I quaderni dell’ingegnere | 2010 | N. 1

La Premessa inaugura la nuova serie dei Quaderni dell’Ingegnere, fondati da Dante Isella nel 2001, già comparsi in cinque numeri (i primi due per Ricciardi, gli altri per Einaudi) e ora approdati presso la Fondazione Pietro Bembo. Clelia Martignoni richiama i fondamenti metodologici voluti da Isella per la rivista, riassumibili nel binomio del sottotitolo: Testi e studi, a indicare il primato della filologia e il cortocircuito tra filologia e critica. Una filologia in senso largo e stretto, volta al recupero e alla curatela degli scritti gaddiani, e all’allestimento di strumenti bibliografici e d’archivio. Si ricorda l’importanza nell’équipe della collaborazione di studiosi giovani con studiosi esperti, convintamente promossa da Isella.

Racconto inedito scritto da Gadda nel maggio 1932, conservato nel Fondo Roscioni della Biblioteca Trivulziana a Milano. Il testo ha ispirazione fantastica e ironica, gusto noir e finale tragico, secondo le tendenze del govane Gadda.

Inedito resoconto di viaggio, ritrovato nel Fondo Roscioni della Biblioteca Trivulziana a Milano, scritto da Gadda tra maggio e giugno del 1932. In questo testo Gadda descrive un viaggio in automobile con l’amico scrittore Carlo Linati, da Milano alla Biennale di Venezia, attraverso città e paesaggi della Lombardia e del Veneto. Nell’appendice è riportato l’articolo corrispondente di Linati, “Corsa al mare”, pubblicato il 30 maggio 1932 su ‘La Stampa’.

Recupero di un interessante e raro testo critico sull’amico pittore Dario Neri (1895-1958). Il testo fu letto da Gadda a Radio Firenze nel 1946 per una mostra di Neri tenuta allora alla Galleria Michelangelo di Firenze.

La straordinaria conoscenza dell’universo di Gadda quale risulta dal fondamentale studio di Roscioni “La disarmonia prestabilita” (1969) ha avuto le sue radici nel lavoro editoriale di Roscioni alla Einaudi: come redattore, ha lavorato con Gadda su tre opere essenziali (fra quali “La cognizione del dolore”), diventando così un amico molto vicino e una presenza insostituibile nella vita di Gadda. L’edizione annotata delle lettere di Gadda a Roscioni permette di approfondire la conoscenza di un legame che è cruciale per gli studi gaddiani, come pure per quelli di storia dell’editoria.

Prima selezione di disegni e schizzi di Gadda tra quelli appuntati su due testi editi postumi: dal “Taccuino di Caporetto” e dalla “Meditazione milanese”.

L’autore indaga il significato di quei molti personaggi del “Pasticciaccio” che vi compaiono una sola volta, pur secondo plurime modalità: direttamente nell’azione o solo menzionati, con una battuta o taciti, con nome e cognome o anonimi. Si tratta di personaggi fugaci ma tutt’altro che immotivati, poiché rivelatori del sistema letterario gaddiano e in ultima analisi del suo modo di conoscere e rappresentare. Vi si riflettono una vera e propria ossessione nominalistica, la propensione al sarcasmo deformante, particolari della biografia dello scrittore; o possono essere infine epifanie della sua tipica dolorosa cognizione delle cose, come ben mostrato nell’esempio della vecchia al casello, nella seconda parte del romanzo.

Il saggio continua l’analisi dei tecnicismi gaddiani (inaugurata nel numero precedente dei Quaderni dell’Ingegnere) su un altro racconto dell’ “Adalgisa”. La terminologia tecnica usata da Gadda deriva dai vari campi delle scienze (matematica, fisica, chimica, elettrotecnica, medicina, psichiatria), ma anche dalla lingua utilizzata nella cultura materiale e nei mestieri. Spesso tale terminologia è però nascosta (e perciò inavvertita dal lettore comune) dietro usi lessicali apparentemente correnti. Il saggio riporta dunque alla luce quei tecnicismi, dando così ulteriore prova della predilezione gaddiana per le complicazioni e stratificazioni linguistiche, e l’intenso sfruttamento della polisemia a fini ironici e grotteschi.

Il Circolo di Filologico di Milano è un’importante istituzione culturale, fondata verso la fine del secolo di XIX per diffondere la conoscenza delle lingue straniere moderne, fornire ai membri una ricca biblioteca ed ospitare conferenze e simposi. Per Gadda testimonia in fondo l’operosità e l’aperta generosità della migliore borghesia milanese. Nell’ “Adalgisa” il Circolo Filologico svolge perciò un ruolo significativo, frequentato da molti ingegneri del Politecnico (tra i quali lo stesso Gadda). Il saggio evidenzia la capacità unica dell’autore di osservare e rappresentare la peculiarità di questo spazio, sia sullo sfondo dell’architettura urbana, sia quanto al suo significato sociale e culturale.

Lo studio mette a fuoco il rapporto dello scrittore con l’ Enciclopedia Treccani (completata nel 1937), ammirata come sintesi dei saperi, modello di una prosa precisa e concreta, frutto di uno spirito di vera collaborazione (Gadda stesso collaborò anche all’allestimento di alcune voci delle Appendici del 1941). L’ Enciclopedia Treccani fu proficua fonte della scrittura gaddiana, in particolare per quelle voci tecniche così importanti nella sua
officina linguistica. L’autrice del saggio lo dimostra mettendo a confronto, con puntuali riscontri, la complessa rappresentazione del dio Vulcano nello scritto “Tecnica e poesia” (che è del 1940) e alcuni lemmi dell’ Enciclopedia che ne costituiscono la solida base documentaria, storica e linguistica.

Il saggio analizza le ragioni che spinsero Gadda a inserire nella “Cognizione del dolore” per la prima volta in volume (1963) lo pseudo-dialogo satirico tra Editore e Autore. Gadda affrontò in questo testo alcuni dei nuclei profondi del suo lavoro: lo stile barocco; la propria complessa visione del mondo, le ossessioni di Gonzalo. Lo pseudo-dialogo è divisibile in blocchi tematici, di cui viene messa in luce l’articolazione sintattico-retorica nel raffronto tra le varie fasi, individuando le direzioni del lavoro gaddiano. Il saggio comprende la trascrizione di due stesure preparatorie del testo, con i relativi apparati di varianti, e con accurata illustrazione di caratteri e rapporti tra le stesure. Le stesure sono ricavate dai materiali del Fondo Roscioni della Biblioteca Trivulziana di Milano.

Descrizione archivistica di uno dei Fondi Gadda (quello già di proprietà di Pietro Citati) acquisiti per iniziativa di Isella e oneri del Comune di Milano, dalla Biblioteca Trivulziana di Milano.

Supplementi (fino al 31 dicembre 2009) e pubblicazioni integrate al ‘Censimento cronologico delle lettere pubblicate di Gadda’. Censimento delle lettere di Gadda pubblicate dal 2007 al 2009, integrate con le pubblicazioni precedenti. Sono registrate 87 lettere di Gadda, relativamente agli anni 1932 – 1968, completamente o parzialmente edite in sedici differenti pubblicazioni.

La bibliografia riprende il lavoro avviato nei Quaderni dell’Ingegnere (interrotto al n. 2, 2003) di censimento di edizioni e riedizioni di opere di Gadda.

Spoglio della bibliografa critica su Gadda, diviso in anni e in sezioni (volumi monografici, miscellanee, atti di convegni, numeri monografici di rivista, saggi su rivista, articoli di giornale).