Le riviste sostenitrici
Forum Italicum | 2015 | N. 2
Anno 2015 – Annata: XLIX – N. 2 Mese: August
A cura di Nunzia Acanfora
Titolo articolo: Down in the groove of Italian music (Editorial)
Nell’Editoriale Alessandro Carrera, dopo una riflessione sulla presenza della musica nell’istruzione di base in Italia, illustra la genesi e il contenuto del fascicolo monografico dal titolo “Music and society in Italy” da lui curato.
Lingua: InglesePag. 273-279
Etichette: Saggistica, Cinquecento, Seicento, Settecento, Ottocento, Novecento, Duemila, Musica,
Titolo articolo: Radici rinascimentali del pop come cultura popolare urbana. L’esperienza italiana
Attraverso lo studio delle villanelle e della loro diffusione nella Napoli del Cinquecento, il saggio ricostruisce la concezione rinascimentale del “fare musica”. Inoltre, chiarisce la nozione di “musica popolare urbana” e la confronta con il pop contemporaneo. Da tale confronto emergono alcuni fattori determinanti: 1) la struttura interclassista della diffusione del repertorio “popolare”; 2) la domanda e l’offerta di continue novità; 3) il modello della melodia accompagnata dove l’accompagnamento tende a diventare sempre più di tipo accordale, contribuendo ad affermare gli strumenti a corda e la tipologia del “cantore e sonatore” che si accompagna da sé; 4) la diffusione di tecniche formulari per la realizzazione delle melodie e degli accompagnamenti; 5) la libertà di approccio all’esecuzione del repertorio. Per lo studioso questo modo di realizzare e diffondere una canzone rappresenta un’arte nazionale italiana che dal Rinascimento a oggi propone dei modelli ancora riscontrabili nel pop contemporaneo.
Lingua: ItalianoPag. 280-296
Etichette: Canzone, Frottola, Cinquecento, Musica, Rinascimento,
Titolo articolo: L’angelo musicante: Caravaggio e la musica
Per Massimo Donà la teatralità spesso riscontrata nella pittura di Caravaggio è dovuta alla sua particolare rappresentazione della realtà secondo una prospettiva non mimetica, bensì ritmica e “musicale”; tesa, cioè, a mostrare come a tutte le cose del mondo, pur nella loro indiscutibile differenza, sia sottesa sempre una medesima “relazione”, una stessa musica. In pratica proprio come la musica ci conquista in forma immediata, indifferente ai movimenti dialettici e alle determinazioni semantiche dell’argomentazione, i soggetti caravaggeschi rifiutano ogni precisa determinazione spaziale, facendosi piuttosto latori di un “tempo” musicale che, riconciliando gli opposti in natura, fa risuonare il senso originario, poetico e quindi serenamente immotivabile, dell’essere.
Lingua: ItalianoPag. 297-321
Etichette: Caravaggio, Pittura, Cinquecento, Seicento, Musica,
Titolo articolo: Suono e acustica nella trattatistica gesuitica del Seicento. Il caso di Mario Bettini
Oggetto d’indagine del saggio è il forte collegamento tra scienza e suono nel periodo barocco, attraverso l’analisi dell’opera di Mario Bettini. Lo studioso annota come le indagini acustiche degli accademici gesuiti si orientano allo studio geometrico della riflessione e della propagazione del suono, mentre il programma scientifico di Mario Bettini si occupa di comprendere il fenomeno del suono attraverso il modello dell’ottica geometrica, a cui dedica il capitolo “Sonimetria” nella sua “Apiaria universae philosophiae mathematicae” del 1642. La fascinazione che il suono esercita sul gesuita Bettini è rintracciabile anche nel suo dramma teatrale “Rubenus hilarotragoedia satyropastoralis” (1631).
Lingua: ItalianoPag. 322-337
Etichette: Bettini Mario, Apiaria universae philosophiae mathematicae, Rubenus hilarotragoedia satyropastoralis, Dramma, Trattato, Seicento, Musica, Teatro, Barocco,
Titolo articolo: “Mi incammino verso l’Asia”: L’immagine dell’Oriente nell’opera del Settecento
Nel corso del Settecento, il teatro musicale europeo, in cerca di nuovi orizzonti tematici, si apre all’Oriente, ma la conoscenza dell’altro non va oltre le evidenze esterne del vivere e non mira a un’effettiva interpretazione antropologica. L’esotismo è relegato alle scenografie e ai costumi, elementi immediatamente percettibili che permettono quindi al pubblico di godere subito della “varietà dilettevole” offerta da tali opere; è soltanto nella cura dell’allestimento che si ricorre alla consultazione di appositi volumi, in cerca di una maggiore verosimiglianza. La musica propria dell’Oriente rimane “inascoltata”, schiacciata dalla sbrigativa prassi di rappresentare attraverso la musica europea un carattere attribuito ai cinesi. Di conseguenza quello portato sulla scena musicale europea settecentesca è un Oriente favolistico, privo di consistenza storica effettiva.
Lingua: ItalianoPag. 338-346
Etichette: Metastasio Pietro, Teatro, Settecento, Esotismo, Opera, Illuminismo,
Titolo articolo: Italia, patria europea delle arti e della musica. Riflessioni sulla politica culturale in campo musicale nella “Filosofia della musica” di Giuseppe Mazzini
Il saggio prende in esame il profondo legame tra società, politica e musica messo in evidenza da Giuseppe Mazzini in quel delicato periodo di transizione che precede l’affermazione di Verdi nel firmamento musicale italiano. Attraverso calzanti esempi drammaturgico-musicali, Mazzini, conoscitore della musica, è il primo a riconoscere che la musica e il melodramma devono sostenere la causa dell’Italia. L’opuscolo mazziniano “Filosofia della musica” si articola in tre grandi parti e prende avvio dall’analisi della situazione critica della musica e del teatro musicale a lui coevi, per poi sottolineare l’apporto fondamentale di Rossini (benché oramai superato) e concludere sull’agognata rinascita della musica e del dramma musicale, che si colora di accenti europeisti. Pur ammirando in certa misura Donizetti, Mazzini non crede in fin dei conti che sarà lui il genio tanto atteso in grado di compiere la riforma musicale; e se loda Meyerbeer, ignora però totalmente, e in maniera sospetta, Verdi.
Lingua: ItalianoPag. 347-363
Etichette: Donizetti Gaetano, Mazzini Giuseppe, Verdi Giuseppe, Melodramma, Ottocento, Musica, Teatro, Romanticismo,
Titolo articolo: Verdi: Il brutto, il grottesco e la parola
Nel passaggio dall’estetica del tragico e del bello a un’estetica del grottesco e del brutto Giuseppe Verdi occupa un ruolo di primo piano in quanto rappresentante e promotore di quest’ultima. Dal “Rigoletto” al “Falstaff”, dai “Masnadieri “alla “Traviata”, l’estetica del brutto domina a quasi tutti i livelli nelle sue diverse modalità. Da un punto di vista stilistico alla categoria del brutto appartengono la trasgressione dei generi (per esempio la compresenza di comico e tragico), l’alternanza di registri alti e bassi, e la promiscuità degli stili (del volgare e del sublime, del terribile e dell’ironico) – tutti elementi costanti nell’opera verdiana. In conclusione per Scaramuzza la frequentazione del brutto è in Verdi sempre funzionale alla verità del dramma, al perseguimento della quale egli non esita a sacrificare i tradizionali ideali di bellezza, decoro e armonia.
Lingua: ItalianoPag. 364-379
Etichette: Verdi Giuseppe, Falstaff, Luisa Miller, Masnadieri, Rigoletto, Melodramma, Ottocento, Grottesco, Musica, Teatro,
Titolo articolo: La crisi della musica come arte nella società borghese: Sogni, deliri e allucinazioni musicali in testi di Camillo Boito, Luigi Gualdo, Carlo Dossi e Ugo Fleres
Il saggio analizza alcune novelle musicali di autori che consapevolmente si pongono in opposizione a strutture sociali, ideologie e mode imperanti tra Otto e Novecento: gli scapigliati Camillo Boito, Luigi Gualdo, Carlo Dossi, l’antidannunziano Ugo Fleres. La musica nelle loro opere assume una funzione centrale e modellizzante, determinando i contenuti, caratterizzando i personaggi, definendo in alcuni casi la stessa struttura testuale. Ma l’oggetto sonoro è posto come ‘altro’ dal reale, perché prodotto da ossessioni, incubi, apparizioni fantasmatiche, stati di alienazione mentale; segno della difficile sopravvivenza di saperi e pratiche musicali in una società ormai mercificata, che dalla seconda metà dell’Ottocento si avvia a una trasformazione in senso capitalistico.
Lingua: ItalianoPag. 380-399
Etichette: Boito Camillo, Dossi Carlo, Fleres Ugo, Gualdo Luigi, Allucinazione, Il maestro di setticlavio, La canzone di Weber, La principessa di Pimpirimpara, Novella, Ottocento, Fantastico, Musica, Scapigliatura,
Titolo articolo: “Il tabarro”: Maschilità in crisi nell’Italia “fin de siècle”
Alla luce degli sviluppi dei ‘men’s studies’ e, segnatamente, della storia della maschilità tra la fine del XIX e gli inizi del XX secolo, l’articolo propone una lettura de “Il tabarro” di Giacomo Puccini e Giuseppe Adami come esempio di dissoluzione del modello di italica virilità proposto dal melodramma verdiano e, in seguito, dall’opera verista. Il paesaggio sonoro metropolitano, in particolare l’erotizzazione della Senna come luogo della sessualità instabile, diventa proiezione del dramma, delle inquietudini e incertezze di nuove identità maschili proletarie. L’opposizione tra maschilità egemone e subalterna (baritono/tenore), la rivalità sessuale, il tema della decadenza della potenza sessuale maschile sono leggibili come sintomi della disgregazione in atto del modello di maschilità patriarcale, ovvero dell’ordine famigliare, della paternità, della rispettabilità, nella società italiana ‘fin de siècle’.
Lingua: ItalianoPag. 400-411
Etichette: Adami Giuseppe, Puccini Giacomo, Il tabarro, Melodramma, Ottocento, Musica, Sessualità, Teatro, Uomo, Verismo,
Titolo articolo: D’Annunzio–Debussy: Un sodalizio “moderno”
Oggetto d’indagine del contributo è il sodalizio tra il poeta Gabriele D’Annunzio e il compositore Claude Debussy rispetto alla composizione de “Le Martyre de Saint Sébastien”: un “mistero in cinque mansioni” scritto in ottonari francesi. Quest’opera, con la sua veste sapientemente mitologica per quanto riguarda il contenuto poetico, e con la sua tessitura musicale che scardina ogni principio tonale e dunque ogni compattezza strutturale, consente di guardare a D’Annunzio ben al di là della vulgata, spesso fuorviante, che lo avvolge; e insieme di scorgere le straordinarie innovazioni stilistiche introdotte da Debussy, che anticipano ricerche musicali recenti, quali quelle di Messiaen e degli spettralisti. In tal senso il “Martyre de Saint Sébastien” rappresenta un’opera chiave del XX secolo.
Lingua: ItalianoPag. 412-432
Etichette: D’Annunzio Gabriele, Debussy Claude, Il martirio di San Sebastiano, Novecento, Religione, Teatro,
Titolo articolo: “Esaltatrice dell’atto di vita, dell’opera di vita”. Il ruolo della musica nella “Carta del Carnaro” di Gabriele d’Annunzio
Il saggio si sofferma sul ruolo affidato alla musica nell’opera dannunziana “Carta del Carnaro” (1920): partendo da suggestioni d’impronta mazziniana, a quest’arte viene riconosciuto un fondamentale ruolo pedagogico e sociale. Queste osservazioni, assolutamente coerenti con la lettura iper-vitalistica data del “fenomeno Wagner”, si inseriscono in una riflessione che comprende anche lo Statuto della Corporazione Delle Nuove Musiche (“Concentus Decimae Nuncius Musae”) e il “Preludio” alla “Raccolta Nazionale di Musiche Italiane/I Classici della Musica Italiana”. Infine il saggio sottolinea importanti tangenze, già rilevate da Mario Carli, tra il pensiero dannunziano e quello di Filippo Tommaso Marinetti.
Lingua: ItalianoPag. 433-446
Etichette: D’Annunzio Gabriele, Marinetti Filippo Tommaso, Carta del Carnaro, Novecento, Musica, Popolo,
Titolo articolo: Ignored and forgotten: Research on Jewish-Italian music during the 19th and 20th centuries
Il saggio di Marcello Sorce Keller analizza la musica ebraica italiana e riflette come in Italia si registri per un lungo tempo l’assenza di studi significativi su questo settore della musica. Il saggio riconosce al lavoro di etnomusicologi come Alan Lomax e Leo Levi il merito di aver fatto conoscere il contributo del popolo ebraico alla vita musicale italiana.
Lingua: InglesePag. 447-461
Etichette: Levi Leo, Lomax Alan, Novecento, Ebrei, Musica,
Titolo articolo: How to make a career by writing against jazz: Anton Giulio Bragaglia’s Jazz Band (1929)
All’opera “Jazz Band” (1929) di Anton Giulio Bragaglia è dedicato il saggio di Luca Cerchiari, che evidenzia come grazie a quest’opera e alle sue riflessioni sulla musica afro-americana Bragaglia fu di nuovo vicino al Regime fascista. “Jazz Band” fu gradita al Regime proprio per il violento attacco di Bragaglia alla musica e alla danza afro-americana.
Lingua: InglesePag. 462-473
Etichette: Bragaglia Anton Giulio, Marinetti Filippo Tommaso, Jazz Band, Novecento, Avanguardia, Fascismo, Musica, Futurismo,
Titolo articolo: Esordi della riflessione discografica in Italia: “Il disco. Bollettino discografico mensile” (1933–1937)
Il contributo di Benedetta Zucconi esamina “Il disco. Bollettino discografico mensile”, rivista nata nel 1933 interamente dedicata alla musica riprodotta. Le cinque annate della rivista permettono di tracciare un quadro pressoché esaustivo della realtà fonografica italiana dell’epoca, con interessanti ‘excursus’ sulla contemporanea situazione europea. L’apertura verso i generi musicali più disparati, la profondità d’analisi, l’afflato internazionale e l’autonomia di pensiero (talvolta in aperto conflitto col regime fascista) furono i tratti distintivi de “Il disco”; essi contribuirono allo sviluppo della riflessione sulla fonografia, e costituiscono un modello di divulgazione musicale tuttora degno di considerazione.
Lingua: ItalianoPag. 474-490
Etichette: Il disco. Bollettino discografico mensile, Novecento, Fascismo, Musica, Propaganda, Rivista,
Titolo articolo: “Lobotomia” e altri equivoci
Nel saggio si analizza uno degli esperimenti più radicali operati all’interno della musica rock italiana rispetto alle proprietà espressive del rumore: il brano “Lobotomia” degli Area. Le relazioni con il pubblico, e una particolare interpretazione coercitiva del rapporto musica-pubblico, vengono fatte valere anche per un famoso evento cageano del 1977, la lettura pubblica di “Empty Words”. Da queste ricerche, sostiene Carlo Serra, emergono con forza la politica culturale dell’etichetta CRAMPS e la straordinaria apertura culturale di quella fase del rapporto fra musica e pubblico.
Lingua: ItalianoPag. 491-508
Etichette: Area, Lobotomia, Novecento, Avanguardia, Fonetica, Fonologia, Musica,
Titolo articolo: ‘In vitro’, in carta. Progettazione e genesi dei testi di “Crêuza de mä”
Il saggio ripercorre l’immaginario viaggio nel Mediterraneo rappresentato dal disco di Fabrizio De Andrè “Crêuza de mä” (Ricordi, 1984). Si propone di analizzare le tappe della ricostruzione ‘in vitro’ di un’idea di “sound mediterraneo” – inteso come somma di sonorità che rispecchi la varietà di culture e paesaggi del Mediterraneo – e di indagare le ragioni della scelta linguistica del genovese, che acquista il valore ideologico forte di un ritorno alle origini e all’autenticità del “popolo”. Il saggio, inoltre, prende in considerazione alcuni dei materiali preparatori per i testi dell’album conservati nell’Archivio Fabrizio De André presso la biblioteca della Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università degli Studi di Siena, osservando tra l’altro il continuo rifluire di immagini e temi da una canzone all’altra; l’oscillazione dei titoli; il rapporto fra le letture di Fabrizio De André e la scrittura delle sue canzoni.
Lingua: ItalianoPag. 509-531
Etichette: De Andrè Fabrizio, Crêuza de mä, Novecento, Canzone, Musica, Scrittura, Mediterraneo,
Titolo articolo: Fabrizio De André’s “Le nuvole”: Italy’s disillusionment at the end of the 1980s
Guendalina Carbonelli analizza l’album di Fabrizio De Andrè “Le nuvole” (1990), che si presenta come una vera e propria denuncia dell’apatia sociale che ha caratterizzato l’Italia dalla fine degli anni Ottanta fino ai primi anni 1990. Per la studiosa l’album “Le nuvole” è una esemplare di critica di De André nei confronti della società italiana con i suoi poteri oppressivi e lo spostamento sociale al materialismo e all’edonismo.
Lingua: InglesePag. 532-544
Etichette: De Andrè Fabrizio, Le nuvole, Novecento, Canzone, Musica, Politica, Scrittura, Società,
Titolo articolo: Canti di donne in lotta. L’esperienza veneta
Negli anni 1970, all’apice delle proteste femministe italiane, il Veneto vede sorgere un’esperienza unica: il Comitato per il salario al lavoro domestico di Padova e Venezia. Il metodo di protesta dà credito alla creatività femminile: è una protesta cantata. La protesta femminile in musica assume una speciale sfumatura nella laguna veneta e nel suo entroterra; qui i canti delle donne combinano melodia e rabbia, ironia e dura determinazione. Il saggio si dipana dai primi anni del Novecento alle recenti proteste contro la privatizzazione dell’acqua a Venezia nel 2011, dove si raccoglievano firme a suon di “contrafacta” (canzoni con parole modificate); e alla creazione del coro multietnico “Voci dal Mondo”, ultima espressione di quella potenzialità della canzone che ritorna a farsi universale in risposta all’emergenza dell’immigrazione.
Lingua: ItalianoPag. 545-566
Etichette: Voci dal mondo, Novecento, Canzone, Fabbrica, Femminismo, Veneto, Venezia,
Titolo articolo: In-store music in Italy
La presenza della musica negli spazi della vita quotidiana è sempre più forte, ad esempio i luoghi pubblici per lo shopping e il consumo rappresentano un luogo privilegiato per gli studiosi del settore a causa del loro uso sempre più diffuso e mirato della musica. Il saggio di Francesco D’Amato unisce la “produzione di cultura” e la “cultura della produzione” con l’intento di affrontare tali questioni nel contesto italiano. Facendo riferimento alle interviste con i manager e supervisori musicali, il saggio mostra come le selezioni musicali dipendono non solo dalle strategie di marketing dei marchi, ma anche dall’interesse commerciale dei servizi radio in-store e dal feedback dei dipendenti. Come risultato si ha che la musica italiana tende ad essere fortemente penalizzata dai criteri di selezione generalmente applicati.
Lingua: InglesePag. 567-580
Etichette: Saggistica, Duemila, Comunicazione, Inchiesta, Musica, Radio, Italia,
Titolo articolo: Da una terra che ci odia a un’altra che non ci vuole: Le migrazioni nella canzone d’autore
L’attenzione verso i fenomeni migratori da parte della canzone italiana è contestuale alla nascita della canzone d’autore, databile negli anni del miracolo economico, quando i flussi migratori verso l’estero iniziavano a contrarsi, prima di chiudersi definitivamente nel quindicennio successivo, mentre le migrazioni interne subivano un deciso incremento. Da allora in avanti il tema è diventato elemento ricorrente nei repertori di tutti i cantautori che hanno seguito e narrato con versi e musica l’evolversi del fenomeno per tutti gli anni seguenti. Dagli anni Settanta la canzone d’autore ha iniziato anche a trattare l’emigrazione come fenomeno storico, a narrare cioè l’epopea della grande migrazione tra fine Ottocento e inizio Novecento, operando così un deciso uso pubblico della storia. Questa prospettiva è andata a sommarsi al racconto in presa diretta dei fenomeni migratori contemporanei.
Lingua: ItalianoPag. 581-595
Etichette: Novecento, Canzone, Emigrazione, Immigrazione, Musica, America,
Titolo articolo: Ask the lyrics: John Fante in music
Il contributo di Chiara Mazzucchelli è dedicato all’autore italo-americano John Fante e all’impatto che ha esercitato sulla cultura popolare e sulla musica sia in Italia che negli Stati Uniti. In particolare la studiosa esamina la ricezione di John Fante negli Stati Uniti e in Italia tracciando la storia della pubblicazione delle sue opere in traduzione per poi presentare una rassegna di alcune canzoni italiane e americane che traggono ispirazione esplicitamente da Arturo Bandini, il protagonista della saga di Fante.
Lingua: InglesePag. 596-610
Etichette: Fante John, Novecento, Letteratura, Musica, Scrittura, America, Italia,
Titolo articolo: ‘Guests’: Three migrant voices in Italy
Il saggio indaga i diversi modi in cui i migranti in Italia utilizzano la musica per commentare la loro condizione di marginalità. Ad esempio, il modificando il testo di una canzone di successo di Freddie Aguilar, Camilo Cosmecio, un filippino che lavora in albergo, trasforma una canzone che parla del conflitto generazionale in una che trasmette il dolore del migrante per il figlio lontano.
Lingua: InglesePag. 611-620
Etichette: Azzali Gianfranco, Azzali Pierino, Novecento, Emigrazione, Immigrazione, Musica, Italia,
Titolo articolo: Musica e poesia
Il musicista Ivano Fossati riflette come, da quando il genere musicale della “canzone d’autore” si è affermato come dominante in Italia, siano numerosissime le occasioni in cui gli autori di canzoni sono invitati a discutere del rapporto tra musica e poesia. Quello che manca è però una consapevolezza della musicalità della poesia. È vero che la poesia e la canzone sono “professioni” diverse, ma niente impedisce che il poeta e l’autore di canzoni possano percorrere un tratto di strada assieme, superare le reciproche diffidenze, scambiarsi idee e anche trucchi del mestiere.
Lingua: ItalianoPag. 621-623
Etichette: Fossati Ivano, Novecento, Duemila, Canzone, Musica, Scrittura,
Titolo articolo: Quattro riflessioni sul canto popolare
Sono proposti quattro frammenti estratti da interventi tenuti da Giovanna Marini (musicista, cantautrice e ricercatrice etnomusicale e folklorista italiana) in varie occasioni (tra cui una lezione alla scuola di Testaccio), e poi registrati e trascritti, che offrono, in uno stile mantenuto opportunamente “orale”, una penetrante analisi dei canti popolari ancora vivi nell’Italia meridionale.
Lingua: ItalianoPag. 624-637
Etichette: Marini Giovanna, Novecento, Duemila, Canto popolare, Musica,
Titolo articolo: Five easy pieces 1964–2006: 40 years of music and politics in Italy, from B(ella ciao) to B(erlusconi)
In cinque “testi” che riguardano quasi mezzo secolo di storia italiana, l’autore ricorda i principali momenti critici del complesso rapporto tra musica e politica dal 1960. Ad esempio in tre brani che si collocano tra gli anni Ottanta e Novanta Franco Fabbri scorge come l’influenza della sinistra intellettuale sul governo italiano diminuisce e una nuova coalizione cristiano-democratica diventa protagonista del sistema politico.
Lingua: InglesePag. 638-649
Etichette: Abbado Claudio, Novecento, Duemila, Musica, Politica, Italia,
Titolo articolo: Cantare quei giorni. La ballata di Joe Mitraglia
Nel contributo Maurizio Bettelli utilizza “Joe Mitraglia”, una delle sei canzoni da lui composte tra il 1973 e il 1978 che nel novembre 1978 furono registrate e pubblicate da I Nomadi nell’album intitolato “Naracauli e altre storie”. Bettelli racconta l’ambiente in cui sono nate quelle canzoni, le tensioni e le atmosfere che le hanno generate e, allo stesso tempo, delinea una mappa cronologica che ricostruisce e combina fatti storici e accadimenti autobiografici per condurre il lettore fin dentro alle parole e al racconto della ballata di “Joe Mitraglia”.
Lingua: ItalianoPag. 650-665
Etichette: Mitraglia Joe, Nomadi, Novecento, Duemila, Canzone, Musica, Politica, Terrorismo,
Titolo articolo: La stessa fine di Keith Relf
È il racconto autobiografico del chitarrista rock Aldo Gianolio.
Lingua: ItalianoPag. 666-673
Etichette: Gianolio Aldo, La stessa fine di Keith Relf, Novecento, Duemila, Scrittura,
Titolo articolo: La nuova Italia del Miracolo Economico: “Un disco per l’estate” mezzo secolo fa
È il racconto autobiografico di Carlo Testa.
Lingua: ItalianoPag. 674-676
Etichette: Testa Carlo, Novecento, Duemila, Canzone, Musica, Scrittura,
Titolo articolo: Sinatra: The voice in my life
È il racconto autobiografico di Marc Zimmerman dedicato a Frank Sinatra.
Lingua: InglesePag. 677-680
Etichette: Zimmerman Marc, Duemila, Musica,