Esperienze letterarie | 2013 | N. 4

Baldissera discute i problemi posti dal testo della “Guerra de Granada” di Diego Hurtado de Mendoza, testo rivisto già nella versione manoscritta da Juan de Silva e pubblicato postumo a circa cinquanta anni dalla sua stesura non in Spagna, ma a Lisbona da Luis Tribaldos de Toledo. I molti codici manoscritti, di cui Baldissera – che sta approntando l’edizione critica dell’opera – riporta l’elenco, presentano molteplici varianti, come appare chiaro anche dal brano scelto a testimone, nonché discordanze con la “princeps”. Tali motivi inducono a prudenza nell’accogliere riscontri puntuali fra il testo (quale?) e la fonte degli “Annales” di Tacito, che tuttavia possono essere assunti come modello; peraltro ciò non significa che la scelta fra le varianti possa essere operata in base alla fonte.

Perli propone un’interpretazione del romanzo di Antonio Tabucchi “Notturno indiano” come “romanzo dello scrittore”, in cui realtà e finzione si intrecciano e gli elementi della narrazione assumono significati metaforici. La vocazione alla finzione serve nel romanzo a problematizzare il reale. Perli evidenzia altresì le componenti paratestuali dell’opera, che segnano un “itinerario della lettura”,

Fra i primi lavori di Beppe Fenoglio c’è “La voce nella tempesta”, adattamento teatrale del romanzo “Wuthering Heights” di Emily Bronte; la pubblicazione del testo risale al 1974, ma la scrittura è degli anni ’40 del Novecento e risente del film tratto dal romanzo con profonde modifiche da William Wyler nel 1939. L’adattamento è un segnale importante dell’importanza per Fenoglio di letteratura e cinema di area anglosassone. Conti compie un’analisi testuale di tale adattamento e ne rileva i nessi intertestuali con il romanzo della Bronte e il film di Wyler, in particolare riguardo ad aspetti autobiografici e ad alcuni altri temi, mentre dal punto di vista linguistico si rileva che lo scrittore non aveva letto il romanzo nell’originale inglese.

Lo studio prende in esame come l’infanzia viene rappresentata nella poesia montaliana: motivo ben presente negli “Ossi di seppia”, bisogna giungere alle ultime raccolte del poeta per ritrovarlo – ma si tratta di una diversa rappresentazione, su un piano nichilistco -, mentre nelle “Occasioni” e in “La bufera” il tema è quasi assente.

Ciocchetti ricostruisce la genesi dei primi due saggi critici di Moravia, risalenti al 1926, in base a documenti, in buona parte inediti. Il primo dei due, dedicato a Joice, apparve nel settimanale “Il Quarto Stato”; il secondo, pubblicato in “La Fiera letteraria” nell’ottobre dell’anno successivo, ha per argomento la crisi del romanzo. I testi di entrambi gli scritti sono pubblicati da Ciocchetti in appendice.

Peirone esamina la figura di Catone nel “Purgatorio” dantesco e rileva che il termine ‘veglio’ attribuitogli dal poeta non ha il significato di ‘vecchio’, ma è invece riferibile a un’idea di grandezza.

Attraverso la riflessione sul concetto di desiderio e sulle relative difficoltà di realizzazione nonché sui diversi modi della repressione come emergono nei protagonisti di alcuni romanzi, fra cui l'”Ulisse” di Joice, i “Quaderni di Serafino Gubbio operatore” di Pirandello e “1984” di Orwell, Baldi, sulla scorta di Freud, Lacan, Recalcati e altri, propone un esame del mondo contemporaneo in termini di repressione, dove lo scrittore arriva a descrivere la perdita di appartenenza all’umanità dell’individuo, come si coglie in “Il pasto nudo” di William Burroughs.

L’intervento si occupa del libro di Beniamino Mirisola “Debenedetti e Jung. La critica come processo d’individuazione” (Firenze, Cesati, 2012), testo in cui emerge l’importanza che Jung ha avuto nella critica di Giacomo Debenedetti, al di là della nota influenza di Freud. Leoncini ripercorre i capitoli del libro ponendo in evidenza alcuni degli autori rispetto ai quali è più evidente l’influsso junghiano rilevato da Mirisola nel pensiero critico di Debenedetti.

Lo spoglio, che riguarda riviste di italianistica, in questo fascicolo è a cura di Ileana Bertocchi, Rosa Francesca Farina, Carmela Reale, Alfonso Ricca, Paola Zito.