Le riviste sostenitrici
Documenta | 2022 | N. 5
Anno 2022 – Annata: V – N. 5
A cura di Paolo Perilli
Titolo articolo: Lo Stato della Chiesa del secondo Trecento, un ignoto Fiscal-Military State?
L’articolo esamina la traduzione nel XIV secolo di un concetto sviluppato per il periodo moderno. La storiografia dello Stato Pontificio esclude tale interpretazione, ma l’attento esame degli archivi comunali tende a suffragarla. La rivoluzione fiscale nei territori della Chiesa sotto il governo Albornoz permise di trasformarlo in uno Stato Fiscale Militare, anche se ebbe vita brevissima.
Lingua: ItalianoPag. 17-33
Etichette: Chiesa, Stato, XIV secolo,
Titolo articolo: La gestione della spesa straordinaria nel primo dogato genovese: l’Officium monete
L’autore analizza la nascita e lo sviluppo a Genova dell’Officium monete genovesi nella seconda metà del Trecento, sottolineandone le implicazioni politiche e finanziarie, in particolare sulla gestione del debito pubblico.
Lingua: ItalianoPag. 35-47
Etichette: XIV secolo, Genova
Titolo articolo: Guerra, contribuenti e novità documentarie. I registri contabili dell’Officium militum (Bologna, 1308-1313)
In seguito alla guerra contro Azzo d’Este (1296-1298), il Comune di Bologna cercò di tenere sotto controllo le spese militari e più specificatamente quelle derivanti dalla gestione dei mercenari. A questo scopo fu istituita una commissione che si occupò di varie questioni legate ai mercenari. Pochi anni dopo, questa commissione fu trasformata in un ufficio ordinario, l’Officium militum. Lo studio dei registri prodotti da questo ufficio evidenzia i diversi compiti ad esso affidati e, dal punto di vista documentale, l’importanza di codificare gli atti rendendone trasparente l’interpretazione.
Lingua: ItalianoPag. 49-55
Etichette: XIV secolo, Bologna
Titolo articolo: I registri patrimoniali o quaterni litterarum della gran corte dei conti del Regno di Sicilia nel tardo Medioevo
Il presente contributo si concentra sui processi di produzione, organizzazione e conservazione della documentazione finanziaria e fiscale nel Regno di Sicilia tardomedievale. Dopo aver brevemente illustrato il funzionamento del principale organo contabile dell’isola (magna curia rationum) e le strategie adottate dai suoi funzionari (magistri razionales) per la pratica conservazione dei documenti da loro prodotti e ricevuti durante nell’adempimento dei loro compiti, il saggio esamina approfonditamente una delle principali serie documentarie dell’Ufficio: i quaterni litterarum (libri di lettere), poi detti registri patrimoniali. A questo proposito, da un lato, il contributo esplora le modalità sviluppate dai maestri contabili per archiviare e organizzare un’ampia gamma di informazioni finanziarie e fiscali nei suddetti quaterni litterarum; dall’altro esamina usi e contenuti di questi libri durante l’età dei Trastamara (1412-1516). Così facendo, il saggio illustra le diverse tipologie di documenti ivi trascritti, ponendo particolare enfasi su tre questioni principali: la gestione pratica dell’ufficio della grande corte dei conti, l’attività consultiva dei maestri contabili, e la gestione della giustizia ogniqualvolta essa ha interessato l’amministrazione fiscale. Il saggio comprende infine un’appendice che elenca i volumi esistenti della serie prodotta nel basso medioevo e oggi conservata presso l’Archivio di Stato di Palermo.
Lingua: ItalianoPag. 57-70
Etichette: XV secolo, Sicilia
Titolo articolo: Contrôler et alourdir les impôts. Restauration communale bolonaise et émergence du Monte comunis
Lo scopo di questo articolo è quello di studiare la documentazione fiscale di Bologna in un periodo particolare della sua storia, quello della restaurazione del Comune del Popolo nel 1376, dopo cinquant’anni di dominazione signorile. La documentazione amministrativa del “nuovo” Comune presenta una chiara evidenza di una rinascita delle tradizioni comunali. Lo studio di questo “rinascimento documentario” permette di comprenderne le ragioni e gli obiettivi politici.
Lingua: FrancesePag. 71-83
Etichette: XIV secolo, Bologna
Titolo articolo: La fiscalità comunale a Perugia. Dalla Petra iustitie al catasto tre-quattrocentesco (1234-1496)
Nella prima parte del contributo vengono presentati i diversi momenti di crisi che caratterizzarono, anche a Perugia, il conflitto tra milites e pedites, cioè nobiltà e popolo, tra la fine del XII e il primo terzo del XIII secolo. Tra i problemi dibattuti c’è anche quello delle imposte dirette che, tra le varie vicende, vedrà sancito il concetto di tassazione tramite reddito, cioè per libram, in un solenne documento lapideo del 1234, il Petra iustitie. Il trionfo del popolo sul partito avversario, che invece si trincerava dietro il diritto consuetudinario della tassazione per parrocchia, dando spazio agli interessi e alle logiche dei potenti. Bisognerà però attendere il 1260 per avere l’esito concreto di una risoluzione pro libra facienda. Di tale documento oggi resta un registro miscellaneo contenente le dichiarazioni catastali di parte dei cittadini e degli abitanti del contado. Dopo altri venticinque anni sarà la volta di un altro importante documento, questa volta giunto a noi intatto, anche se solo per la città, la celebre libra perugina del 1285.
La seconda parte focalizza l’attenzione sulla produzione tre-quattrocentesca dei catasti perugini, di cui oggi si conservano 73 registri. Di questi, però, solo dieci contengono ciò che resta dell’impianto realizzato tra il 1334 e il 1339 e che, con le modifiche, arriva almeno al 1350. I restanti documenti riguardano il nuovo catasto generale varato nel 1361 e che sarà valido fin quasi alla fine fine del XV secolo. Il primo elemento costitutivo è la distinzione dei soggetti tributari in tre principali categorie: i cives civiles, i comitatenses e i forenses, a cui si aggiungono gli awareti. Si consolida poi la pratica, introdotta nel 1339, della cosiddetta libra grossa, un modo più semplice di calcolare il preventivo e le sue variazioni, ottenuto dividendo per dieci i preventivi totali dei singoli lotti. Scompaiono invece le iscrizioni di beni mobili, crediti, greggi e così via, e restano solo i terreni e le case, anche se queste ultime, se utilizzate direttamente dal proprietario come abitazione, non concorrono alla base imponibile sicché, nel corso degli anni, cessa anche la loro banale descrizione. Ma anche la lunga durata del sistema catastale del 1361 rappresenta la sua criticità. Con il passare degli anni, infatti, il cumulo delle varianti diventa ingovernabile, richiedendo sempre più spesso interventi amministrativi. Tali interventi sono accertati almeno a partire dal 1437, fino all’insieme di ordinanze prodotte tra il 1481-1496, che porteranno alla creazione di un nuovo catasto.
Pag. 85-95
Etichette: XIII secolo, XIV secolo, XV secolo, Perugia
Titolo articolo: Estimi, decime e fonti fiscali: Venezia e il Veneto orientale tra Tre e Quattrocento
Una panoramica sulle fonti tributarie dell’area veneta deve partire da un dato che condiziona inevitabilmente ogni prospettiva di analisi: la documentazione fiscale prodotta in età comunale nelle tre città qui considerate, vale a dire Venezia, Treviso e Padova, è andata irrimediabilmente perduta. Ciò che si conserva è esclusivamente la documentazione quattrocentesca, periodo in cui non solo l’esperienza comunale era giunta ormai da tempo al termine, ma era già stato creato lo Stato regionale veneto – o Stato da Terra – che vedeva soggetti Trevigiano e Padovano. alla dominazione veneziana. L’articolo analizza, quindi, il sistema fiscale del nascente Stato regionale veneto e i suoi assetti documentari, con particolare attenzione alle polizze d’estimo, ovvero le dichiarazioni dei contribuenti, conservate a migliaia negli archivi delle tre realtà esaminate.
Lingua: ItalianoPag. 97-109
Etichette: XIV secolo, XV secolo, Padova, Treviso, Venezia
Titolo articolo: Gli estimi: inchieste e scritture. Considerazioni a partire dal caso pavese (XIII secolo)
Gli estimi costituiscono uno degli oggetti storiografici più interessanti nel panorama delle fonti tributarie comunali. Attraverso le complesse procedure che portavano alla redazione dei registri dell’estimo, i sistemi tributari arrivarono ad assegnare un valore numerico alla ricchezza posseduta da ciascun cittadino, implicando riflessioni sui diritti e sui doveri a cui era legata. Attraverso l’analisi del sistema documentale connesso alle operazioni catastali, il presente lavoro si propone di evidenziare lo sforzo organizzativo e amministrativo profuso dalle amministrazioni comunali nel disegnare un sistema documentale, in larga parte sperimentale, e nell’attuazione di pratiche operative che hanno consentito di una vasta raccolta di dati e la loro conservazione in forma ragionata, fornendo così uno strumento che, lungi dall’essere un semplice registro contabile, forniva agli amministratori un prezioso strumento di verifica e controllo sociale.
Lingua: ItalianoPag. 111-123
Etichette: XIII secolo,
Titolo articolo: Estimi e catasti in Romagna (secoli XII-XIV)
Il presente contributo si propone di offrire una panoramica delle fonti catastali realizzate in Romagna tra il XII e il XIV secolo. Nel primo paragrafo si discute il ruolo delle fonti estimative per lo studio del territorio regionale nel basso medioevo, con particolare attenzione al momento di costituzione delle schole nel ravennate. L’analisi successiva mira a far luce sull’esigenza, che emerge a partire dalla fine del XII secolo, di misurare e attribuire un valore preciso ai terreni dati in locazione. La discussione delle fonti ha permesso di evidenziare il rapporto tra la natura economico-fiscale e quella patrimoniale-amministrativa degli estimi, e, in particolare, di quelli effettuati a Ravenna durante il governo da Polenta.
Lingua: ItalianoPag. 125-135
Etichette: XII secolo, XIII secolo, XIV secolo,
Titolo articolo: Analisi di fonti fiscali comunali umbre dei secoli XIII-XV
Il saggio propone una breve rassegna della documentazione attestante forme di imposizione diretta nei secoli XII-XV nell’area umbra, diversa da quella perugina.
Lingua: ItalianoPag. 137-146
Etichette: XIII secolo, XIV secolo, XV secolo, Umbria