Le riviste sostenitrici
Esperienze letterarie | 2020 | N. 2
Anno 2020 – Annata: XLV – N. 2
A cura di Paolo Perilli
Titolo articolo: I ‘maestri’ vivono per sempre. Giorgio Fulco e l’utopia università
I saggi compresi in questo fascicolo di « Esperienze letterarie » vogliono ricordare, a vent’anni dalla prematura scomparsa, un grande Studioso di Letteratura italiana che nella Sua attività di ricerca ha privilegiato l’area cronologica della seconda metà del Cinquecento e del Seicento, pur avendo percorso strade e sentieri dell’intero continente letterario italiano, come dimostrerebbero, se mai se ne producesse un inventario, le plurime segnalazioni di testi – manoscritti e a stampa –, edizioni, bibliografia regalate di volta in volta a chi sapeva interessato a un autore o a un argomento e la molteplicità di autori e temi delle tesi di laurea seguite da Lui, ma di fatto guidate con un ininterrotto investimento di ricerca personale e una minuziosa esemplare correzione dei testi. […]
Lingua: ItalianoPag. 9-12
Etichette: Giorgio Fulco,
Titolo articolo: La “meravigliosa passione” investigativa di Giorgio Fulco. Sulla preminenza dei fatti
L’articolo propone una ricostruzione della biografia intellettuale di Giorgio Fulco, impareggiabile storico della letteratura e della cultura tardocinquecentesca e barocca. Si sottolinea, in particolare, il produttivo intreccio tra erudizione puntuale, rigore
filologico e acutezza ermeneutica che contraddistingue la produzione critica del compianto studioso.
Pag. 13-21
Etichette: Giorgio Fulco,
Titolo articolo: Morte e trasfigurazione di un racconto. Bandello nell’Inghilterra di re Giacomo
Il saggio indaga il modo in cui un famoso racconto di Bandello (Novelle, i 4), incentrato sulla figura di Bianca Maria, contessa di Challant, sui suoi amori e sulla sua decapitazione in seguito a un assassinio eseguito su sua commissione, viene rielaborato nelle versioni francese (Belleforest, 1566) e inglese (Painter, 1567), per poi essere ripreso nella tragedia The Insatiate Countess, portata in scena attorno al 1610. Sia in Bandello, sia nella tragedia, la vicenda della donna viene raccontata anche nel tentativo di comprendere le motivazioni del comportamento della donna, mentre nelle versioni di Belleforest e di Painter la preoccupazione principale è costituita da un proposito pedagogico, che ha di mira l’educazione delle giovani donne al controllo della sessualità.
Il saggio chiarisce anche alcune vicende relative a Ermes Visconti, il primo marito di Bianca Maria.
Pag. 23-42
Etichette: XVI secolo, Matteo Bandello, Inghilterra
Titolo articolo: Rileggendo La Rosa di Giulio Cesare Cortese
Vengono proposte osservazioni in merito a vari aspetti della Rosa (ma anche del Ciullo e Perna) di Giulio Cesare Cortese: gli esiti dell’inserimento di topoi, meccanismi e stilemi drammatici nella struttura narrativa romanzesca; il significato letterario e ideologico dell’ambientazione cittadina e non pastorale, anche nei suoi riflessi sulle considerazioni sull’amore e sull’impasto linguistico. Ne emergono riflessioni sul ruolo della parodia nella produzione di Cortese.
Lingua: ItalianoPag. 43-61
Etichette: Dialetto, XVII secolo, Giulio Cesare Cortese,
Titolo articolo: Sondaggi sulle Rime di Torquato Accetto
La produzione lirica di Torquato Accetto (1590 c.-1640) ha tre redazioni, edite rispettivamente nel 1621, nel 1626 e nel 1638. Anche a causa dell’assenza di manoscritti, esse consentono di entrare nel laboratorio dello scrittore e di considerare l’intero
percorso che egli ha seguito. L’edizione, che l’autrice di questo intervento sta curando e che è ormai pronta per la stampa, comprende i componimenti dell’edizione del 1638 e tutti i componimenti delle altre due redazioni non contenuti nell’ultima raccolta. I testi sono corredati di commento e di apparato critico, che registra le varianti tra le tre redazioni. Il lavoro presenta e commenta il componimento numero 122 della sezione Rime amorose dell’ultima stampa, che è presente anche nelle due redazioni precedenti. Sia pure attraverso un solo componimento, l’autrice documenta l’impostazione dell’edizione e mostra i criteri adottati nel commento al testo. Nello stesso tempo, il saggio mette in luce la novità dell’operazione poetica compiuta da Torquato Accetto.
Pag. 63-76
Etichette: XVII secolo, Torquato Accetto,
Titolo articolo: Avventure di una accademia veneziana: autonomia e difesa degli Unisoni
Viene presentato un primo studio sull’Accademia veneziana degli Unisoni, fondata e condotta negli anni 1636-37 da Giulio Strozzi e incentrata sulle abilità canore della figlia Barbara (alla cui presenza nell’Accademia sarà dedicato un prossimo studio). L’Accademia suscitò forti dissensi e grandi entusiasmi. I primi sono attestati nel ms. Marc. It. X, 115, di cui vengono riportati brani inediti, i secondi nelle Veglie edite nel 1638 dal Sarzina. Sulla base di questi testi vengono ricostruite le date degli incontri, le allusioni ai personaggi e alla realtà storica contemporanea. Particolare attenzione è dedicata, oltre che agli Strozzi, ai singoli membri dell’Accademia.
Lingua: ItalianoPag. 77-104
Etichette: XVII secolo,
Titolo articolo: Prolegomeni alla storiografia del secondo Cinquecento: da Guicciardini agli scrittori napoletani
Il saggio illustra i presupposti che caratterizzano la storiografia come genere nella crisi del xvi secolo. Il punto di partenza è offerto dall’opera di Francesco Guicciardini. Lo storico fiorentino, nella costruzione e nell’interpretazione della storia d’Italia, punta soprattutto su due aspetti: la funzione dell’io come organizzatore del racconto e il sussidio fondamentale dei documenti. L’autorità che essi contengono sostituisce il ruolo che, in precedenza, la vista e l’udito avevano occupato. L’epoca delle guerre d’Italia non ha antecedenti e modifica i protocolli del racconto. La lezione di Guicciardini si prolunga solo parzialmente negli storici successivi. La responsabilità del soggetto e il sostegno delle fonti restano intatti. Il racconto, tuttavia, passa da una storia generale alla celebrazione di singole città o al resoconto di specifici avvenimenti. Questo è il caso
di Angelo Di Costanzo e di Camillo Porzio nella cultura meridionale. La storiografia si trasforma infine in erudizione e in memoria antiquaria.
Pag. 105-123
Etichette: XVI secolo, Francesco Guicciardini,
Titolo articolo: Eusebio Francisco Kino S. J. (1645-1711) eroico apostolo della modernità
L’autore ricorda e descrive le caratteristiche della modernità tipografica nell’ambito della teoria delle trasformazioni culturali di Marshall McLuhan e le ritrova quindi nella persona e nelle opere di Francisco Eusebio Kino S. J. (1645-1711). La dimensione eroica del gesuita italiano è espressa dal suo essere esempio ammirato e seguito dai confratelli e dalle popolazioni autoctone in tutte le sue iniziative miranti al benessere sociale e alla solidarietà fra tribù e popoli diversi.
Lingua: ItalianoPag. 125-144
Etichette: XVII secolo, Eusebio Francesco Chini,
Titolo articolo: Tornare alle origini: un tassello di cultura secentesca ligure. Giovan Francesco Brignole, Anton Giulio Brignole Sale, Gabriello Chiabrera
Il saggio delinea i rapporti fra Giovan Francesco Brignole, esponente di spicco della nobiltà genovese e delle cariche di governo della Repubblica, incline a circondarsi di scrittori e artisti, suo figlio, Anton Giulio Brignole Sale, figura rilevante dell’intellettualità ligure, anch’egli coinvolto in prima persona nella politica cittadina, ma considerato qui primieramente in quanto voce rilevante della letteratura barocca ligure, e Gabriello Chiabrera, da sempre ritenuto capofila di un numeroso gruppo di
poeti che si riconoscevano nella scelta classicista, pur rientrando a pieno titolo nella temperie culturale barocca. Se da un lato il rapporto fra i tre si inserisce nel quadro in cui il gruppo sociale dell’aristocrazia ligure della prima metà del Seicento si rapportava frequentemente al ceto intellettuale, dall’altro è caratterizzato dalla particolare rilevanza che la pratica della letteratura, comune ad Anton Giulio e a Chiabrera, conferiva al giudizio del primo sul poeta savonese. Lo studio si inquadra nei più generali interessi dell’autrice per la letteratura ligure del xvii secolo, nati e sviluppatisi nei lunghi anni alla scuola di Giorgio Fulco.
Pag. 145-162
Etichette: Giorgio Fulco,