Giornale storico della letteratura italiana | 2006 | N. 602

Il saggio è incentrato sull’analisi della giovanile silloge foscoliana dedicata a Costantino Naranzi (risalente al 1794 ma pubblicata solo nel 1831 a Lugano), esempio dell’apprendistato e della sperimentazione poetica dell’adolescente poeta di Zante. Di argomento amoroso, oltre a documentare la ricezione da parte di Foscolo del panorama letterario coevo, essa costituisce altresì una “prima tappa” dell'”acquisizione di una sua personale ‘grecità’ letteraria” (p. 164).

Masiello collega l’elaborazione della natura, della struttura e della consistenza del canone crociano della letteratura italiana all’enucleazione e fissazione di valori etico-estetici assoluti, atemporali, universali. Nella definizione del giudizio di valore e nella costituzione del canone e delle sue interne articolazioni agirebbe cioè, secondo lo studioso, l’intrinseca “moralità del fatto estetico”, capace di produrre un “trascendimento del negativo” insito nella vita. La tesi è dimostrata da Masiello attraverso il vaglio e l’attenta analisi di alcuni dei più significativi giudizi critici pronunciati da Croce.

L’A. passa al vaglio la corrispondenza di Pietro Bembo con la casata mantovana dei Gonzaga. Tra i destinatari del carteggio in questione, nel complesso piuttosto esiguo e singolarmente ‘impermeabile’ “all’interesse per gli aspetti pubblici” (p. 230)della vita dell’epoca, particolare rilevo assumono Isabella e sua figlia Eleonora ed Ercole Gonzaga.

Attraverso l’analisi di alcuni documenti epistolari nel breve contributo l’A. ragguaglia sui rapporti di Leopardi con Clelia Maestri, figlia di Adelaide Tommasini (1798-1845) e dell’avvocato Ferdinando Maestri (1786-1860) e dunque nipote del medico Giacomo Tommasini (1768-1846) e dell’educatrice Antonietta Ferroni (1780-1839).

Maria Teresa Imbriani pubblica e commenta dieci poesie di Sibilla Aleramo, parzialmente inedite, custodite nell’Archivio del Vittoriale degli Italiani. Ad eccezione di una di esse, dedicata a D’Annunzio e conservata come appendice di una lettera della Aleramo datata settembre 1925, non si conosce l’occasione in cui le poesie furono consegnate al Pescarese.

Luisella Giachino informa dettagliatamente sui criteri di edizione e la metodologia utilizzata da Tiziano Zanato nel licenziare alle stampe una nuova edizione degli “Amorum libri” di Boiardo (Matteo Maria Boiardo, “Amorum libri tres”, edizione critica a cura di Tiziano Zanato, Roma, Istituto Nazionale di Studi sul Rinascimento, Edizioni di Storia e letteratura, 2002).