Giornale storico della letteratura italiana | 2015 | N. 637

Breve ricordo di Mario Marti, scomparso a Lecce il 4 febbraio 2015.

Sono esaminati il ruolo e le peculiarità del personaggio di Morgana nell'”Inamoramento de Orlando” di Boiardo. Oltre a vagliare modelli e tradizioni che il poeta rivisita in modo originale per delineare la figura della fata, da lui descritta come diabolica e seducente e identificata con Fortuna, l’A. del saggio si occupa altresì di definire lo scarto operato dallo scrittore rispetto alla descrizione canonica della sua dimora. Se la rilevante connotazione infera appare il suo tratto distintivo, ne consegue, secondo l’A., che l’avventura del paladino nel labirinto sotterraneo di Morgana possa essere considerata a tutti gli effetti come una catabasi. L’inseguimento della Fata assumerebbe inoltre un ruolo notevole all’interno del plot narrativo, potendosi peraltro identificare in una metafora dell’inseguimento amoroso stesso.

Il saggio è incentrato sull’esame del romanzo “Un anno sull’Altipiano” di Emilio Lussu, edito per la prima volta a Parigi nel 1938. Si tratta di una delle migliori rievocazioni e testimonianze italiane della grande guerra, cui lo stesso autore prese parte; dell’opera sono qui analizzati prevalentemente temi quali l’alcolismo, la retorica bellicista, la solidarietà per gli umili e tra gli umili (che subiscono una guerra incomprensibile), le fucilazioni sommarie dei militari italiani per opera di altri militari italiani e l’incapacità dei generali.

Il XXVI del “Purgatorio” viene qui letto soprattutto all’interno di un fitto sistema di relazioni intratestuali che coinvolgono alcuni canti della “Commedia”, tra cui “Inf.” I, V, X, XV, “Purg.” V, XI, XXIV e altri ancora nei quali compaiono dei trovatori. È infatti proprio questo il luogo dell’opera in cui Dante prende commiato in maniera definitiva da una fase della propria carriera poetica; nel canto purgatoriale egli metterebbe cioè in scena ‘il se stesso guinizzelliano’ (stilnovista) e il ‘se stesso arnaldiano’ (‘petroso’) come ‘ultimo passaggio’ di quel processo di palinodia intellettuale che condurrebbe alla poesia sacra.

Le numerose brevi annotazioni di cui è costituito il saggio, si riferiscono all’esegesi di altrettanti versi di liriche montaliane contenute negli “Ossi di seppia” e nelle “Occasioni”.