Esperienze letterarie | 2016 | N. 1

Lo studio riguarda l’espressione ‘testemmonia vosta!’, presente nel napoletano, in modo non costante, fra il secolo XVII e il XIX. L’utilizzo nel parlato trova riscontro in testi letterari fra cui “La vaiasseide” di Giulio Cesare Cortese, “Lo cunto de li cunti” di Giambattista Basile e “L’eroismo tra i nemici o sia la Faustina” di Pietro Napoli Signorelli. Nel curare l’edizione di “Lo cunto” Croce chiede aiuto proprio per tale locuzione a Emmanuele Rocco, tra le cui carte inedite, conservate nella Biblioteca Nazionale di Napoli, si trova appunto una sua lettera in cui se ne chiede al Rocco l’esatta interpretazione. Ancora da verificare l’eventuale persistenza della locuzione in testi dialettali napoletani del Novecento.

Il saggio si propone di dimostrare la capacità di Leopardi di cogliere caratteristiche della società italiana che persistono anche oggi. A riscontro si considera il film di Paolo Sorrentino “La grande bellezza”. Secondo l’autrice negli Italiani emergono mancanza di spirito sociale e superiorità dell’apparenza sulla sostanza, che, però, Leopardi attribuisce al fatto che essi sono coscienti dell’ipocrisia che lega insieme gli individui nelle società dove sembra invece prevalere un atteggiamento solidale e una propensione, almeno apparente, verso il bene comune. Secondo Leopardi, inoltre, gli stranieri sono attratti dall’Italia non per come essa è nel suo tempo, ma per le sue bellezze, che la rendono ai loro occhi un ‘museo’, del quale ammirano un passato che non esiste più.

Il “Decameron” comprende numerose novelle ambientate in terre lontane da Firenze e dalla Toscana; l’intero bacino del Mediterraneo viene attraversato. L’autrice dichiara di percorrere un viaggio virtuale che, partendo dalla Campania angioina, giunge al Vicino e al Medio Oriente. Il mare è lo scenario in cui l’avventura (tempeste, naufragi, assalti corsari) trova un terreno ideale per dispiegarsi. L’avventura peraltro assume più volte i toni del fiabesco e si arricchisce attraverso l’utilizzo dell’esotico (spesso unito all’erotico). Le novelle che possono essere comprese fra queste coordinate forniscono una testimonianza di valore storico, geografico e antropologico, oltre che letterario.

Lo studio è incentrato sul numeroso gruppo di lettere e cartoline (120) scritte da Francesco Novati a Achille Neri. Esse, conservate nel Fondo Neri dell’Archivio di Stato di Genova, attraversano gli anni dal 1883 al 1900 e gettano luce sulla personalità di Novati, anche per la confidenza con cui sono scritte, permettendo di conoscere numerosi particolari della sua biografia intellettuale.

In virtù del confronto tra “Il partigiano Johnny” di Fenoglio e “Tiro al piccione” di Rimanelli emerge la comune visione anti-ideologica degli anni della Resistenza.

Analisi dei personaggi manzoniani di età avanzata, da quelli negativi a quelli la cui vecchiaia risulta segnata da sentimenti e azioni nobili (da padre Cristoforo al cardinale Borromeo, ecc.).

Intervento teso a riproporre all’attenzione le opere di argomento “africano” di Paolo Cesarini, particolarmente significative per approfondire diverse peculiarità non solo letterarie ma anche storiche e sociali del colonialismo.

Accurata analisi di una lettera di Umberto Bosco inviata a Francesco Flora per sollecitare il collega a partecipare alle onoranze per l’ottantesimo compleanno di Ernst Hatch Wilkins.

Carlo Di Lieto, prendendo spunto dall’ultima raccolta di versi edita recentemente, si sofferma sulle caratteristiche letterarie e umane della poesia di Mario Gabriele Giordano.