Filologia e critica | 2004 | N. 3

La fortuna del Carducci non fu limitata ai confini italiani, ma come è esposto nel presente saggio, si estese anche in terra tedesca, lo attesta Thomas Mann, il nome tedesco più illustre, collocandolo al centro di alcuni dialoghi del romanzo “Montagna incantata”, tra il tedesco Hans Castorp e l’italiano Lodovico Settembrini, che scrisse per i giornali tedeschi il necrologio di Carducci.

Prigionia e fuga sono i temi dominanti dell’opera di Federigo Tozzi “Bestie”. La nevrosi dettata dalla solitudine in un ambiente provinciale senza futuro suggerisce la fuga, l’evasione impossibile per chi non conosce alternative. In questo modo il cielo dell’evasione e la terra del carcere esistenziale selezionano, le bestie del piccolo podere tozziano, divenute indice simbolico di questa rappresentazione di un viaggio dell’anima continuamente rinviato.

Il presente saggio ci parla di due composizioni del poeta Giovanni Raboni.”Cadenza d’inganno” esito esemplare di una tensione tra paue pubbliche e paure private, la cui parte maggiore cronologicamente appartiene ad un periodo in cui il poeta si è trovato stretto fra una dimensione pubblica e civile densa di pericoli, e una dimensione privata talmente depauperata da doversi guardare con diffidenza;ed “Economia della Paura” che è la celebrazione in negativo, della minaccia esterna che incombe, sulla sfera intima.

Nell’articolo di Corrado Alvaro pubblicato sulle colonne del quotidiano parigino ‘Comoedia’, l’autore vi traccia una sintesi delle tendenze della letteratura italiana in cui a nomi eccellenti se ne affiancano altri, oggi lontani e oscuri di promesse disattese della prosa e del teatro degli anni venti. Il tono non è polemico nè satirico, forse per ragioni di prudenza, forse perchè condizionato da un orizzonte d’attesa non italiano, ma i giudizi e i riferimenti che si trovano nelle pagine dell’articolo di Alvaro, sono già parzialmente noti, elaborati in scritti precedenti o contemporanei, a disegnare una sorta di linea della modernità letteraria, che prende avvio dal Romanticismo.

Agostino Randini nacque sul finire del secolo XVII; fu impegnato sia sul fronte dell’erudione che della cura patorale. Di lui ci restano, oltre a sei lettere al Muratori, alcune lettere al letterato Paolo Gagliardi, una lettera a Giulio Antonio Gagliardi, un gruppo di sedici lettere al vicario generale del Cardinal Querini, Leandro Chizzola, scritte nel 1729. Anche lo scambio epistolare con il Muratori, verte attorno a questioni letterarie e soprattutto, storico – antiquario. Infatti il Randini è impegnato nell’opera di ricerca delle cronache bresciane di cui il Muratori necessitava per la stesura del Rerum italicarum scriptores.

Il saggio analizza una parte dell’aria che la principessa d’Eboli intona nella sesta scena del quarto atto del Don Carlo, nella versione di Achille de Lauzières: tale testo si presenta più prossimo a quello francese del Don Carlos, firmato da Joseph Mèry e da Camille Du Locle per la prima dell’opera verdiana a Parigi dell’11 marzo 1867.

Il romanzo d’esordio nieviano, nasce da quelle lettere spedite a Matilde Ferrari nell’arco di meno un anno, dal 26 febbraio al 21 ottobre 1850, lettere che i critici Bozzetti e Mazzacurati hanno ripercorso e raggruppato alla luce tanto delle soluzioni stilistiche quanto del loro rapporto con il romanzo epitolare settecentesco, fino alla dipendenza larga della Nouvelle Heloise.

D’Annunzio nei versi della “Laus Vitae” rappresenta la laida vecchiezza di Elena di Troia evocata nel corpo sfatto della serva di una meretrice di Pirgo: ne disegna un’immagine triste e squallida della donna che è stata celebrata nella poesia e nelle arti come il paradigma assoluta della venustà muliebre.

La morte di Ivan Il’ic di Tolstoj e l’Airone di Bassani, nonostante siano opere molto diverse tra loro, presentano interessanti e singolari modi di collegamento. Esse si mostrano entrambe caratterizzate da una progressiva “conversione alla morte”; infatti i due personaggi approdano, lucidamente, dopo un lungo percorso, ad essa; uno arrendendosi ad essa, l’altro scegliendola. Tale momento, quando giunge si rivela per entambi i protagonisti un passaggio salvifico che dona loro chiave di accesso alla vita vera.