Il Veltro | 2010 | N. 1-2

Il Direttore della rivista delinea un percorso di lettura del pensiero scientifico dallo scorcio del Cinquecento fino a Hertz, Righi, Marconi e al creatore della cibernetica, Norbert Wiener. Il suggerimento è quello di riannodare “il filo rosso della scienza con quello, aureo, della metafisica”. L’articolo riproduce la relazione introduttiva al Convegno interdisciplinare sul tema “Comunicare nell’età marconiana”, promosso dall’Istituto Italiano di Studi Germanici e dalla Società Italiana per il Progresso per il centenario del Nobel a Guglielmo Marconi, tenutosi a Roma nell’aprile del 2010.

La figura del gesuita Matteo Ricci, vissuto tra il 1552 e il 1610, è da ritenersi fondamentale per la costruzione dei moderni rapporti tra Italia e Cina. Non sono importanti soltanto le sue opere, per molto tempo ignorate dagli storici e dagli studiosi e oscurate dalla Chiesa stessa, ad essere fondamentali per comprendere la complessità del lavoro compiuto da Ricci in Cina, ma la stessa esperienza di vita del gesuita. Con grande lungimiranza, infatti, egli maturò la convinzione, da lui stesso messa in pratica, che fosse necessario comprendere appieno la cultura cinese e padroneggiarne la lingua per potersi confrontare (e , ove necessario, anche scontrare) con impostazioni culturali sedimentate in millenni di storia. Tale impostazione ebbe i suoi frutti: Matteo Ricci fu il primo straniero cui l’imperatore concesse la sepoltura in terra cinese.

Il vice segretario della Società Geografica Italiana ripercorre la vita e l’opera del cardinale cappuccino, le cui avventurose esperienze in Africa sono raccolte nella sua monumentale autobiografia in dodici volumi dal titolo “I miei trentacinque anni di missione in Alta Etiopia”, pubblicati alla fine dell’Ottocento e tradotti in diverse lingue. La figura di Massaja è stata di recente posta all’attenzione di un più vasto pubblico (non solo, quindi, agli studiosi specificamente interessati) grazie all’istituzione di un Comitato per le celebrazioni del bicentenario della nascita di Guglielmo Massaja dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali, proposto dalla Società Geografica Italiana.

La vita e l’opera di Giovanni Vailati, filosofo e matematico vissuto tra la seconda metà dell’Ottocento e i primi anni del Novecento (è morto nel 1909), sono state inspiegabilmente ignorate nonostante il loro rilievo; inoltre gli studi di Vailati sono stati spesso fraintesi. Eugenio Garin è stato tra i primi storici della filosofia, nei primi anni del dopoguerra, a rivalutarlo e a proporne una più approfondita e attenta lettura. L’impostazione filosofica vailatese individuò di fatto le vie che alcune significative correnti del pensiero contemporaneo avrebbero successivamente percorso: in particolare, la scelta di superare la crisi del positivismo attraverso un pragmatismo logico di matrice peirceana. Le ricerche di Vailati furono ispirate da molteplici interessi e si occuparono di matematica, calcolo, metafisica, sociologia, fisica, matematica, economia.

L’autore, professore emerito di Storia contemporanea all’Università di Roma ‘La Sapienza’, ripercorre le complesse vicende dei rapporti tra Italia e la Serbia durante la prima guerra mondiale. L’articolo riprende il testo di una conferenza svolta all’Accademia serba delle scienze e delle arti il nell’ottobre del 2009.

La critica letteraria assume quale dato acquisito l’incidenza dei principi teosofici sull’opera e sulla concezione dell’arte di Luigi Pirandello: lo scrittore ne ha accolto numerose suggestioni per rinnovare le strutture della narrativa e del teatro tradizionali. L’autrice descrive brevemente la natura e la portata del movimento teosofico per poi riferirsi direttamente ai testi pirandelliani più rilevanti nel contesto descritto.

Sulla vita e sulle opere del letterato cremonese, allievo a Pisa di Alessandro D’Ancona. L’autore elenca le sue numerose opere scaturite dai suoi molteplici e variegati interessi culturali; tra questi, oltre alla fondazione dell’importante rivista ‘Studi medievali’ (1904), si segnalano gli studi su Coluccio Salutati, i trattati sulla letteratura medievale, una ricerca su Stendhal, sua ultima opera pubblicata nella metà di dicembre del 1915.

Il breve saggio costituisce, come afferma lo stesso autore, “un tentativo, suscettibile di ulteriori approfondimenti, di analizzare la filosofia tommasiana, in particolare l’antropologia, utilizzando la metodologia interpretativa descritta nel paragrafo VII di ‘Sein und Zeit'” di Heidegger. Nei successivi paragrafi si analizzano pertanto in chiave fenomenologica l’antropologia di Sant’Agostino e quella di Boezio, ci si sofferma poi sul pensiero di San Tommaso D’Aquino per giungere infine a Cartesio.

Storia e analisi stilistico-architettonica del complesso monastico sorto presso Coronate, tra Milano e Pavia. Fu la prima fondazione cistercense in Lombardia; l’autore si sofferma in particolare riferimento alla chiesa abbaziale, la cui edificazione fu avviata nel 1182 subito dopo la costruzione degli ambienti monastici essenziali e completata nel 1296.

Descrizione delle attività dell’Associazione culturale ‘Eccellenze italiane’, fondata e presieduta da Rossana Pace e del progetto editoriale della rivista omonima.

Storia della costituzione del museo sito nel paese di Bassiano, in provincia di Latina; descrizione degli intenti divulgativi e scientifici e delle sale che lo compongono.