Il Veltro | 2004 | N. 5-6

Il fascicolo è dedicato agli atti accademici dell’Isituto Accademico di Roma, che la redazione introduce nel nome di Roma, sede e cornice ideale dell’attività di entrambe: la Rivista e l’Accademia.

I valori supremi sono oggetto di scelte di coscienza: non sono nè teoremi “dimostrati”, nè assiomi “autoevidenti” o “aufondantisi”. Nell’esame delle più recenti impostazioni filosofiche, un’indagine sul ruolo della ragione nell’etica.

Attraverso l’esame del concetto di ambiguità – definita quale coesistenza e/o confluenza di due aspetti inconciliabili in un’unica struttura – negli strumenti di comunicazione e di espressione del pensiero: il linguaggio ordinario,le arti visive, la musica, si giunge alla funzione della dinamica dell’ambiguità nell’assimilazione delle scienze esatte, in particolare della fisica e della meccanica quantistica.

Presentazione del volume, recentemente pubblicato, che raccoglie gli scritti giovanili di Antonio Rosmini, in buona parte inediti. Si tratta della “Politica prima”, curata da Mario D’Addio, lo studioso che ha reperito ed accuratamente esaminato le copiosissime carte custodite nell’Archivio rosminiano di Stresa.

Nella presentazione del Master delle Università abruzzesi sulla moda, un auspicio alla costruzione di una “storia europea della moda” e una “storia della moda europea”.

La scienza e la cultura, nel contesto europeo, devono offrirsi alla comprensione di molti. Dunque non possono esimersi dal divenire atto politico, non possono estraniarsi dai dibattiti, dalle deliberazioni di assemblee, parlamenti, governi. L’Europa sente il bisogno di costituire un solo soggetto storico attraverso la ricerca e il dialogo, l’odierno modo di essere europei.

L’ opera giovanile di Rosmini, costituita dalle indagini di carattere filosofico-politico e giuridico che posero le basi per la composizione del “Nuovo Saggio” è stata recentemente pubblicata. Il curatore traccia un quadro del contenuto dei copiosi scritti, fino ad oggi in gran parte indediti.

Nell’innalzare il grande edificio del “Code civil” Napoleone, pur essendo un usurpatore, mostrò di aspirare a governare secondo legge, riprendendo la suggestione del pensiero greco. Nel fondare però lo sviluppo della società essenzialmente sull’egemonia delle proprie armi ed armate, finì inevitabilmente per fallire.

La comunicazione è da considerarsi etica, poichè prescinde dei contenuti, al contrario dell’informazione: scopo della comunicazione non è infatti quello di trasferire dati codificati, ma di creare una comprensione più profonda e più sostanziale.

L’esame dell’attuale situazione del sistema scolastico e del suo indiscutibile malessere spinge ad interrogarsi sul rinnovato ruolo della scuola nella società e ad individuare le funzioni indispensabili che essa deve svolgere, le peculiari caratteristiche che deve possedere, quali capacità devono appartenere all’insegnante.

L’indagine del pensiero filosofico di autori che non siano flosofi “specialisti” deve tener conto, più che dei loro enunciati, delle loro prese di posizione sui fatti della vita e dei loro atteggiamenti. Così è per Alessandro Manzoni, il cui interesse filosofico sarebbe incomprensibile senza tener conto del suo atteggiamento rispetto ai fatti della vita e agli altri autori.

Sul pensiero filosofico e politico di Norberto Bobbio, figura poliedrica del mondo intellettuale italiano del Novecento, conosciuto e apprezzato in Italia e all’estero.

Recensione critica del saggio recentemente pubblicato della Fumagalli Carulli, “Il governo universale della Chiesa e i diritti della persona”, incentrato sul problema dell’ordinamento canonico.

Nell’anno in cui ricorre il cinquantenario della televisione italiana, l’Università di Bologna ha organizzato un seminario di due giornate sul governo della televisione, promosso dal Dipartimento studi e ricerche storiche. Un segnale significativo che la televisione sia definitivamente da considerare un fenomeno socio-culturale, politico, etico e civile.

La teoria evoluzionistica di Darwin è stata espunta dagli argomenti d’insegnamento contenuti nei programmi didattici della scuola media inferiore. La decisione ha suscitato accesi dibattiti in Italia e notevole interesse all’estero. L’autore esamina il problema nei suoi diversi aspetti.