Le riviste sostenitrici
Interpres | 2012-2013 | N. 31
Anno 2012-2013 – Annata: XXXI – N. 31
A cura di Nicoletta Marcelli
Titolo articolo: Don Gabriello moine de Santa Maria degli Angeli et ‘scriptore di versi lyrici’. Premiers jalons pour une étude du réseau des disciples de Traversari
L’articolo propone una prima ricostruzione del percorso biografico del monaco di Santa Maria degli Angeli (Firenze), conosciuto nelle fonti come “don Gabriello”, e chiamato dalla storiografia Gabriele Landino a causa della sua commemorazione come suo patruele da parte di Cristoforo Landino. Sulla base delle testimonianze di Girolamo Aliotti e di Ambrogio Traversari, ma anche di nuove fonti epistolari e archivistiche, viene tracciato il ritratto di un’allievo del Traversari appassionato di poesia, fedele alle amicizie dell’umanista camaldolese, ma in rottura con la comunità degli Angeli, così come tanti altri suoi giovani compagni di studio, entrati in crisi a seguito dell’elezione del loro maestro al generalato.
Lingua: FrancesePag. 7-50
Etichette: Landino Gabriele, Quattrocento,
Titolo articolo: Filelfo volgare: ‘sermo familiaris’, eufemismi, trivialimi e proverbi nel commento al “Canzoniere” del Petrarca
Nel Commento di Francesco Filelfo ai Rerum Vulgarium Fragmenta, all’interpretazione antiallegorica e tutta fondata sul dato biografico-aneddotico si accompagna una consuetudine linguistica che paga forti debiti con la tradizione realistico-giocosa, e ricorre altresì ad espedienti quali il trivialismo, la metafora a carattere sessuale, la frase fatta, il proverbio, tutti utilizzati secondo un paradigma retorico-interpretativo che concretizza la rappresentazione dell’amore petrarchesco (inteso in senso strettamente carnale) attraverso un volgare ‘familiare’ pronto, all’occorrenza, a scendere anche nei suoi registri più bassi.
Lingua: ItalianoPag. 51-96
Etichette: Petrarca Francesco Canzoniere, Trecento,
Titolo articolo: Il “Bellum Alexandrinum” e il “Bellum Africum” volgarizzati da Pier Candido Decembrio per Inigo d’Avalos
L’articolo introduce l’edizione critica di una parte del volgarizzamento del “Corpus Caesarianum” realizzato nel 1438 da Pier Candido Decembrio su commissione di Filippo Maria Visconti: il “Bellum Alexandrinum” e il “Bellum Africum”. I due libri, notoriamente spuri e dal testo assai tormentato, sono dedicati, insieme al resto della seconda parte del corpus, a Inigo d’Avalos, allora personalità di primo piano nella corte viscontea. L’analisi delle lezioni proprie del volgarizzamento ha consentito di individuare l’exemplar latino utilizzato dal Decembrio in un codice unico per le sue varianti testuali, su cui egli ha operato una precisa scelta ecdotica.
Lingua: ItalianoPag. 97-150
Etichette: Pier Candido Decembrio, Corpus Caesarianum, Quattrocento,
Titolo articolo: Giovanni Pico della Mirandola per Battista Mantovano (e Beroaldo): tra prestito di libri, eloquentia e rapporto con le ‘auctoritates’
Il contributo mira a mettere in luce l’influenza di Giovanni Pico della Mirandola su Battista Mantovano, dal primo (ma solo ipotizzabile) prestito di libri avvenuto a Roma nel 1487 sino agli echi dell’Oratio pichiana nell’ “Opus aureum in Thomistas”. Ma, attraverso l’epistolario di Pico, il saggio ambisce anche a far comprendere il ruolo avuto dal Mantovano quale mediatore tra l’umanesimo fiorentino (e pichiano in particolare), più votato alla speculazione, e quello bolognese, a cui Beroaldo e Codro impressero un carattere più spiccatamente retorico e scettico.
Lingua: Olandese/ItalianoPag. 151-81
Etichette: Umanesimo, Giovanni Pico della Mirandola, Battista Mantovano, Quattrocento, Cinquecento,
Titolo articolo: ‘Delenda est civitas Pisarum’? Ghiribizzi intorno a un enigma machiavelliano
Quale idea o intenzione formulata da Machiavelli in una lettera oggi introvabile poteva, meno di un paio di settimane dopo la resa di Pisa, spaventare l’amico Casavecchia, commissario della repubblica fiorentina a Barga, al punto da fargli temere di parlarne altrimenti che a quattr’occhi? Il presente saggio tenta di ricavare alcuni elementi di risposta dalla discussione di tre ipotesi: la volontà di saldare i conti con i Lucchesi, perpetui alimentatori clandestini di Pisa assediata; o quella di approfittare dell’autorità conferita a Soderini e a Niccolò per saldarli con la crescente opposizione ottimatizia fiorentina; o la tentazione, se non addirittura l’intenzione, di distruggere la città di Pisa, ad imitazione di quello che facevano i Romani antichi.
Lingua: ItalianoPag. 182-250
Etichette: Pisa, Cinqucento,
Titolo articolo: I ‘Carmina’ di Francesco Berni. Edizione, traduzione e commento
Nel saggio sono pubblicati – sulla base del testo già stabilito da Scorsone stesso nel 1995 – gli undici superstiti componimenti latini di Francesco Berni, che allineano una serie di scritture poetiche generalmente ispirate, a prescindere dal metro adoperato, a una mista ma coerente temperie, tra satirica ed elegiaca. Dei carmi si fornisce inoltre la traduzione italiana, unitamente a una succinta nota critico-bibliografica, a chiose di commento e ad ulteriori rapide indicazioni di lettura, intese a evidenziare, attraverso il rilevamento di echi e citazioni, i principali modelli (antichi e coevi) del Berni poeta latino.
Lingua: ItalianoPag. 251-80
Etichette: Poesia latina, Berni Francesco,
Titolo articolo: Il ‘topo’ di Carlo Marsuppini: un’inedita gara poetica
L’attitudine di Carlo Marsuppini a contaminare l’attività poetica originale con quella di traduttore dal greco è documentata nel codice Strozzi 100 della Biblioteca Medicea Laurenziana di Firenze dalla presenza di un breve epigramma intitolato “Epigramma in Phisicarpaga murem”, un libero rifacimento dei vv. 110-21 della “Batracomiomachia”, l’operetta pseudo-omerica che Marsuppini traduce per intero intorno al 1431. Si tratta probabilmente di un carme occasionale, verosimilmente composto da Marsuppini nel 1431 con il deliberato intento di emulare un analogo componimento dell’amico Gaspare Sighicelli da Bologna.
Lingua: ItalianoPag. 281-299
Etichette: Poesia, Marsuppini Carlo, Quattrocento,
Titolo articolo: Tre inediti di Henricus Hylas Pratensis
L’articolo ricostruisce le vicende biografiche dell’umanista Henricus Hylas, proponendo integralmente la produzione poetica oggi nota. Lo studio, condotto su fonti manoscritte inedite, conservate presso la Biblioteca Casanatense di Roma, la Biblioteca Roncioniana di Prato e la Biblioteca città di Arezzo, ha consentito di identificare l’autore con Enrico Zoccolari: nato a Prato; attivo nella Ferrara di Niccolò III e Leonello d’Este; morto a Milano, nel tentativo di avvelenare Filippo Maria Visconti.
Lingua: ItalianoPag. 300-19
Etichette: Henricus Hylas Pratensis,
Titolo articolo: Eponime albertiane
Esaminato il reticolo intratestuale che, sullo stesso plot, tramano con richiami espliciti e impliciti, riprese e variazioni gli amatoria volgari di Leon Battista Alberti conservati nel manoscritto II IV 38 della Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze, si considerano etimologia, modelli e fortuna dei nomi femminili a cui si intitolano i pezzi del polittico prosimetrico.
Lingua: ItalianoPag. 320-37
Etichette: Leon Battista Alberti, Linguistica, Quattrocento,
Titolo articolo: Un sonetto inedito (e autografo) di Matteo Franco
Il saggio dà notizia del ritrovamento di un inedito sonetto caudato del poeta fiorentino Matteo Franco, conservato presso la Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze. Il testo, destinato al vescovo di Alessandria Antonio da Sangiorgio, viene pubblicato in edizione critica, commentato e messo in relazione con altri componimenti dell’autore tipologicamente affini.
Lingua: ItalianoPag. 338-350
Etichette: Matteo Franco, Poesia, Quattrocento,
Titolo articolo: Camelopardalis. Storia naturale e straordinaria della giraffa di Lorenzo il Magnifico
Il presente studio prende in esame l’arrivo a Firenze nel 1487 di alcuni animali esotici, tra cui spiccava la giraffa, dono del Sultano d’Egitto a Lorenzo il Magnifico, soffermandosi, più che sui risvolti politici ed economici dell’ambasceria stessa, sugli aspetti storico-naturalistici della giraffa, curioso animale mai più giunto in Italia dai tempi di Giulio Cesare. Si è cercato di ricostruirne il percorso e gli spostamenti, di analizzarne l’anatomia e la sistematica, basandosi sulle fonti disponibili, alcune delle quali inedite.
Lingua: ItalianoPag. 351-72
Etichette: Lorenzo il Magnifico, Quattrocento,