Filologia e critica | 2003 | N. 1

Il saggio offre una lettura del XX canto del Paradiso, rilevandone i principali aspetti formali, figurali e stilistici. Questo canto, come altri presenti nella Divina Commedia,è definito autosufficiente, in quanto contrassegnato dalla mancanza di riferimenti anaforici al canto precedente.

Renzo Bragantini ci parla dell’ascolto come componente fondante del “Decameron”. L’ascolto riguarda direttamente i dieci narratori e si estende all’intera superficie del testo (esordio delle narrazioni, commento interno o in coda a esse, introduzioni e conclusioni delle singole giornate). Tra i segnali che caratterizzano la qualità dell’ascolto e il gradimento ottenuto dal racconto, il riso degli ascoltatori è il più frequente.

Il saggio conduce un’attenta analisi sul Pataffio, opera che viene attribuita a Franco Sacchetti, di volta in volta si affrontano problemi legati alla datazione dell’opera, all’analisi del codice, sull’uso dei sacchettismi nell’opera.

L’opera di Luigi Alamanni, Opere Toscane, raccoglie generi diversi, frutto di una sperimentazione letteraria che, maturata negli anni della giovinezza fiorentina, era stata sottoposta ad una generale revisione culminata in una rigida organizzazione in sezioni: elegie, satire, egloghe, sonetti, stanze, poemetti mitologici, finanche una tragedia. Il presente saggio privilegia la trattazione delle egloghe pastorali perchè legate alla rivendicazione di un primato che, proprio Firenze, aveva dato luogo ad una piccola querelle sul verso sciolto.

Il piccolo carteggio che il saggio presenta è una delle tante raccolte di lettere della famiglia Moleschott sparse in tutta Europa. E’ conservato a Bologna come ricordo di famiglia presso la signora Raffaella Sacchetti. Il carteggio presenta la figura di Jacob Maleschott come scienziato di forte spessore culturale.

La partecipazione dell'”Orlando Furioso” all’universo culturale del suo tempo è stata a più riprese indagata dagli studi critici e storici, il presente saggio si occupa di analizzare il poema in rapporto al potere politico estense e all’ideologia che risulta coerente con la politica di Alfonso I.

La scoperta di un taccuino di appunti di Luigi Pirandello, ha permesso agli studiosi un ingresso nella più segreta officina artistica dello scrittore siciliano. Il presente saggio ci parla della novella, Il corvo di Mizzarò, che nel taccuino aveva avuto già una prima bozza di stesura.