Forum Italicum | 2005 | N. 1

Lo studioso individua nel XXXI canto dell’Inferno dantesco degli elementi che Dante ha ripreso dalla “Tebaide”, il poema epico di Stazio. Ad esempio, Dante mette in evidenza la ferocia dei Giganti associandoli a Marte; inoltre, utilizza la “Tebaide” per commentare le qualità morali dei Giganti, infatti il poema epico offre al poeta fiorentino una serie di spunti per caratterizzare la violenza e la stupidità di questi esseri mostruosi. Butler sottolinea, infine, la funzione svolta da Stazio nella “Commedia” dantesca: sarà infatti proprio lui che, dopo avere affiancato Virgilio quale guida di Dante, lo sostituirà per accompagnare il poeta fino a Beatrice.

Nella “Commedia” dantesca ci sono numerosi personaggi di grande spessore tratti dal mondo antico e dalla contemporaneità. L’Ulisse del canto XXVI dell’Inferno è delineato non solo come un astuto consigliere, ma anche come colui che ha identificato nella conoscenza il valore fondamentale della propria vita, il viaggiatore che non vuole tornare indietro; in definitiva, egli risulta un moderno Adamo che aspira alla scoperta di un laico paradiso terrestre. Partendo dall’episodio di Ulisse lo studioso analizza il valore della conoscenza e della sapienza nel poema dantesco.

Attraverso un’attenta analisi dei temi e dei personaggi del dramma in tre atti “Come tu mi vuoi” di Luigi Pirandello, lo studioso si sofferma sul personaggio dell’Ignota, che si carica di tutte le peculiari problematiche pirandelliane dell’identità, dello sdoppiamento tra coscienza e inconscio, dell’impossibilità di una conoscenza oggettiva, della follia, dell’illusione. Champagne, nel corso del saggio, sottolinea la grande capacità di Pirandello di condurre una straordinaria introspezione psicologica dell’universo femminile.

Questo studio analizza il livello intra ed intertestuale tra il personaggio Pietro del Morrone, incoronato pontefice nel 1294 col nome di Celestino V, protagonista della pièce teatrale di Ignazio Silone “L’avventura d’un povero cristiano”, e Pietro Spina, personaggio centrale in tre opere di Silone: “Vino e pane” (romanzo), “Ed egli si nascose” (dramma) e “Il seme sotto la neve” (romanzo).

Nel saggio Parisi intende dimostrare lo stretto rapporto esistente tra la prosa letteraria di Dino Buzzati e quella giornalistica. Nonostante le due attività siano diverse per i temi e gli atteggiamenti che comportano e per la qualità dei risultati, lo studioso individua dei collegamenti interessanti tra l’attività di giornalista e quella di narratore di Buzzati. Parisi, inoltre, illustra l’ispirazione fantastica di Buzzati proprio partendo dal collegamento tra le due attività, ed evidenzia le principali funzioni che la fantasia svolge, a volte in maniera contraddittoria, nella sua narrativa.

La studiosa mette a confronto il romanzo di Elsa Morante, “Menzogna e sortilegio”, con quello di Mariateresa Di Lascia, “Passaggio in ombra”, ed individua delle somiglianze notevoli tra i due testi narrativi. Particolarmente interessante è il parallelo che evidenzia nella caratterizzazione della figlia-narratrice. Il saggio si sofferma su entrambe le figlie-narratrici, Elisa e Chiara, e prende in esame la funzione che il corpo, il concetto di bellezza e il desiderio assumono nella loro narrazione.

Il contributo è dedicato al testo di Shirin Ramzanali Fazel “Lontano da Mogadiscio”. In questa novella autobiografica, pubblicata nel 1994, Fazel, trasferitasi in Italia fin dal 1970, ripercorre le tappe della sua esperienza, ricordando la storia e la cultura del suo luogo di nascita: Mogadiscio. Nel testo Fazel, inoltre, sottolinea criticamente alcuni neologismi ed “ipocrisie” inappropriate della lingua italiana inerenti agli immigrati: “Chissà perché in Italia ogni nordafricano deve per forza essere un marocchino, oppure ogni africano un Extra-comunitario, Negro, Nero, o Vù cumprà?”

Il saggio esamina il romanzo di Pietro di Donato, pubblicato nel 1939, “Cristo tra i muratori”, che è una vera e propria denuncia sociale del grande “boom” dell’emigrazione. Ricco di riferimenti autobiografici, il romanzo narra la vicenda di Geremia, un muratore italiano nella New York degli anni Venti che muore per un incidente sul lavoro. De Angelis nel saggio analizza minuziosamente tutti gli aspetti caratteristici di “Cristo tra i muratori”: la lingua, la religione e le problematiche socio-politiche.

La studiosa incentra l’intervento su due grandi personalità dell’Ottocento che mostrarono un profondo interesse per la “questione femminile”, per l’emancipazione della donna: John Stuart Mill e Salvatore Morelli. Nel rigido clima dell’epoca vittoriana Mill è uno dei pochi a rivendicare, da liberale, pari diritti civili e politici per le donne. Nella sua opera principale, “La donna e la scienza”, Morelli si sofferma sul ruolo fondamentale che la donna deve assumere nel sistema educativo, riconoscendo alla donna un compito pedagogico. Per Morelli l’emancipazione delle donne si configurava come il punto di partenza per la rigenerazione umana.

L’intervento prende in esame il romanzo di Simonetta Agnello Hornby intitolato “La zia marchesa”. La storia portante del romanzo, le vicende della marchesa Costanza Safamita, si avvolge ad altre infinite storie che riguardano i numerosi personaggi del romanzo (complessivamente settantacinque). Il vero protagonista del romanzo della Angello Hornby è il “racconto”, ossia l’arte femminile di intessere storie allo scopo di elaborare la sofferenza e di temperare le asperità del vivere.

E’ pubblicato il racconto di Luciano Troiso dal titolo “Nel Regno del Pegù”, che narra di un viaggio compiuto da un italiano e da un francese a Bago, l’antica capitale dell’Impero del Pegù.

Sono pubblicate alcune rime del poeta Jacopo Sannazaro, con traduzione a fronte in inglese curata da Predrag Kovacevic.

E’ pubblicata la traduzione in inglese, curata da Martha King, del racconto di Anna Banti “Lavinia fuggita”.

Sono pubblicati venti sonetti di Michelangelo Buonarroti per Tommaso de’ Cavalieri, con traduzione a fronte in inglese curata da Anthony Mortimer.

E’ pubblicata la traduzione in inglese, curata da Luigi Bonaffini, di alcune poesie inedite della poetessa Patrizia Fanelli. La traduzione è preceduta da un breve profilo biografico della scrittrice romana.

Ampia recensione-saggio del volume di Luciano Parisi intitolato “Manzoni e Bossuet”. Pallotta elogia il lavoro di Parisi per la sua disamina attenta del pensiero religioso e morale del Manzoni e per l’attenzione accordata al rapporto tra lo scrittore lombardo e Bossuet, teologo, storico e rappresentante esemplare del Seicento francese.

Ricordo di John Butcher in memoria del poeta Mario Luzi, scomparso il 28 febbraio 2005.