Incontri | 2009 | N. 1

Anno 2009 – Annata: XIX – N. 1
A cura di Linde Luijnenburg

Autore/i articolo: MONICA JANSSEN, INGE WERNER
Titolo articolo: Introduzione

Il numero celebra i settantacinque anni della cattedra di lingua e cultura italiana all’Universita di Utrecht ed i sette anni e mezzo della direzione della facoltà da parte del prof. Harald Hendrix. Già nella sua orazione del 2002 dal titolo “Molteplicità. una storia italiana”, Hendrix segnalava la presenza della pluriformità nella cultura, politica e letteratura italiana; il suo interesse per questo aspetto culturale si riscontra anche nei suoi studi su Boccalini, Marino, Aretino, Calvino, Berlusconi, Garibaldi e le case degli scrittori. In questo numero si raccolgono saggi legati direttamente o indirettamente agli interessi di Hendrix, che coinvolgono letteratura, arte e linguistica.

Lingua: Olandese
Pag. 5-10
Etichette:

Autore/i articolo: PAOLO PROCACCIOLI
Titolo articolo: L’irregolare. Un protagonista per il Cinquecento italiano

Questo articolo analizza il potenziale ermeneutico del concetto teorico di ‘irregolarità’, soprattutto dal punto di vista letterario. Il significato e l’ambito del concetto si dimostrano alla luce della parabola letteraria di Pietro Aretino, un autore che, dopo un primo periodo conservatore, intraprese una direzione che celebrava il concetto di irregolarità nella letteratura. Il punto di vista di Aretino non fu esclusivamente fenomeno personale ed isolato, ma divenne, grazie al suo esempio, progetto condiviso da un numero cospicuo di contemporanei, e poté trovare riscontro in una politica editoriale sostenuta da un grosso pubblico.

Lingua: Italiano
Pag. 11-16
Etichette: Pietro Aretino, Cinquecento, Irregolare, Letteratura,

Autore/i articolo: PHILIEP BOSSIER
Titolo articolo: Quantum of solace. Vie traverse sulla mappa letteraria del Cinquecento e l’esempio di Maddalena Campiglia

Il genere del dramma pastorale ricopre un ruolo particolare in seno alle discussioni accademiche del Cinquecento attorno alla poetica di Aristotele. La pastorale, molto amata dal pubblico, non era inquadrabile facilmente nelle gerarchie di genere dettate dal filosofo greco. Essa poteva essere intesa come prosecuzione della tradizione virgiliana, ma al contempo contenitore ideale per l’elaborazione di argomenti attuali collegati alle tematiche estetiche nate successivamente al Concilio di Trento. Ancora: se da una parte era vissuta come prosecuzione del petrarchismo in tema amoroso, dall’altra fungeva da posto dove erano possibili amori ‘diversi’ (pastori, ninfe, etc.). Proprio questa situazione d’instabilità del genere venne utilizzata soprattutto da autori femminili, che mediante questo modello letterario ‘incontrollato’ poterono frequentare un genere non proprio del mondo femminile (come la poesia d’amore, le traduzioni, la poesia). Autrice ambiziosa di questo genere fu Maddalena Campiglia (Vicenza, 1553-1595).

Lingua: Italiano
Pag. 17-25
Etichette: Cinquecento, Letteratura, Aristotele,

Autore/i articolo: HENK VAN VEEN
Titolo articolo: I Medici e gli altri. Il mecenatismo dei Medici e il mecenatismo patrizio a Firenze nel Seicento

Mentre non esistono studi approfonditi sul mecenatismo dei pittori fiorentini del XVII secolo in generale, l’indagine sul mecenatismo dei Medici è invece più completa e dettagliata. I patrizi fiorentini del XVII secolo, che furono anche committenti e mecenati, passarono alla storia solo come cortigiani servili; solo la revisione di questa posizione rende possibile superare la centralità medicea nello studio delle committenze fiorentine del XVII secolo e dare un immagine a tutto tondo dei rapporti tra la nobiltà fiorentina e la casa regnante. Questo contributo anticipa alcuni risultati di questa ricerca.

Lingua: Italiano
Pag. 26-32
Etichette: Seicento, Firenze, Medici, Mecenatismo,

Autore/i articolo: ARJAN DE KOOMEN
Titolo articolo: Scorticare e critici da strapazzo

Nell’affresco che dipinse sulla parete dell’altare della Cappella Sistina tra il 1537 e il 1541, Michelangelo ha impresso le proprie sembianze sulla pelle scorticata dell’apostolo Bartolomeo. La prima attribuzione di questo autoritratto risale solo al 1923; da allora si sono avanzate molteplici teorie sul suo significato, molte delle quali hanno tenore psicologizzante. Secondo l’interpretazione più famosa, la raffigurazione del fisico di Bartolomeo rappresenterebbe Aretino, avente la pelle moscia di Michelangelo. La fonte su cui si basa l’interpretazione è una lettera dell’Aretino del 1545, in cui egli critica duramente il Giudizio universale. De Koomen ipotizza che quest’attribuzione sia improbabile e porta a sostegno della sua tesi un passaggio della “Vita di Cellini” in cui il garzone di Michelangelo, in sua presenza, usa la parola scorticare. L’analisi dell’uso di questo vocabolo porterebbe a credere che Michelangelo raffigurò nell’affresco la disputa esistente tra lui e i critici che desideravano scorticarlo per il suo lavoro.

Lingua: Olandese
Pag. 33-44
Etichette: Michelangelo, Cinquecento, Arte,

Autore/i articolo: ARNOLD WITTE
Titolo articolo: Federico Zuccari’s ‘Dode Christus met engelen’: een driedubbele nagedachtenis

Partendo da tre quadri collegati l’articolo indaga lo slittamento e il sovrapporsi di significati religiosi, personali e artistici nell’arte del Cinquecento. Il quadro “Cristo morto con angeli” di Federico Zuccari (1567) era copia di una composizione dipinta dal fratello Taddeo, morto poco prima. In questo contributo si argomenta che l’opera di Taddeo era a sua volta una variazione di un’opera di Rosso Fiorentino con lo stesso soggetto, del 1525-1527 ca. Uno dei possessori dell’opera di Rosso, il famoso letterato e prelato Giovanni della Casa, era in stretto rapporto con il cardinale Alessandro Farnese, che aveva affidato l’incarico per l’opera a Taddeo. La relazione artistica tra questi quadri sembra implicare un rapporto personale tra due autorità ecclesiastiche abbastanza libertine e appassionate d’arte.

Lingua: Olandese
Pag. 45-53
Etichette: Arte, Cinquecento, Federico Zuccari,

Autore/i articolo: RANIERO SPEELMAN
Titolo articolo: Un quadernetto di studente di Pietro della Valle.

Il romano Pietro Della Valle imparò nel XVII secolo, durante il suo soggiorno di oltre un anno in Turchia, l’ottomano da insegnanti ebrei e fece annotazione dei suoi progressi in un quadernetto. Questo manoscritto, conservato a Modena, è importante in quanto testimonianza di un progresso didattico nella conoscenza della lingua turca, perché documento che distingue scientificamente gli apporti dati alla lingua ottomana dal turco, arabo e persiano, e per l’uso che viene fatto del materiale didattico, che era essenzialmente di natura pratica (lettere, petizioni, etc). Dopo il suo trasferimento ad Isfahan (Persia), Della Valle si dedicò alla scrittura di una grammatica della lingua ottomana mentre contemporaneamente si impegnava alla conoscenza del persiano.

Lingua: Italiano
Pag. 54-60
Etichette: Settecento, Pietro Della Valle, Turchia, Didattica,

Autore/i articolo: JOSÉ VAN DER HELM
Titolo articolo: Il Quinque linguarum del 1534. Il primo dizionario che presenta insieme l’italiano e il nederlandese

Nel 1534 viene pubblicato per i tipi di Joannes Steels ad Anversa (ma concettualmente di provenienza veneziana) un dizionario in cinque lingue, il cosiddetto “Quinque linguarum, Latinae, Theutonicae, Gallicae, Hispanicae, Italicae, dilucidissimus dictionarius”. Questo dizionario è il prodotto di una tradizione lessicografica di dizionari italo-tedeschi sorti nel XV secolo. Questi a loro volta si fondavano sullo Sprachbuch di mastro Georg di Norimberga, che dava lezione ai commercianti tedeschi al Fondaco dei Tedeschi di Venezia. Il “Quinque linguarum” è un dizionario pratico in lingua volgare che si fonda su un’antica tradizione di elenchi di termini e frasi utilizzati nel mondo mercantile per conoscere una lingua straniera. Il “Quinque linguarum” è il primo dizionario in cui l’olandese compare associato all’italiano; non è un caso che Anversa sia la città in cui esso sia pubblicato, poiché importante città mercantile in cui si richiedevano strumenti per corrispondere con l’estero.

Lingua: Olandese/Italiano
Pag. 61-72
Etichette: Cinquecento, Lingua, Dizionario,

Autore/i articolo: MINNE G. DE BOER
Titolo articolo: Oimè, disse Bruno – bylo sprak bruyn. Over tussenwerpsels in vroege tijden

In questo articolo si studiano le interiezioni del Decameron e si confrontano due versioni in olandese, quella di Coornhert (1564) e quella di van Breughel (1605). Si illustrano le scelte fatte e le strategie adottate dai traduttori olandesi, in parte dovute al testo intermediario della traduzione francese di Le Maçon.

Lingua: Olandese
Pag. 73-81
Etichette: Boccaccio, Trecento, Traduzione, Cinquecento, Seicento, Lingua olandese,

Autore/i articolo: LAURA SCHRAM-PIGHI
Titolo articolo: ‘Dare al rovescio delle cose la stessa dignità che alla facciata’. Il sogno di un cisalpino, 1801

Nella biblioteca comunale di Verona, tra i documenti letterari dell’inizio del XIX secolo che testimoniano il desiderio dell’Italia di essere una sola nazione, un popolo, una lingua, si è rinvenuta la costituzione di uno stato immaginario, la Repubblica cisalpina, che non ha perso di attualità. Questo documento testimonia come anche il linguaggio giuridico possa divenire prosa appassionata e come un sogno abbia bisogno di creare parole per realizzare una nuova realtà.

Lingua: Italiano
Pag. 82-90
Etichette: Ottocento, Letteratura, Ideologia,

Autore/i articolo: CLEMENS ARTS, MONICA JANSEN
Titolo articolo: Una Beatrice ‘irregolare’. L’aneddoto storico dei Cenci in alcune riscritture italiane

La triste vicenda di Beatrice Cenci, violentata dal padre e decapitata per parricidio nel 1599, ha ispirato molti scrittori, tra cui Shelley e Stendhal. È interessante capire come questa vicenda sia potuta divenire parte della memoria culturale transnazionale; Harald Hendrix prova a trovare una risposta nella tipologia narrativa dell’aneddoto, che attribuisce valenza esemplare al fatto storico; il caso di Beatrice illustrerebbe l’ingiustizia emblematica tra giustizia e chiesa, che giustificherebbe l’interesse dei romantici per l’incanto di Beatrice. Il ricordo dell’ingiustizia mette in dubbio anche i limiti dell’integrità dello scrittore; la memoria deve essere intesa come anamnesi, definita da Aleida Assmann come un processo equiparabile a quello artistico dell’ekphrasis. Questo fa del caso di Beatrice una tragedia piuttosto che un modello. L’interazione tra questi due estremi è analizzata utilizzando tre esempi della ricezione italiana, il romanzo Beatrice Cenci di Guerrazzi (1854), il pezzo teatrale di Moravia Beatrice Cenci (1955) e l’omonimo film di Lucio Fulci del 1969.

Lingua: Italiano
Pag. 91-100
Etichette: Cinquecento, Identità, Beatrice Cenci, Letteratura,

Autore/i articolo: STEPHEN GUNDLE
Titolo articolo: Anecdotes and historiography: From Traiano Boccalini’s strange death to Benito Mussolini’s sexual proclivities

Questo articolo esamina il ruolo degli aneddoti nella storiografia. Prendendo spunto da un articolo di Harald Hendrix dedicato alla strana persistenza di aneddoti nella memoria collettiva, la cui verità è stata messa in dubbio o smentita dalla ricerca storica, esso valuta il caso dell’aneddotica a proposito della vita sessuale di Benito Mussolini. L’articolo segue l’approccio di Hendrix nel vagliare non solo il contenuto degli aneddoti, ma anche il contesto culturale in cui nascono e vengono trasmessi. Quindi tratta il modo in cui si è diffusa la leggenda secondo la quale il duce per vent’anni era abituato ad avere rapporti sessuali con una donna diversa ogni pomeriggio. Trova conferma che la forza dell’aneddotica riposa non tanto nella sua pretesa verità, quanto nella luce che apparentemente getta sulla vita del soggetto nel suo complesso.

Lingua: Inglese
Pag. 101-108
Etichette: Mussolini, Novecento, Storiografia,

Autore/i articolo: NICO RANDERAAD, ELISABETH DE ZUTTER
Titolo articolo: Berlusconi: meerduidigheid aan de macht

In questo contributo gli autori passano in rassegna alcune recenti pubblicazioni sul fenomeno Berlusconi. Il filo rosso del discorso è costituito dal concetto di ‘molteplicità’, che riveste un ruolo centrale negli studi di Harald Hendrix.

Lingua: Olandese
Pag. 109-114
Etichette: Berlusconi, Politica,

Autore/i articolo: DAVY VAN OERS
Titolo articolo: Le vicissitudini sentimentali di Carlo Gozzi in Dalmazia, ovvero dei pericoli di costumi troppo liberali

Nel panorama della letteratura italiana tradotta in olandese, scarseggiano le traduzioni di opere settecentesche. Cosi anche l’opera dello scrittore veneziano Carlo Gozzi (1720-1806), contemporaneo e concittadino di Goldoni, Casanova e Da Ponte, è per il lettore olandese quasi inaccessibile. Se anche alcune delle sue Fiabe teatrali sono conosciute, soprattutto attraverso rimaneggiamenti per libretti d’opera, il resto della cospicua opera teatrale e non dello scrittore più retrivo del Settecento veneziano rimane in ombra. In occasione del bicentenario della morte di Gozzi, Gisèle van Dongen propone una prima traduzione in olandese di un brano delle “Memorie inutili gozziane” (1780-1797). Nella sequenza di autobiografie letterarie veneziane sorte a cavallo tra Settecento e Ottocento, trattasi di un’autobiografia tutt’altro che inutile, data la veste polemica che il memorialista Gozzi indossa per divulgare la sua diffidenza nei confronti della cultura dei Lumi.

Lingua: Italiano
Pag. 115-120
Etichette: Settecento, Venezia, Letteratura,

Autore/i articolo: CARLO GOZZI, GISÈLE VAN DONGEN
Titolo articolo: Carlo Gozzi. “Storia del mio secondo amore, meno platonico del primo e finito più in maniera più comica rispetto a questo”

Traduzione in olandese.

Lingua: Olandese
Pag. 121-124
Etichette: Traduzione, Settecento, Carlo Gozzi,

Autore/i articolo: GANDOLFO CASCIO
Titolo articolo: Introduzione alla poesia di Elio Pecora

Elio Pecora è poeta, romanziere, drammaturgo, biografo e saggista. In queste pagine viene data la sua prima presentazione in olandese, con alcuni testi rappresentativi della sua carriera poetica. Pecora si distingue dalle neoavanguardie del secondo Novecento; il suo stile si caratterizza per il tono misurato, l’uso sobrio di rime e assonanze e per un’eleganza linguistica apparentemente semplice, che indica un rispetto assoluto per la parola. Per ciò che concerne i contenuti, si individuano due temi che lo pongono in una zona al limite della modernità: l’Ottocento e il Settecento, ovvero il motivo romantico della nostalgia e quello più libertino della contentezza del mondo. In questo contesto è il discorso amoroso che domina la poetica di Pecora, in un cosmo che è una proprietà privata, individuato nel recinto e nei suoi sinonimi.

Lingua: Italiano
Pag. 125-127
Etichette: Elio Pecora, Poesia, Novecento,

Autore/i articolo: ELIO PECORA, CAROLIEN STEENBERGEN
Titolo articolo: Poesie di Elio Pecora

Traduzione in olandese di Carolien Steenbergen.

Lingua: Olandese/Italiano
Pag. 128-130
Etichette: Poesia, Traduzione, Elio Pecora, Novecento,

Autore/i articolo: GANDOLFO CASCIO
Titolo articolo: L’edizione barberiana delle Rime di Michelangelo

La prima edizione, non integrale, delle “Rime” di Michelangelo ha la curatela del nipote, suo omonimo e letterato cruscante; esce nel 1623 presso Giunti ed è dedicata al cardinale Matteo Barberini, che nello stesso anno divenne papa. Il libro, pur presentandosi come un ‘falso’, è l’unico testo a disposizione dei lettori fino all’Ottocento, quando escono le celebri edizioni di Guasti (1863) e di Frey (1897). Oggi lo strumento critico per indagare le “Rime” è la terza edizione critica di Girardi (1960). La riedizione delle “Rime” barberiane, curata da accademici dell’Università di Parma, si inserisce nel progetto di creare un ‘Archivio Barocco’, dal nome della collana cui appartiene anche il questo volume; l’importanza del volume per i contemporanei sta dunque nelle introduzioni critiche dei curatori. Michelangelo Buonarroti il Giovane. “Le Rime di Michelangelo (1623)”, a cura di Marzio Pieri e Luana Salvarani, Trento, La Finestra editrice 2006.

Lingua: Italiano
Pag. 131-133
Etichette: Poesia, Quattrocento, Cinquecento, Michelangelo,

Autore/i articolo: KOENRAAD DU PONT
Titolo articolo: Le farfalle di Madrid. Una guerra ‘periferica’ centrata dalla letteratura

“Le farfalle di Madrid” di Luciano Curreri è uno studio pionieristico per quanto riguarda la presenza della guerra di Spagna nella letteratura italiana e rimarrà un’opera di riferimento per la ricchezza del corpus di testi studiati, come per la presa di posizione dell’autore nella discussione sul ruolo della letteratura nella società contemporanea. Il lettore scopre nelle “Farfalle di Madrid” una miniera di riferimenti sulla presenza della guerra civile spagnola nel cinema italiano ed estero, come pure su temi più congeniali allo studio della letteratura, tra cui la figura dell’intellettuale, il successo del giallo e del noir, la rappresentazione della città, il racconto di formazione, i motivi del fuoco, dell’infanzia, della guerra-festa, della guerra-viaggio e del superuomo.
Luciano Curreri. “Le farfalle di Madrid. L’antimonio, i narratori italiani e la guerra civile spagnola”, Roma: Bulzoni 2007.

Lingua: Italiano
Pag. 134-138
Etichette: Letteratura, Guerra, Spagna,

Autore/i articolo: INGE WERNER
Titolo articolo: Officine del Nuovo

Nel 2009 è uscita la raccolta “Officine del Nuovo. Sodalizi fra letterati, artisti ed editori nella cultura italiana fra Riforma e Controriforma”. La presentazione dell’opera, avvenuta all’Istituto di cultura italo-olandese di Roma, raccoglie gli interventi dei partecipanti al congresso Officine del Nuovo, tenutosi ad Utrecht nel 2007. Tra il 1530 ed il 1580 si giunse a impensabili grandezze grazie al sodalizio tra esponenti di diverse discipline, come scrittori, artisti e stampatori (es. tra Michelangelo e Vittoria Colonna o tra Anton Francesco Doni e Tintoretto). Il congresso, coordinato da Harald Hendrix, è l’espressione delle attività di ‘Cinquecento plurale’, un gruppo di lavoro di accademici di estrazione internazionale, che indaga tutte le diverse espressioni del Cinquecento. Nel concetto di pluralità sono inclusi tutti i temi che non rientravano nella norma canonica. “Officine del Nuovo. Sodalizi fra letterati, artisti ed editori nella cultura italiana fra Riforma e Controriforma. Atti del simposio internazionale, Utrecht 8-10 novembre 2007”, a cura di Harald Hendrix e Paolo Procaccioli, Manziana: Vecchiarelli 2008.

Lingua: Italiano
Pag. 138-141
Etichette: Italianistica, Cinquecento, Congresso,

Autore/i articolo: ARNOLD WITTE
Titolo articolo: La rivalutazione di Scamozzi nei Paesi Bassi

L’importanza dell’Idea dell’architettura universale di Vincenzo Scamozzi è un dato di fatto per gli storici dell’architettura in relazione alla storia dell’architettura olandese. Pur godendo di molteplici edizioni in olandese (ben 26 dal 1640 al 1854), l’Idea finora non è stata oggetto di studio approfondito. La riedizione del libro VI dell’Idea in una nuova traduzione di Maaike Dicke (già pubblicato il libro terzo nel 2003) è lettura consigliata a tutti gli storici che si occupano delle relazioni culturali tra Italia e i Paesi Bassi e per coloro che si interessano dell’architettura olandese del XVII secolo. La versione di Dicke è chiara e rende comprensibile il testo di Scamozzi anche a distanza di secoli. M. Dicke, K. Ottenheym & W. Vrroom. “Vincenzo Scamozzi, architect te Venetië. De grondgedachte van de universele bouwkunst: klassieke zuilenorden”, Amsterdam, Architectura et Natura Pers 2008.

Lingua: Olandese
Pag. 142-145
Etichette: Architettura, Settecento,

Autore/i articolo: INGE LANSLOTS
Titolo articolo: Recupero memoriale a tre dimensioni

La forma del passato, che si presenta come l’approfondimento di alcuni fili conduttori del convegno omonimo organizzato a Bruxelles nel 2004, propone lo studio del rapporto tra la costruzione della memoria e quella dell’identità individuale e collettiva in tre campi diversi, trattati in modo inequo (recupero memoriale letterario, cinematografico e virtuale).
Sabina Gola & Laura Rorato, “La forma del passato. Questioni di identità in opere letterarie e cinematografiche italiane a partire dagli ultimi anni Ottanta”, Bruxelles, Peter Lang 2007.

Lingua: Italiano
Pag. 146-147
Etichette: Identità, Storia, Novecento, Letteratura, Cinema,

Autore/i articolo: HARALD HENDRIX
Titolo articolo: Campano tra mecenatismo e patronato

Nella sua tesi di dottorato (cum laude), Susanna de Beer si addentra nel terreno poco studiato del patronato letterario nell’Italia del Rinascimento. La studiosa si indirizza subito su un caso specifico, i patronati di cui godette l’umanista Giannantonio Campano, che ebbe con ciascuno dei suoi beneficiari un rapporto ad hoc. Susanna de Beer, “Poetry and Patronage. Literary strategies in the Poems of Giannantonio Campano”, Tesi di dottorato università di Amsterdam (promotie 30.11. 2007).

Lingua: Inglese
Pag. 147-148
Etichette: Rinascimento, Letteratura, Giannantonio Campano,

Autore/i articolo: HARALD HENDRIX
Titolo articolo: La ricezione di Rembrandt in Italia. Nuovi aspetti

Rembrandt rimane uno dei pochi artisti olandesi che fu apprezzato e ammirato sin dal secolo XVII. Su incarico del nobiluomo siciliano Antonio Ruffo, Rembrandt dipinse tre ritratti di grandi uomini dell’antichità. Alcune sue opere fecero parte della collezione medicea, Baldinucci ne scrisse una biografia e Stefano della Bella utilizzò la sua opera per la propria produzione grafica. Nella sua tesi di dottorato, Jaco Rutgers si addentra nello studio approfondito di questo fenomeno; egli ripercorre la ricezione ufficiale dell’artista in Italia e prova a verificare se esistano altri tipi di ricezione. Egli ha potuto constatare che al di fuori del percorso ufficiale non ci fu in Italia molta attenzione per l’opera di Rembrandt. Jaco Rutgers, “Rembrandt in Italië. Receptie en verzamelgeschiedenis”, Tesi di dottorato università di Utrecht 17.1.2008).

Lingua: Inglese
Pag. 148-149
Etichette: Rembrandt, Pittura,

Autore/i articolo: JACOMIEN PRINS
Titolo articolo: Marsilio Ficino, l’occhio della rappresentazione e il significato nascosto nei dipinti rinascimentali

Nella tesi di dottorato di Marieke van den Doel centrale è la domanda se le tesi del filosofo fiorentino Marsilio Ficino, in particolare la sua idea di ispirazione divina e la sua immaginazione abbiano influenzato le belle arti e l’estetica nel Rinascimento. Lo studio si divide in due parti: nella prima si analizza il concetto di immaginazione in testi filosofici, teologici e letterari a partire dall’antichità; nella seconda parte si analizza in particolare la figura di Ficino. Marieke van den Doel, “Ficino en het voorstellingsvermogen: Phantasia en imaginatio in kunst en theorie van de Renaissance”, Tesi di dottorato, Università di Amsterdam 12.2.2008.

Lingua: Olandese
Pag. 149-151
Etichette: Marsilio Ficino, Rinascimento, Arte,

Autore/i articolo: ERIK P. LÖFFLER
Titolo articolo: La collezione di stampe dei Medici

La collezione di stampe degli Uffizi è collegata alla dinastia medicea e alla storia di Firenze. La tesi di Alessandra Baroni Vannucci analizza le vicende della collezione di stampe da Cosimo I de’ Medici nel XVI secolo fino al 1769, quando viene trasferita agli Uffizi e catalogata per la prima volta. Alessandra Baroni Vannucci, “I Medici e l’incisione. Le origini della collezione di stampe degli Uffizi”, tesi di dottorato, Università di Utrecht 7.3.2008.

Lingua: Italiano
Pag. 151
Etichette: Arte, Seicento, Settecento, Collezionismo, Medici,