio dei .50, di argomento spagnolo: costume, mentalità, storia, letteratura e arte. Si approfondisce nella struttura e nel contenuto, badando alla articolazione dei singoli testi, alle forme di locuzione adoperate, al confronto culturale ispano-italiano, al fattore autobiografico dell’autore, alle connotazioni politiche ecc. S’indaga su modelli adoperati e sulla collocazione di questi articoli nella storia italiana dell’elzeviro.

Lingua: Italiano
Pag. 133-148
Etichette: Giornalismo, Letteratura, Prosa, Viaggio, XX secolo, Vittorio Bodini,

Autore/i articolo: Enrico Sinno
Titolo articolo: Tra conoscere ed essere. Manganelli e i «colti deliri» di Poe

Il saggio che segue è duplice, ha due ‘teste’: una esegetica (storico-esegetica) e una invece linguistico-filologica. Nella prima parte si ripercorrono le tappe del rapporto tra Giorgio Manganelli e Edgar Allan Poe, mettendo in risalto i momenti principali dell’iter critico manganelliano fortemente legato ai numerosi scritti dedicati a Poe, lettura fondativa e figura in cui l’autore milanese inevitabilmente ha riconosciuto se stesso. Nella seconda parte, invece, attraverso l’analisi della traduzione di un racconto di Poe, Ligeia, si è voluto porre l’accento sul lavoro traduttivo di Manganelli, sugli aspetti linguistici e stilistici di questa definitiva metabolizzazione, traguardo di una relaz ione che ha accompagnato Manganelli dagli anni giovanili alla maturità letteraria.

Lingua: Italiano
Pag. 149-173
Etichette: Critica letteraria, Manoscritto, Traduzione, XX secolo, David Herbert Lawrence, Edgar Allan Poe, Giorgio Manganelli,

Autore/i articolo: Enea Pezzini
Titolo articolo: Lomazzo e i «Rabisch». Status quaestionis e nuove prospettive

Da quando Dante Isella nel 1993 ha fornito la prima edizione commentata dei Rabisch (Milano, 1589) tratteggiare in breve la storia della raccolta cercando al contempo di proporre alcune piste di lettura poco esplorate o meritevoli di maggiore interesse critico è quasi impossibile senza operare salti e omissioni, non solo perché dietro ai Rabisch e al nome del loro ideatore, Giovanni Paolo Lomazzo (Milano, 1538 – ivi, 1592), si celano categorie interpretative complesse (tra le tante l’antipetrarchismo, l’anticlassicismo, il controrinascimento, il primitivismo, il manierismo tardo cinquecentesco, la letteratura dialettale riflessa, la ricerca utopica e la pittura grottesca), ma anche perché all’interno di varie discipline (per esempio la letteratura, la storia dell’arte e la filosofia) sono nati importanti contributi critici che hanno suggerito nuove letture, non solo dei Rabisch, ma di tutte le opere lomazziane. Premessi questi limiti metodologici, si propone qui una contestualizzazione della raccolta nel panorama della Milano postridentina (1); il recupero di una serie di discussioni linguistiche, soprattutto otto-novecentesche, sorte attorno ai Rabisch, che precedettero l’edizione di Isella e che meritano d’essere ridiscusse (2); infine partendo dall’intenso dibattito generato dall’edizione iselliana attorno a Lomazzo e in particolare ai Rabisch si riflette sulla struttura, la lingua, i modelli e l’interpretazione storico-culturale della raccolta (3-4).

Lingua: Italiano
Pag. 177-212
Etichette: Dialetto, XVI secolo, Giovanni Paolo Lomazzo,

Autore/i articolo: Marina Riccucci, Sara Calderini
Titolo articolo: L’ineffabilità della nefandezza: Dante ‘per dire’ il Lager. Un sondaggio preliminare nelle testimonianze non letterarie

Il saggio introduce a una ricerca in corso che ha preso le mosse qualche anno fa e che riguarda la presenza del lessico dantesco all’interno delle testimonianze non letterarie dei sopravvissuti ai Lager nazisti. Questa indagine parte dal dato di fatto che moltissimi testimoni, indipendentemente dal loro livello di formazione scolastica e culturale, trovano nel Dante della Commedia, soprattutto dell’Inferno, un vocabolario da cui attingere immagini e concetti per riferire del Lager, per raccontare la propria esperienza dentro l’universe concentrationnaire. Il lavoro riferisce di un sondaggio preliminare e rende conto dei primi risultati, annunciando sviluppi e prospettive.

Lingua: Italiano
Pag. 213-228
Etichette: Dante Alighieri,

Autore/i articolo: Francesco Brancati
Titolo articolo: «E tu mi guardi come qualcuno, perché sono qualcuno?»: etica, memoria ed esperienza in Umana gloria di Mario Benedetti

L’intervento si propone di indagare una serie di principi formali ed ermeneuticoepistemologici riscontrabili in Umana gloria (2004) di Mario Benedetti. A partire da una lettura degli scritti teorici contenuti in «Scarto minimo», l’autore ricostruisce alcuni motivi della scrittura benedettiana fondati sul riconoscimento di una rinnovata centralità assegnata all’esperienza del soggetto in poesia. Attraverso la poetica dello scarto e del limite e operando un ripensamento critico delle categorie di spazio e di tempo, Benedetti propone una rifunzionalizzazione dell’Io lirico-personaggio nella quale il processo di selezione stilistica del linguaggio coincide con una scelta definibile in termini etici.

Lingua: Italiano
Pag. 231-243
Etichette: Poesia, XX secolo, XXI secolo, Fernando Marchiori, Mario Benedetti, Stefano Dal Bianco, Scarto minimo, Umana gloria,