Le riviste sostenitrici
Esperienze letterarie | 2009 | N. 3
Anno 2009 – Annata: XXXIV – N. 3
A cura di Antonella Orlandi
Titolo articolo: Per Mario Scotti
Ricordo di Mario Scotti (1930-2008), professore di “Letteratura italiana”
presso l’Università di Roma “La Sapienza”, componente il Consiglio direttivo di “Esperienze letterarie” ininterrottamente dal 1982.
Pag. 3-4
Etichette: Scotti Mario, Novecento, Duemila, Biografia,
Titolo articolo: Una forma strofica d’origine orientale nella poesia italiana del Duecento: il caso di Jacopone da Todi
Riprendendo gli studi di Ramón Menéndez Pidal e di altri insigni sostenitori della “tesi araba” intorno alle origini della lirica romanza, l’A. indaga a fondo sulla possibilità dell’influenza della forma strofica arabo-andalusa denominata “zagial” sulla poesia italiana del Duecento ed in particolare su quella di Jacopone da Todi. Dopo aver preso in considerazione le possibili vie di trasmissione dello “zagial” in Italia, l’A. riconosce la massiccia presenza di questo schema strofico nel laudario
jacoponico, limitando così la nozione tradizionale che dichiara le laudi di Jacopone modellate sulla ballata profana.
Pag. 5-23
Etichette: Iacopone da Todi, Poesia, Duecento, Strofa,
Titolo articolo: Le horae canonicae e il tempo nel “De vita solitaria”
Il “De vita solitaria” di Petrarca si apre con un paragone della tipica giornata dell’uomo occupatus e del solitarius, una giornata scandita sul ritmo delle ore canoniche che celebrano l’epifania del divino nel quotidiano. Il richiamo introduce il tema del tempo che è essenziale nel concetto petrarchesco di vita solitaria: non è il tempo lineare del mercante o del monaco, ma è il tempo circolare del solitario il quale vive nel tempo e col tempo, facendo coincidere il vivere con l’esistere, in un continuo presente reso ogni giorno attuale dal rito delle ore canoniche. È un tipo di tempo idealizzato in cui Petrarca realizza la perfezione del proprio essere, sempre in pace con se stesso, senza ansie per il futuro o nostalgie per il passato: in pace con il tempo e con Dio e con i suoi studi.
Lingua: ItalianoPag. 25-37
Etichette: Petrarca Francesco, De vita solitaria, Trecento,
Titolo articolo: Proposta per un’edizione critica delle “Vitae, Vitarum pars altera”, di Paolo Giovio
Dopo aver ripercorso le tappe della fortuna di Giovio, dal Cinquecento fino ai critici contemporanei, il contributo esamina i numerosi testimoni a stampa del secondo volume delle “Vitae”, dalla lunga gestazione, dove palese è la libera reinterpretazione del modello plutarcheo, nel solco già ampiamente tracciato dagli scritti precedenti. Viene dunque delineata una sorta di stemma, nella cui economia è al vaglio del filologo la attendibilità di ciascuna edizione. Grande rilievo assumono, nel corso dell’indagine, le lettere dedicatorie, che recano utili elementi per ricostruire l’esatta sequenza
cronologica e la chiara volontà d’autore.
Pag. 39-59
Etichette: Giovio Paolo, Trattatistica, Cinquecento,
Titolo articolo: Uno specchio di lunga durata. L’operetta in volgare di Angelo Elli e i torchi tipografici di antico regime (1591-1777)
Tra i titoli inseriti all’albo dell'”Index librorum prohibitorum” perché veicolo di una mistica sospetta, compare, a partire dal 1714, “lo Specchio spirituale” del minorita milanese Angelo Elli, già a stampa da oltre un secolo. Un testo semplice e accattivante, denso di stimoli e di rassicurazioni, si cala in una forma-libro volta ad enfatizzarne la fruibilità: solitamente in 8°, illustrato da vignette xilografiche piccole ed essenziali, il volumetto conosce una fortuna editoriale decisamente non comune, in Italia e Oltralpe, prima e dopo l’emanazione del divieto. Il logorìo degli esemplari sopravvissuti ne fornisce ulteriore, eloquente riprova.
Lingua: ItalianoPag. 61-72
Etichette: Elli Angelo, Censura, Editoria, Cinquecento, Seicento, Settecento,
Titolo articolo: Intorno alle traduzioni in inglese di opere di Ferrante Pallavicino: Il corriero svaligiato/The Post -boy rob ’d of his Mail
Di recente molti storici della cultura interessati agli scambi culturali ottenuti attraverso traduzioni durante la prima età moderna hanno richiamato l’attenzione degli studiosi sulla necessità di studiare le traduzioni, sia letterarie che non letterarie, nel contesto culturale di uno specifico periodo storico. Tradurre implica sempre un riscrivere il testo originale per adattarlo ai bisogni, interessi, pregiudizi e modi di leggere del paese che importa. Nel presente studio i ventisei testi satiriconarrativi de “Il corriero svaligiato” (1641) di Ferrante Pallavicino (1615-1644), tradotti e raccolti nel “Postboy rob’d of his mail” (1692-93, 1706) di Charles Gildon (1665-1724), sono esaminati in una prospettiva culturologica piuttosto che tecnico-linguistica o letteraria e estetica. Nella prima parte dello studio viene esaminato il contesto culturale in cui le traduzioni furono eseguite, più particolarmente con riferimento ai sistemi dominanti delle norme e convenzioni che governano la pratica del tradurre del tempo. Nella seconda vengono discusse alcune delle ragioni per cui Gildon sceglie soltanto ventisei su quarantanove delle epistole satiriche incluse nel “Corriero” di Pallavicino.
Lingua: ItalianoPag. 73-90
Etichette: Pallavicino Ferrante, Corriero svaligiato, Trattatistica, Giornalismo, Satira, Seicento,
Titolo articolo: Stendhal, Foscolo e Milano
Per Stendhal Milano rappresenta la città più importante d’Italia: per la qualità della vita e per la ricchezza delle esperienze intellettuali. Il viaggio nella capitale lombarda è l’occasione per riflettere intorno alla tradizione letteraria italiana e al suo rapporto con la modernità. Anche gli autori di maggiore prestigio gli appaiono condizionati dall’eccesso della retorica. Stendhal rivendica, invece, la necessità di lingua e di parole nuove, che sappiano trasmettere le idee nuove che la storia contemporanea ha generato.
Lingua: ItalianoPag. 91-100
Etichette: Stendhal, Foscolo Ugo, Milano, Settecento, Ottocento,
Titolo articolo: Il Foscolo tra sorriso sterniano e satira
Il contributo rappresenta una riflessione su quel Foscolo che, indossando la veste del “chierico”, creò affascinanti pagine di animo didimeo (il “Ragguaglio d’una adunanza dell’Accademia de’ Pitagorici”), in cui il carattere sterniano fu elemento pregnante perché espressione di una disposizione d’animo diversa: quella di un uomo che pur disilluso e disingannato non fu mai ‘rinsavito’. Particolare attenzione si dedica, poi, alla produzione satirica del poeta e nello specifico all'”Ipercalisse”, la cui forza e la cui originalità non sono state tenute nella giusta considerazione da buona parte della critica.
Lingua: ItalianoPag. 101-133
Etichette: Foscolo Ugo, Ipercalisse, Didimo Chierico, Settecento, Ottocento,
Titolo articolo: La figura del fotografo nell’immaginario letterario
Sono numerosi i personaggi che fanno per professione o per passione i fotografi nei testi della tradizione letteraria della modernità. Molto spesso si tratta di personaggi abbastanza insoliti, con connotazioni ambigue se non negative, che frequentemente intrattengono rapporti con le scienze occulte, la magia, la predizione. Fra gli esempi su cui si sofferma questo saggio ci sono il giovane fotografo protagonista della “Casa dai sette abbaini” di Hawthorne, i fotografi che compaiono di frequente nella “Recherche” di Proust, il protagonista dell'”Avventura di un fotografo” di Calvino, gli inquietanti personaggi di Tiffauges e di Véronique in due testi di Tournier: “Il re degli ontani” e “I sudari di Véronique”, e gli altri numerosi fotografi che fanno la loro apparizione e svolgono un ruolo in opere della Atwood, della Du Maurier, di Ondaatje, Fugard e Paolo Maurensig.
Lingua: ItalianoPag. 135-162
Etichette: Fotografo, Figura letteraria, Immaginario, Ottocento, Novecento,
Titolo articolo: L’essere e la vita come ordalia di Italo Alighiero Chiusano
Viene qui ripercorsa l’opera di Italo Alighiero Chiusano, senz’altro uno dei narratori più ‘singolari e poliedrici’ degli ultimi decenni. Alla base del suo realismo lirico un profondo sentimento religioso,una incessante ricerca di Dio, che costituisce, nella sua prospettiva, l’autentico fondamento dell’identità individuale e collettiva.
Lingua: ItalianoPag. 163-166
Etichette: Chiusano Italo Alighiero, Narrativa, Identità, Religiosità,
Titolo articolo: La visualità di una poesia in movimento: Camillo Capolongo
Camillo Capolongo, artista eclettico dell‘aria campana, legato a gruppi di avanguardia rivolti ad un nuovo tipo di arte più calata nel sociale, ha creato opere nelle quali il segno scritturale e quello iconografico si sono fuse in modo originale e simbolico. Negli ultimi tempi la sua sperimentazione si è rivolta ad altri piani comunicativi: visivo, fonico, scrittura computerizzata e soprattutto pittorico.
Lingua: ItalianoPag. 167-184
Etichette: Capolongo Camillo, Poesia, Novecento, Duemila,
Titolo articolo: Morte presunta e vita latente della poesia oggi
Il saggio ridimensiona il luogo comune della attuale decadenza della poesia, indicando nell’estensione delle relative modalità di lettura la ragione sia della sua ridotta percezione che della sua persistente centralità e delineando la trafila che, da Leopardi ai giorni nostri, ha trasformato il rifiuto dell’imitazione e delle troppo scoperte velleità d’arte nella rinuncia a ogni riconoscibilità esteriore e legato il destino della poesia a quello della critica.
Lingua: ItalianoPag. 185-199
Etichette: Poesia, Novecento, Duemila,