I quaderni dell’ingegnere | 2013 | N. 4

Nel 1924, mentre era studente all’Accademia Scientifico-Letteraria e stava preparando un esame sui Canti del Leopardi con Michele Scherillo, Gadda scrisse tre quaderni sulla poesia di Leopardi e le “Operette morali”. L’intervento si occupa delle note contenute nei primi due quaderni , in cui Gadda appuntò le sue riflessioni sui “Pensieri”, lo “Zibaldone” e i “Canti” di Leopardi, mostrando grande empatia col poeta di Recanati, anche in ragione della sua biografia.

Questo lavoro inedito (attualmente conservato presso l’archivio Citati della Biblioteca Trivulziana di Milano) è un testo di divulgazione scientifica, simile a quelli raccolti in “Opere” V. Esso tratta della bonifica delle terre nella Maremma toscana, ed è un lavoro condotto da Gadda con scrupolo geografico, storico e tecnico. Vi si può ravvisare per certo la conoscenza accurata da parte di Gadda di una fonte ben precisa quale il bollettino “Città di Grosseto. Bollettino mensile di statistica” (1939).

La corrispondenza qui pubblicata data a partire dal 1906, quando Carlo ed Enrico avevano rispettivamente tredici e dieci anni, e prosegue fino all’estate del 1914, fino alla dichiarazione dell’ultimatum austro-ungarico e allo scoppio della guerra. Questa piccola corrispondenza domestica può aiutare ad aumentare la conoscenza della fanciullezza e adolescenza di Gadda, così come illuminare sulle relazioni intessute coi familiari e i suoi amici più stretti. Fu questo il periodo della sua formazione, quando studi, passioni, tempo libero e aspettative erano un tutt’uno.

Nel saggio vengono riprodotte e commentate le Postille agli “Alpinisti ciabattoni” di Achille Giovanni Cagna. Pur essendo quantitativamente modeste, le note a margine divengono interessanti nell’indicare le specifiche aree di interesse di Gadda lettore.

Gadda iniziò nel 1939 a scambiare un lungo epistolario con Leone Traverso, nel momento in cui il rinomato classicista e germanista scrisse un’eminente recensione delle sue “Le meraviglie d’Italia”, fornita qui in appendice. Negli anni seguenti, Traverso cercò, senza successo, di coinvolgere Gadda in alcuni progetti editoriali, incoraggiandolo a tradurre la letteratura tedesca. Nei primi anni Cinquanta, mentre lavorava a Roma per la Rai, Gadda coinvolse Traverso in diversi programmi culturali alla radio. Le diciotto lettere qui pubblicate sono conservate presso gli archivi della Biblioteca di Urbino. Il commento fornisce chiarimenti in merito all’attività dei due letterati, vagliando le missive della corrispondenza custodite al Vieusseux di Firenze.

Le immagini pubblicate in questa sezione sono tratte dai primi due quaderni sulle opere di Leopardi, dai “Pensieri” e dai “Canti” (ora conservati presso il Vieusseux di Firenze, nell’Archivio Bonsanti), e da due importanti pubblicazioni appartenenti alla biblioteca di Gadda, attualmente a Roma nella Biblioteca Burcardo. Si tratta dei “Pensieri” e dei “Canti” di Leopardi curati da Michele Scherillo, che fu il professore di Gadda ne1 1924 all’Accademia Scientifico-Letteraria di Milano.

L’intervento si concentra sulle note inedite al “De Officiis” di Cicerone contenute nel “Quaderno di Buenos Aires”. Gadda le scrisse mentre preparava l’esame di Latino all’Università. Al di là degli intenti puramente scolastici, queste note mostrano l’interesse di Gadda per Cicerone e contengono in germe alcuni passaggi suscettibili di un posteriore sviluppo nel racconto “San Giorgio in casa Brocchi”.

Nel 1927 il Politecnico si trasferì dall’antica sede nel centro di Milano alla nuova in Città Studi, costruita a nord-est della città per riunire i maggiori corsi universitari di Milano e offrire un più moderno ed efficiente polo per l’apprendimento. Il fatto diede a Gadda l’occasione per scrivere pagine memorabili riguardo i mutamenti del panorama urbano e le nuove attività costruttive. In “Un fulmine sul 220” e “Pianta di Milano”, egli si concentrò sul sito dell’Istituto Chimico Industriale Ronzoni, comunemente noto come Il Kremlino, a causa della sua architettura particolarissima ed esotica, che egli descrive con accenti esasperati e stranianti, mischiando la realtà con l’immaginazione.

Lo scritto si occupa della relazione fra Gadda e la città di Roma prima che questi scrivesse il suo capolavoro, il “Pasticciaccio”, attraverso lettere inedite (ora conservate presso il Vieusseux di Firenze, nell’Archivio Bonsanti) scambiate con un giovane collega chimico di Ammonia Casale, Franco Rossi, che era stato della cerchia dei futuristi a Torino. Attraverso Rossi, Gadda scrisse, come scrittore fantasma, un articolo tecnico su “La nuova fabbrica italiana del magnesio” (fornito in appendice) pubblicato sotto il nome del grande imprenditore Pietro Ferraro.

Analizzando le differenti stesure della novella incompiuta “Un fulmine sul 220”, il saggio mostra i sottili legami fra il carattere di Elsa e quello di Liliana nel “Pasticciaccio”, dove, dieci anni dopo, i temi della melanconia e della solitudine troveranno, grazie a Freud, una rappresentazione più compiuta e straziante.

“San Giorgio in casa Brocchi” è straordinariamente ricco di riferimenti a opere d’arte. L’intervento mira ad esaminare le connessioni fra testo letterario e arti figurative; esso si concentra anche sulle stratificazioni semantiche delle moderne iconografie gaddiane.

Descrizione archivistica di una delle collezioni di opere gaddiane, già proprietà di Giancarlo Roscioni, acquisita dalla Biblioteca Trivulziana di Milano.

Per un censimento delle lettere di Gadda e supplementi fino al 31 dicembre 2012, aggiornando il censimento cronologico delle lettere edite di Gadda. È una registrazione di 124 lettere di Gadda, scritte tra il 1916 e il 1970, riprodotte interamente o parzialmente in tredici diverse pubblicazioni.

Si ripercorre la bibliografia degli scritti critici intorno a Gadda, dividendola in anni e sezioni (monografie, miscellanee, atti di convegni, articoli su rivista, saggi, articoli di giornale).