Le riviste sostenitrici
Esperienze letterarie | 2006 | N. 4
Anno 2006 – Annata: 31 – N. 4 Mese: Ottobre-Dicembre
A cura di Giuseppina Monaco
Titolo articolo: Letteratura e cinema
Dalla consolidata amicizia di Marco Santoro e Antonio Vitti, è nata nel 2005 l’idea di organizzare una iniziativa legata al cinema e specificatamente al rapporto tra letteratura e cinema. L’iniziativa si concretizza in questo fascicolo monografico di Esperienze letterarie, che ospita interessanti contibuti sul tema. Nei trentuno anni di vita di Esperienze Letterarie altre iniziative di numeri monografici hanno visto, oltre ai fascicoli doppi dedicati alla memoria di Mario Santoro, quelli dedicati a Foscolo, Settembrini, Leopardi e Pavese.
Lingua: ItalianoPag. 3-4
Etichette: Letteratura e Cinema, Novecento, Duemila,
Titolo articolo: Bernari e il cinema
La letteratura neorelista tra la fine degli Anni ’20 e la prima metà degli Anni ’30 è considerata l’incunabolo del cinema neorelista italiano del secondo dopoguerra. La critica, dando per scontato un passaggio di temi, stili espressivi e ambientazioni dai grandi romanzi neorealisti (in particolare Alvaro, Bernari e Moravia) al cinema della generazione successiva, si è maggiormente concentrata sull’influenza del cinema neorealista sull’evoluzione del genere narrativo. Tuttavia, il romanzo neorealista “Tre operai” di Carlo Bernari, scritto tra il 1927 e il 1932, subisce sì l’influenza del cinema, ma in particolare di quello surrealista ed espressionista, per poi trasformarsi in una sorta di script narrativo da cui nasce lo stesso stile espressivo del cinema neorealista. In particolare qui si analizza il passaggio dalla prima stesura di “Tre operai”, intitolata nel 1929 “Gli stracci”, alla versione definitiva del 1932 come rilettura dello stesso romanzo neo-verista in chiave cinematografica neorealista. La conclusione è che con “Tre operai” del 1932-1934 la letteratura si trasforma in scrittura “per la macchina da presa”, rivoluzionando lo stesso concetto pirandelliano della scrittura “con la macchina da presa” del romanzo “Si gira” del 1915.
Lingua: ItalianoPag. 5-24
Etichette: Bernari Carlo, Tre operai, Neorealismo, Ottocento, Novecento,
Titolo articolo: Corsi e ricorsi del neorealismo: da Italo Calvino ai fratelli Taviani tra magia, mito e memoria
La fortuna del Neorealismo è fatta di continui corsi e ricorsi per una naturale propensione del nostro cinema alla ricerca di una messa in forma poetica della realtà, in Italia caratteristica per altro del realismo artistico in tutte le forme da esso assunto nei secoli. Considerando che una delle più importanti proprietà del fatto poetico sta nel coesistere parallelo dei valori reali e di quelli metaforici, una delle più evidenti capacità della poesia è proprio quella di creare mondi possibili ma i cui confini sono al tempo stesso certi e vaghi. Ecco che allora il linguaggio riportato alla sua forza originaria e creativa, nonché la libertà poetica come strumento che assorbe e allo stesso tempo rinnova la tradizione, sempre però interrogando criticamente il reale, costituiscono il terreno sul quale si apre un dialogo tra lo sguardo alla Resistenza filtrato attraverso la memoria che ci offrono i fratelli Taviani nel film La notte di San Lorenzo (1982) e il racconto che della Resistenza ha fatto il giovane neorealismo letterario, in particolare quello espresso da Italo Calvino ne // sentiero dei nidi di ragno (1947).
Lingua: ItalianoPag. 27-57
Etichette: Neorealismo, Novecento,
Titolo articolo: Lo sguardo epico del partigiano Johnny. Da Fenoglio allo schermo
La storia di una modernissima “Odissea”, quella del partigiano Johnny, transita dalle pagine del capolavoro di Fenoglio allo schermo cinematografico attraverso un filtro interpretativo che tende a scarnificare e ad universalizzare la vicenda narrata. È il regista del film a ripercorrere le tappe di avvicinamento al personaggio, di cui l’intransigenza intellettuale costituisce la più intima cifra. Non epopea né celebrazione nostalgica, ma piuttosto cammino verso un’orgogliosa autocoscienza, nel segno della solitudine, senza prospettive catartiche.
Lingua: ItalianoPag. 59-64
Etichette: Fenoglio Edmo, Il partigiano Johnny, Novecento,
Titolo articolo: lo non ho paura: tra libro e film
In questo saggio si propone una lettura in parallelo del romanzo “Io non ho paura” di Niccolò Ammaniti e dell’omonimo film tratto dal libro (regia di Gabriele Salvatores) per dimostrare come, al di là delle ovvie differenze fra linguaggio cinematografico e letterario, i leggeri cambiamenti apportati alla trama dal regista riflettano una diversa predisposizione culturale rispetto alle tematiche esposte nel libro. In particolare, ci si sofferma su modifiche che delineano, nel film, l’esigenza e la volontà di inquadrare la storia in una diversa visione socio-culturale per poi poter inserire l’azione nell’ottica infantile del protagonista.
Lingua: ItalianoPag. 67-80
Etichette: Ammanniti Niccolò, Io non ho paura, Salvatores Gabriele, Novecento, Duemila,
Titolo articolo: The ecstasy of authorship in Generale Della Rovere
Questo saggio propone una rivalutazione del film “Il generale Della Rovere” a base del suo rapporto anomalo con il romanzo di Indro Montanelli e con l’idea della scrittura nella sua accettazione più larga. La complicata genealogia del film (dal breve articolo giornalistico di Montanelli alla sceneggiatura, co-scritta con Sergio Amidei, Diego Fabbri, e Roberto Rossellini, al film, al romanzo vero e proprio di Montanelli) rende problematico sia il principio di un testo originale che il concetto stesso dell’autorialità. Altrettanto importante è il fatto che all’interno del film, la produzione di un copione per la recita del falso generale diventa la forza motrice della trama. Se il protagonista di “Il generale Della Rovere” viene a rappresentare un’Italia in cerca di se stessa, dopo la sciagura del ventennio fascista e la sua consequenza bellica, allora la questione “chi è l’autore” assume un’importanza suprema per l’articolazione di un’identità nazionale capace di accomodare un passato ignobile e di annunciare un futuro redimibile.
Lingua: InglesePag. 83-94
Etichette: Montanelli Indro, Il generale della Rovere, Novecento,
Titolo articolo: Di getto. Quasi un gioco?
Letteratura e cinema. Quale rapporto? Si può ipotizzare una «fedeltà» fra testo letterario e linguaggio cinematografico? Il breve intervento intende solo rinnovare l’attenzione su questi punti e, nella parte finale, ripropone dieci casi di film tratti da romanzi o racconti che per motivi diversi hanno attirato l’attenzione dell’autore.
Lingua: ItalianoPag. 97-105
Etichette: Letteratura e cinema, Novecento, Duemila,
Titolo articolo: “Nati due volte” di Giuseppe Pontiggia e “Le chiavi di casa” di Gianni Amelio
Il saggio analizza come il regista Gianni Amelio lavorando sulla falsariga di “Nati due volte” di Giuseppe Pontiggia sia infine riuscito a creare una storia originale da cui trarre un film che nonostante tutto è in simbiosi con il testo, ma lo trascrive in immagini.
Lingua: ItalianoPag. 107-116
Etichette: Pontiggia Giuseppe, Nati due volte, Novecento,
Titolo articolo: Letteratura & film nel cinema italiano contemporaneo
Il cinema italiano contemporaneo è stato fortemente caratterizzato dal rapporto con la letteratura. Dietro alcuni esordi, come dietro l’onesta attività dei veterani, il romanzo è stato una fonte importante se non essenziale. Si vedano alcuni debutti o film della nuova generazione. Ci sono tanti autori di generazioni diverse che attingono dalla letteratura. Troviamo alcuni registi che sembrano concentrarsi nell “adattamento”. Poi autori – ed è un tema inedito – che firmano film da opere proprie, o scrittori che si avventurano nella regia. Il saggio si sofferma in particolare sul caso di “Tre metri sopra il cielo” di Luca Lucini, tratto dal best seller di Moccia, che rappresenta bene l’immaginario giovanile del nuovo millennio.
Lingua: ItalianoPag. 117-123
Etichette: Letteratura e cinema, Moccia Federico, Tre metri sopra il cielo, Novecento, Duemila,
Titolo articolo: Cinema e letteratura
Affrancatesi ben presto da una sorta di sudditanza nei confronti della letteratura, già negli anni Venti al cinema viene riconosciuta piena autonomia di espressione artistica. Può dunque – come è accaduto e accade a tanti registi – attingere a fonti di ispirazione narrative e teatrali, naturalistiche o simboliche che siano, traslitterandole liberamente nel suo linguaggio.
Lingua: ItalianoPag. 125-128
Etichette: Cinema e letteratura, Novecento, Duemila,
Titolo articolo: Cinema e letteratura
Dopo significative, ma comunque circoscritte, esperienze cinematografiche giovanili, Dacia Mariani ha esercitato ruoli attivi sul set di “Teresa la ladra” – protagonista Monica Vitti, ha curato la sceneggiatura de “Il fiore delle mille e una notte” per la regìa di un Pasolini suadente ma assolutamente intransigente e quella della intensamente drammatica “Storia di Piera”, sotto la guida del tirannico Marco Ferreri. Nel novero degli altri film ispirati alle sue opere, la piena soddisfazione dell’autrice è riservata alla sola “Lunga vita di Marianna Ucria”, mentre “Voci” si è rivelato un radicale travisamento, per altro senza successo di pubblico e di critica.
Lingua: ItalianoPag. 129-137
Etichette: Letteratura e cinema, Maraini Dacia, Novecento, Duemila,
Titolo articolo: Incontro con Roberto Andò. La psicogeografia del paesaggio tra memoria e mistero: Viaggio segreto
Intervista con uno dei registi più interessanti dell’ultimo decennio del Novecento, Roberto Andò, prima assistente di Francesco Rosi e Federico Fellini, poi di Cimino e Coppola, attento anche alla produzione teatrale. L’intervista – durante la lavorazione di “Viaggio segreto” – preceduta da una sintesi dell’attività di Andò, è dedicata interamente a quest’ultimo lavoro.
Lingua: ItalianoPag. 139-148
Etichette: Andò Roberto, Viaggio segreto, Novecento, Duemila,
A cura di: Guido Arbizzoni e Tiziana Mattioli
Edizioni: Antenore, Roma-Padova – 2005
Lingua: Italiano
Pag. 149-152
Recensore/i: Paola Zito
Etichette: Convegni e Congressi, Torquato Tasso, Poema eroico, Seicento,
A cura di: Benedetto Aschero e Antonia Ida Fontana
Edizioni: Alcione, Trieste – 2005
Lingua: Italiano
Pag. 152-154
Recensore/i: Federica Formiga
Etichette: Letteratura italiana, Repertori bibliografici, Novecento,
Spoglio delle riviste di italianistica che pervengono alla Redazione di “Esperienze letterarie”
Lingua: ItalianoPag. 155-172
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