Le riviste sostenitrici
Esperienze letterarie | 2012 | N. 4
Anno 2012 – Annata: XXXVII – N. 4 Mese: ottobre-dicembre
A cura di Carmela Reale
Titolo articolo: Presentazione
Pagina di presentazione del fascicolo, che raccoglie gli Atti del convegno “Le discipline letterarie e linguistiche in Italia fra Università e Nazione (1861-2011)”, tenutosi a Bologna l’1 e 2 dicembre 2011.
Lingua: ItalianoPag. 5
Etichette: Convegno di studi, Le discipline letterarie e linguistiche in Italia fra Università e Nazione (1861-2011), Duemila,
Titolo articolo: Da ieri a oggi. Una ricognizione delle discipline letterarie e linguistiche
Saggio posto a guisa di introduzione agli Atti che segna in realtà le conclusioni a cui le relazioni successive inducono. Aspetti positivi e negativi della condizione attuale delle discipline letterarie e linguistiche in Italia fra il 1861 e il 2011 sono, in negativo, la separazione fra filologia e critica, che ha subito incrementi; le troppe riviste letterarie e i troppi libri pubblicati; l’assenza frequente di giudizio critico; in positivo, la diffusione della letteratura italiana all’estero.
Lingua: ItalianoPag. 7-17
Etichette: De Sanctis Francesco, Croce Benedetto, Scuola, Dizionario, Letteratura, Linguistica, Filologia, Critica letteraria, Rivista, Libro, Ottocento, Novecento, Duemila,
Titolo articolo: Grammatiche, riviste, manuali di lingua e letteratura a 150 anni dall’Unità. Vecchie tentazioni e nuove derive
Arcangeli rivendica la continuità fra italiano antico e moderno e contesta l’eccessiva semplificazione di discipline come storia della lingua e letteratura italiana e l’uso odierno di riscrivere i classici italiani in ‘italiano moderno’. Deriva da ciò la considerazione di come individuare e selezionare i classici da proporre per la loro lettura integrale e la proposta forte di far leggere a scuola “Pinocchio”. Lo studioso difende poi lo studio e la fruizione di una grammatica attenta a stabilire norme necessarie, tenendo conto anche della diffusione del ‘sapere collettivo’ attraverso il web, informando di stare scrivendo egli stesso una ‘guida pratica dell’italiano’. Si prende poi posizione contro l’oltranza della specificità linguistica di genere difesa da Alma Sabatini e da studiose successive. Infine si rivendica un ruolo ‘militante’, molte volte perduto, per le riviste di lingua.
Lingua: ItalianoPag. 19-29
Etichette: Sabatini Alma, I promessi sposi, Pinocchio, Grammatica, Storia della lingua, Letteratura, Scuola, Rivista, Ottocento, Novecento, Duemila,
Titolo articolo: Fasti recenti e incerti orizzonti. La parte della filologia nella cultura e nell’Università italiana dal secondo dopoguerra a oggi
Partendo dalle posizioni di Croce, Caretti, Contini, Dionisotti rispetto ai rapporti fra critica letteraria e filologia Bausi ripercorre le tappe fondamentali della pubblicazione di scritti teorici, collane, testi, riviste a partire dagli anni ’40 del Novecento. Viene posta in rilievo anche l’introduzione della filologia italiana come cattedra universitaria autonoma dalla storia della letteratura negli anni ’50 del secolo scorso. A riguardo della complessità di definizione del concetto e della pratica della filologia italiana si ricorda il convegno “Studi e problemi di critica testuale”, tenutosi a Bologna nel 1960, di cui si discutono le diverse posizioni. L’avvento dello strutturalismo modificò successivamente la prassi filologica, ma le sue esasperazioni ne determinarono anche la crisi. Bausi ne elenca le motivazioni e coglie nella difesa ad oltranza del metodo stemmatico lachmanniano una causa determinante delle odierne difficoltà della filologia, che invece anche oggi non va disgiunta dalla critica; né va sottovalutata l’importanza di edizioni ‘di servizio’ che permettano di fruire di opere al di là di progetti editoriali che spesso naufragano per eccesso di tempi e di costi.
Lingua: ItalianoPag. 31-52
Etichette: Lachmann Karl, Croce Benedetto, Caretti Lanfranco, Contini Gianfranco, Spongano Raffaele, Dionisotti Carlo, Critica letteraria, Filologia, Edizione critica, Novecento, Duemila,
Titolo articolo: La cultura classica nell’ideologia post-unitaria
La cultura classica è stata importante nella scuola italiana dal periodo successivo all’Unità d’Italia fino al ’68, mentre gli antichi erano stati ritenuti ‘cattivi maestri’ delle rivoluzioni nella prima metà dell’Ottocento, tanto che Tocqueville privilegiava l’istruzione tecnica al posto di quella classica, considerata ‘pericolosa’. Nell’Italia post-unitaria la cultura classica viene fruita in senso prevalentemente conservatore a scuola, mitico-rivoluzionario fuori. Occorre però distinguere fra richiamo al mondo greco e a quello romano e porre attenzione a termini quali Libertà, Repubblica, Patria e, più tardi, Nazione. Interne a tale distinzione sono le scelte diverse di Grecia (che ha piuttosto guardato alla tradizione cristiano-ortodossa), Francia (la latinità), Germania nazista (la grecità). Altro ‘idolum’ classicistico è il concetto di Europa come fondamento di un primato. In merito è indicativo il pensiero di Gioberti; sia lui che Mazzini vedono una continuità ‘italiana’ fra l’antica Roma e la loro epoca, concetto che è un errore. Da esso discendono anche la strumentalizzazione fascista dei classicisti e le degenerazioni del fascismo stesso, fra cui la difesa della ‘razza’.
Lingua: ItalianoPag. 55-63
Etichette: Tocqueville Alexis de, Gioberti Vincenzo, Mazzini Giuseppe, Mussolini Benito, Fascismo, Nazismo, Classicità greca, Classicità romana, Patria, Nazione, Scuola, Rivoluzione, Settecento, Ottocento, Novecento,
Titolo articolo: Che posto ha la letteratura italiana nel nuovo sistema-mondo?
Ceserani risponde alla domanda su quale posizione occupino la cultura e la letteratura italiane oggi nel mondo e lo fa in base ad una ricognizione personale e non sistematica sul web e su cataloghi librari. Tale posizione appare buona, specialmente se confrontata con il peso politico-economico dell’Italia, con l’estensione assai ridotta dell’italiano come lingua madre e il fatto che non è mai insegnato come prima lingua straniera. Notevole la presenza di autori italiani nell’insegnamento scolastico all’estero, nelle liste delle grandi opere, nelle antologie internazionali, nei cataloghi degli editori stranieri; importanti numero e competenze di italianisti e di dipartimenti nelle Università non italiane, di riviste e di associazioni. Spesso scelte e successo di autori e opere italiani sono diversi in Italia e fuori. A queste considerazioni seguono numerosi dati riguardanti autori tradotti, recensioni, case editrici attente a cultura e letteratura italiane riferiti singolarmente a Francia, Stati Uniti e Germania.
Lingua: ItalianoPag. 65-75
Etichette: Monaldi Rita, Sorti Francesco, Letteratura, Lingua italiana, Traduzione, Editoria, Scuola, Università, Novecento, Duemila,
Titolo articolo: Enciclopedie della letteratura italiana: tra espansione e evanescenza
Vengono passate in rassegna le ‘grandi opere’ dedicate alla storia della letteratura italiana nel Novecento, non senza far prima riferimento a De Sanctis e, all’indietro, a Tiraboschi e ad altri. Si prendono in considerazione la “Storia letteraria d’Italia” di Vallardi (nelle sue diverse edizioni), le iniziative editoriali della Marzorati, il “Dizionario Bompiani delle opere e dei personaggi”, la “Storia della letteratura italiana” di Garzanti, la “Letteratura italiana storia e testi” di Laterza, la “Letteratura italiana Einaudi”, il “Dizionario critico della letteratura italiana” della UTET, l'”Enciclopedia dantesca” dell’Istituto della Enciclopedia italiana, la “Storia della civiltà letteraria italiana” della UTET, la “Storia generale della letteratura italiana” della Motta, la “Storia della letteratura italiana” della Salerno editrice, l’ “Atlante della letteratura italiana” di Einaudi. Sono pure citati i 5 voll. di “Il romanzo” einaudiano, dove peraltro la letteratura italiana è poco presente, né vengono dimenticati i ‘manuali’ di Ceserani-De Federicis “Il materiale e l’immaginario” della Loescher e di Brioschi-Di Girolamo “Manuale di letteratura italiana” della Bollati Boringhieri.
Lingua: ItalianoPag. 77-90
Etichette: Letteratura, Storia della letteratura, Ottocento, Novecento, Duemila,
Titolo articolo: Le riviste dantesche
Si esaminano riviste dedicate specificamente a Dante a partire da “Jahrbuch der Deutschen Dante-Gesellschaft”, fondata nel 1867 e divenuta nel 1920 “Deutsches Dante-Jahrbuch”, mentre nel 1882 iniziava le pubblicazioni l’ “Annual Report of The Dante Society of America”, edito dal 1966 col titolo “Dante Studies with the Annual Report of the Dante Society”. Nel 1889 uscì in Italia “L’Alighieri” (dal 1894 “Giornale dantesco” e dal 1921 “Nuovo Giorn. Dantesco”); nel 1890 aveva frattanto iniziato le pubblicazioni il “Bullettino della Società Dantesca Italiana”, il cui ultimo numero, del 1921, uscì nel 1923. Nel 1920 era nata “Studi danteschi”, fondata da Barbi, che, contrapposta inizialmente al “Bullettino”, lo sostituì nel 1923, pur restando indipendente dalla Società. Quando “Studi danteschi” riprese nel 1949, la diresse Casella, insieme presidente della Società. Si dà poi conto della rinascita di “L’Alighieri”; quindi sono ricordate le “Letture classensi”, la “Rivista di Studi Danteschi”, riviste di Spagna, Ungheria, Stati Uniti e la prima rivista dantesca sul web; infine “Dante. Rivista internazionale di studi su Dante Alighieri”. In gestazione il “Bollettino dantesco per il settimo centenario”.
Lingua: ItalianoPag. 93-103
Etichette: Alighieri Dante, Barbi Michele, Rivista, Ottocento, Novecento, Duemila,
Titolo articolo: Il dibattito critico sulle riviste di pieno Novecento (da “Officina” al “Menabò” al “Verri”)
Il saggio si occupa del dibattito sulla letteratura/cultura italiana su tre delle più importanti riviste militanti fra metà anni ’50 e inizio anni ’60 del ‘900, “Officina”, il “Menabò”, “Il Verri”, tenendo conto del se e come il tema del formarsi dell’identità nazionale entri nel loro progetto culturale. Si parte dal richiamo al saggio di Pasolini su Pascoli, che apre il primo n. di “Officina”, e dalle “Analisi critico-bibliografiche” di Romanò, passando poi alle posizioni contrapposte del fondatore del “Verri” Anceschi. Tuttavia le ‘interazioni’ fra letteratura, realtà e storia della cultura vedono in accordo le due riviste, sebbene Anceschi abbia una visione più pessimistica delle possibilità di rinnovamento dell’Italia del tempo. Sulla stessa linea l’editoriale del primo n. del “Menabò”, dei direttori Vittorini e Calvino, ma con un più marcato ‘bisogno’ di rinnovamento. Si cita poi la presa di distanza dalla poesia pasoliniana di Fortini, fra i fondatori di “Officina”, proprio sul secondo n. del “Menabò”. Esso, come “Il Verri”, accoglie interventi non del tutto in linea con le scelte programmatiche della rivista, in cui restano estremamente indicativi gli scritti di Vittorini e di Calvino.
Lingua: ItalianoPag. 105-114
Etichette: Pasolini Pier Paolo, Romanò Angelo, Fortini Franco, Anceschi Luciano, Vittorini Elio, Calvino Italo, Officina, Menabò, Il Verri, Rivista, Poesia, Letteratura, Cultura, Novecento, Duemila,
Titolo articolo: “Dal chiuso dell’Università al vivo della nazione”. De Sanctis e la ricostituzioe della coscienza
Il lavoro è centrato sulla presenza di De Sanctis nell’Università di Napoli, non solo come professore, ma come protagonista di una riforma radicale, realizzata in quindici giorni nell’ottobre del 1860, collocando a riposo ventidue docenti e sostituendoli con docenti che si erano formati in una prospettiva ‘nazionale’ e che partecipavano di una visione culturale vichiana ed hegeliana. D’altronde la riforma dell’ambiente accademico napoletano da un lato provocò confronti e contrasti con gli analoghi ambienti fiorentino e bolognese, dall’altro con la sua carica di rinnovamento interessò tutta l’Italia. Essenziali per comprendere tale volontà di rinnovamento la “Storia della letteratura italiana”, che Manganaro attraversa in alcuni dei suoi momenti fondamentali, nonché discorsi politici e corsi universitari desanctisiani e, molto importante, “La scienza e la vita”.
Lingua: ItalianoPag. 117-126
Etichette: De Sanctis Francesco, Storia della letteratura italiana, La scienza e la vita, Letteratura, Politica, Ottocento, Novecento,
Titolo articolo: Imprese lessicografiche dell’Italia unita (1861-2011): caratteristiche salienti sullo sfondo delle coeve produzioni europee
Marello, partendo dalla comparazione di Giuseppe Grassi nel 1819 fra vocabolario della Crusca e i dizionari inglese di Samuel Johnson e spagnolo dell’Accademia reale, passa in rassegna il “Dizionario della lingua italiana” di Tommaseo e Bellini, esempio dell’unità nazionale, ma anche dizionari più maneggevoli che ebbero una reale funzione educatrice rispetto alla diffusione della lingua italiana, fra cui quelli di P. Fanfani e di P. Petrocchi. Nel secolo XX oltre studi su lessico e dizionari e il convegno torinese del 2006 della “Società europea di lessicografia” sono ricordati fra gli altri il “Grande dizionario della lingua italiana”. della UTET (il ‘Battaglia’), e il “Tesoro della lingua italiana delle origini” (TLIO). Storici della lingua e linguisti hanno mutato le redazioni dei dizionari e vi sono nuovi strumenti nelle case editrici: i dizionari sono divenuti anche basi dati con le possibilità di interrogazione consentite dall’elettronica. Nel secolo XXI gli studenti non sono più abituati alla consultazione dei dizionari, nemmeno di quelli elettronici; invece è importante reintrodurre nelle scuole l’abitudine alla loro frequentazione, anche perché ciò è utile per allenare alla ricerca avanzata.
Lingua: ItalianoPag. 129-138
Etichette: Tommaseo Nicolò. Bellini Bernardo, Battaglia Salvatore, Vocabolario della Crusca, Dizionario, Lessicografia, Linguistica, Storia della lingua, Ottocento, Novecento, Duemila,
Titolo articolo: Letteratura greca e letteratura latina nell’editoria italiana
Il contributo si occupa dei lavori più significativi di letteratura greca e latina in Italia dal secondo dopoguerra in poi. Il materiale a disposizione, in genere molto vario e di livello alto, è suddiviso in 5 gruppi in base alla tipologia: 1) collane di testi, 2) opere di riferimento di carattere manualistico o enciclopedico, 3) saggistica, 4) riviste, 5) editoria scolastica. Quanto alle collane, oltre 10 pubblicano testi greci e latini, molti in formato economico. Molte traduzioni sono senza testo originale a fronte. Notevole per ricchezza il secondo gruppo ed estremamente vario il settore della saggistica, anche in traduzione; inoltre l’Italia risulta essere il Paese con il maggior numero di riviste per il mondo greco e latino, fra cui alcune risalgono alla fine del secolo XIX. Di alto livello e di grande tradizione anche il settore dell’editoria scolastica, sebbene le ultime riforme universitarie abbiano reso troppo vasti strumenti progettati proprio per gli studenti. Quanto ai dizionari di greco e di latino, trovano utilizzazione nelle Università oltre che a scuola; per il greco si è realizzato dopo oltre 50 anni un nuovo dizionario, ora con versioni anche in greco moderno, inglese e tedesco.
Lingua: ItalianoPag. 141-147
Etichette: Letteratura greca, Letteratura latina, Editoria, Scuola, Università, Ottocento, Novecento, Duemila,
Titolo articolo: Le riviste di letteratura dopo l’Unità d’Italia
Breve intervento su alcune riviste di letteratura italiana pubblicate dopo il 1860, a partire da “Il Propugnatore” (1868); sono ricordate fra le altre il “Giornale storico della letteratura italiana” e la “Rassegna bibliografica della letteratura italiana” (oggi “Rassegna della letteratura italiana”).
Lingua: ItalianoPag. 149-153
Etichette: Letteratura, Rivista, Ottocento, Novecento, Duemila,
Titolo articolo: Filologia esplicita: dagli “Studi di filologia italiana” a “Italia medioevale e umanistica”
Contributo centrato su due riviste di filologia: “Studi di filologia italiana” e “Italia medioevale e umanistica”. La prima, pubblicata a partire dal 1927, nasceva come nuovo indirizzo dell’Accademia della Crusca, per la quale Giovanni Gentile con un decreto del 1923 aveva fissato la fine dei lavori preparatori di una nuova edizione del “Vocabolario”, volgendone la cura verso la filologia; Quaquarelli ne segue la storia fino al 1984. Del 1958 è l’uscita di “Italia medioevale e umanistica”, di cui si delineano caratteristiche e cambiamenti nel tempo, nonché differenze con “Studi di filologia italiana”.
Lingua: ItalianoPag. 155-165
Etichette: Studi di filologia italiana, Italia medioevale e umanistica, Letteratura, Filologia, Rivista, Novecento, Duemila,
Titolo articolo: Le riviste di italianistica oggi
Partendo dalla considerazione delle riviste di cultura nel tempo, ad iniziare dal “Journal des Savants” (1665), e ricordando il fiorire delle testate accademiche e militanti fra fine Ottocento e Novecento, Santoro pone in rilievo l’incremento delle riviste specificamente dedicate alla letteratura italiana (comprese quelle straniere) e ne delinea sinteticamente alcune scelte tipologiche nell’impostazione, nei contenuti, nella periodicità, ecc. Servendosi quindi di una serie di fonti cartacee e di banche dati, dopo aver posto il problema di cosa debba intendersi per ‘rivista di italianistica’, elenca le riviste presenti in “Italinemo” e, successivamente, quelle ricavate dal censimento delle altre fonti. Una serie di grafici e di tabelle mostra quindi molteplici dati, fra cui anzianità delle testate, distribuzione per decenni in base alla fondazione, periodicità, incremento, editori/istituzioni che le pubblicano, settori specifici di interesse, conservando sempre la distinzione fra le informazioni ricavabili da “Italinemo” e le altre. Infine si accenna ai criteri di valutazione ministeriali cui vengono assoggettate le riviste e si ribadisce l’importanza del rispetto della periodicità.
Lingua: ItalianoPag. 167-190
Etichette: Rivista, Editoria, Novecento, Duemila,