Le riviste sostenitrici
Incontri | 2004 | N. 1
Anno 2004 – Annata: XVIII – N. 1
A cura di Linde Luijnenburg
Titolo articolo: Inleiding
Introduzione al fascicolo dedicato all’apprendimento e alla didattica dell’italiano come seconda lingua, una raccolta di studi in onore di Atie Blok-Boas.
Lingua: OlandesePag. 4-5
Etichette: Linguistica, Lingua italiana, Lessico,
Titolo articolo: Mia, mijn!: overeenkomsten en verschillen in de verwerving van het bezittelijk voornaamwoord in Italiaans als moedertaal en vreemde taal en bij vroege tweetaligheid
I bambini che imparano la prima lingua, apprendono in una prima fase soprattutto vocaboli che esprimono un significato lessicale. Soltanto successivamente apprendono le categorie grammaticali. La ricerca compiuta sui bambini italiani monolingui ha confermato le aspettative basate sui presupposti qui tracciati. In una prima fase usano in funzione predicativa soltanto due forme singole del possessivo; i bambini non sanno ancora effettuare la distinzione fra genere maschile e femminile. La costruzione art+poss+sost, si manifesta solo dopo l’apparizione dell’articolo. L’acquisizione bilingue italo-olandese manifesta le stesse caratteristiche, però nella fase predicativa la bambina utilizza esclusivamente l’olandese mij. Questo ‘transfer’ dall’olandese si spiega per l’ambiguità intrinseca nell’italiano: non conoscendo la differenza di significato fra ‘mio’ e ‘mia’, la bambina ricorre alla forma olandese che è unica. L’apprendimento degli studenti adulti olandesi si caratterizza invece per il persistere del ‘transfer’ di costruzioni olandesi, soprattutto nel caso del predicativo del possessivo. Tale ‘transfer’ può essere prodotto da strutture periferiche italiane molto simili a quelle olandesi.
Lingua: OlandesePag. 6-16
Etichette: Linguistica, Lingua italiana, Italianistica, Lingua olandese, Lessico,
Titolo articolo: Il lessico nella mente 2
Nell’olandese l’aggettivo è sempre prima del sostantivo. In italiano sono possibili due varianti: prima o dopo il sostantivo. Parlanti madrelingua dell’olandese hanno difficoltà a mettere in pratica la regola. La domanda che sorge è se le difficoltà siano dovute all’organizzazione della variazione interlinguistica attorno a una diversa fissazione del valore di parametri grammaticali. Una teoria che non è basata sui parametri, ma che stabilisce che le sequenze lessicali vengono assimilate come unità complesse precompilate, offre una visione più reale della situazione. Le combinazioni spesso non si possono apprendere attraverso le regole, ma si devono imparare a memoria. L’informazione lessicale viene organizzata secondo un sistema ‘economico’, così che le sequenze lessicali non devono essere ricostruite ogni volta. Il lessico sarebbe organizzato in minisistemi sulla base di diversi criteri. Nei minisistemi il verbo, e soprattutto il sostantivo, ne costituiscono il fulcro. L’aggettivo denotativo viene immediatamente appreso come collocazione del suo sostantivo nella giusta posizione. Le strategie didattiche dovrebbero tenerne conto.
Lingua: ItalianoPag. 17-30
Etichette: Linguistica, Lingua italiana, Italianistica, Lingua olandese,
Titolo articolo: Il bed & breakfast più bello d’Italia!: cognitieve taakcomplexiteit en tekstkwaliteit in Italiaans T2
Nelle ricerche sull’apprendimento della L2 il rapporto fra difficoltà cognitiva del compito e la complessità linguistica della produzione costituisce una questione ampiamente dibattuta. A proposito della complessità cognitiva, due sono le posizioni principali espresse a riguardo. Alcuni ipotizzano che, viste le limitate risorse dell’attenzione, gli apprendenti L2, specialmente nelle fasi iniziali dell’apprendimento, non riescano a prestare attenzione allo stesso tempo alle forme linguistiche e ai contenuti del testo. Nel contributo si illustrano i risultati di una ricerca in cui si sono analizzate le caratteristiche linguistiche di testi scritti in italiano L2 da studenti universitari olandesi che hanno raggiunto livelli diversi di apprendimento dell’italiano. La ricerca si concentra sulla relazione fra la complessità cognitiva del compito pedagogico e la complessità linguistica del testo. La domanda che ci si pone è se i compiti più complessi favoriscano la produzione di testi di minore o maggiore complessità sintattica e lessicale, e se i compiti più complessi cognitivamente implichino un incremento o una riduzione del numero degli errori linguistici.
Lingua: OlandesePag. 31-39
Etichette: Lingua italiana, Linguistica,
Titolo articolo: Internationalismen en woordenschatvergelijking: hoe pakt dat uit voor het Italiaans en het Nederlands?
Ormai da alcuni decenni in Germania si studiano gli internazionalismi. Nel presente contributo si analizzano le corrispondenze fra l’italiano e l’olandese a questo riguardo. Le corrispondenze si basano sul concetto di identità o quasi-identità, e in questa sede si discutono le conseguenze che derivano da tale concetto sia per la forma sia per il contenuto. Diversamente dall’approccio tedesco, in cui l’internazionalismo è considerato nelle sue proprietà generali, facendo astrazione dalle peculiarità che si riscontrano nelle varianti nazionali, nel presente contribuito ogni internazionalismo viene inteso come una parola concreta, sviluppatasi in un luogo specifico, in un contesto plurilingue. Infine, si discutono vari tipi di corrispondenze fra le due lingue prese in considerazione, indicandone le diverse origini e facendo delle proposte su alcuni possibili filoni di ricerca.
Lingua: OlandesePag. 41-51
Etichette: Linguistica, Lingua italiana, Lingua olandese,
Titolo articolo: Europa, plurilinguismo e insegnamento dell’Italiano ai Francofoni
Uno dei problemi dell’Europa contemporanea è la difesa della diversità e il tentativo di opporsi al processo di omologazione. Una questione prioritaria è la diversità federalistica a livello linguistico. L’Europa è vitale se è costituita da parlanti che conoscono molte lingue. Parlare più lingue arricchisce i cittadini europei. Il fatto che la maggior parte delle lingue europee si riconduca a tre grandi gruppi linguistici (lingue romanze, germaniche e slave), accresce la possibilità di acquisire, almeno in forma passiva, un certo numero di lingue. Il metodo cosiddetto intercomprensivo è un metodo che si prefigge di facilitare il passaggio da una lingua ad un’altra appartenente allo stesso gruppo linguistico. In tale metodo si mettono in luce le somiglianze fra idiomi e si presta attenzione alle differenze. Ciò che appare simile viene messo da parte e si rifiuta l’idea che ogni lingua simile ad un’altra sia una semplice variante imbastardita. L’articolo illustra alcuni esempi con l’aiuto del metodo intercomprensivo e si sofferma sui vantaggi e i limiti di un tale approccio. In che misura un metodo tradizionale differisce da tali obiettivi?
Lingua: ItalianoPag. 53-61
Etichette: Linguistica, Europa, Plurilinguismo,
Titolo articolo: De subjecten in het Italiaans en het Nederlands van een tweetalig kind
Nell’articolo si è tentato di classificare il modello di sviluppo dell’apprendimento dei soggetti da parte di una bambina italo-olandese. Si è posto l’accento sulle differenze sintattiche e soprattutto discorsive e pragmatiche fra le due lingue. Lo scopo della ricerca è evidenziare una possibile influenza di una lingua sull’altra, e quindi se si possa parlare di interferenza linguistica. Si può constatare un chiaro influsso dell’olandese sull’italiano. Un bambino bilingue capisce che, in entrambe le lingue, il soggetto corrisponde a un pronome soggetto. Nel caso specifico la bambina bilingue sceglie di usare i pronomi forti, perché vengono usati sia in olandese sia in italiano. Tale scelta trascura però le differenze fra pronomi soggetto forti e deboli a livello discorsivo e pragmatico. Soltanto successivamente il bambino bilingue, attraverso la mediazione dell’olandese, si renderà conto che solo i pronomi forti corrispondono pragmaticamente ai pronomi soggetto in italiano, in quanto entrambi indicano una variazione nel topic della frase. Il pronome soggetto debole è al contrario la variante olandese corrispondente al soggetto nullo dell’italiano.
Lingua: OlandesePag. 63-74
Etichette: Linguistica, Lingua italiana, Plurilinguismo, Lingua olandese,
Titolo articolo: De computer in de didactiek van het Italiaans : Nederlandse ervaringen
Nel contributo si fa prima una breve panoramica cronologica del modo in cui il computer è stato utilizzato nella didattica dell’italiano in Olanda, soprattutto nel mondo universitario, a partire dai primi anni Novanta sino ad oggi. Una particolare attenzione viene offerta a due cosiddetti sistemi autore, Lynx e Hologram, i quali permettono ai docenti di sviluppare esercizi usando dei modelli pre-programmati. L’avvento di Internet ha moltiplicato le possibilità di accesso a materiale autentico, tuttavia il paradigma allora dominante – ‘call’ è stato affiancato da un nuovo paradigma – ‘well’. In ambedue i paradigmi è possibile integrare le ‘tic’ nella didattica dell’italiano, sia pure per tipi di compiti e situazioni didattiche diverse. Nel caso dell’Olanda, l’uso su vasta scala di ambienti di apprendimento elettronico a carattere generico, richiede ai docenti di italiano di sviluppare una didattica capace di integrare efficacemente questi sistemi nel percorso di apprendimento linguistico. Il docente in Olanda si trova in una situazione privilegiata per quanto riguarda l’adozione delle’tic’ nella didattica rispetto ai colleghi di molti altri paesi.
Lingua: OlandesePag. 75-90
Etichette: Italianistica, Lingua italiana, Internet, Informatica,
Titolo articolo: Pizza en poëzie : over de poëtische kracht van de Italiaanse keuken en de teloorgang daarvan in Nederlandse vertaling
Il valore della tradizione culinaria in Italia si evince, più che nella tradizione olandese, per il peso che espressioni gastronomiche hanno in situazioni che non riguardano la cucina. Basta pensare a ‘che pizza’ che significa ‘che noia’, oppure ‘mozzarella’ con cui si indica non solo la delizia di fama internazionale, ma anche un tipo ‘intontito, poco energico’ o qualcuno che ha le gambe bianche, non abbronzate. In olandese si dice ‘melkflessen’ (bottiglie di latte), ma nella maggior parte dei casi nella traduzione dall’italiano all’olandese si perde l’aspetto culinario. Il contributo descrive come la cucina italiana è stata utilizzata per un corso all’Università Statale di Groninga. Il tema è stato collegato alla storia, cultura e lingua italiane, contribuendo a far ragionare gli studenti su certe caratteristiche profonde della lingua e cultura italiane.
Lingua: OlandesePag. 91-97
Etichette: Traduzione, Gastronomia, Lingua italiana, Lingua olandese,
Titolo articolo: Dante en Assisi
Per Dante la città di Assisi rappresenta l’essenza dell’Umbria e lo si capisce dal modo in cui la descrive. La sua ubicazione viene espressa nella Divina Commedia secondo lo stile geometrico e la forza di raffigurazione che sono tipiche del Poeta. Nonostante possano apparire un costrutto intellettuale, se estrapolati dal contesto poetico, i versi in cui si descrive l’ubicazione della città umbra non perdono di qualità, anzi il loro valore viene addirittura rafforzato da un simile stile. Al di là di tutto, Dante era interessato soprattutto alla figura di San Francesco che viene ricordato in diversi momenti dell’opera.
Lingua: OlandesePag. 98-101
Etichette: Alighieri Dante, Assisi, Trecento,
Titolo articolo: ‘E persò eo voria imparare si fosso nisuno doctore qui me insignasse’(nn. 1235-37). A proposito di un manual di conversazione Italiano neerlandese del Quattro Cinquecento
Nel testo si recensisce la Raccolta di motti detti ed ammastramenti italiani con la loro traduzione in lingua tedesca, un manuale di conversazione d’un mercante, un testo rimasto finora inedito, ora pubblicato dall’équipe del College José de Bruijn-van der Helm.
Lingua: ItalianoPag. 102-107
Etichette: Traduzione, Lingua italiana,
Titolo articolo: Hoe Gioberti zijn stempel op de geschiedschrijving van de Italiaanse literatur drukte
Recensione della tesi di dottorato di ricerca di Wim Sosef, “De afdruk van het Italische stempel. De literaire kritiek van Vincenzo Gioberti en de wording van de nationale literatuurgeschiedenis” (Asker Pelgrom, 2004).
Lingua: OlandesePag. 107-113
Etichette: Sosef Wim, Gioveberti Vincenzo, Ottocento, Novecento, Duemila,
Titolo articolo: Van Dooren verovert Jeruzalem
Si recensisce la traduzione in olandese della “Gerusalemme liberata di Torquato Tasso”, curata da Frans van Dooren: “Jeruzalem bevrijd” (Amsterdam, Athenaeum-Polak & Van Gennep, 2003).
Lingua: OlandesePag. 114-119
Etichette: Tasso Torquato, Cinquecento, van Dooren Frans, Jeruzalem bevrijd, Gerusalemme liberata,
Titolo articolo: Elsa Morante o l’androgina ontologica
Si recensisce il volume di Hanna Serkowska, “Uscire da una camera delle favole. I romanzi di Elsa Morante” (Rabid, 2002).
Lingua: OlandesePag. 120-121
Etichette: Uscire da una camera delle favole. I romanzi di Elsa Morante, Serkowska Hanna, Duemila,
Titolo articolo: Juryrapport voor de WIS-Onderzoeksprijes Italianistiek 2003
Segnalazione del Juryrapport voor de WIS-Onderzoeksprijes Italianistiek 2003.
Lingua: OlandesePag. 122
Etichette: Italianistica, Duemila,
Titolo articolo: Juryrapport voor de WIS-Scriptieprijs 2003
Segnalazione del Juryrapport voor de WIS-Scriptieprijs 2003.
Lingua: OlandesePag. 122-124
Etichette: Italianistica, Duemila,
Titolo articolo: Juryrapport voor de Vertaalprijs ‘Nella Voss-Del Mar’ 2003
Segnalazione del Juryrapport voor de Vertaalprijs ‘Nella Voss-Del Mar’ 2003.
Lingua: OlandesePag. 124-125
Etichette: Italianistica, Duemila,
Titolo articolo: Premio per I sette setacci
Segnalazione del Premio per I sette setacci.
Lingua: OlandesePag. 125-126
Etichette:
Titolo articolo: AIPI: internationale organisatie voor docenten Italiaans
Notiziario dell’ “Internationale organisatie voor docenten italiaans”, l’organizzazione internazionale per gli insegnanti di lingua italiana.
Lingua: OlandesePag. 127-129
Etichette: Linguistica, Lingua italiana,