Le riviste sostenitrici
Dante | 2020 | N. 17
Anno 2020 – Annata: XVII – N. 17
A cura di Paolo Perilli
Titolo articolo: Su Purgatorio XXIII, 106-111 e su Paradiso XXXII, 139-141
La formulazione della profezia di Purg. xxiii, 106-111 non può che rinviare a un periodo antecedente alla pubertà di un infante del 1300, ossia ai suoi quattordici anni, secondo una nozione largamente condivisa. Il tempo che «assonna» non può essere che quello terreno, menzionato per ricordare al Dante agens che il suo viaggio nell’Aldilà ha un termine prestabilito da Dio, come in vari modi ricordato durante la narrazione.
Lingua: ItalianoPag. 11-19
Etichette: Profezia, Viaggio, Visione, XIV secolo, Dante Alighieri,
Titolo articolo: Ponzio Pilato «fece per viltate il gran rifiuto» (If. III, 60)
Senza alcuna base storica, da qualche secolo la maggioranza dei commentatori della Commedia sostiene che l’anonimo personaggio alluso in Inferno iii, 59-60 dovrebbe essere il dimissionario Papa Celestino V. Per la prima volta, viene qui condotta un’analisi filologica del testo e – rispettando le parole di Dante – si arriva alla conclusione che non si tratta del pontefice. Si avanza, infatti, l’idea che potrebbe essere Ponzio Pilato.
Lingua: ItalianoPag. 21-35
Etichette: Letteratura medievale, XIV secolo, Dante Alighieri, Ponzio Pilato, La Divina Commedia,
Titolo articolo: Su Inferno I, 72: proposte per il ripristino della variante ‘al tempo’
Il saggio ha per oggetto il verso di Inf. i 72 di cui viene proposta la lezione al tempo anziché nel tempo, oggi ufficiale e avallata, il secolo scorso, da Petrocchi, pur sulla base di una ristretta attestazione manoscritta, non meno discutibile. In forza invece delle più numerose testimonianze ‘entro’ e ‘fuori l’antica vulgata’, quivi tutte debitamente esibite, la variante accolta trova, inoltre, conferma nei più antichi commentatori nonché negli importanti postillati cinquecenteschi. Viene, altresì, dimostrata l’improponibilità della lectio attuale, in osservanza all’usus scribendi, essendo i sintagmi tempo di e tempo che (quest’ultimo alla base della scelta petrocchiana) sempre preceduti rispettivamente dalle preposizioni al e nel.
Lingua: ItalianoPag. 37-44
Etichette: Manoscritto, Variante, XIV secolo, Dante Alighieri,
Titolo articolo: Giovan Giorgio Trissino tra traduzione dantesca e percezione della poesia
Il contributo propone alcuni rilievi in merito alla fortuna della teoria poetica dantesca nelle opere di Giovan Giorgio Trissino. In particolare, dopo una prima parte dedicata allo studio di alcuni luoghi del De la volgare eloquentia, il saggio affronta il problema della percezione delle forme della poesia nel pieno Cinquecento, focalizzando l’attenzione sul rapporto tra sonetto e ballata nella Poetica trissiniana.
Lingua: ItalianoPag. 45-55
Etichette: Poesia, Sonetto, XIV secolo, XVI secolo, Dante Alighieri,
Titolo articolo: Dante voyageur de l’au-delà: dire, hausser ou éviter le conflit après la mort?
Ci può essere conflitto in un’opera letteraria, soprattutto quando essa tratti dell’aldilà ? A tale quesito, lo scrivente risponde attraverso esempi precisi di luoghi “conflittuali” della Commedia dantesca, riferiti alla funzione primordiale di testimonianza rivendicata dall’autore-narratore-protagonista. I numerosi richiami alla storia, contemporanea e non, soprattutto se l’Alighieri vi si trova coinvolto, ivi compresi i dibattiti dottrinali di varia specie, non prevalgono sulla sovrana unità poetica superiore della sua opera.
Lingua: FrancesePag. 59-69
Etichette: Conflitto, Morte, Poesia, Dante Alighieri,
Titolo articolo: Beatrice, Dante e Merežkovskij
Nel saggio vengono analizzati due testi dello scrittore e poeta simbolista russo Dmitrij Sergeevič Merežkovskij (1865-1941) dedicati alla figura di Dante. Uno è il romanzo storiosofico sulla vita dell’Alighieri pubblicato nel 1938 in Italia, e l’altro è la sceneggiatura cinematografica per un film (mai realizzato) sulla vita di Dante scritta in quello stesso periodo e rimasta inedita fino al 1990. Dal raffronto tra i due testi, che si completano tra loro, emergono la visione metafisica che Merežkovskij aveva della storia dell’uomo e la forte influenza che la letteratura simbolista aveva avuto sull’interpretazione dell’opera di Dante. Grazie a un procedimento mitopoietico Beatrice diventa una delle ipostasi dell’Eterno Femminino goethiano posto alla base delle teorie sulla Sofia e Divina Sapienza del filosofo Vladimir Solov’ev, maestro spirituale del simbolismo russo. Dante assume così tratti e caratteristiche del tutto estranei alla critica occidentale e simili, invece, a quelli del poeta Aleksandr Blok (1880-1921), autore del più importante canzoniere della letteratura russa, I Versi sulla Bellissima Dama (1905), dedicati alla moglie Ljubov’ Mendeleeva, cui spetta il ruolo di Beatrice e involontaria incarnazione delle teorie di Solov’ev sull’unione tra l’umano e il divino attraverso l’Amore.
Lingua: ItalianoPag. 73-88
Etichette: Simbolismo, XIV secolo, XIX secolo, XX secolo, Dante Alighieri, Dmitrij Sergeevič Merežkovskij, Russia
Titolo articolo: Il Dante di Osip Mandel’štam tra proiezioni autobiografiche e intuizioni del lettore
La Conversazione su Dante di Osip Mandel’štam (1933) rappresenta un testo unico nel suo genere nel dantismo russo del primo Novecento. Il saggio, infatti, non solo non risponde ai criteri della critica letteraria sovietica, ma contesta anche l’immagine dell’Alighieri coniata dalla cultura simbolista prerivoluzionaria. Il nuovo ritratto di Dante, che Mandel’štam offre ai lettori e che ha una forte impronta autobiografica, riguarda il rapporto del poeta fiorentino con la società e con l’arte. Scopo del mio contributo è analizzare l’identità sociale e quella artistica del Dante mandel’štamiano mostrando come le proiezioni autobiografiche s’intreccino nella Conversazione a una profonda intuizione di alcuni motivi della Commedia.
Lingua: ItalianoPag. 89-103
Etichette: Commedia, Dantismo, XIV secolo, XX secolo, Dante Alighieri, Osip Mandel’štam,
Titolo articolo: La Commedia di Franz von Bayros: poliedricità e modernismo
Il saggio proposto esamina approfonditamente una selezione di xilografie realizzate nel 1921, per un’edizione viennese della Commedia, dal grafico Franz von Bayros, artista croato di origini austriache che deve la sua fama alle incisioni ex libris.
La proposta figurativa evidenzia una serie di collegamenti storico-artistici con i modelli ispiratori di Choisy Le Conin, pseudonimo del von Bayros. Punto di partenza sono le tendenze artistiche in voga negli anni a cavallo tra xix e xx, in prima battuta l’Art Nouveau che, in un momento storico di rottura, fa luce sul rapporto tra società ed artista e si caratterizza come movimento avanguardistico. Il particolare retroterra culturale di von Bayros spazia dalla poetica Preraffaellita di Dante Gabriel Rossetti, al volto della Secessione austriaca di Gustave Klimt, al particolare linguaggio neo-rococò che contraddistingue i lavori dell’Artista.
La vita dell’incisore croato incarna a pieno gli ideali del decadentismo, evidenti nelle stesse illustrazioni commentate : Inf. v e xvii, Purg. xxiii, xxviii, xxi, Par. vii e xxiii. Nel lavoro di analisi, ci si è soffermati – come doveroso – sul commento dell’immagine, offerto in stretta attinenza alle possibili lumeggiature esegetiche del canto in questione ; collegamenti tematici e parallelismi artistici contribuiscono a cogliere l’essenza dell’arte ‘bayrossiana’, pregna di modernismo e poliedricità, seguendo temi generali e fondamentali, riscontrabili nei lavori : i personaggi femminili, la tematica sacra, l’ambiguità sessuale, l’erotismo dissacrante. Ne emerge non solo l’individuazione dei modelli ispiratori per l’incisore ma anche dei tratti distintivi e peculiari dello stesso.
Pag. 105-120
Etichette: Commedia, XIX secolo, Dante Alighieri, Franz von Bayros,
Titolo articolo: «Per maraviglia oblïando il martiro» il ‘sollievo’ dei dannati in uno studio di Arturo Graf
Il riposo dei dannati è un breve studio che Arturo Graf dedica, con la sua consueta lucidità, a quel sentimento che pervade la Visio Pauli, che consiste nella compassione che Dio concede ai dannati, e che si esplicita attraverso un ristoro temporaneo. Lo studioso ritiene che sia « da deplorare » la sostanziale, mancata esplorazione delle potenzialità letterarie ed espressive dell’« interrotto castigo » da parte di Dante, ed ascrive tale reticenza al freno ideologico e dottrinario esercitato da s. Tommaso sul Poeta. Eppure, le ragioni della parsimonia con cui Dante utilizzò l’opzione narrativa della sospensione della pena nell’Inferno sarebbero, forse, da rintracciare nelle pieghe del pensiero agostiniano che, senza nulla concedere all’inflessibilità del castigo divino, registrava (senza peraltro condannarla) la presenza, in parallelo, di una lunga tradizione volta a mollire, in sintonia con una naturale disposizione dell’animo umano alla ‘compassione’ e in via del tutto transitoria ed eccezionale le sofferenze materiali dei dannati. Proprio la transitorietà ed eccezionalità del viaggio dantesco, dunque, (e non certo la sorte di alcuni dei personaggi che il viator incontra nell’Inferno) ne risulterebbero corroborate.
Lingua: ItalianoPag. 121-130
Etichette: Punizione, XIX secolo, Arturo Graf, Dante Alighieri, Il riposo dei dannati,
Titolo articolo: Divagazioni scientifiche sul canto II del Paradiso
In questa breve nota parliamo della questione delle macchie lunari trattate da Dante nel Canto ii del Paradiso. Dopo una parafrasi molto concentrata sugli aspetti tecnici, poniamo l’accento sulla sorprendente mentalità scientifica mostrata da Dante, per molti versi simile a quella moderna. Questo canto ci permette inoltre di fare una digressione su come sia cambiata l’idea della luce: dall’idea religiosa espressa nella Genesi fino alle moderne teorie fisiche quantistiche.
Lingua: ItalianoPag. 133-145
Etichette: Luce, Luna, Scienza, XIV secolo, Dante Alighieri, La Divina Commedia,
Titolo articolo: Dante a margine di Caterina da Siena. L’edizione dell’Epistolario di Niccolò Tommaseo
Il contributo propone un’analisi di alcune delle oltre seicento chiose dantesche di Niccolò Tommaseo all’Epistolario di Caterina da Siena (Firenze, 1860) con l’obiettivo di isolare nel coacervo citazionistico le tante forzature attributive dai possibili debiti effettivamente contratti da Caterina con l’opera di Dante.
Lingua: ItalianoPag. 147-156
Etichette: Dantismo, XIV secolo, XIX secolo, Dante Alighieri, Niccolò Tommaseo,
Titolo articolo: Il “poema sacro” di Dante Alighieri raccontato da Alberto Casadei
Nel presente contributo si analizza il volume di Alberto Casadei Dante. Storia avventurosa della Divina Commedia dalla selva oscura alla realtà aumentata, uno studio incentrato sulla ricostruzione della genesi del “poema sacro” in relazione con le altre opere e la vita di Dante Alighieri.
Lingua: ItalianoPag. 157-160
Etichette: Modernità, Poesia, XX secolo, Alberto Casadei, Dante Alighieri,
Titolo libro/articolo recensito: Il primo libro di Dante. Un’idea della Vita Nova.
Edizioni: Edizione della Normale, Pisa – 2020
Lingua: Italiano
Pag. 163-165
Recensore/i: Thomas Persico
Etichette: Dante Alighieri, Vita Nova,
Titolo libro/articolo recensito: Dante’s Christian Ethics. Purgatory and its moral Contexts
Edizioni: Cambridge University Press, Cambridge – 2020
Lingua: Italiano
Pag. 165-167
Recensore/i: Paolo Rigo
Etichette: Etica, Morale,