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Il lettore di provincia | 2006 | N. 125
Anno 2006 – Annata: XXXVII – N. 125 Mese: Gennaio-Aprile
A cura di Cristiana Anna Addesso
Titolo articolo: Discorrendo con un’automobile
Il fascicolo de “Il lettore di provincia”, in gran parte dedicato alla figura di Renato Serra, si apre con questo suo inedito, tratto da “Il giornalino della Domenica” di Luigi Bertelli, del 7 aprile 1907.
Lingua: ItalianoPag. 3-5
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Titolo articolo: Il “mondo innumerevole” e il “mondo dove niente si perde”. Fenomenicità e noumenicità nel pensiero di Renato Serra
Partendo da una lettera di Croce a Serra del 25 sett. 1912, circa la stesura di “Teoria e storia della storiografia”, Curi scandaglia il serriano concetto filosofico della ‘cosa in sè’, la sua ricerca di una verità assoluta, di una conoscenza unitaria, il suo ‘positivismo agnostico’. Vero e proprio abbozzo epistemologico sembra l’incompiuto saggio “Partenza di un gruppo di soldati per la Libia”, dal quale emerge per Curi il bisogno di conoscenza presto tradotto in Serra in istanza religiosa, ed in cui Kant si fonde a Platone. Importante è allora il rapporto fra fenomeno e noumeno, che Serra eredita da Kant, facendoli propri e sovrapponendoli nel loro significato, l’uno conoscibile e l’altro inattingibile. Nel ‘sistema’ serriano per Curi v’è polarità tra testo letterario e testo del mondo e soprattutto una irriducibile dualità tra testo letterario e lettore, uno e molteplice.
Lingua: ItalianoPag. 7-25
Etichette: Serra Renato, Filosofia, Novecento,
Titolo articolo: Sulle “Lettere” di Renato Serra
Benvenuti guarda alle Lettere di Serra per metterne il luce il profilo culturale e, anzitutto, per sottolineare la necessità ad accantonarne il mito da classicista riottoso al nuovo, a favore di un più compiuto profilo da sociologo della letteratura. Fondamentale è infatti il riferimento allo ‘sguardo d’insieme’ che Serra ha del panorama letterario contemporaneo, in cui registra omologazione, livellamento, adesione alle logiche di mercato. I letterati tendono a fare ‘cultura’ e non ‘letteratura’, né v’è interesse per la ricerca stilistica. Polemizzando contro Borgese, contro i critici-giornalisti e i ‘proletaroidi’, Serra cerca di ritagliarsi un ruolo a parte, guardando tutto dall’alto, cercando di fissare la situazione della letteratura in cui manca del tutto un gruppo di letterati audaci nello scrivere per pochi eletti e nel rovesciare la logica dell’interesse.
Lingua: ItalianoPag. 27-36
Etichette: Serra Renato, Lettere, Epistolografia, Editoria, Sociologia, Novecento,
Titolo articolo: ‘Alzando gli occhi dai libri’. Un percorso nell’officina di Serra
Weber legge i “Frammenti inediti del secondo volume delle Lettere” di Serra, appena editi presso Pardes (Bologna) a cura di lui stesso e di G. Benvenuti. Si tratta di ‘tracce a penna, idee appena convogliate in scartafacci’, frammenti incompiuti tipici di Serra, le cui opere sono tutte nate ‘sotto il segno di una congenita renitenza al compiersi’. Weber ricostruisce il progressivo delinearsi di questo secondo volume di lettere alla mente di Serra, attraverso vari rimandi interni al testo. Lo studioso riflette, in particolare, sulle presenza in tali Frammenti di Croce, Carducci, sull’asprezza con cui è trattato lo storico G. Ferrero e sulle parti relative ad un bilancio del teatro del tempo.
Lingua: ItalianoPag. 37-50
Etichette: Serra Renato, Frammenti di Lettere, Epistolografia, Edizione, Teatro, Novecento,
Titolo articolo: Una ‘crux’ nel testo dell'”Esame di coscienza di un letterato”?
Greggi si interroga, con gli strumenti della filologia, sull’intrigante variante ‘vita-vista’, offerta dall’autografo serriano dell'”Esame di coscienza di un letterato” e dall’edizione apparsa sulla “Voce” nel 1915 (sorvegliata dall’autore). Tra le varie ipotesi formulate e soprattutto a fronte di alcuni riscontri testuali che dimostrano come il gioco vivere-vedere sia particolarmente frequente nella scrittura serriana, Weber adduce una convicente prova derivante dallo stesso autografo che autorizza la sua scelta per la difficilior e plurisemica lezione ‘vista’.
Lingua: ItalianoPag. 51-54
Etichette: Serra Renato, Esame di coscienza di un letterato, Autobiografia, Filologia, Novecento,
Titolo articolo: Un percorso serriano dalla letteratura alla storia
Cencetti percorre l’itinerario letteratura-storia suggerito dalla recente antologia di scritti serriani curata da M. Biondi (Cesena, 2005). Il percorso va dal fondamentale saggio su Pascoli, la letteratura pura, alla storiografia (con “Partenza di un gruppo di soldati per la Libia”) alla storia (con il “Diario di trincea”). Il saggio pascoliano, che lascia emergere la compiuta metodologia critica di Serra, è per Cencetti anche un suo autoritratto e fa luce sul positivismo pessimistico di Pascoli come del critico cesenatese, poi riversato negli scritti storici. Importante è l’interesse per il vero, emergente dal saggio sull’Oriani come dalla “Partenza”, che induce Serra a muovere aperta critica contro giornalisti e storici circa il valore del ‘documento’. Infine v’è il tema della solitudine, espresso nell'”Esame di coscienza” e nel “Diario di trincea”, da relazionare alla contradditorietà di fondo in essi insita, al tema dell”andare insieme’, nonché il motivo della guerra, dall’entusiasmo per essa alla scoperta del suo vero volto.
Lingua: ItalianoPag. 55-71
Etichette: Serra Renato, Critica letteraria, Storia, Guerra, Novecento,
Titolo articolo: Il diario di trincea di Renato Serra
Palmieri tesse le lodi della nuova edizione integrale del serriano “Diario di trincea”, apparsa nei ‘Quaderni degli Studi Romagnoli” (2004), con nota filologica di R. Greggi e a cura di Cino Pedrelli, ‘custode’ dell’Archivio serriano. Il merito dell’edizione sta nell’aver riprodotto tutto il taccuino, rendendo noti passaggi, espunti dalle precedenti edizioni, che gettano nuova luce sulle varie ipotesi relativa alla morte di Serra, sul suo rapporto con la Natura, le donne, la guerra e segnano la distanza tra il letterato e il soldato di trincea.
Lingua: ItalianoPag. 73-78
Etichette: Serra Renato, Diario di Trincea, Autobiografia, Edizione, Memoria, Guerra, Novecento,
Titolo articolo: Le protagoniste pirandelliane e la frantumazione ‘umoristica’ dell’identità
Facendo riferimento ai nodi ideologici pirandelliani dell’umorismo e della frantumazione dell’identità, C. Pesca ne sonda la presenza in alcuni noti personaggi femminili di romanzi e di opere teatrali. La studiosa parte da Marta Ajala (“L’esclusa”) per proseguire con la signora Ponza di “Così è (se vi pare)” e concludendo con Eva-Lina di “La signora Morli uno e due” (1922), Marta de “L’amica delle mogli” (1927) e Elma-Lucia di “Come tu mi vuoi” (1930).
Lingua: ItalianoPag. 79-89
Etichette: Pirandello Luigi, L’esclusa, Romanzo, Teatro, Umorismo, Donna, Novecento,
Titolo articolo: Il lieto fine mancato e/o sbagliato in una favola di Patrizio Bianchi
Paolo Cerchi legge e recensisce il libro “Ipotesi scientifiche sull’origine dei crateri lunari” (Ferrara, 2005) di Patrizio Bianchi, rettore dell’Università di Ferrara.
Lingua: ItalianoPag. 91-96
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