Giornale storico della letteratura italiana | 2017 | N. 647

È esaminato il racconto delle origini della letteratura italiana fino a Dante nelle principali storie della letteratura di età risorgimentale, fra cui quelle di Francesco De Sanctis e di Paolo Emiliani Giudici, nonché le “Lezioni di letteratura italiana” di Luigi Settembrini e il “Compendio” di Luigi Tenca. Particolare attenzione viene data all’individuazione in esse della peculiare dialettica tra Nord e Sud della penisola, da cui si sarebbe originata la nostra storia letteraria.

Viene rimarcata la qualità pittorica impressionistica che qualifica i versi di “Barche sulla Marna” di Eugenio Montale. L’A. rintraccia altresì possibili ascendenze letterarie della lirica e le occasioni biografiche che contribuirono alla sua genesi.

Sono edite e commentate due lettere inedite di Giacomo Leopardi a Giacomo Mosconi (1806-1855), interessante ma pressoché sconosciuto filantropo, viaggiatore, intellettuale e poligrafo veronese. Le missive, corredate dalle relative risposte, sono conservate insieme ad altro prezioso materiale epistolare nel ricco fondo privato della nobile famiglia veronese dei Mosconi, di recente riscoperto nella Villa Mosconi-Negri di Sandrà di Castelnuovo del Garda.

Sono esaminate due lettere e una dedica di Giosuè Carducci ritrovate nel fondo Marino Parenti della Biblioteca di Storia e Cultura del Piemonte “Giuseppe Grosso” di Torino. Una prima lettera, indirizzata a Domenico Gnoli e relativa all’acquisizione di un corpus di carte foscoliane, viene qui datata 22 gennaio 1884; una seconda, priva di destinatario e senza data, contenente il carducciano “Saggi di un canto alle Muse ovvero della poesia greca”, si ipotizza sia stata inviata a Giorgio Mariotti e sia datata intorno alla primavera del 1856.

L’esame del fascicolo “Vallardiana”, che si conserva nel Fondo Novati presso la Società storica lombarda a Milano, consente di far luce sulle vicende redazionali del volume incompiuto “Le Origini” di Francesco Novati. Il fascicolo qui analizzato, costituito da materiale epistolare, viene edito integralmente in calce al saggio, e testimonia del difficile rapporto con l’editore Francesco Vallardi.

Si dà conto dell’esaustivo lavoro di Tiziano Zanato sull’intera opera di Boiardo, dall’ “Inamoramento de Orlando”, ai “Pastoralia”, agli “Epigrammata” alla produzione teatrale (“Boiardo”, Salerno Ed., Roma, 2015).

Una lettera di Pindemonte a Foscolo, datata 20 luglio 1806, e la relativa risposta foscoliana sono incentrate sulla gestazione, in quel torno di tempo, di un fantomatico poema didascalico sui cavalli, di cui qui si discute.

Rassegna dello “Specchio di vera penitenza” di Iacopo Passavanti a cura di Ginetta Auzzas (Firenze, Accademia della Crusca, 2014).