Italian Studies | 2010 | N. 2

Sempre più diffusi ad ampio spettro, negli ultimi decenni, gli studi ‘di genere’, che segnalano il loro contributo metodologico nei più disparati campi disciplinari. Complesso l’assorbimento, in Italia, dei più avanzati suggerimenti provenienti dall’area anglofona, da tempo collaudati nelle scienze umane e sociali. Si tratta di una ‘differenza sessuale’, e non solo, al cui proposito la sfera interpretrativa fa i conti con resistenze subliminaridalle radici insospettatamente profonde.

Il ‘canone’ della scrittura femminile assurge a pieno riconoscimento negli ultimi decenni, grazie alla consapevolezza critica di una storiografia di genere che, forte delle premesse metodologiche d’Oltralpe, mette anche in Italia salde radici. Riviste ed Archivi letterari consentono dunque un meditato recupero del vasto ‘restrospettivo’ rappresentato da una lunga e feconda tradizione. Quanto mai significativo l’approdo all'”elogio del margine”.

Stampa e televisione ospitano spesso, di recente, inchieste sul disagio, sulla marginalità di destini femminili, segnati dalla esperienza dell’emigrazione e di un difficile reinserimento nel nuovo tessuto culturale e sociale. Sull’onda di problemi economici e familiari la fuga di tante dai paesi d’origine, verso mete dell’Occidente, in realtà molto meno opulente e accoglienti di quanto avevano sperato.

La narrativa, oltre a taluni studi sociologici, ha privilegiato di recente la densa e stimolante angolazio prospettica, ottenuta dalla intersezione di nomadismo e differenza di genere, in alcuni esiti di intensa suggestione. In gioco i confini di un’etica deterministica e tesativo, il cui decalogo si viola non senza traumatiche conseguenze.

Sulla scena ideologico-politica italiana dell’ultimo decennio emerge nitida la lotta per l’affermazione del diritto di identità per una minoranza da sempre doppiamente vessata: quella delle lesbiche. L’articolo affronta i vari gradi di complessità con cui il movimento si confronta, a partire dall’originario e fondamentale disagio interiore che prelude al ri-conoscimento di una identità scomodo e ardua.

Attraverso una serie di interviste a donne e uomini ormai adulti, gli autori ripercorrono modelli biografici, etici ed ideologici dell’Italia contemporanea, che lasciano affiorare, a proposito del rapporto di coppia,la tenace sopravvivenza di antichi stereotipi. Orgogliosamente rivendicai i ‘diritti’ della sessualità maschile,che per tradizione la donna ha il compito di assecondare.

Docenti di divefferenti paesi europei – Svizzera, Gran Bretagna e Italia – confrontano attraverso brevi contributi ‘epistolari’ le loro esperienze didattiche e scientifiche sulla diversità di genere come luogo d’incontro di contributi metodologici e disciplinari di diversa matrice. Difficoltà istituzionali e carenza di studi teorici emergono in particolare sul fronte italiano.

L’articolo restituisce gli esiti di un questionario distribuito tra studiosi, ricercatori e docenti di varie generazioni, a proposito della ‘queer theory’. Più o meno sintetiche le numerose risposte, intrise di spunti autobiografici e di consapevolezza teorica.