Le riviste sostenitrici
Ermeneutica letteraria | 2022 | N. 18
Anno 2022 – Annata: XVIII – N. 18
A cura di Paolo Perilli
Titolo articolo: Literature as a mode of representing reality: Fiction, truth, and moral philosophy
Questo articolo solleva problemi per il resoconto di Martha Nussbaum sulla rilevanza della finzione letteraria per il pensiero morale e la filosofia morale, in relazione alla questione di come la finzione letteraria, dato il suo carattere fittizio, possa esprimere verità sul mondo reale e come possa essere utilizzata per articolare e/o fornire supporto a visioni filosofiche generali. Un problema correlato riguarda il modo in cui gli usi filosofici morali della letteratura, come li concepisce Nussbaum, nascondono il punto di vista del filosofo che utilizza la letteratura per scopi filosofici morali. Sostengo che questi problemi possono essere risolti per mezzo di una visione wittgensteiniana dell’uso della letteratura come modalità di rappresentazione confrontata con la realtà reale.
Lingua: InglesePag. 13-21
Etichette: Etica, XX secolo, XXI secolo, Martha Nussbaum,
Titolo articolo: Wittgenstein and Leavis : Literature and the Enactment of the Ethical
Nel Tractatus Wittgenstein afferma che l’etica non può essere espressa a parole. Ciò non significa che pensasse che l’etica non potesse essere resa manifesta; e in effetti ha ritenuto che la migliore manifestazione dell’etica si trovasse nell’estetica, e più specificamente nella letteratura. L’uso letterario delle parole permette all’etica di manifestarsi. Wittgenstein ci porta in qualche modo a dare corpo alle “presentazioni perspicue” della letteratura, ma non abbastanza lontano. Per fare questo dobbiamo fare appello a F. R. Leavis; alla sua nozione di promulgazione o presentazione; e alla sua solida visione del ruolo autonomo e attivo della lingua nella letteratura. Concludo suggerendo che sia per Wittgenstein che per Leavis, il significato delle rappresentazioni etiche della letteratura, così come la nostra comprensione di esse, sono determinati non soggettivamente, ma intersoggettivamente. La letteratura impone, e non semplicemente propone, un significato etico.
Lingua: InglesePag. 23-33
Etichette: Estetica, Etica, Letteratura, XX secolo, Frank Raymond Leavis,
Titolo articolo: Responsabilità della letteratura e testimonianza. Immagini e narrazione in W. G. Sebald
La prosa di Sebald è investita di una dichiarata intenzione poetica : affida alla letteratura il compito di restaurare la memoria della catastrofe che ha coinvolto individui e popoli nel Novecento. Questo saggio prende in esame alcuni testi narrativi di Sebald al fine di studiare le forme di ri-enunciazione delle immagini che scandiscono il testo e l’intimo legame tra testo diegetico e testo figurale. Il modo di interazione tra immagini e testo è studiato da un punto di vista estetico e da un punto di vista etico. Rielaborando tracce testimoniali, l’iconotesto costituisce una forma specifica e cruciale di rappresentazione di dinamiche ambigue e irrisolte della memoria, al fine di restituire alle immagini la loro dignità, non tanto come documento oggettivo, ma come testimonianza dell’assenza e dell’alterità.
Lingua: ItalianoPag. 35-44
Etichette: Iconografia, Memoria, XX secolo, Winfried Sebald,
Titolo articolo: Esempi, modelli, simulazioni. Tre passi verso un’etica della forma letteraria
Per un’adeguata definizione del confronto sull’etica tra filosofia e letteratura, sembra utile iniziare dalla diversità dei due discorsi nella composizione dei rispettivi testi, nella determinazione dell’unità e dei criteri logici, e nell’attesa di esiti applicativi dalla loro comprensione. Tale differenza può essere ricondotta a quella esistente tra concetti ed esempi. Nella prima parte del presente articolo, discuterò questo punto con particolare riferimento all’estetica kantiana e all’idea che alcune forme di giudizio siano tali da comportare, una volta esperite, una forte e diretta assunzione di responsabilità – cioè qualcosa che accorcia la distanza tra il letterario e il reale. Nella seconda parte del presente articolo, quest’ultimo punto sarà approfondito in riferimento alla particolare struttura narrativa della psicoanalisi freudiana.
Lingua: ItalianoPag. 45-53
Etichette: Etica, Filosofia, Letteratura,
Titolo articolo: A Mind’s Darkening Path: Michael Corleone in The Godfather
Questo articolo offre un’interpretazione del Padrino di Francis Ford Coppola in termini di scelta morale autodefinita discussa da Kierkegaard e di libertà di scelta morale discussa da Sartre. Tracciando il progresso del protagonista, Michael Corleone, vediamo l’iniziale indipendenza che definisce il carattere da una famiglia mafiosa omicida dissolversi lentamente in una partecipazione parziale caratterologicamente ambigua, che alla fine e inesorabilmente risulta in un personaggio solidificato ma mostruosamente trasfigurato come capo della mafia. Vediamo prima l’autonomia etica, poi una mente oscillante, poi tappe lungo il cammino verso una decisione irrevocabile, e infine la catastrofica rovina che è il mafioso Michael Corleone. In tutto l’articolo vediamo le relazioni sempre più intricate tra scelta e individualità, il potere del linguaggio nello stabilizzare l’identità personale, il modo in cui la fraseologia può delimitare con forza la differenza morale e, soprattutto, come appare l’erosione morale in un lungo arco di tempo. e circostanza impegnativa.
Lingua: InglesePag. 55-64
Etichette: Etica, Morale, XX secolo, Francis Ford Coppola, The Godfather,
Titolo articolo: L’«inafferrabile nesso». Le due coscienze del Giovane Törless
Quelli di Törless sono propriamente turbamenti filosofici. Il protagonista del primo romanzo di Musil percepisce infatti « un doppio senso negli oggetti, negli eventi e nelle persone » ed è proprio questa scissione che porta alla perdita del « nesso che di solito permette alla nostra vita di rispecchiarsi senza vuoti nel nostro intelletto ». Se nella letteratura critica tale dicotomia è stata generalmente interpretata come un contrasto incolmabile tra il razionalismo della coscienza e il vitalismo irrazionale della pulsione sessuale, usando a volte un armamentario espressamente psicanalitico, questo contributo intende porre la questione in termini puramente epistemologici. Cercherò di dimostrare che l’inquietante irreconciliabilità subita da Törless si produce tra due diversi tipi di coscienza: la coscienza logica, riferita alla tradizione della filosofia classica tedesca e basata sulla capacità del soggetto trascendentale di rappresentare il mondo in modo oggettivo, e, dall’altro lato, la coscienza sensibile – capace di presentare l’individualità come il campo dell’esperienza prelogica dell’Io.
Lingua: ItalianoPag. 65-74
Etichette: Coscienza, XX secolo, Robert Musil, I turbamenti del giovane Törless,
Titolo articolo: Dimensioni del femminile e bene comune nella predicazione di Bernardino sul Campo di Siena
L’articolo esplora la parte riservata alla donna da Bernardino da Siena nella sua institutio morale e civile, proponendosi di mostrare come ella sia considerata non solo una destinataria passiva dell’intento pedagogico, ma pure uno strumento da attivare a favore dell’ordine sociale; potenzialmente quindi un soggetto che può fornire un apporto specifico nel processo indirizzato dall’oratore a favore del bene comune.
Lingua: ItalianoPag. 75-83
Etichette: Donne, XV secolo, Bernardino da Siena,
Titolo articolo: Belli censore, Belli autocensore, Belli censurato
Giuseppe Gioachino Belli ebbe una considerazione variabile e oscillante dei diritti e delle responsabilità della letteratura. Per illustrarla, si prendono qui in esame le pratiche di autocensura dei sonetti romaneschi nel periodo della loro composizione e oltre, l’attività di censore per il governo nel biennio 1852-1853 e infine la castigata edizione, curata dagli eredi all’indomani della scomparsa di Belli e forse legata all’ultima volontà dell’autore, delle Poesie inedite in italiano e in dialetto (1865-1866).
Lingua: ItalianoPag. 85-92
Etichette: Censura, XIX secolo, Giuseppe Gioachino Belli,
Titolo articolo: Renzo Rabboni, Bassani, Raimondi e Ragghianti: per una scrittura morale e di civile responsabilità
Nella poesia e nella narrativa di Bassani c’è uno snodo fondamentale, costituito dai contatti con le cerchie letterarie e intellettuali bolognesi, dei Bacchelli, Longanesi, Raimondi, Longhi. Gli ultimi due, in particolare, furono un punto di riferimento per Bassani negli anni degli studi universitari, allorché Raimondi, reduce dalle esperienze della « Ronda » e di « Valori plastici », rappresentò il modello, non solo formale, per il gruppo di quanti frequentavano le lezioni di Roberto Longhi, comprendente i fratelli Arcangeli, Cesare Gnudi, Cecrope Barilli, Antonio Rinaldi e (dal 1937) Carlo Ludovico Ragghianti. Questi ebbe una parte importante nel sensibilizzare Bassani al pensiero di Croce e alla ‘rivelazione dello spirito nella vita’ ; un processo in cui agì però anche Raimondi, che trasmise a Bassani l’idea di una letteratura ‘artigianale’, di taglio introspettivo, e nondimeno, dopo la rentrée negli anni a cavallo del conflitto mondiale, legata alla realtà ed espressione di valori morali. In Appendice si pubblicano documenti inediti che riguardano l’impegno civile di Bassani e Raimondi.
Lingua: ItalianoPag. 93-108
Etichette: Cultura, Poesia, XX secolo, Bologna
Titolo articolo: Il Carteggio tra Cesare Angelini e Gianfranco Contini: un’amicizia nel nome del logos
L’articolo illustra il carteggio tra don Cesare Angelini e il filologo Gianfranco Contini, che si erano conosciuti a Pavia negli anni ’30. È la storia di un’amicizia fondata sul comune amore della parola come portatrice di un significato («filologia» in senso etimologico). Di qui il titolo del carteggio, tratto da una lettera continiana: «La carità e la critica letteraria non sono due cose diverse». Diversissimi nel temperamento e nella formazione, i due corrispondenti sono uniti anche da un originale tratto cristiano.
Lingua: ItalianoPag. 109-115
Etichette: Amicizia, Critica stilistica, Filologia, XX secolo, Pavia
Titolo articolo: L’etica della memoria in Rodolfo Di Biasio. Per una lettura di Tutte le poesie
Dall’ascetismo interiore all’ascetismo linguistico, il poeta giunge, nel tempo della sua opera poetica, a un’etica dell’innocenza e della ‘purezza’ («Dove l’informe respiro / nostro di uomini / sia esso stesso / il bagliore dell’erba / il suo sussulto») che, nei Poemetti, si connota come alternativa alla mondanità pleonastica e all’artificio tecnologico, per cui la perdita dell’essenziale passa attraverso la distruzione operata dal concreto che «la superbia scaglia contro il cielo / con lucide pareti» .
Lingua: ItalianoPag. 117-127
Etichette: Poesia, XX secolo, XXI secolo, Rodolfo Di Biasio,
Titolo articolo: «Per chi non ha più voce». Uomini e caporali di Alessandro Leogrande
Una strenua tensione etica anima tutta l’opera di Alessandro Leogrande, autore di reportage narrativi dedicati ad alcuni temi cruciali dell’attualità, dalle migrazioni al mondo del lavoro nell’Italia contemporanea. Il presente saggio prende in esame Uomini e caporali (2008), un’inchiesta sul bracciantato agricolo nella Capitanata, illustrando le strategie narrative utilizzate da Leogrande per raccontare un tema tanto complesso e superare le possibili insidie che interessano qualunque opera al confine tra realtà e invenzione letteraria.
Lingua: ItalianoPag. 129-138
Etichette: Giornalismo, XXI secolo, Alessandro Leogrande,
Titolo articolo: Un’intervista dispersa su Pier Paolo Pasolini, con una nota di Pietro Gibellini
Nella nota introduttiva, Pietro Gibellini rileva come, a trent’anni dalla morte di Turoldo e nel centenario della nascita di Pasolini, venga qui pubblicata l’intervista raccolta da Stefano Bottarelli il 16 agosto 1987. Bottarelli inserì il testo nella tesi di laurea «In margine a Le ceneri di Gramsci di Pier Paolo Pasolini», discussa il 14 aprile 1988 all’Università Cattolica di Brescia, con relatore Umberto Colombo. L’intervista costituisce un dialogo interiore tra Turoldo e Pasolini sul terreno religioso, in cui Turoldo, unico sacerdote presente ai funerali di Pasolini, afferma che Casarsa e il suo popolo sono la matrice della socialità etica di Pasolini. L’esigenza della liberazione dal peccato accomuna i due poeti: in Pasolini diventa l’esigenza di un’anima religiosa senza religione istituzionale, che avverte lo sfrangiarsi delle ideologie. Il confronto tra Montale, indifferenza assoluta, e Pasolini, coinvolgimento e passionalità assoluta, costituisce una differenziazione radicale nei confronti della letteratura « borghese », che sottenderà gli articoli pasoliniani pubblicati negli anni ’70 sul «Corriere della sera».
Lingua: ItalianoPag. 139-143
Etichette: Etica, Religione, XX secolo,