Esperienze letterarie | 2021 | N. 3

Anno 2021 – Annata: XLVI – N. 3
A cura di Paolo Perilli

Autore/i articolo: Andrea Salvo Rossi
Titolo articolo: Semantica della moltitudine nei Discorsi di Giannone

Il saggio propone un’analisi semantica del concetto di moltitudine, presente nei Discorsi di Giannone. Sebbene si tratti di una nozione chiave del dibattito filosofico contemporaneo, si ritiene che l’indagine deve prediligere il confronto con la tradizione
storiografica. La fonte esplicita di Giannone, ossia Tito Livio, mostra infatti come, alle origini della civiltà, si trovi il passaggio dalla moltitudine (la caotica e violenta aggregazione di un’umanità selvaggia) al popolo (comunità regolata dalla legge), consentito dall’uso politico della religione. Il contributo mostra poi come, nel testo di Giannone, ci sia l’influenza implicita di Machiavelli: sebbene la lettura del fenomeno politico in questione diverga da quella machiavelliana, lo schema argomentativo dei Discorsi sopra la prima deca fornisce a Giannone un’intelaiatura utile per pensare insieme storia antica e storia contemporanea. In questo senso, il lavoro costituisce un tassello di una più ampia ricerca sulla forma-discorso, genere letterario caratteristico della trattatistica di Antico Regime, di cui l’opera di Giannone rappresenta l’ultima propaggine.

Lingua: Italiano
Pag. 11-27
Etichette: Pietro Giannone,

Autore/i articolo: Federico Ruggiero
Titolo articolo: Su due testimoni laterali delle rime dello Stilnovo (Ambrosiano O 63 sup. e Magliabechiano VII 1060)

Alla luce di nuovi sondaggi testuali sulle rime di Dante e degli altri stilnovisti, l’intervento si propone di definire con più esattezza la posizione di due testimoni problematici di rime dello Stilnovo. Rimasti talvolta in secondo piano, tali testimoni
meritano un tentativo di approfondimento: benché latori di serie minori per estensione e talvolta inaffidabili nella lezione e nelle attribuzioni, essi tendono spesso a divergere dalle linee di tradizione cui appartengono, rendendo così difficile la stima del loro apporto in sede di constitutio textus. Un più definito posizionamento all’interno della tradizione d’appartenenza potrebbe fornire, piuttosto che ripensamenti testuali, qualche argomento in più per ciò che riguarda la dimostrazione dell’esistenza di una tradizione estravagante per le rime della Vita nuova e degli altri stilnovisti.

Lingua: Italiano
Pag. 29-63
Etichette: Critica del testo,

Autore/i articolo: Itala Tambasco
Titolo articolo: Cortocircuiti educativi nella narrativa di Matilde Serao

La scuola è l’apparato scenico di molti racconti di Matilde Serao, il contenitore sociale nel quale si mescolano il disagio delle figlie di un proletariato ancora in fieri e il benessere, spesso tracotante, di fanciulle al riparo da alterazioni educative. In Scuola Normale Femminile il variegato mondo psico-sociale della comunità di fine Ottocento affiora a intermittenza e scandice le pause didattiche di una giornata tipica dell’istituto in cui le allieve vivono in un costante stato di apnea emotiva, da cui si salvano solo grazie al professore Estrada, un intellettuale insofferente nei confronti delle leggi educative e ministeriali. La dimensione corale della scolaresca si dissolve nella prospettiva individuale di Aloe in Alla Scuola : una ‘vinta’ che in punto di morte insorge contro la meccanica aridità della vita innescando il germe di un dibattito pedagogico di straordinaria modernità.

Lingua: Italiano
Pag. 65-81
Etichette: Narrativa, XIX secolo, XX secolo, Matilde Serao,

Autore/i articolo: Ignazio Castiglia
Titolo articolo: La memoria e l’invenzione: considerazioni sull’opera di Helga Schneider

Helga Schneider, nata nella Germania del Terzo Reich ma italiana di adozione, è autrice di libri che vertono su due temi fondamentali: l’importanza della memoria, chiamata a testimoniare con la scrittura i disastri causati dal regime nazista, e il senso di colpa, in quanto tedesca e figlia di una SS, nei confronti delle vittime dell’odio, alle quali intende offrire, con ciascuna delle sue opere, una sorta di risarcimento morale. L’articolo si sofferma sulle ragioni della scelta della Schneider di servirsi unicamente della lingua italiana e prende in esame i principali testi della scrittrice mettendone in risalto le peculiarità narrative e stilistiche.

Lingua: Italiano
Pag. 83-107
Etichette: XX secolo, XXI secolo, Helga Schneider,

Autore/i articolo: Giuseppe Cannavò
Titolo articolo: Rileggendo Promessi sposi XXXIII 26: «cessato […] ogni timore di ricerche e d’impegni dalla parte di qui»

Si propone la messa a punto di un’espressione (una determinazione di luogo), dalla parte di qui, che, nei Promessi sposi, compare solo in xxxiii 26, e che è stata solitamente spiegata come un riferimento al Ducato di Milano e alle autorità spagnole lì dominanti. Attraverso un’attenta analisi, estesa a tutto il romanzo, dell’uso di qui con valore locale ad opera d’un narratore mobile da un luogo all’altro della storia che racconta, si chiarisce che il sintagma in questione si riferisce invece più plausibilmente al territorio e alle autorità della Repubblica Serenissima di Venezia, in particolare al bergamasco in cui s’è rifugiato Renzo dopo la fuga da Milano. Anche l’esame del più circoscritto contesto (il § 26) in cui risulta inserito l’hapax conduce alla stessa conclusione ed aiuta a cogliere il carattere unitario di quel paragrafo, segnato dal protagonismo (dalla psicologia) di Bortolo e dall’ambientazione bergamasca.

Lingua: Italiano
Pag. 109-122
Etichette: Alessandro Manzoni, I promessi sposi,

Titolo libro/articolo recensito: Le cinquecentine della biblioteca del convento della Verna
A cura di: Chiara Razzolini e Chiara Cauzzi
Edizioni: Olschki, Firenze – 2019
Lingua: Italiano
Pag. 123-126
Recensore/i: Carmela Reale
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