Le riviste sostenitrici
Italianistica | 2002 | N. 2-3
Anno 2002 – Annata: XXXI – N. 2-3 Mese: maggio/dicembre
A cura di Carmela Reale
Titolo articolo: Passato come storia passato come memoria: Walter Benjamin e Vittorio Sereni
Nel dopoguerra la poesia di Sereni si è connotata per una considerazione del tempo come ritorno, mancanza, ‘rammemorazione’. Laura Barile la individua come ‘poesia del tempo fisico’, in contrapposizione al ‘tempo metafisico’ della poesia ermetica. Sono da richiamare per Sereni i nomi di Bergson, Proust e Banfi. Per la Barile la sintonia sul concetto di tempo fra Sereni e Benjamin è totale. Per entrambi ha un’importanza decisiva il passato, dalla sua ‘rammemorazione’ nasce il futuro. La studiosa esemplifica queste considerazioni attraverso numerose citazioni dalle poesie di Sereni.
Lingua: ItalianoPag. 13-28
Etichette: Sereni Vittorio, Bertolucci Attilio, Benjamin Walter, Bergson Henry, Poesia, Novecento,
Titolo articolo: Tempo: subito sera
Lo studioso, partendo dalla più nota lirica di Quasimodo, “Ed è subito sera”, richiama le poesie delle raccolte quasimodiane fino a “Erato e Apòllion” dal punto di vista della vita come avvicinamento alla morte, da cui si può fuggire, ma solo effimeramente, attraverso il mito.
Lingua: ItalianoPag. 29-34
Etichette: Quasimodo Salvatore, Tempo, Poesia Novecento,
Titolo articolo: Percorso di un tema montaliano: il tempo
Testo letto al convegno “Esperienze del tempo”, tenutosi a Firenze dal 19 al 20 marzo 2001. Si indica che nella poesia di Montale il tempo è presente come “misura interna agli eventi narrati, […] oggetto di rappresentazione diretta, […] tema stesso di riflessione”, seppure in misura diversa. Ampie esemplificazioni dalle liriche.
Lingua: ItalianoPag. 35-49
Etichette: Montale Eugenio, Leopardi Giacomo, Bergson Henry, Jung Gustav, Poesia, Novecento,
Titolo articolo: Città senza tempo: cronologia “debole” e tracce benjaminiane nelle “Città invisibili” di Italo Calvino
Calvino in “Le città invisibili” sovverte ogni criterio temporale nell’intreccio narrativo; si deve parlare a proposito di quest’opera di ‘acronia’. Notevole importanza ha l’indice dell’opera, insolitamente anteposto ad essa. L’ordine della narrazione è geometrizzante; si può parlare di raccolta di singoli frammenti in cui si esprimono le predilezioni per il gioco combinatorio e per la sperimentazione. Al fondo delle scelte dell’autore non sono assenti disillusione e frustrazione nei confronti della cultura, della politica, della società. Particolarmente importante nelle “Città invisibili” la concezione di tempo e storia di Walter Benjamin, di cui la casa editrice Einaudi negli anni Sessanta del Novecento aveva intrapreso traduzione e pubblicazione degli scritti maggiori; fra i due scrittori si rilevano “coincidenza di immagini descrittive, di codici stilistici”.
Lingua: ItalianoPag. 51-62
Etichette: Calvino Italo, Le città invisibili, Benjamin Walter, Narrativa, Prosa, Novecento,
Titolo articolo: Il tempo nella poesia di Saba
Il tempo nella poesia di Saba distingue nel “Canzoniere” una prima fase, fino al 1921, e una successiva. Si tratta di un tempo interiorizzato, non rappresentato mediante immagini naturali o oggetti. Nella prima fase spicca il motivo del tempo passato come ormai perduto, nell’ottica del rimpianto. Dopo il 1921 il rapporto con il passato si articola maggiormente. Non rari i momenti in cui si evoca il ritorno, la ripetizione del passato.
Lingua: ItalianoPag. 63-70
Etichette: Saba Umberto, Poesia, Novecento,
Titolo articolo: Neorealismo: dimensioni spazio-temporali di un’utopia della realtà
L’indagine si ferma sugli anni fra il 1945 e il 1950 circa, anni in cui si ha una prima riflessione dopo il periodo della Resistenza. Precede questa fase il ‘ritorno alla realtà’, avviatosi in Italia con “Gli indifferenti” di Moravia nel 1929 e la lunga elaborazione delle opere di Gadda. I testi su cui ci si sofferma (“Le donne di Messina” di Vittorini, “Le terre del Sacramento” di Jovine, “Se questo è un uomo” di Levi, “Il partigiani Johnny” di Fenoglio, “La casa in collina” di Pavese) rappresentano tuttavia “lo scacco della presa di contatto con l’insuperabile drammaticità del reale”.
Lingua: ItalianoPag. 71-75
Etichette: Vittorini Elio, Pavese Cesare, Fenoglio Beppe, Jovine Francesco, Levi Primo, Neorealismo, Romanzo, Novecento,
Titolo articolo: L’immagine dello spazio nelle “Città invisibili” di Italo Calvino
Nelle “Città invisibili” Calvino compie un percorso che è un ‘viaggio verso le immagini’. Ciccuto confronta in alcuni luoghi dell’opera del narratore le parole e le immagini; le prime risultano un impoverimento delle seconde. La linea di tendenza è verso un’immagine talmente piena di senso da non poterla dominare verbalmente. Nell’opera in questione Calvino si impegna “in una pratica di rinnovamento/rifondazione della parola”.
Lingua: ItalianoPag. 77-84
Etichette: Calvino Italo, Le città invisibili, Narrativa, Prosa, Novecento,
Titolo articolo: La cognizione del tempo nel “Mestiere di vivere” di Cesare Pavese
Nel “Mestiere di vivere” Pavese dà continuamente notazioni temporali, ma non indicazioni spaziali; il tempo che passa è tuttavia la costante nota dolorosa. Per lui, come è stato già scritto, si può parlare di tempo/dolore. Altra dimensione del tempo è quella della lontananza, importantissima nel suo caso perché collegata alla possibilità del mito, con i rischi, però, del rifugiarsi al di fuori del tempo reale.
Lingua: ItalianoPag. 85-95
Etichette: Pavese Cesare, Il mestiere di vivere, Prosa, Novecento,
Titolo articolo: Il tempo immobile e il chiuso spazio dei segreti nei primi racconti di Alvaro
Nei primi racconti di Alvaro per lo più non si coglie lo scorrere del tempo. Dell’Aquila parte da questa affermazione, però, per rivendicare la centralità poetica dei racconti, soprattutto dei primi, raccolti in “L’amata alla finestra”, racconti che lo studioso passa in rassegna.
Lingua: ItalianoPag. 97-109
Etichette: Alvaro Corrado, Bontempelli Massimo, L’amata alla finestra, Racconto, Prosa, Novecento,
Titolo articolo: Tempi onirici e spazi virtuali in “Sogni di sogni” di Antonio Tabucchi
Spazio e tempo in Tabucchi sono strutture portanti della narrazione e permettono la coesistenza sullo stesso piano di realtà e sogno. Lo scrittore si serve del sogno fra l’altro per permettersi anacronismi. “Sogni di sogni” è una raccolta in cui i venti racconti che la compongono possono essere letti in qualsiasi successione senza che nulla cambi, malgrado siaano stampati secondo l’ordine cronologico delle vicende narrate, tranne che all’interno del gruppo ottocentesco. Ogni personaggio si situa in due ambientazioni, quella reale e quella del sogno. Su queste premesse Ferraro passa in rassegna i venti sogni, cui nell’opera di Tabucchi segue la scheda biobibliografica di ciascun personaggio dei racconti. Nelle ultime due pagine in una griglia sono elencati i venti protagonisti/sognatori correlati ciascuno con spazio reale/onirico, tempo reaale/onirico, personaggi importanti del sogno, bestiario e cibo cui si fa riferimento, suono che si ode nel singolo racconto.
Lingua: ItalianoPag. 111-123
Etichette: Tabucchi Antonio, Sogni di sogni, Racconto, Prosa, Novecento,
Titolo articolo: Amelia Rosselli e lo spazio della fuga
Secondo Gardini spazio e tempo in poesia sono unificati e ugualmente lo sono il tempo della poesia e quello della sua lettura. I riferimenti spaziali in poesia non danno indicazioni topografiche; lo spazio della poesia è soltanto la forma del testo. Nel passare da queste considerazioni generali ad Amelia Rosselli Gardini indica come caratteristiche della sua poesia l’inclusione e l’introversione ed esemplifica brevemente alcune sue scelte stilistiche, richiamando fra l’altro “L’infinito” di Leopardi.
Lingua: ItalianoPag. 125-130
Etichette: Rosselli Amelia, Leopardi Giacomo, L’infinito, Poesia, Ottocento, Novecento,
Titolo articolo: Tempi e luoghi in “Quindici minuti di ritardo” di Elio Vittorini
Guaragnella prende in esame il racconto di Vittorini “Quindici minuti di ritardo”, che fa parte di “Piccola borghesia”, raccolta di narrazioni in cui “non succede niente”. Lo studioso richiama per la figura del protagonista, Adolfo Marsanich, la biografia vittoriniana, ma anche Svevo e Montale, nonché Joice. Si richiamano anche il “Viaggio in Sardegna” e qualche altro scritto vittoriniano e si evidenziano i tempi rigorosamente scanditi delle giornate lavorative di Adolfo e il tempo ‘senza orologio’ delle sue giornate festive.
Lingua: ItalianoPag. 131-141
Etichette: Vittorini Elio, Montale Eugenio, Joice James, Quindici minuti di ritardo, Solaria, Piccola borghesia, Viaggio in Sardegna, Prosa, Novecento,
Titolo articolo: “Ces terrifiantes histoires de maisons hantées …”. Su alcune case infestate del Novecento italiano
Lazzarin prende in considerazione la categoria del ‘fantastico’ e la applica al topos della casa infestata dai fantasmi rintracciandone esempi nella letteratura europea, dai castelli del romanzo gotico ad Alberto Savinio. Quattro sono le opere analizzate: “La casa ispirata” di Savinio stesso, “Eppure battono alla porta” di Dino Buzzati, “Racconto d’autunno” di Tommaso Landolfi e qualche racconto di “Centuria” di Giorgio Manganelli. Un breve ‘excursus’ registra ancora sul tema i nomi di Luigi Pirandello, Grazia Deledda, Giorgio Vigolo, Antonio Tabucchi, Italo Calvino, Umberto Eco.
Lingua: ItalianoPag. 143-161
Etichette: Savinio Alberto, Buzzati Dino, Landolfi Tommaso, Manganelli Giorgio, Fantastico, Prosa, Novecento,
Titolo articolo: Il tempo umano in letteratura
Partendo dalla distinzione di Benveniste fra ‘tempo cronico’ ed esperienza umana del tempo, dalla considerazione che il racconto ‘manipola’ il tempo, che il tempo della narrazione è diverso da quello della storia raccontata e che l’intreccio non coincide con la fabula, Lugnani attraversa l’idillio leopardiano “Alla luna” e si ferma su due testi di Gadda: l’ultimo racconto di “L’Adalgisa”, eponimo della raccolta, e “Quer pasticciaccio brutto de via Merulana”.
Lingua: ItalianoPag. 163-180
Etichette: Leopardi Giacomo, Gadda Carlo Emilio, Alla luna, L’Adalgisa, Quer pasticciaccio brutto de via Merulana, Prosa, Poesia, Ottocento, Novecento,
Titolo articolo: Spazio e tempo nel “Deserto dei Tartari”
Si tratta di una rilettura di “Il deserto dei Tartari” di Dino Buzzati secondo le categorie spaziale e temporale. Lo spazio è dato dalla città, contrapposta alla Fortezza e al deserto; il tempo si configura secondo cinque caratteristiche: tempo psicologico, biologico, delle stagioni, metereologico, dell’orologio.
Lingua: ItalianoPag. 181-195
Etichette: Buzzati Dino, Il deserto dei Tartari, Romanzo, Novecento,
Titolo articolo: D’Annunzio dal tempo lineare al tempo circolare. Incontro con Nietzsche
Pupino si sofferma dapprima sull’uso del termine ‘virile’ in D’Annunzio, poi sulla considerazione del simbolismo, che nello scrittore si affacciava già nel 1892, e sull’abbandono progressivo dell’evoluzionismo in favore di una dimensione atemporale e alineare. Il presente non succede più al passato e prelude al futuro, ma suscita invece un ritorno al passato; nel presente si congiungono passato e futuro, cioè le direzioni opposte del tempo.
Lingua: ItalianoPag. 197-218
Etichette: D’Annunzio Gabriele, Nietzsche Friedrich, Prosa, Poesia, Ottocento, Novecento,
Titolo articolo: La città di carta e inchiostro: “Le città invisibili” di Italo Calvino e la letteratura utopica
Il fantastico nelle “Città invisibili” si regge su due poli opposti: lo spirito visionario e il rigore geometrico, principi su cui si fonda anche la letteratura utopica, cui le stesse “Città invisibili” sono collegate. Nell’opera calviniana Venezia resta città implicita rispetto a tutte quelle descritte. Le città sono ripartite dalla Rizzarelli in base ad alcuni tratti fondanti: l’acqua, il doppio e la metafora dello specchio, i rapporti astrali e i calcoli errati per cui non si realizzano positivamente i progetti originari. Il codice linguistico adoperato da Calvino, sempre al confine tra prosa e poesia, indica concettualmente l’ambiguità della comunicazione, registra la rottura del rapporto tra significante e significato; tuttavia per lo scrittore non si può rinunciare all’esperienza della creazione artistica, alla ‘forza immaginativa’ della letteratura.
Lingua: ItalianoPag. 219-235
Etichette: Calvino Italo, Le città invisibili, Utopia, Prosa, Novecento,
Titolo articolo: Il racconto del tempo nella “Cognizione del dolore”
Il saggio si propone di riflettere sulla questione del frammentismo della “Cognizione del dolore” prendendone in esame le strutture temporali e il significato attribuito al tempo. Particolarmente interessante è il caso della reiterazione di interi episodi, che vengono qui richiamati. Il rapporto tra esperienza umana e concezione del tempo è peraltro affrontato da Gadda nel 1966 in “Il dolce riaversi della luce”. La Savettieri pone anche in rilievo l’intertestualità di alcuni brani con i “Canti” leopardiani “La quiete dopo la tempesta”, “Il sabato del villaggio”, “Le ricordanze”.
Lingua: ItalianoPag. 237-252
Etichette: Gadda Carlo Emilio, Leopardi Giacomo, La cognizione del dolore, Canti, Intertestualità, Prosa, Poesia, Ottocento, Novecento,
Titolo articolo: L’infanzia nell’opera di Ardengo Soffici
Le opere autobiografiche prevalgono nella produzione di Soffici. La sua attitudine per questo genere si manifestò quasi contemporaneamente alle sue prove nel campo della narrativa. In particolare lo scrittore si concentra sugli anni della propria infanzia. Vengono riportati numerosi brani da “Infanzia” e “L’uva e la croce”, di cui si pongono in rilievo le scelte linguistiche. Si sottolinea anche il modello parziale della “Vita” alfieriana per “Infanzia” e si richiamano “L’infinito” e un passo dello “Zibaldone” leopardiani per “L’uva e la croce”.
Lingua: ItalianoPag. 253-265
Etichette: Soffici Ardengo, Alfieri Vittorio, Leopardi Giacomo, Autobiografia, Prosa, Settecento-Novecento,
Titolo articolo: 1994: i destini incrociati del romanzo italiano
Le differenze fra scritto e parlato sono state una delle maggiori difficoltà per il romanzo italiano, soprattutto fino agli inizi degli anni Settanta del Novecento. La problematica si modifica a partire dal 1980 con le prove di Eco e Tondelli. Casadei si ferma sul 1994, tentando di individuare nei romanzi di maggiore successo pubblicati in quell’anno una cifra stilistico-strutturale. Si riflette pertanto su “Va’ dove ti porta il cuore” di Susanna Tamaro, “Jack Frusciante è uscito dal gruppo” di Enrico Brizzi, “Sostiene Pereira” di Antonio Tabucchi, “L’isola del giorno prima” di Umberto Eco, “Novecento” di Alessandro Baricco.
Lingua: ItalianoPag. 269-276
Etichette: Tamaro Susanna, Brizzi Enrico, Tabucchi Antonio, Eco Umberto, Baricco Alessandro, Va’ dove ti porta il cuore, Jack Frusciante è uscito dal gruppo, Sostiene Pereira, L’isola del giorno prima, Romanzo, Novecento,
Titolo articolo: La narrativa svizzero-italiana degli ultimi vent’anni
Gibellini passa rapidamente in rassegna i narratori del Canton Ticino che hanno pubblicato in italiano negli ultimi trenta anni (e non venti, come enuncia il titolo).
Lingua: ItalianoPag. 277-282
Etichette: Bianconi Piero, Martini Plinio, Orelli Giovanni, Romanzo, Narrativa, Novecento,
Titolo articolo: Slittamenti del correlativo oggettivo nella poesia del secondo Novecento
Eugenio Montale e Thomas S. Eliot convergevano sul tema del correlativo oggettivo in poesia. Considerandone le scelte rispetto a questo tema vengono ricordati, oltre a Montale stesso, Giorgio Orelli, Mario Pomilio, Tiziano Rossi, Giorgio Caproni, Giampiero Neri, Valerio Magrelli, Vittorio Sereni, con una maggiore attenzione fra tutti verso Orelli e Sereni. Si richiama anche la necessità di non fermarsi ad un’ottica italocentrica nel prendere in esame la poesia del Novecento.
Lingua: ItalianoPag. 283-293
Etichette: Montale Eugenio, Eliot Thomas Stearns, Poesia, Ottocento, Novecento,
Titolo articolo: “Una laudevole fine”: femminismo e identificazione delle donne nella narrativa di Rossana Campo
L’autrice individua come risultato del femminismo degli anni Settanta del Novecento le donne dei romanzi di Rossana Campo, che non sono più circoscritte nel loro essere dai rapporti familiari, bensì da quelli interpersonali fra amiche, e che hanno la consapevolezza che la vita va ‘goduta’. I personaggi femminili della Campo parlano continuamente d’amore, ma si tengono lontani dalla famiglia d’origine così come da una loro nuova famiglia. Queste donne dialogano di continuo – essenziale anche il telefono -, si appropriano quindi del ‘discorso’, strumento del potere. Queste ragazze/donne, tuttavia, vivono la loro avvenuta ‘liberazione’ fuori dall’Italia, per realizzarla devono allontanarsi dal territorio dove sono nate. L’ultimo romanzo, “Mentre la mia bella dorme”, è un giallo ambientato a Parigi e recupera il tema, altrove non affrontato, della maternità.
Lingua: ItalianoPag. 295-306
Etichette: Campo Rossana, Femminismo, Romanzo, Novecento,
Titolo articolo: A carte scoperte (a proposito dei “mafiosi” di Sciascia)
Questo breve lavoro affronta l’opera di Leonardo Sciascia “I mafiosi” dalla prima rappresentazione in teatro nel 1965 alle edizioni a stampa con le relative note di presentazione. Madrignani coglie anche la ripresa nel testo della tematica storica e dell’ambientazione politica del “Gattopardo”. Si citano come “maestri” di Sciascia Manzoni, Pirandello e Simenon.
Lingua: ItalianoPag. 307-309
Etichette: Sciascia Leonardo, Tomasi di Lampedusa Giuseppe, I mafiosi, Il gattopardo, Romanzo, Teatro, Novecento,
Titolo articolo: Di alcuni punti di vista di fine secolo per “un altro Novecento”
Vengono considerate le proposte critiche di ripensamento del Novecento letterario di Cesare Segre, Alberto Asor Rosa, Luigi Baldacci e Geno Pampaloni, proposte che si muovono tutte, secondo Pautasso, in un’ottica problematica e attualizzante, prescindendo dalle diverse posizioni metodologiche.
Lingua: ItalianoPag. 311-319
Etichette: Asor Rosa Alberto, Baldacci Luigi, Pampaloni Geno, Segre Cesare, Un altro Novecento, Novecento passato remoto, Il critico giornaliero, Ritorno alla critica, Critica letteraria, Novecento,
Titolo articolo: Altre prospettive sul romanzo (con una rassegna di studi tedeschi)
Si presenta una rassegna critica sugli interventi in lingua tedesca sul romanzo italiano negli ultimi venti anni del Novecento, registrando presenze e assenze e individuando tre fasi. Si fa riferimento alle due riviste specialistiche dell’italianistica tedesca – “Italienische Studien” e “Italienisch” -, a miscellanee sul romanzo e, in misura minore, a scritti teorici e di carattere filosofico. Si ricorda anche che il romanziere più tradotto e più letto dopo Umberto Eco nell’area presa in esame è Luigi Malerba e che il giallo è il sottogenere di maggior successo. Infine si riflette sul ruolo dell’editoria nella traduzione/diffusione di alcune opere piuttosto che altre.
Lingua: ItalianoPag. 321-336
Etichette: Romanzo, Critica letteraria, Editoria, Novecento,
Titolo articolo: “Petrolio”, “Sotto il segno / primario di Marx e quello, a seguire, / di Freud”
“Petrolio” si pone essenzialmente come negazione della storia; la narrazione è sempre al presente; i personaggi moltiplicano (e frantumano) la propria identità. L’opera “aspira ad essere il romanzo del disordine”, risulta “illeggibile” e proprio perciò di valore trasgressivo. Marx e Freud sono presenti nel testo in modo antidogmatico; il primo lo si accetta ed esalta prescindendo da Hegel; del secondo si esalta l’importanza attribuita al sesso, imprescindibile elemento di confronto e di scontro nella scrittura pasoliniana. Viene individuato in “Le centoventi giornate di Sodama” di Sade il modello di scrittura più vicino a “Petrolio”, ma anche il motivo ispiratore di “Salò”, opera che di “Petrolio” costituisce il “rovesciamento”.
Lingua: ItalianoPag. 337-349
Etichette: Pasolini Pier Paolo, Marx Karl, Freud Sigmund, Petrolio, Prosa, Novecento,
Titolo articolo: Il mito nella narrativa italiana degli ultimi decenni: alcune prospettive
Il mito in letteratura costituisce un ‘arcitesto’. La narrativa italiana degli ultimi decenni del Novecento presenta un campione non molto ricco, ma certamente interessante di riscritture del mito classico, campione che si può dividere in base a cinque tendenze di fondo riguardanti i rapporti tra il mito e, rispettivamente, il punto di vista, il codice, l’economia discorsiva, le caratteristiche ‘sistematiche’ del mito stesso, la dinamica assenza/presenza. Per ognuna di queste tendenze Van Den Bossche propone esempi di riscrittura. Molti degli autori citati sono rapportati rispetto ad una loro medesima opera a più di una delle tendenze stesse. Infine lo studioso indica come ulteriori più recenti direzioni di utilizzo del mito il coinvolgimento da un lato delle nozioni di ‘mappa’, ‘percorso’, ‘rappresentazione’; dall’altro dell’oralità che la parola scritta cerca di riprodurre come parola parlata.
Lingua: ItalianoPag. 351-360
Etichette: Mito, Narrativa, Novecento,
Titolo articolo: La poesia in Italia 1971-2001. Appunti cronologici ed editoriali
Il lavoro presenta una ‘sistemazione’ delle edizioni italiane di poesia dal 1971 al 2001. Verdino segnala a partire dal 1970 il recupero di autori più vecchi sui giovani nell’ambito dell'”invenzione” della poesia (ricorda i casi di Montale, Luzi, Caproni, Zanzotto), recupero presente anche negli anni Ottanta. Non si trascura la dinamica delle riviste e il loro oblio e si presta attenzione alle piccole case editrici. Anche da questo punto di vista risulta essenziale la tabella ‘annalistica’ delle pubblicazioni di poesia nel trentennio prescelto, tabella criticamente commentata nelle pagine che la seguono. Procedimento analogo è adottato per le collane di poesia della Mondadori, della Garzanti e dell’Einaudi (ma se ne ricordano anche altre) e per le antologie.
Lingua: ItalianoPag. 361-384
Etichette: Poesia, Editoria, Novecento,